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Ama ogni creatura #LikeYourself: L'uomo e gli altri animali. Un cammino verso se stessi
Ama ogni creatura #LikeYourself: L'uomo e gli altri animali. Un cammino verso se stessi
Ama ogni creatura #LikeYourself: L'uomo e gli altri animali. Un cammino verso se stessi
E-book210 pagine2 ore

Ama ogni creatura #LikeYourself: L'uomo e gli altri animali. Un cammino verso se stessi

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Info su questo ebook

La relazione fra l'uomo e gli altri animali affrontata dalla

prospettiva di fede di un credente e di un professionista che con loro,

nello specifico con gli asini, lavora in ambito educativo e sociale.

Aneddoti, esperienze e riflessioni personali per provare a raccontare

quanto la corretta interazione con i nostri fratelli nel creato possa

aiutare tantissimo le persone ad affrontare fatiche esistenziali e a

edificare la propria umanità. Pensieri e storie vere che vorrebbero

sollecitare a una maggiore attenzione e amore per gli animali e

l'ambiente, per ritrovare armonia, pace e giustizia per tutti coloro che

abitano un pianeta che troverà salvezza e felicità solo in una

rinnovata alleanza fra gli esseri viventi che lo abitano.
LinguaItaliano
Data di uscita28 ott 2021
ISBN9791220364041
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    Anteprima del libro

    Ama ogni creatura #LikeYourself - Marco Ruggeri

    INTRODUZIONE UFFICIALE

    (Quella cosa spesso noiosa che nessuno legge mai)

    Non sono uno scrittore e probabilmente non ho titoli sufficienti per parlare di animali.

    Queste pagine sono solo un fragile tentativo per ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per me, e hanno davvero fatto tantissimo.

    Lo faccio mettendo insieme, in modo piuttosto disordinato, pensieri, riflessioni e storie di alcuni incontri con gli amici a quattro zampe, scritti e pensati specificatamente per queste pagine o ripresi da quanto pubblicato in questi anni su alcuni canali social.

    Inutile sottolineare che non si troverà nulla di scientifico, ma solo idee personali e semplici episodi della mia vita con gli animali, così come li ho vissuti.

    Pur cercando di mantenere sempre un minimo sindacale di coerenza con il pensiero zooantropologico, cui provo a ispirare i miei vissuti con gli animali, il linguaggio usato non è sempre rigoroso e potrei anche essere incappato in ciò che, giustamente, etologi e zooantropologi rifuggono più di ogni altra cosa, cioè l’attribuire all’animale pensieri, comportamenti, linguaggi tipicamente umani.

    Non mi sono troppo preoccupato di evitare queste proiezioni, effettivamente dannosissime per la corretta relazione con il mondo animale, perché questo non è un libro sugli animali, ma su ciò che loro hanno suscitato nella vita di una persona come me che, immeritatamente, ha avuto il dono di poter trascorrere tanto tempo con alcuni di loro.

    Sarei felice se questo libro, certamente carico di tanti limiti, onesta rappresentazione di quelli personali di chi lo ha scritto, potesse comunque suscitare in qualcuno il desiderio di conoscere meglio i nostri fratelli nel Creato, ed entrare in relazione con loro rispettandone natura ed esigenze specifiche.

    Ne sarei profondamente lieto, perché so bene per esperienza diretta che si aprirebbero percorsi di vita inattesi, capaci di edificare poco per volta, ma su fondamenta solidissime, ciò che sia l’uomo che tutti gli altri animali cercano: la felicità e la libertà da dolore e sofferenza.

    Nel libro della Genesi, proprio nelle prime pagine della Sacra Scrittura, si racconta quello che era il disegno originario di Dio e che prevedeva (e prevede ancora) la possibilità di una vita piena e realizzata, attraverso un esistere che poggia su una triplice armonia, principio cardine e irrinunciabile del nostro essere persone e della nostra felicità: comunione con Dio, con gli altri esseri umani, ma anche con tutto il Creato, ovviamente animali inclusi.

    Quel sogno di Dio, purtroppo, l’uomo di ogni tempo, luogo, fede e cultura si ostina a rifiutarlo, facendo un infinito male a sé e a tutte le altre creature.

    Un autentico peccato, inteso in senso biblico, per cui peccare significa mancare il bersaglio.

    Così abbiamo troppe persone che non centrano il bersaglio della felicità, perché escludono qualcuno dal proprio orizzonte di vita.

