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La prospettiva della sogliola
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E-book188 pagine2 ore

La prospettiva della sogliola

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Società e scienze sociali - saggio (138 pagine) - È possibile avere una prospettiva sulla realtà diversa come quella della sogliola?


La Sogliola nasce con i due occhi ai lati della testa, ma quando raggiunge i due mesi di vita, l'occhio sinistro trasmigra sul lato destro e il corpo assume una postura sdraiata su un fianco. Inoltre il lato poggiato sul fondo diventa di un bianco uniforme e quello verso l’alto può cambiare colore per consentire al pesce di mimetizzarsi. A partire da questo momento il suo punto di vista sul mondo cambia radicalmente e gode di una prospettiva certamente diversa da altri pesci.

È possibile avere una prospettiva sulla realtà diversa come quella della sogliola? Sì, se si accetta una metamorfosi non biologica, come quella del nostro pesce, ma intellettuale dotandosi di nuove risorse cognitive spesso confinate nell’ambito accademico e per questo poco note.


Luciano Martinoli vive e lavora a Milano, background scientifico ma con interessi da sempre nelle discipline umanistiche e fautore di un superamento di questa artificiale divisione della conoscenza umana.

Esperienze prima da manager e poi da consulente nella media e grande azienda, ritiene che queste siano organismi sociali multidimensionali e in continua evoluzione. Le attuali teorie meccanicistiche e deterministiche su di esse, da quelle economiche a quelle manageriali, pensa non siano più adeguate a dar conto del loro sviluppo.

La sua attività è concentrata nel fornire nuove risorse cognitive, e non soluzioni preconfezionate, a chi si occupa della quotidiana fatica della continuità aziendale, siano essi imprenditori che manager di imprese o altri tipi di organizzazioni.

LinguaItaliano
Data di uscita28 mar 2023
ISBN9788825424010
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    Anteprima del libro

    La prospettiva della sogliola - Luciano Martinoli

    Breve Introduzione

    La Sogliola è un pesce alquanto particolare.

    Anche se la larva nasce con i due occhi ai lati della testa, quando il pesciolino raggiunge i 15 mm di lunghezza ed i due mesi di vita, l'occhio sinistro trasmigra sul lato destro e il corpo assume una postura sdraiata su un fianco, con uno dei due occhi che si è spostato a fianco dell'altro, sul lato rivolto verso la superficie dell'acqua. Non solo, il lato poggiato sul fondo diventa di un bianco uniforme e quello verso l’alto può cambiare colore per consentire al pesce di mimetizzarsi.

    A partire da questo momento il suo punto di vista sul mondo cambia radicalmente. Le sue capacità di mimetizzarsi le consentono di osservare senza essere osservata. Dal fondale dove è appoggiata ha una vista completa e totale di ciò che accade nel mare sovrastante. Gode di una prospettiva certamente diversa da altri pesci, che le dà meglio conto di alcuni fenomeni, soprattutto quelli vitali per lei.

    Quale è allora la concezione del mondo della Sogliola? Che idea se ne è fatta? Non possiamo saperlo ma certamente dal suo peculiare punto di vista riuscirà a cogliere aspetti sul mondo che a noi, con una prospettiva totalmente diversa, sfuggono.

    La metafora mi è utile per introdurre e motivare la raccolta di questi post e articoli, di cui sono l’autore, apparsi nel corso degli ultimi anni su blog e siti di notizie on-line. Commentano e fanno considerazioni su eventi o aspetti della nostra società da un punto di vista sistemico (o, se piace di più, complesso) ma con fini pratici e non accademici, come nel caso del nostro pesce.

    Io però, a differenza della Sogliola, non sono stato costretto a mostruose metamorfosi che mi hanno obbligato ad assumere una nuova fisiologia. La particolare prospettiva l’ho ottenuta adottando il punto di vista di alcune discipline scientifiche e umanistiche, grazie alle quali ho osservato tutto ciò che mi circonda in una modalità meno consueta. Perché è ciò che abbiamo in testa, una teoria, che determina ciò che osserviamo e come. Non si tratta di aver scoperto il migliore punto di vista possibile sul mondo, men che meno ho la supponenza di avere la prospettiva più corretta su di esso. Ritengo però che questa particolare angolazione spesso dia meglio conto di altre su alcune questioni, suggerendo così opinioni e modalità di intervento altrimenti impensabili.

    La raccolta è divisa per aree di interesse e non vuole avere nessuna presunzione di scientificità o rigore, che lascio alle fonti alle quali mi sono rivolto e che citerò solo di tanto in tanto per non appesantire la lettura. Dunque si tratta di un esercizio intellettuale ma con risvolti pratici che spero possa spingervi ad ulteriori approfondimenti (per i quali sono a disposizione), oppure ad invitarvi a considerare una diversa concezione della realtà, ad ispirarvi nuove modalità di azione nel vostro operato o più semplicemente ad intrattenervi, spero piacevolmente, nel guardare le cose del mondo in una modalità che non conoscevate.

