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Il Soffio di Dio: Il “Continuum” dell’Essere, le categorie dell’Infinito
Il Soffio di Dio: Il “Continuum” dell’Essere, le categorie dell’Infinito
Il Soffio di Dio: Il “Continuum” dell’Essere, le categorie dell’Infinito
E-book150 pagine1 ora

Il Soffio di Dio: Il “Continuum” dell’Essere, le categorie dell’Infinito

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Info su questo ebook

In questo ultimo libro, l'Autore, fuori dai suoi decennali schemi di lavoro sul piano più strettamente filosofico e metafisico, va ben oltre le classiche tesi tradizionali o moderne per tentare di avvicinare l’anima dell’essere umano a una visione di Dio paradossalmente molto più “realistica” di quelle finora descritte.
Questa ricerca è fatta, come sempre, con un uso della logica e, soprattutto, della razionalità che oltrepassa quella scontata e,
comunque, fino a oggi sempre assolutamente insufficiente, adottata dagli scrittori di Filosofia e Metafisica.
In prima istanza il risultato può apparire difficile da accettare da parte della media delle menti umane, ma nello stesso tempo esso è l’unico che sia in grado di fare capire qualche piccola cosa in più dell’infinito
mistero della divinità alla mente e al cuore di ogni persona di questa Terra.
LinguaItaliano
Data di uscita7 nov 2013
ISBN9788827223710
Il Soffio di Dio: Il “Continuum” dell’Essere, le categorie dell’Infinito
Autore

Giorgio di Simone

Professore universitario, parapsicologo, co-fondatore del C.l.P. di Napoli, ne è stato Presidente dal 1963 al 1989. È Presidente dell'Istituto GNO-SIS per la Ricerca Multidiscplinare sulla Ipotesi della Sopravvivenza da lui creato nel 1981. Premio 1980 per la Parapsicologia della SWP (Schweizerischen Vereini-gung fur Parapsychologie), ha al suo attivo numerosi articoli sulle riviste "Metapsichica", "Luce e Ombra" e "Il Giornale dei Misteri".

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    Il Soffio di Dio - Giorgio di Simone

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    IL SOFFIO DI DIO

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    Il Continuum dell’Essere

    Le categorie dell’Infinito

    GIORGIO di SIMONE

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    Copyright

    IL SOFFIO DI DIO - Il Continuum dell’Essere - Le categorie dell’Infinito

    di Giorgio di Simone

    ISBN 978-88-272-2371-0

    I edizione digitale

    © Copyright 2013 by Edizioni Mediterranee

    Via Flaminia, 109 - 00196 Roma

    www.edizionimediterranee.net

    Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma

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    Indispensabile premessa

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    Prima di tutto deve essere chiaro al lettore che nell’affrontare il più arduo e quasi impossibile tema che possa presentarsi alla mente umana, la prima cosa da cui prescindere sia un impegno di natura anche solo larvatamente religiosa, per non inficiare fin dalle prime parole il risultato il più possibile oggettivo che questo libro può ottenere.

    Di conseguenza, lo studio d’insieme relativo al tema base e le possibili indagini collaterali devono rigorosamente seguire – per quanto umanamente possibile – un filo razionale e quindi logico, anche se, ovviamente, tale filo sarà costretto ad allontanarsi da tutto ciò che viene solitamente inteso come razionale e logico dalla cultura umana media.

    È anche altrettanto evidente che escludere ogni riferimento religioso tradizionale non significa per niente escludere, implicitamente o meno, il tema Dio, o comunque si voglia definire con larghissima approssimazione l’infinita mente cui si può attribuire l’Esistente, cioè tutto ciò che forma e struttura nel tempo e nello spazio tutto ciò che ci è possibile percepire e conoscere. Percepire sia fisicamente – quindi con i cinque sensi umani – sia mentalmente, attraverso tutto quello che costituisce il potere dell’essere umano (e non solo!) di apprendere, nel vero senso di fare proprio in senso sia relativo che assoluto...

