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Cibo, dieta ed emozioni: La mia storia in un metodo
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Cibo, dieta ed emozioni: La mia storia in un metodo
E-book136 pagine1 ora

Cibo, dieta ed emozioni: La mia storia in un metodo

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Info su questo ebook

Anche tu, come me, almeno una volta nella vita ti sarai sentita inadeguata e fuori posto, in un corpo che non ti appartiene e che non riconosci come tuo, goffa, insicura, incerta a ogni tuo passo. E anche tu, come me, avrai provato finora decine di diete – del gelato, del cocomero, dei legumi – o persino qualche giorno di digiuno. E che dire di palestra, corsa, camminata, bicicletta?
Fissando la bilancia, ti sarai chiesta come mai, seppur sei riuscita a perdere – con gran fatica – due o tre chili, questi sono ritornati poco dopo imperterriti sui tuoi fianchi.
I nostri chili in eccesso non nascondono soltanto grasso accumulato nel tempo: questi sono anche – soprattutto – rancori sopiti, delusioni sommerse, frustrazioni che cerchiamo di tenere a bada con un cucchiaio (solo uno, dai!) di cioccolata nel bel mezzo della notte.
I nostri chili in eccesso non sono altro che un groviglio di emozioni.
Non serve salire sulla bilancia ogni mattina contando i grammi persi o acquisiti. Metti nel cassetto la tabella del peso ideale e tira fuori le motivazioni che ti spingono al cambiamento.
È necessario modificare uno stile di vita, ma anche la propria mentalità, annullare le convinzioni limitanti e i pregiudizi. È necessario essere pronte a ritrovare una nuova sé. Che non si costruisce solo mangiando verdura, ma ampliando il nostro orizzonte, cambiando modo di vedere le cose.
LinguaItaliano
Data di uscita13 set 2021
ISBN9791220845304
Cibo, dieta ed emozioni: La mia storia in un metodo

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    Anteprima del libro

    Cibo, dieta ed emozioni - Oriana Porzionato

    cover.jpg

    Oriana Porzionato

    Cibo, dieta ed emozioni

    Oriana Porzionato

    ©2021 Oriana Porzionato

    Prima edizione: luglio 2021

    Tutti i diritti sono riservati

    Ogni riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata dall’Autore.

    Oriana Porzionato

    Cibo, dieta ed emozioni

    La mia storia in un metodo

    Dedicato ai miei figli,

    Karim e Hajar,

    che sono perfetti così come sono

    e che sanno quanto amore ho per loro.

    Che possano, attraverso questo libro,

    capire quanto la vita metta a dura prova

    e quante gioie possa regalare se non ci si arrende.

    E capire anche di impegnarsi sempre,

    di continuare a cercare la loro strada,

    perché ne esiste una giusta per ognuno.

    Essere madre significa anche

    informarsi per il bene dei propri figli

    su quali cibi possano nuocere,

    guidandoli a mangiare sano rinunciando ai cibi spazzatura.

    Mi auguro che porteranno sempre avanti

    questo stile di vita,

    salutare, facile e soprattutto buono!

    Prefazione

    a cura della dott.ssa Angela Ballarin

    Non ricordo da quanto tempo conosco Oriana, siamo compaesane e quando frequentavo il centro estetico del nostro paese, in cui lavorava, l’avevo soprannominata la piccola; ora è diventata grande e il bozzolo iniziale si è dischiuso svelando una farfalla che vola libera e sicura nel campo dell’estetica e della nutrizione.

    In questo particolare momento in cui imperano falsi miti sulle diete, sullo sport e sull’alimentazione, l’intuizione di Oriana generata dalla sua esperienza di vita e professionale si colloca al di fuori della mischia.

    È ormai universalmente riconosciuto dalla scienza che l’organismo non è stato progettato per alimentarsi con zuccheri raffinati, cerali altamente trattati o modificati geneticamente e tutto ciò che l’industria vuole somministrare solo a scopo di lucro. È risaputo che l’uomo geneticamente deriva dalla scimmia africana che si è evoluta in milioni di anni, mantenendo però il suo sistema digestivo originario e nutrendosi di prodotti di origine vegetale e a volte animale.

