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Il dono del mio sacro interiore: A soli 12 anni di età…
Il dono del mio sacro interiore: A soli 12 anni di età…
Il dono del mio sacro interiore: A soli 12 anni di età…
E-book225 pagine2 ore

Il dono del mio sacro interiore: A soli 12 anni di età…

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Info su questo ebook

Una sera d’estate, una ragazzina di 10 anni davanti alla tv osserva una ballerina fare dei disegni con lo smalto sulle unghie e scatta il coup de foudre. Quella bambina oggi è una donna e si occupa di benessere e bellezza nel suo Centro Estetico “Mani Fatate di Giada Jadore”. Giada è sicuramente una creativa che ama la vita, il prendersi cura degli altri e la condivisione. Una vita che le ha regalato tanto amore, che lei dona ogni giorno a chi decide di affidarsi ai suoi trattamenti, ma anche molte sfide. Da anni ormai convive con una serie di malattie importanti che non solo non l’hanno fermata, ma che le hanno dato ancora più forza ed entusiasmo per ciò che fa. Tra queste pagine scopriremo la sua passione per il ballo, per il mondo dell’estetica, l’amore incondizionato dei suoi genitori e dell’uomo della sua vita, i suoi numerosi studi e specializzazioni, il legame che la unisce al suo staff con il quale Giada condivide quotidianamente il suo immenso sapere. Questa donna che si è fatta delle ciocchette viola tra i capelli racconta in ogni pagina le sue evoluzioni personali e professionali. Giada ama dire che quando appoggia le mani sul corpo di un cliente, sono loro che la conducono. Oggi ha realizzato un sogno: avere un centro tutto suo di 150 mq e un metodo che la rende davvero unica.
LinguaItaliano
EditoreBookness
Data di uscita20 lug 2023
ISBN9791254892848
Il dono del mio sacro interiore: A soli 12 anni di età…

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    Anteprima del libro

    Il dono del mio sacro interiore - ROTTA GIADAJADORE

    Introduzione

    Giada in breve

    Mi chiamo Giada Rotta, in arte Jadore, e il mondo del beauty è il posto dove sono semplicemente me stessa, da sempre. Ho mille passioni, sono molto curiosa nei confronti della vita e amo sperimentare e scoprire novità. Qualche volta la vita mi ha messa di fronte a crude verità, ma ora so che da ogni episodio e da ogni evento ne è uscita una Giada ancora più forte e migliore.

    È stato proprio dalla mia sofferenza che è arrivata la forza per aiutare il prossimo, la voglia di donare un continuo amore. È solo grazie al mio lavoro che riesco a stare bene. Da sette anni soffro di alcune patologie abbastanza importanti direi (artrite reumatoide, fibromialgia, rettocolite ulcerosa) che in alcuni giorni risultano essere davvero invalidanti. Molte persone con la mia stessa problematica di salute non sono in grado di lavorare, perché queste malattie non ti permettono a volte di goderti la vita. Inevitabilmente, la malattia ti cambia, ma io sono riuscita a trasformare in meglio ogni cosa e voglio trasmettere anche questo messaggio a chi magari sta affrontando un periodo duro.

    Ci tengo anche per la prima volta a raccontare proprio a riguardo della mia persona, perché negli anni non solo è cambiato il mio corpo, ma sono cambiata anch’io e ora credo sia giusto parlarne e mettere a tacere molte voci che un tempo mi hanno ferita, ma che poi mi hanno resa ancora più forte. Ripeto, ora so che, anche grazie a tutte le difficoltà, sono riuscita a fare in modo che da bruco mi trasformassi in una splendida farfalla libera.

    Immagine che contiene persona, Viso umano, interno, donna Descrizione generata automaticamente

    Nel mio piccolo centro estetico

    Anche se sono giovane, alle spalle ho un vissuto ricco e intenso, la sofferenza è stata una compagna di viaggio e al tempo stesso una grande maestra. Grazie alla voglia e all’amore del mio lavoro, non ho mai smesso di sognare e ogni mattina ho una ragione in più per potermi alzare dal letto. Molte volte in passato ho avuto delle difficoltà nel farlo o sono rimasta paralizzata. All’inizio, la malattia viaggiava veloce e per due anni ho dovuto affrontare un percorso di chemio. Non è stato facile rialzarmi in ogni senso, ma avere un obiettivo davanti e il sostegno della mia famiglia mi ha permesso di andare oltre ogni aspettativa.

