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Mechanomicon: Speciale Motonomicon
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E-book71 pagine39 minuti

Mechanomicon: Speciale Motonomicon

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Info su questo ebook

Società e scienze sociali - saggio (36 pagine) - Quando le moto e i Mecha incrociano gli ingranaggi.

In questo breve saggio l'autore propone un viaggio nel mondo fantastico delle moto che diventano Mecha o viceversa.
Più in generale illustrerà alcune moto di fantasia o reali che hanno qualcosa di straordinario nel loro design.
Tenuto conto che l’universo motociclistico è ben più vasto di quello dei Mecha, anche questo breve saggio ha la sola speranza di suscitare la curiosità nel lettore e invitarlo ad approfondire questo argomento.
 
Il “viaggio” parte analizzando la presenza dei moto-Mecha nei media (anime, manga e al cinema) per poi passare al mondo ludico fino a descrivere le moto reali dal design molto particolare.
Infine sono presenti interviste esclusive ad esperti di varie tematiche.

Alberto Sangiovanni è nato nel 1971 a Crema dove vive con la sua famiglia. Ingegnere meccanico, da sempre appassionato di fantascienza. Nel 2008 ha creato il blog Fantascienza & co. e cura le pagine Facebook di Fantanscienza & co. e di Mechanomicon.
Per Delos Digital ha scritto altri due saggi della serie Mechanomicon che trattano l’universo dei Mecha, dalla fantasia dei robot guerrieri alla realtà degli esoscheletri utilizzati in vari settori industriali.
In collaborazione con i soci della Retroedicola Videoludica di Bergamo ha organizza la convention MechanomiCon sempre incentrata sui Mecha.
LinguaItaliano
Data di uscita8 feb 2022
ISBN9788825419153
Mechanomicon: Speciale Motonomicon

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    Anteprima del libro

    Mechanomicon - Alberto Sangiovanni

    Le moto e i Mecha nei media (anime, manga, al cinema e in tv)

    Ho iniziato a pensare alla realizzazione di questo libro durante la stesura del primo saggio. In particolare mi è balenata l’idea quando stavo descrivendo alcuni maestri di mecha-design e ad un certo punto sono arrivato a scrivere di Shinji Aramaki, noto come il Re delle Moto.

    Questo perchè è appunto abilissimo nel creare Mecha che si trasformano in moto. Nel mondo di Gundam ha lavorato alle serie di Mobile Suit Gundam MS Igloo e negli USA alla serie animata MASK.

    Le serie in cui i suoi moto-mecha raggiungono la massima espressione sono: Climber Genesis Mospeada (da noi è il terzo capitolo della serie Robotech, 1984), Megazone 23 (AIC, 1985) e Bubblegum Crisis (Artmic/Youmex, 1987).

    Di seguito alcuni esempi:

    Immagine

    Mospeada moto (ispirata alla mitica Suzuki Katana, prodotta a partire dal 1981)

    Immagine

    Mospeada Mecha

    È da notare che le Mospeada, hanno questo aspetto tecnico di moto che si scompongono-trasformano in armatura potenziata, cioè nel Mecha di taglia più piccola possibile, che è davvero geniale.

    Due immagini tratte da Collection Dx:

    Immagine

    Garland Moto

    Immagine

    Garland Mecha

    Infine una triplice trasformazione: moto, mecha, robot di un Knight Saber in Bubblegum Crisis:

    Immagine

    Knight Saber

    Ho quindi pensato potesse essere interessante indagare in quali altre opere e media si può assistere a mecha e moto che incrociano gli ingranaggi, o più semplicemente a descrivere motociclette così particolari da essere in parte o del tutto fantascientifiche!

    Premessa doverosa è che anche questo breve saggio, come i primi due della stessa serie, non può né vuole essere esaustivo, ma si spera fornisca almeno una solida base da cui possa partire chi è abbastanza nerd o motociclista per approfondire e ampliare questo argomento.

    Come nei primi due libri, è opportuno anche in questo, dare in primis la definizione di Mecha (si pronuncia meca).

    In Giappone si usa questo termine per indicare qualsiasi oggetto meccanico o architettonico, mentre è qui in Occidente che si usa la parola Mecha/Mech per indicare il nipponico Giant Robot e cioè un grande robot che oltre ad una propria intelligenza, necessita comunque di un pilota umano. Nella terra del sol levante tra i Giant Robot, si distinguono i Super Robot, come ad esempio Mazinga Z e i vari Nagaiani, dai Real Robot che si differenziano dai primi per una sorta di Realismo meccanico, tecnico e di coerenza del mondo in cui sono ambientati. La nascita del nome Mecha si deve proprio all’opera Mobile Suit Gundam di Yoshiyuki Tomino e della Sunrise Inc., in particolare al fatto che quando è arrivato in occidente, nello staff creativo era presente il maestro Kunio Okawara che invece del classico titolo di illustratore o concept designer, era indicato come Mecha Designer, quindi qui da noi si è pensato che Mecha fosse riferito ai disegnatori di tali Robottoni. Il termine si è poi diffuso negli anni ‘80 con opere tipo Battletech della

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