    Se siete pronti, e la proposta vi alletta, vi invito allora a lasciare per un attimo le vostre convinzioni, che statene pur certi vi attenderanno fedeli alla fine di questa lettura, e a immergervi con me per adagiarvi sul fondo del mare e provare, per il breve tempo che vi ruberò, a mettervi in una prospettiva analoga a quella della Sogliola.

    Società

    Gli insulti agli antropocentrismi

    Claudio Tolomeo da Alessandria era un matematico e filosofo di origine greca, vissuto tra il 100 e il 168 d.C. in Egitto. Fu autore della sintesi dell’astronomia classica e di un importante lavoro di riorganizzazione degli studi astronomici. La sua opera più importante è la Composizione matematica, conosciuta anche con il nome di Grande sintassi o Almagesto.

    Nei suoi tredici libri Tolomeo ordina tutte le conoscenze dell’antichità sugli astri, in particolar modo quelle dell’astronomia greca. A partire dal modello aristotelico, Tolomeo elabora una teoria geocentrica e antropocentrica del cosmo in cui la Terra è il centro dell’universo e ogni cosa vi gira intorno. Pur essendo errata, per oltre mille anni la teoria astronomica di Tolomeo rimase l’unica spiegazione possibile del cosmo. I motivi del suo successo possono essere riassunti in due punti:

    1. Il sistema tolemaico prevede con discreta precisione il moto degli astri sulla volta celeste ed è confermata dall’osservazione reale del cielo notturno da parte dell’uomo.

    2. Il modello venne adottato come teoria ufficiale da parte della Chiesa cattolica, la cui politica repressiva impedì per molti secoli qualsiasi critica scientifica in Europa.

    Bisognerà aspettare il 1543 per vedere la contestazione del modello Tolemaico ad opera di Nicolò Copernico. Nel suo De revolutionibus orbium coelestium (Sulle rivoluzioni dei corpi celesti), pubblicato pochi giorni prima della sua morte, contraddiceva il modello geocentrico di Tolomeo.

    Col tempo l’idea di Copernico venne recepita come teoria dell’effettiva costituzione del sistema solare, rovesciando sia la visione fisico/astronomica (geocentrica), sia la concezione filosofico/teologica (antropocentrica) della tradizione medievale basata sulla teoria tolemaica.

    Per questa ragione, a seguito di un accostamento proposto per primo dal filosofo Immanuel Kant, il termine rivoluzione copernicana è stato successivamente usato, in senso lato, anche per designare analoghi processi di capovolgimento dei paradigmi fondamentali che si sono verificati, in momenti storici diversi, in altre discipline scientifiche o filosofiche.

    Ci trovammo di fronte al primo insulto al narcisismo umano e al suo atteggiamento antropocentrico: l’insulto cosmologico.

    Fino a metà del secolo XIX era diffusa la convinzione che tutti gli esseri viventi fossero espressione di un disegno divino. Non solo, ma l’uomo in particolare era il coronamento di tale processo creativo e suo apice, essendo tutti gli altri esseri a corollario di esso. Il libro di riferimento dove veniva illustrata tale tesi era la Genesi della Bibbia. Così come per il sistema tolemaico, nessuno si azzardava a mettere in discussione la tesi creazionista fino a quando il 24 novembre 1859 fu pubblicato in Inghilterra un libro al prezzo di 15 scellini che andò immediatamente esaurito lo stesso giorno. Si trattava della Origine della Specie di Charles Darwin nel quale lo scienziato, forte delle sue numerosi osservazioni raccolte in giro per il mondo, presentava l’ipotesi che gli esseri viventi, uomo incluso, fossero il risultato di una evoluzione più o meno casuale frutto dell’adattamento nell’ambiente.

    Vi furono anche in quel caso le forti critiche e opposizioni, particolarmente vivide ancora oggi soprattutto negli USA, da parte dei Creazionisti, che però non fanno altro che stigmatizzare come la nuova teoria non fosse altro che un ulteriore attacco all’antropocentrismo in biologia. Ci trovammo di fronte al secondo insulto al nostro narcisismo, quello biologico.