    Ci sono state anche persone che proprio all’inizio della mia difficoltà con la malattia si sono comportate in modo poco corretto. Ricordo ancora quel giorno in cui i miei clienti mi avvisarono che alcune colleghe li avevano contattati nei social o di persona dicendo: Giada ormai è malata, quindi, quando hai bisogno, puoi venire da me! e se allora tutto questo mi aveva immensamente ferita, a posteriori so e sento che proprio queste difficoltà mi hanno dato ancora di più la forza e lo stimolo per non arrendermi e mirare al sogno.

    Il mio grande sogno? Aprire un nuovo centro, avere delle collaboratrici e seguire il mio dono. Sì perché il mio lavoro non è solo una professione per me, ma è un dono: prendermi cura degli altri con amore, occuparmi del loro benessere e della loro bellezza. È questo ciò che faccio ogni giorno, sia con i clienti che con le ragazze che si affidano a me per la formazione o per collaborazioni.

    Così oggi mi sento pronta a condividere il mio cammino e anche il metodo che mi ha permesso di ritenermi soddisfatta di dove sono arrivata. Durante tutto il periodo della chemio, ho lavorato cercando di non far capire nulla ai clienti, non volevo assolutamente. Ci tenevo tantissimo ad avere quell’aria professionale e non voler far trasparire nulla delle mie difficoltà, per dare un giusto servizio. I miei genitori sono stati un grande esempio per me e mi hanno sempre trasmesso una grande forza. L’impronta che nella vita il lavoro è importante mi è stata impressa da loro e sono grata a entrambi per questo. Mi hanno insegnato tantissimo anche a riguardo dell’amore e del perdono e ora, che non sono più una ragazzina ma una donna che non solo si è realizzata nel privato ma anche nel professionale, ci tengo tantissimo a trasmettere dei messaggi che ritengo molto importanti. Lo faccio quotidianamente con ogni singola persona che incontro e ora tra queste pagine. L’amore della mia famiglia e la sua unione sono state la mia forza in tutti questi anni, per vivere giorno dopo giorno e mai avrei immaginato che avrei avuto un centro estetico tutto mio di 150 metri quadri. Il mio medico e molte clienti che hanno magari una delle mie patologie mi dicono che ho una forza immensa e che trasmetto sempre una bella energia a chiunque. Vorrei proprio passare il messaggio di non arrendersi e scoraggiarsi mai, ma di vivere ogni giorno quello che la vita offre, anche i momenti che sono duri e sembrano senza via d’uscita.

    Non so se tutto questo doveva accadere perché deciso da Dio, e nemmeno il motivo, ma so che tutto ciò che ho vissuto con la malattia mi è servito nella vita lavorativa per poter aiutare gli altri. Lo penso ogni mattina quando mi sveglio e anche in quelle giornate che sembrano no.

    Tutto questo percorso mi ha dato modo di conoscere dei mondi nuovi, mondi dei quali non ero a conoscenza, ne ero completamente all’oscuro e spesso dico che, di fronte a tutto ciò, oggi non posso che dire che è molto vero il modo di dire che ogni male non viene per nuocere, perché è quello che ho vissuto proprio sulla mia pelle.

    Immagine che contiene Viso umano, persona, Accessorio di moda, sorriso Descrizione generata automaticamente

    Questa foto era la fase della mia terapia

    Voglio raccontarti una cosa che vedrai in una delle mie foto che ho messo nel corso del libro. Due anni fa, quando in ospedale mi hanno cambiato terapia, ne ho dovuta iniziare una con un nuovo farmaco in seguito a una vaccinazione per il Covid. Ci sono state alcune complicazioni e ho dovuto quindi cominciare un nuovo percorso farmacologico con una terapia fortissima alla quale purtroppo sono risultata allergica. Ho avuto uno shock anafilattico e in ospedale si sono spaventati molto. La terapia è una sorta di chemio, devi farla in endovena per tre ore e quel giorno mi sono sentita male. Il farmaco, una volta entrato in circolo, mi ha dato allergia. All’improvviso ho avvertito ovunque un forte prurito, sono diventata quasi bordeaux e sentivo la pelle come se si stesse alzando, in qualsiasi punto del mio corpo provavo questa sensazione di pelle che si alzava e si staccava. Mi sembrava di andare a fuoco. Il tempo di dire alle infermiere che non stavo bene e sono svenuta. Non riuscivo più ad aprire gli occhi, non riuscivo a parlare e mi sentivo bloccata ma sveglia, pensai che stavo morendo. Mi ricordo benissimo che parlavo al mio corpo e gli chiedevo se era così che si muore. Avevo come la sensazione di staccarmi dal corpo, una sensazione che mai avevo provato prima. Fatico quasi a esprimerla. Sentivo che intorno a me tutti si erano agitati, mi arrivava la voce di mamma che pregava, gli infermieri che correvano e io non riuscivo a fare nulla. Immobile! In quel momento in cui mi rendevo conto che il corpo si stava staccando, la mia voce diceva a me stessa che non potevo andarmene in quel modo, perché avevo ancora tanto da fare. Mi ricordo che ho pensato che avevo le ragazze al centro e che c'erano tutti i clienti con gli appuntamenti già fissati per i giorni a seguire…