    È soltanto in questo modo che tutte le facoltà che operano nell’essere umano hanno la possibilità di dispiegarsi secondo la loro massima potenzialità.

    Ritengo che sia altrettanto evidente che quest’affermazione che riguarda soprattutto l’operatività dell’uomo e della donna sul piano stesso della conoscenza, determina immediatamente fondamentali posizioni filosofiche. Desidero fare notare subito che è molto importante soltanto la posizione filosofica che sia in grado di comportare una visione razionale del futuro di ciò che costituisce il nucleo pensante dell’essere umano, oltre le estreme limitazioni indotte dalla struttura materiale del corpo, che trascinano con sé anche quelle mentali, cognitive e logiche.

    Quando parlo di visione razionale e logica delle realtà spazio-temporali, non mi riferisco certamente a una visione che riguarda la parte più ampia dell’umanità, ma mi riferisco a una concezione logico-razionale, in senso ascensionale, di secondo, terzo, quarto ed ennesimo livello: in sostanza, quei livelli conoscitivi che hanno caratterizzato le più elevate opere della mente umana di tutti i tempi ed oltre...

    Dunque, intendo esclusivamente parlare dell’essere in sé e per sé, quindi non un presunto essere influenzato da altri e la cui mente è comunque manipolata dalle cosiddette dottrine religiose del passato o del presente storici. Questo aspetto dell’intera questione è importantissimo e senza questa indispensabile premessa qualunque tipo di discorso sul tema proposto sarebbe destinato a cadere nel vuoto concettuale.

    Naturalmente, per ragioni dialettiche e discorsive, potrebbe anche essere utile il momentaneo interesse per qualche aspetto religioso indirettamente legato all’argomento fondamentale.

    Altro punto molto importante è per me l’impellente necessità di tentare di superare in qualunque modo il peso vincolante e deviante del linguaggio umano, comune o sofisticato che sia, così come lo intende la maggior parte delle persone, anche le più colte: questo è per me un elemento assolutamente determinante e condizionante, e prego il lettore di volermi seguire su questa strada.

    Capitolo primo

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    L’OSTACOLO DELLE RELIGIONI DOGMATICHE

    Per cominciare ad avere una più nitida visione del problema è necessario sgombrare subito il terreno dalle ipoteche poste all’umanità dal passato. Per fare questo sono costretto a tornare rapidamente sul tema religioso.

    Tutte le religioni create o fondate dall’essere umano sono dogmatiche, impongono cioè un credo e una dottrina, cose però di cui non possono fare assolutamente a meno e senza le quali avrebbero una vita molto breve, perché – è facilmente intuibile – non esisterebbero precise regole da rispettare.

    In maniera apparentemente paradossale soltanto il Cristianesimo dei primi anni dopo Cristo sembra sfuggire alla rigidità di quello che è poi diventato il Cattolicesimo, questo, sì, strettamente e dogmaticamente inquadrato in regole e leggi sempre più ferree, create, si dice, per la difesa stessa della Chiesa cristiano-cattolica, ma che poi, nella realtà storica, si sono dimostrate troppo vincolanti, a scapito di ogni possibile positivo aggiornamento dell’intera dottrina.

    L’immensa zavorra delle funzioni e dei riti, grazie anche alla fredda razionalità del mondo scientifico, ha sicuramente allontanato dalla credenza in Dio milioni di individui ed è pienamente giustificata l’attuale incerta definizione di tutte le posizioni ideologiche sulle ragioni o meno dei vari modelli di ateismo oggi esistenti sulla Terra.

    Probabilmente il primo Cristianesimo si è imposto perché, attraverso i Vangeli, parlava al sentimento fondamentale che anima gli esseri umani, di fronte alla costante precarietà della loro esistenza e alla silente richiesta di un aiuto soprannaturale da parte della loro mente. Tutto ciò ha anche a che fare con il senso della profonda poesia legato in forma emotiva ed estetica al fare dell’uomo.

    D’altra parte, sulla Terra, l’enorme numero dei non pensanti ha finora facilitato il dominio delle coscienze da parte delle Chiese e dei loro dogmi. Qualcosa di molto simile avviene da sempre, in forme diversissime, in campo sociale e politico.