    Nell’antichità pensatori greci come Platone e Aristotele furono tra i primi a confrontarsi con gli interrogativi fondamentali su come funzioni la mente. I filosofi greci esaminarono molte delle questioni di cui gli psicologi continuano a occuparsi oggi. Non vi erano dubbi però che la nostra volontà potesse controllare sempre e completamente i nostri pensieri e il nostro comportamento. Fu solo con il lavoro di Sigmund Freud, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, che venne portato l’attacco anche a questa convinzione, dando altresì prime spiegazioni a fenomeni che già la facevano traballare. Pensieri e comportamenti sono determinati da fenomeni inconsci che la mente non è in grado di controllare (libido, pulsione, super-io, eccetera) e dunque anche nel caso della mente, che pure ci appartiene, crollò un altro antropocentrismo: vi fu l’insulto psicologico. (Freud fu anche l’autore della lista degli insulti che ho presentato). Arriviamo verso la fine del secolo scorso, in un’epoca dove ancora si credeva, nonostante le sempre più numerose evidenze del contrario, che l’uomo potesse controllare anche i fenomeni sociali e la società nel suo insieme. La politica è considerata l’attrice in grado di governare l’intera società. L’economia si pensa che abbia le sue leggi le quali, una volta note, possono consentire di guidarla a proprio piacimento. Le organizzazioni, soprattutto quelle aziendali, sono governate da rigidi protocolli e gerarchie, e così via.

    Niklas Luhmann (1927-1998), sociologo tedesco, si prese la responsabilità di lanciare il quarto insulto all’antropocentrismo, quello sociologico. Un esempio lampante della incapacità della politica di controllare la società, sono queste parole tratte dalla dichiarazione di indipendenza di uno degli stati più grandi e prosperosi al mondo:

    Noi riteniamo queste verità auto-evidenti: che tutti gli uomini sono creati uguali; essi sono dotati dal loro Creatore di diritti innati e inalienabili; che tra questi sono la vita, la libertà, e il perseguimento della felicità; che per assicurare questi diritti, i governi sono istituiti tra gli uomini, che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati.

    Si tratta di un passaggio della costituzione degli Stati Uniti d’America, il paese che ha creato il più grande sistema di schiavitù e oppressione mai realizzato al mondo, per dimensione e durata. Inoltre ancora ai giorni nostri è responsabile di discriminazioni diffuse e tollerate basate sulla razza e sul credo religioso. Perché la politica non è riuscita a far scomparire tutto questo, pur avendolo dichiarato come sua priorità nella carta fondamentale?

    Che dire poi dell’economia dove è evidente la totale imprevedibilità del sistema economico nonostante gli sforzi di politici, banchieri, aziende. Perché l’inflazione non aumenta, o non diminuisce, a dispetto delle azioni delle banche centrali? Perché i salari non aumentano in quei paesi dove l’occupazione è ai massimi?

    Nel caso delle organizzazioni ci sono poi evidenze quotidiane: programmi di cosiddetto Change Management che non cambiano nulla o per poco (e se qualcosa di ciò che si voleva realizzare accade non si riesce e replicarlo in altri contesti), manager strapagati il cui contributo alle prestazioni collettive aziendali¹ è risibile, e molte altre.

    Luhmann ha avuto il merito di proporre un modello che desse conto di queste dinamiche a partire proprio dalla constatazione che la volontà dei singoli non determina i fenomeni sociali. Certo può fare da innesco, qualsiasi politico, banchiere o manager è libero di mettere in atto un provvedimento, ma i risultati difficilmente saranno vicini alle aspettative.

    Anche l’organizzazione è un sistema sociale e, accogliendo la prospettiva di Luhmann, anch’essa è autonoma rispetto alle volontà e dinamiche dei singoli. L’organizzazione è cosa diversa dalle menti e dai corpi delle persone di cui pure fanno parte. Il modo con cui va avanti non è simile ai pensieri o ai processi fisiologici, pur venendone influenzata.

    Accogliere questa distinzione consente di superare l’equivoco dell’antropocentrismo anche in ambito sociologico (politica, economia, organizzazioni, eccetera) realizzando anche qui una rivoluzione copernicana. Tale rivoluzione nel sociale, come nel caso cosmologico, biologico e psicologico, è fondamentale per riuscire a dar meglio conto della complessità del mondo che ci circonda; dalla politica all’economia, passando per le organizzazioni aziendali.


    ¹. wsj.com/articles/ceo-pay-and-performance-dont-match-up-1526299200

    Se manca il Governo, l'economia è senza governo?

    A fine settembre 2017 l’Olanda, senza governo dal 15 marzo, ottenne una crescita del Pil per quell’anno del 3,3% e del 2,5% nel 2018, quando il surplus raggiunse lo 0,8% del Pil, il debito pubblico scese al 54,4% e la disoccupazione al 4,3%. Non è l’unico caso. Il Belgio a partire dal 2010 visse una crisi politica di 541 giorni consecutivi. Ciononostante mise a segno un rialzo del Pil del +2% proprio quell’anno e replicò con analoga crescita l’anno successivo.

    Senza avere prestazioni macro di questa caratura anche in Italia nel dopo crisi 2008, dove i Governi c’erano ma hanno tardato a prendere provvedimenti, vi sono stati drappelli di aziende che hanno messo a segno risultati egregi, come se vivessero in un altro mondo. Dunque vi è

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