    Tutti conosciamo persone che si chiudono in sé stesse preoccupandosi al massimo, quando va bene, del genere umano, magari ignorando la propria dimensione spirituale o fregandosene del resto del Creato, visto come qualcosa da sfruttare a proprio uso e consumo.

    Non meno danni fanno e si fanno gli animalisti fondamentalisti che dicono di amare gli animali (ma li amano come loro, gli animali stessi, chiedono di essere amati?), però seminano odio e anche violenza su chi non la pensa come loro.

    Che dire poi di chi crede di servire meglio Dio chiudendosi in dimensioni di vita che escludono il resto del mondo?

    Per nostra fortuna, però, nonostante tutto, il Signore Dio non ha rinunciato al suo disegno su ciò che ha creato e quel paradiso che gli abbiamo rispedito al mittente prova ogni giorno a ridonarcelo.

    Con Gesù il Regno di Dio ha iniziato a essere presente e a camminare nella storia verso il suo pieno compimento, che per essere tale non può escludere nulla di ciò che il Signore ha voluto all’esistenza.

    Un Regno che possiamo già adesso accogliere, gustare e vivere, convertendo la nostra vita e mettendola sulle strade indicate dal Vangelo.

    Quando chiesero a Gesù quale fosse il più grande e primo comandamento, lui rispose: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso¹.

    Sono certo che il Signore Gesù approverebbe pienamente se ci vedesse considerare come nostro prossimo, con tutto ciò che questo comporta in termini di visione, comprensione e comportamento, anche tutti i nostri fratelli e sorelle nel Creato.

    NOTA

    Nel libro si parlerà spesso di La Isla de Burro, specialmente quando ci si riferirà ad asini, cavalli, muli e gatti randagi.

    La Isla de Burro è un progetto di Interventi Assistiti con Animali (Pet Therapy), attivo in diocesi di Cremona presso la parrocchia di San Materno Vescovo in Zanengo (CR), promosso e gestito dalla Caritas Cremonese, e che coinvolge soprattutto asini, ma anche cavalli e muli, ed è formalmente riconosciuto e autorizzato dalla Regione Lombardia in conformità con quanto previsto dalle Linee Guida Nazionali ad erogare interventi di Attività ed Educazione Assistita con Animali.

    La Isla de Burro realizza le proprie attività con animali secondo un approccio zooantropologico, per cui l’animale non è usato, ma ritenuto portatore di specificità (che vanno conosciute e rispettate) capaci di attivare nel fruitore particolari emozioni, attivazioni senso-motorie e cognitive. Per queste ragioni, la relazione fra animali e fruitori non è mai lasciata alla pura spontaneità, ma è costantemente mediata e monitorata da operatori specificatamente formati, garanti sia del rispetto del benessere animale che dell’indirizzo beneficiale per i fruitori.

    Per cui:

    • l’animale impegnato negli IAA non è un oggetto, non è una macchina, né uno strumento fra i tanti da cui ottenere prodotti e prestazioni, bensì è un soggetto con cui instaurare relazioni nel pieno rispetto della sua natura e delle sue esigenze;

    • per nessuna ragione un obiettivo ludico, ricreativo, educativo o terapeutico sarà raggiunto a scapito del benessere dell’animale;

    • se un’attività, in un determinato momento e per qualsiasi motivo, dovesse risultare faticosa o nociva per l’animale, sarà immediatamente interrotta.

    Inoltre:

    • gli animali, oltre a essere accolti e trattati secondo le disposizioni di legge, sono amati, rispettati, mai sottoposti a violenza, curati al meglio se ammalati, nutriti adeguatamente;

    • gli animali sono regolarmente chippati e registrati presso l’anagrafe equina, in possesso del passaporto di riconoscimento e sottoposti ai trattamenti sanitari previsti dalle normative o comunque utili alla tutela del loro benessere. Tutti gli animali sono costantemente visitati e monitorati da veterinari;

    • gli spazi di accoglienza sono di dimensioni adeguate e funzionali alle esigenze degli equidi, come riconosciuto e monitorato dai Servizi Veterinari pubblici;

    • gli animali ospitati non saranno mai destinati per scopi alimentari e sono tutti formalmente dichiarati come non destinabili per l’alimentazione (NO-DPA).

    La Isla de Burro non riceve nessuna forma di finanziamento o sovvenzione pubblici e i suoi principali fruitori vengono dal mondo della disabilità, psichiatria, neuropsichiatria infantile, anziani, carcere, scuole, parrocchie e oratori, ma è benvenuto chiunque abbia voglia di trascorrere del tempo con animali saggi e affascinanti.