    Pensavo a mio marito, sentivo la voce di mia mamma e mi ripetevo che non era il momento giusto per andarmene e che avrei dovuto farcela. Poi non ricordo altro se non l’istante in cui mi sono svegliata e mi sentivo molto stanca. Da quel momento è come se qualcosa nella mia vita fosse cambiato. È come aver toccato la morte con un dito ed essere rinata. Sì, ho vissuto il mio risveglio come una rinascita, come una seconda possibilità. Oggi posso dire che non ho nemmeno più paura della morte, sono pronta per il giorno in cui vorrà arrivare. E sai perché non ho paura? Perché ogni giorno mi godo la vita e lo faccio come se ogni giornata fosse l'ultima. Non voglio andare a dormire avendo lasciato qualcosa di non detto o essendomi privata del vivere una gioia. Mi sono anche lasciata completamente alle spalle la paura del giudizio degli altri, perché la vita è la mia e non devo rendere conto più a nessuno, tranne che a me stessa, delle mie scelte di vita. Tutto l’amore che posso donare ogni istante lo do all’ennesima potenza; se devo perdonare, lo faccio e se devo anche arrabbiarmi, mi arrabbio. Sono semplicemente viva, sono semplicemente me stessa. Sempre. Non voglio più obbligarmi a mettere Giada in un ruolo che non le appartiene. Ogni giorno mi ascolto, se penso a qualcuno, lo chiamo e non dico più che lo farò domani.

    Ovviamente la mia vita va avanti e ho mille nuovi sogni nel cassetto da realizzare e per i quali programmo le mie giornate e anche i sacrifici, ma il sapore di questa vita deve essere un buon sapore. Voglio lasciare un certo tipo di impronta. Se domani non dovessi aprire gli occhi la mattina, io sono soddisfatta di tutto quello che ho fatto. Questo è ciò che conta per me. Non sto dicendo che le mie giornate siano sempre e solo felici, perché alcuni giorni è grazie all’aiuto di mio marito se mi lavo e mi vesto, dato che da sola non ci riesco, ma farlo con il sorriso al volto e con un senso di pace e gratitudine immensi fa una grande differenza. Almeno, per me è così. Ecco perché ho scelto di farmi anche delle ciocchette tra i capelli di colore viola. (Le vedrai nelle fotografie, come ti dicevo!)

    Voglio che la mia felicità e la mia pazzia da artista siano subito visibili, voglio che la mia voglia di vivere si capisca immediatamente, anche solo guardando i miei capelli color viola.

    Insieme a Massimiliano Morra

    Perché leggere questo libro e a chi mi rivolgo

    Ti ho già detto che mi ritengo un’artista, sono sicuramente una donna estrosa, mi sento davvero un’artista completa e spesso mi piace stare anche al centro della scena. Tra i miei mille sogni vi è sempre stato anche quello di scrivere un libro e spesso la vita iperattiva e piena d’impegni non mi ha lasciato nemmeno la sera libera per poterlo fare. Accade che, dopo una giornata di lavoro, la sera io mi metta a studiare. Poi ne parleremo meglio, ma a causa della mia malattia a volte mi ritrovo a letto e impossibilitata a lavorare e così, in uno di questi giorni, mentre immobile guardavo il soffitto, mi sono immaginata al mio pc mentre battevo sulla tastiera e condividevo la mia esperienza e il mio grande amore per il lavoro che ho scelto di svolgere.

    Amo essere un’estetista, amo immensamente la mia professione. Così eccomi qui, dopo tante indecisioni, a mettere in ordine le parole sullo schermo.

    Un altro stimolo che mi ha spinta a scrivere è che la nostra categoria, quella delle estetiste, viene sempre sottovalutata. Con tutto il rispetto per le altre categorie che si occupano della pelle e della bellezza anche, ma spesso mi sento dire che se un’estetista ti consiglia qualcosa o dà delle linee guida da seguire, questi sono solo consigli da estetista. Queste persone non sanno che alle spalle di ogni professionista vi sono parecchi anni di studio, di formazione, di sacrifici anche e spesso, come nel mio caso, molti anni di gavetta ed esperienza. Dunque, quale migliore strumento per poter

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