    Quindi la nostra alimentazione deve basarsi su prodotti altamente naturali e freschi, in quanto contengono l’energia vitale degli alimenti stessi, altrimenti si va incontro a un malassorbimento causato dall’apertura delle giunzioni serrate degli enterociti e accumulo di tossine nel grasso.

    Il concetto di drenaggio delle tossine stesse accumulate, la basificazione dell’organismo in acidosi, l’educazione a una corretta alimentazione, il riequilibrio del microbiota intestinale, una giusta attività fisica e soprattutto la presa di coscienza di sé nel mondo con gli altri sono alla base del nostro benessere quotidiano ed è ciò che evita di contrarre malattie.

    In un mondo che sta diventando sempre più egoista e dove tutto avviene solo seguendo le regole del Dio Denaro, sentire e leggere che esistono ancora delle persone che si entusiasmano per il proprio lavoro e che danno la propria disponibilità per aiutare gli altri rassicura gli animi di tutti, anche coloro che non hanno il problema del dimagrimento.

    La moderna medicina ha confermato che l’intestino è il secondo cervello e di ciò si ha evidenza nella vita di tutti i giorni, in special modo per chi esercita la professione medica.

    Si è visto che un trauma è capace di alterare il microbiota e quindi l’assimilazione e lo smaltimento del cibo di cui ci nutriamo e viceversa.

    Dice il dott. Giordo, nel suo libro Superterapie1, che solo grazie alla grande capacità di adattamento dell’organismo siamo ancora vivi, ma solo al prezzo di essere sempre ammalati.

    Aggiungo che consumare alimenti più naturali possibili è necessario per garantire a sé stessi una salute fisica e mentale ottimale.

    Concludo dicendo che vedere il problema del sovrappeso in un modo olistico penso sia l’unica giusta via.

    Quindi, avanti così, Oriana!


    1 P. Giordo, Superterapie. Nuove grandi prospettive per la tua salute, Macro Edizioni, 2019.

    Dicono di me

    Conosco Oriana da più di venti anni: questa volta però mi ha sorpreso per la lucidità della visione della nutrizione e dell’estetica e soprattutto di una corretta impostazione naturalistica. Se il buongiorno si vede dal mattino, leggendo il suo libro non vedo limiti al suo cammino verso il raggiungimento del mito della bellezza.

    Alberto Zorzi, medico

    Oriana è un esempio di come con la forza, la determinazione e il coraggio si possono affrontare le mille sfide della vita, trasformando gli ostacoli in risorse, i pensieri in azioni, i sogni in realtà.

    Luana Donà, psicologa

    Conosco Oriana dal 2015 e ho sempre ammirato e apprezzato la sua conoscenza e determinazione. Il suo life style, semplice e pratico, migliora la vita ed è un esempio da seguire. Onorata di essere sua amica.

    Donatella Susy Zanconaro, make-up artist e hair stylist

    Oriana ha sviluppato un metodo di dimagrimento che va oltre il regime restrittivo tradizionale dietetico: lei si prende cura non solo del corpo, ma anche dei bisogni dell’anima, riequilibrandoli a misura e con coscienza. Lei è la Guru della salute in equilibrio. Grazie dell’aiuto e dei risultati che mi hai fatto raggiungere.

    Patty Neher, personaggio televisivo

    Avrei tante cose da dire, ma parto dall’ultima. Quando una come lei ti dice Ho un progetto ti viene da pensare e da tremare. Perché la conosco bene e, se si mette in testa una cosa, fino a quando non la porta a termine non molla. Non mollare è la sua forza. Di prove ne ha superate, con grande coraggio. Il progetto che aveva in mente l’ho intuito subito, ma perché ormai ci capiamo al volo. Quello che pensa lei lo penso anch’io. Mi piace che abbia raccontato quella che è, una professionista appassionata. Ci sarà pure un motivo se da anni… non l’ho mai lasciata. E non ho mai cambiato e cercato altrove una specialista della bellezza e del benessere. Perché ogni donna dovrebbe riconoscersi nel io valgo che insegna e trasmette. E per lei vale doppio.

    Alessandra Capato, giornalista

    1.

    L’inadeguatezza del vivere

    Il senso di inadeguatezza che spesso ci portiamo dietro

    non è veramente il nostro.