    La Isla de Burro si pone anche l’obiettivo di aggregare realtà ecclesiali, associazioni, cooperative, famiglie, singoli, per rispondere all’appello fatto da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’ in cui si invita ogni persona che abita questo pianeta² all’impegno per promuovere una nuova cultura di responsabilità, attenzione e custodia del Creato, ma anche promuovere l’approccio zooantropologico nella relazione fra l’uomo e gli altri animali per cercare e promuovere il benessere di entrambi.

    ___________________

    ¹ Mt 22,37-39.

    Tutte le citazioni bibliche sono tratte dalla traduzione della Conferenza Episcopale Italiana del 2008.

    ² Lettera Enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune, n. 3.

    SECONDA INTRODUZIONE

    (Questa è meglio leggerla)

    Ricordo che quel giorno, mentre mi trovavo a La Isla de Burro a Zanengo, mi ero attardato a scrivere seduto al tavolino vicino al piccolo fienile e al recinto degli asini.

    Ero talmente preso dal mio lavoro che non mi accorsi del tempo che scorreva e quando alzai lo sguardo dalla tastiera del computer portatile, incrociai quello piuttosto perplesso dell’asino Totò che, non so da quanto, era lì immobile a osservarmi.

    – Scusa – mi disse sempre più allibito – ma cosa stai facendo?

    – Sto scrivendo un libro, non si vede?

    – No. Si vede solo che sono tre ore che sei seduto lì, mentre dovresti darci il fieno e dare una pulita ai recinti. E su cosa lo staresti scrivendo questo libro?

    – Proprio su di voi, sugli animali.

    – Ma dai!!! E secondo te chi lo pubblicherà? Sei un diacono (... e nessuno sa bene chi sia), non sei uno scrittore e soprattutto non sei un etologo, uno zoologo, un biologo, insomma uno che abbia un ...ologo che attesti che tu sappia qualcosa di animali. Che ne capisci tu di animali?

    – Chi lo pubblicherà proprio non lo so, però intanto lo scrivo, poi vediamo... Punto tutto sull’intervento della Provvidenza.

    – E perché lo scrivi?

    – Perché se anche non sono un ...ologo sono comunque un educatore professionale formato per gli Interventi Assistiti con Animali. Inoltre, passo tantissimo tempo con voi, e qualcosa avrò pure imparato. Sarà anche un modo originale e utile per dirvi grazie per tutto quello che avete fatto per me.

    – Sicuro che sia solo questo?

    – Certo! Cos’altro potrebbe esserci? Lo faccio solo per voi.

    – Sicuro? Lo fai per noi o per te? Qual è la tua vera autentica motivazione? Se chiudi gli occhi e scorgi il tuo libro sugli scaffali di una libreria o in vendita on line su Amazon, cosa veramente vedi? Noi, o il tuo ego che gongola autocelebrandosi? Vedi noi, o ti immagini invitato in TV nei programmi di successo per presentarlo? Vedi noi, o un diacono da tutti considerato inutile e sfigato che si prende la sua rivincita? Vedi noi, o uno sconosciuto che azzecca il best seller dell’anno e fa un sacco di soldi, anche se dice di essere un fan della povertà di San Francesco?

    – Dai non è così... E poi due euro ci farebbero comodo, visto il prezzo che ha raggiunto il fieno e quanto ne mangiate...

    – Beh... se non è così non vedo l’ora di leggere il capitolo in cui parli di quando punivi la tua gatta che semplicemente faceva il suo mestiere di predatore e voleva catturare i pesci dell’acquario e così facendo ti scassava spesso qualche tubo...

    – In effetti mi sono scordato di quell’episodio, ma a chi potrebbe interessare un minuscolo errore di interpretazione come quello?

    – Piccolo errore? Sarà poi illuminante la parte in cui racconti di quella volta in montagna... Te la ricordi? Quando ti è scappato il cane e tu pensavi di convincerlo a tornare da te urlando incavolato nero? Geniali poi le due pacche che gli hai dato, invece di premiarlo, quando nonostante tutto è tornato... Davvero un meraviglioso esempio di corretta relazione uomo-cane.

    – Ma sai come pioveva quella volta e che doccia mi sono preso? Si sarebbe imbestialito chiunque... Comunque, no, a quell’episodio non avevo pensato.

    – Strano... Forse eri troppo impegnato a raccontarti come il grande, sensibilissimo amico degli animali che li salva, li accoglie, li cura, li accudisce amorevolmente, li conosce, li capisce, parla il

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