La mano del cuore

Di Opicrys

La Mano del Cuore è la storia di Giovanni, della sua famiglia e di Opicrys, essere umano ed infermiere. È una storia di dolore, gioia, pianti e sorrisi, del ciclo della vita e di rinascita. Un romanzo struggente, una storia forte di umanità e sentimenti profondi, consumati nell'arco di appena pochi giorni. I nostri incontri di vita più silenziosi, sono solitamente quelli che hanno il potere di trasformare radicalmente la nostra consapevolezza. La luce di Giovanni è una luce che forse non esisterà più, ma che potrà rivivere dentro le persone che vorranno leggere ed ascoltare questa storia col cuore. Forse, in questo modo, questa luce non andrà mai dispersa.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 14 mar 2019
• ISBN: 9788831609302

Anteprima del libro

bellissime.

PREFAZIONE

Quando ho avviato il percorso Risultati Eccellenti, appena pochi anni fa, ero mosso dal desiderio profondo di aiutare quante più persone possibili a ritrovare la loro indipendenza emotiva, passando per gli strumenti fondamentali dell’indipendenza economica.

Prima è nato l’omonimo gruppo riservato in Facebook, che conta ad oggi diverse migliaia di iscritti, poi sono arrivati gli eventi dal vivo, full immersion dedicati alle strategie di business in quest’era digitale (quest’anno si terrà la nona edizione), che hanno contato la partecipazione di moltissimi tra imprenditori, liberi professionisti, manager e lavoratori dipendenti desiderosi di apprendere come accrescere i fatturati delle loro attività offline sfruttando internet in modo intelligente  e, soprattutto, come avviare un ramo di business completamente digitalizzato (online), creandosi così un’entrata economica aggiuntiva ricorrente ed automatizzata.

Grazie a tutto ciò, la mia attività come business coach (o ‘sviluppatore di business’ come preferisco definirmi) si è evoluta anche dal punto di vista mediatico ed editoriale, così è nata per me l’idea di scrivere il libro Risultati Eccellenti Business, posizionandolo al vertice della collana a cui appartiene anche il libro che stai leggendo.

Questo libro infatti è il frutto della competenza professionale d’eccellenza di chi ha frequentato proficuamente uno dei percorsi REB Avanzato o REB Master, che si qualificano come alcuni dei percorsi di coaching annuali più efficaci a livello europeo.

Vedi, qualcuno dice che sono un tipo strano per i sogni che ho ed io rispondo sempre prendendo a prestito una frase ricorrente in una fiction americana di successo: se andrai nel Paese dei normali non troverai nessuno.

Ecco che il prossimo passo adesso è quello di realizzare la Biblioteca delle Eccellenze, partendo dal presupposto che ognuno di noi eccelle in qualcosa, perché il seme dell’eccellenza è in tutti noi. Il nostro compito è capire dove si è posato (su quale delle nostre competenze), innaffiarlo e nutrirlo con cura fino a farlo sbocciare, per metterlo al servizio degli altri.

Quel seme è anche dentro di te.

Il mio augurio di vero cuore è che, leggendo le pagine di questo libro e degli altri appartenenti alla collana Risultati Eccellenti, tu possa uscire dall’insoddisfazione per andare verso la tua ambizione.

Dunque in qualità di direttore di collana, e soprattutto in qualità di me stesso, ti ringrazio fin d’ora per la fiducia riposta e spero presto di poterti conoscere dal vivo ad uno dei miei eventi.

Il prossimo nome nella Biblioteca delle Eccellenze potrebbe essere il tuo!

Tony Bellucci

drbellucci.com

risultatieccellenti.com

INTRODUZIONE

C’è molta differenza tra curare e prendersi cura.

Curare è una parola che rinvia unicamente alla tecnica che un infermiere applica nel proprio lavoro grazie al suo bagaglio di conoscenze.

Prendersi cura presuppone una tecnica che io chiamo amorevole, cioè arricchita di quell’amorevolezza che può rendere una persona in grado di affrontare più serenamente un momento di difficoltà.

Ho deciso di scrivere questo libro e di raccontare la storia di Giovanni perché vorrei che coloro che si dovessero trovare in uno stato di certezza di morte, potessero ripensare alla loro vita senza avere gli stessi rimpianti che ho esperienziato in questa famiglia.

La storia di Giovanni partì da qualcosa che ancora non avevo pienamente indagato in me stessa.

Non sentivo importante analizzare a priori cosa mi avesse condotto alla situazione di cui ero entrata a fare parte, ma la sensazione di fondo che provavo era quella di poter toccare una nebbiolina impregnata dalla presenza dell’amore, ma allo stesso tempo, era come se ognuno cercasse di chiudere questo sentimento così intenso e pieno di ramificazioni dentro un armadio, perché quando si entra in quello stato d’amore così profondo, bisogna mettersi a nudo, e quando ci si mette a nudo, si diventa vulnerabili e ci si può far male.

La diagnosi di malattia in questa famiglia diede il taglio finale a questa sensazione.

Nel momento in cui viene fatta una diagnosi di malattia incurabile in fase molto avanzata di una persona cara, per paura di perdere quella persona e per paura di quello che ti troverai a scoprire dopo la perdita, potresti sentirti bloccato.

Quello che blocca è la paura di mettere a nudo i propri sentimenti e di ammettere dove avresti potuto e voluto fare un passo in più per migliorare la situazione del momento.

La paura della morte è forte.

La paura ti può portare a fare due cose: ti fa chiudere in te stesso e ti blocca, oppure ti fa fare quel salto che ti fa pensare no, questa cosa la posso affrontare.

Fino al giorno prima di incontrare Giovanni ero alla ricerca di una conferma ulteriore che quello che stavo facendo, quello in cui credevo e che già stavo collaudando nella mia sfera lavorativa e personale, potesse essere trasmesso a qualcun altro.

Quando racconto la storia di Giovanni non posso smettere di emozionarmi; non la posso spogliare delle emozioni vissute e non posso scostare il sentimento di grandezza umana che ho provato e che ancora oggi conservo preziosamente.

I sentimenti che mi ha lasciato sono belli. Non piango per dispiacere, piango perché questa cosa che mi è accaduta mi riempie di gioia.

Vorrei che da questa storia tu ricavassi la capacità di recuperare il dialogo, non solo quando ormai serve a poco o serve solo a lasciar andare qualcuno con un po’ più di serenità, ma molto prima, durante la vita stessa.

Il dialogo non è fatto solo di parole, è fatto di movimenti, carezze, sguardi, ascolto e l’amore è l’insieme di tutte queste cose espresse armoniosamente.

La storia di Giovanni è come un tocco, il tocco del vento se lo vuoi ascoltare quando ti sussurra qualcosa.

Se tu ti metti in ascolto, sei in grado di sentire quello di cui hai bisogno.

Buona lettura.

CAPITOLO 1

28 DICEMBRE 2001

È il 28 dicembre, è appena