    Ma, usando l’espressione non pensanti non intendo svilire la personalità di tutti coloro, uomini e donne che, sotto il peso di una vita comunque difficile da portare avanti, si arrendono – forse soltanto in apparenza, e non nella loro più profonda interiorità – alla più facile e invitante strada di accettazione di dogmi, regole e precetti inventati da altri.

    Appare anche di un’assoluta evidenza il fatto che in senso metafisico e per sottili, invisibili fili, questo fondamentale aspetto della realtà umana rientra di pieno diritto nel complicatissimo e trascendentale rapporto tra l’essere umano e Dio stesso. Ma su tale importantissimo punto tornerò più avanti, in maniera più ampia e possibilmente dettagliata...

    Ed è proprio sotto questo notevole profilo che, in un certo qual modo, è giustificata l’esistenza delle religioni dogmatiche, per fare fronte con intelligenza sociale alla disperazione esistenziale che colpisce così spesso l’essere umano, sotto qualunque cielo esso viva.

    LOGICA DELLO SPIRITUALISMO

    Con il mio brevissimo cenno sulle religioni, non ho neppure sfiorato il tema centrale di questo mio saggio, il cui nucleo è infinitamente lontano da qualsiasi pure importante considerazione sugli eventi umani. Questa infinita distanza che, di fatto, esiste tra il mondo umano e quello divino dà esattamente la misura dell’immane e improbabile lavoro, dell’indicibile impegno che attende un essere umano quando egli tenta un impossibile confronto con il mistero che domina l’immensa sfera dell’Esistente.

    Eppure, poiché in un certo qual modo indiscutibile, sia l’umanità che l’Ente senza nome che chiamiamo frettolosamente Dio, appartengono entrambi all’Esistente, credo sia piuttosto logico postulare che essi possano avere un’estrema possibilità di contatto; stabilendo a livello individuale, per quanto riguarda l’essere umano, una remotissima connessione tra di essi.

    L’Idea di questa potenziale connessione è ciò che viene normalmente definito come Spiritualismo, la cui intrinseca logica – secondo la ragione umana – risiede proprio nella estrema possibilità della esistenza di una qualche forma di comunicazione tra Dio e l’essere umano.

    E lo Spiritualismo ha come sostegno logico una serie di fattori che scaturiscono dall’osservazione scientifica della materia universale.

    Ad esempio, citando i primi fattori che vengono in mente, le costanti universali della Fisica, senza le quali non esisterebbe l’ordine che regola l’Esistente: senza questo infinito Ordine programmato il tutto si sarebbe annullato prima ancora di essere qualcosa!

    E, naturalmente, citando le costanti universali della nostra Fisica, non si fa altro che svelare un’infinitesima parte del Reale...

    Tutto questo – ma dovrei dire: soltanto questo! – ci porta logicamente a considerare l’Ordine universale, retto da leggi eterne nel loro Principio, come facente parte integrante dell’Essere Dio, piuttosto che del mondo materiale e umano.

    La disparità tra i due termini dell’immane questione è tale che il mondo fisico, nell’infinito di tutte le galassie, può considerarsi, anzi, dovrebbe essere visto come una rappresentazione del mondo spirituale, cioè come rappresentazione dell’infinita Sostanza di Dio che dà la densità dei mondi materiali. A questo punto di un ragionamento, che è perfettamente in linea con i nostri canoni logici (per quanto imperfetti siano), l’Essere Dio appare di conseguenza come la quintessenza unica della sua sostanza spirituale, cioè di una realtà di cui è per noi impossibile dare un’idea, per quanto grande e sconfinata possa essere come valore ultra-universale.

    Questa sarebbe poi la Sostanza eterna in un punto finito, e nell’eterno infinito ci sarebbero questi punti di Dio, la sua Essenza che si diffonde, riversandosi nell’Esistente, ugualmente infinito.

    Come può constatare chi legge, per l’uomo questo equivale ad ammettere che questo Dio è l’impossibile,

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