Certe storie...
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L’esperienza della scrittura ha dato a ciascuna di loro gli strumenti per esprimere quanto di più profondo era nelle loro anime, un mezzo per conoscersi meglio e conoscere meglio il mondo.
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Anteprima del libro
Certe storie... - Anna Armetta
Certe storie
Certe storie le ascoltiamo.
Certe storie le viviamo.
Certe storie le narriamo.
In questa raccolta di racconti, frutto di un anno di impegno nel corso di scrittura creativa MATTE DA SCRIVERE, ciascuna delle autrici ha portato la propria esperienza e sensibilità per proporci storie di donne, storie di amore, tradimento, violenza, indipendenza, lavoro, autonomia.
L’esperienza della scrittura ha dato a ciascuna di loro gli strumenti per esprimere quanto di più profondo era nelle loro anime, un mezzo per conoscersi meglio e conoscere meglio il mondo.
Mattedascrivere
Certe storie…
Racconti 2019
© 2019 VandA.ePublishing
Via Cenisio, 16 - 20154 Milano
ISBN: 978-88-6899-367-2
Prima edizione: novembre 2019
Grafica di copertina: Irene Carminati
www.vandaepublishing.com
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Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore.
È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.
Prefazione
Certe storie le ascoltiamo.
Certe storie le viviamo.
Certe storie le narriamo.
In questa raccolta di racconti, frutto di un anno di impegno nel corso di scrittura creativa MATTE DA SCRIVERE, ciascuna delle autrici ha portato la propria esperienza e sensibilità per proporci storie di donne per le donne.
Anna, Anna Maria, Ilaria, Marianna, Maria Luce e Marta scrivono di amore, tradimento, violenza, indipendenza, lavoro, autonomia.
Sono donne di tutte le età che dipingono il quadro colorato e vivace di una società dove le pari opportunità sono una chimera, l’autonomia una speranza, la maternità una conquista.
Sono interpreti e testimoni della ricerca di compromessi e soluzioni innovative, tutte illuminate dai sentimenti, vera strada maestra attraverso cui passano i cambiamenti epocali.
Le loro storie ci trasmettono il desiderio di amare, di crescere, di emanciparsi da genitori e compagni, ci trasmettono la paura per la violenza che impregna le nostre vite, ci invitano a lasciare il peggio di noi alle nostre spalle per avventurarci nei sentieri del futuro.
L’esperienza della scrittura ha dato a ciascuna di loro gli strumenti per esprimere quanto di più profondo era nelle loro anime, un mezzo per conoscersi meglio e conoscere meglio il mondo. Le tecniche apprese sono state un passaggio obbligato per incanalare il flusso ininterrotto delle vicende vissute, dei sentimenti e delle emozioni provate. Nel dialogo costante nato nei gruppi di lavoro, ognuna ha potuto portare il contributo delle proprie esperienze, ma anche confrontarle con quelle delle altre, imparando a comunicare nella forma del racconto ciò che a parole riusciva più semplice e immediato.
Sono quindi felice di presentare questa raccolta di racconti brevi, certa che il lettore troverà oltre la pagina scritta una piccola parte di sé, della propria storia e dei propri sentimenti.
Chiara Aurora Giunta
Il viaggio
Anna Armetta
Sul finire di una calda giornata di luglio, a Torino, in uno dei numerosi caffè a piazza Vittorio Veneto, a due passi dal Po, Marta e Sara chiacchieravano dei loro progetti mentre sorseggiavano il loro cocktail preferito.
«Cosa fai per le ferie? Ritorni in Sicilia?» chiese Sara.
«Uh, non credo proprio» rispose Marta, appoggiandosi stancamente allo schienale della poltroncina in vimini. «Il costo del biglietto aereo è alle stelle e non posso permettermelo.»
«Beh, potresti chiedere ai tuoi di aiutarti se solo avessi voglia di farlo» incalzò Sara spostando una ciocca dei lunghi capelli biondi dietro l’orecchio.
«Appunto, non ho proprio voglia di chiedere un contributo ai miei genitori, chi li sentirebbe poi? Mia madre pensa sempre che le nasconda qualcosa e se chiedessi loro dei soldi si precipiterebbero per valutare le mie condizioni. Per un periodo si era pure convinta che facessi la fame, e pensare che lavoro da sei anni in un grande ipermercato. Ti pare?!»
«Uhm… capisco… opzione da scartare, quindi. Ti aiuterò io, allora. Se vuoi ritornare in Sicilia, ti presto io una parte di soldi… me li ridarai poco alla volta. Che ne pensi?»
«Penso che quest’estate mi dovrai sopportare qui, a Torino. Non ti libererai così facilmente di me, ecco» rispose Marta, sorridendo.
Sara sorrise a sua volta e lasciò perdere l’argomento.
Marta e Sara si erano conosciute sei anni prima proprio al supermercato dove lavorava Marta.
Anche Sara era del Sud, ma a differenza di Marta era nata e cresciuta a Torino. Sara stava facendo la spesa quando incrociò gli occhi verdi e limpidi di Marta. Una ragazza castana, longilinea e dai capelli ricci che le ricadevano sulle spalle in boccoli strettamente avvitati. Sara invece era bionda e i capelli le ricadevano ai lati del volto, lisci. Quella commessa l’aveva colpita per la gentilezza: non formale, non affettata, ma innata. Sara aveva capito subito che in Marta avrebbe trovato un’amica preziosa e non si era sbagliata. Marta, dal canto suo, aveva trovato in Sara la famiglia che le mancava in quella città che le era estranea, un punto di riferimento importante, per lei che sentiva una pungente nostalgia di Palermo.
Le due amiche si diedero appuntamento al giorno successivo per andare a vedere un film