    È di tutti quelli che non ci hanno sostenuto,

    non si sono fidati delle nostre capacità,

    non ci hanno capito, non ci hanno amato.

    O ci hanno amato male.

    Carla Q. Corsi

    Ci sono volte in cui ti senti fuori posto. Ci sono momenti della tua vita in cui pensi di non poter avere il tuo piccolo spazio nel mondo. Ti guardi intorno e pare che le persone che ti circondano siano sempre così sicure di sé, serene, pronte ad affrontare la vita e schiacciare chi intralcia il loro cammino, se necessario.

    Io mi sentivo così; schiacciata, inadeguata, men che mai all’altezza del mio compito.

    All’età di tredici anni ho intrapreso quello che sarebbe stato l’inizio della mia carriera come estetista. Sognatrice, a tredici anni ti senti in grado di fare i primi passi per concretizzare le tue passioni, e inizi a scoprire il mondo. Ma a quell’età sei anche molto fragile, non per forza pronta a sopportare eventuali ostacoli, e possono essere sufficienti poche parole, o anche un solo gesto, per spezzare quella fragilità e farti precipitare nel baratro. Per lo stesso motivo, quasi mai si è pronti a lavorare, quando si è così giovani.

    La titolare del centro estetico nel quale avevo trovato lavoro all’epoca aveva con me un rapporto particolare; solamente anni dopo ho realizzato quanto in realtà il suo atteggiamento nei miei confronti fosse tossico.

    Sosteneva avessi un certo talento come estetista: avevo la stoffa giusta. Soprattutto grazie alle mie mani, che avevo sempre considerato – e ritengo tuttora – un dono che mi permetteva di fare dei bellissimi massaggi: energici, mirati. Inconsapevolmente, ero in grado di capire quali fossero i punti giusti e come toccarli.

    La titolare mi lodava per le mie abilità, e questo mi gratificava, ma non ha mai fatto alcuno sforzo per nascondere ciò che realmente provava quando posava il suo sguardo su di me: vergogna.

    Si vergognava di me perché il mio fisico non andava bene. Il mio corpo non era adatto, non rispecchiava quei canoni di bellezza che le nostre clienti inseguivano con tenacia; secondo la sua tagliente opinione, nessuna donna, recandosi al suo centro, avrebbe voluto affidarsi alle mie mani perché come estetista non possedevo la giusta credibilità. Nessuna donna si sarebbe rispecchiata in me, nessuna avrebbe mai comprato i trattamenti che offrivo, perché un corpo non adatto non rimanda all’immagine di ciò che vorresti avere per te stessa.

    Questo era ciò che la mia titolare mi comunicava, con i gesti ma anche – senza troppi giri – con le parole. Di fatto, per lei ero inaccettabile. Un’estetista con il corpo sbagliato non può essere un’estetista.

    Inoltre, diversamente da ora, per cui le estetiste vengono formate in quattro anni di studi per un primo diploma, e poi proseguono con la formazione vera e propria nei corsi di specializzazione, le cose funzionavano in altro modo: il settore era zeppo di estetiste bellissime che poco si concentravano sul benessere, ma anzi erano focalizzate prevalentemente sui risultati estetici che i vari trattamenti potevano comportare. Come il nome stesso della professione, rappresentavano a tutti gli effetti delle professioniste che esercitavano la bellezza. Quindi le belle donne erano le consigliere di quelle che avevano avuto meno fortuna; e queste ultime seguivano ciecamente i loro consigli, si facevano trasportare nel percorso con la convinzione e la speranza, un giorno, di poter diventare come loro.

    È stato così che la titolare – stanca di vedere nel suo centro i miei chili di troppo – ha deciso di tagliare la testa al toro. Mia madre si fidava ciecamente di lei, non avrebbe mai nutrito alcun dubbio sulle sue capacità. E io avevo solo quattordici anni, troppo pochi per poter capire in che situazione mi stessi cacciando.

    La mia titolare, quindi, mi ha portato dal medico del paese vicino, che, con l’obiettivo di farmi dimagrire, mi ha prescritto alcuni farmaci. Da ingenua qual ero, ingoiavo pastiglie come niente, non immaginando neanche cosa realmente fossero.

    Una cosa è certa: hanno sortito l’effetto sperato.

    Nel giro di un anno

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