Dasha
Di G. R.
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Info su questo ebook
"Dasha" è una storia d'amore coinvolgente e profonda, ambientata tra le maestose montagne del Tibet e le moderne metropoli della Cina. Il libro racconta la storia di un uomo che si imbatte in una donna energica e vibrante di nome Dasha, inaspettatamente mentre si trova in una fase di ricerca personale. L'autore ci porta in un viaggio ricco di curiosità, avventura e scoperta, delineando la crescita personale dei protagonisti e l'evoluzione della loro relazione in un contesto di conflitti sociopolitici e culturali.
Dasha e il protagonista, uniti dalla passione per le scoperte culturali e l'apprendimento reciproco, si innamorano in un viaggio che li porta in luoghi inaspettati e situazioni insolite, dal sentiero di montagna sorvegliato da telecamere misteriose, ai somari carichi di pietre da costruzione che percorrono autonomamente il loro percorso, fino alla cima di una collina dove sorge un giardino incantevole. L'incontro con un giovane tibetano mette in luce le difficoltà e le tensioni dell'occupazione cinese del Tibet, un tema delicato che aggiunge profondità e realismo alla narrazione.
Tuttavia, la vita prende una svolta inaspettata con l'arrivo di Tuyana, la loro adorabile figlia. La gioia della maternità e le sfide dell'essere genitori in un mondo complesso arricchiscono ulteriormente la loro esperienza di vita. Le prime avventure di Tuyana sulla Grande Muraglia cinese aggiungono un tocco di tenerezza e umorismo alla trama.
"Dasha" è una storia di amore e crescita, di scoperta e perdita. È un libro che esplora l'essenza dell'umanità e l'importanza del viaggio nella scoperta di se stessi e degli altri. Il finale amaro-romantico offre un colpo di scena che esalta la bellezza del ricordo e la dolorosa inevitabilità della separazione. Un libro che promette di far riflettere i lettori sulla complessità della vita e la meraviglia dell'amore.
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Anteprima del libro
Dasha - G. R.
Dasha
Scritto e pubblicato da Giovanni Ricco
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© Copyright 2023 Giovanni Ricco
John154326@gmail.com
Tutti i disegni e i dipinti in questo libro sono di Giovanni Ricco
Indice
Prefazione
Il Giardino
La Gita
Il Volto
Navigando
L’Egitto
Il Baikal
L’Inghilterra
Il Tamigi
Il Lago
L’Opera
Venezia di Notte
Il Castello
Bangkok
Il tempio
Mosca
Un Errore?
Tuyana
Il Vento
Dasha
Prefazione
Benvenuti alla lettura di questa saga d'amore, un racconto che non è solo frutto della mia fantasia, ma piuttosto un tessuto intessuto di verità personali e desideri non realizzati. Questo libro è una forma trasfigurata della mia autobiografia, con quasi tutte le scene narrate tratte direttamente dalla trama della mia esistenza. Ho scelto di incorniciarle nel formato del racconto per permettervi, cari lettori, di immergervi più piacevolmente nella mia storia.
Ogni situazione descritta rappresenta o una pagina strappata dal mio libro della vita, o una scena riscritta come avrei desiderato che accadesse. Questo libro è un affresco delle molte sfumature del mio essere, rivelando sia chi ero che chi sono diventato, nei recessi più intimi della mia essenza. La mia aspirazione non è tanto quella di apparire come una persona migliore, ma piuttosto quella di illustrare la mia capacità di esprimere il mio sentire e il mio essere in maniera autentica e senza limiti.
La figura di Dasha è il ritratto affettuoso di una persona reale che ho avuto la fortuna di incrociare nel viaggio della mia vita. Una ragazza affascinante con i suoi pregi e difetti, che nel racconto si manifesta in tutta la sua complessità. Essa rappresenta non solo il modo in cui la percepivo io, ma anche come desideravo che fosse.
In questo racconto romantico vi invito a condividere con me la mia esperienza di vita e d'amore, attraverso le pagine di un libro che spero vi toccherà nel profondo, come ha fatto con me durante la scrittura. Entrate, quindi, nel mondo di Dasha e il mio, e lasciatevi trasportare dalla corrente del nostro amore.
Il Giardino
Lei girava attorno a me come un cagnolino felice del suo padrone, danzava e trotterellava sulle punte dei piedi in quel tardo pomeriggio primaverile. Il giardino della città era enorme e il viale principale alberato risplendeva del suo colore verde, con gli alberi mossi da un leggero vento. Era felice e trasmetteva la sua gioia danzando attorno a me. Rideva, rideva così tanto che la fermai e la baciai. Ella rispose mettendo le braccia sulle mie spalle ed incrociandole dietro di me come soleva fare, con le mani aperte ed il corpo vicino al mio, mentre io la tenevo per i fianchi sottili per farla mia in quel piccolo angolo di realtà circondato da colori. Ella inclinò la testa all'indietro in un sorriso radioso e guardò il cielo, felice di essere sotto la luce di un cielo così intensamente azzurro.
Avremmo dovuto incontrare alcuni amici quella sera stessa, musicisti che ci avrebbero deliziato con le loro esibizioni al pianoforte e al violino, mentre sorseggiavamo un po' di gin per allietare la serata. Il presente era effervescente e, là in fondo al viale, c'era la nostra casa all'ultimo piano di un edificio, con un enorme lucernario e tanti splendidi quadri sulle pareti, spesso di nudi femminili in pose sensuali, opere d'arte create da me.
La sera avanzava e lei non smetteva di girare come farebbe una bambina. Mentre ci incamminavamo, ci fermammo presso un grazioso chiosco che vendeva gelati. Ci sedemmo un po' a degustare i mille gusti di cui lei era golosa. La osservavo mentre con grande gioia passava da un gusto all'altro proprio come una bambina monella.
Apprezzavo la sua pelle di marmo che profumava di gelsomino, così morbida al tatto e la totale assenza di nei, perfetta come solo nelle favole si può immaginare.
Un uccellino si avvicinò a saltellare sulle sue zampette verso di noi e poi un altro, e ancora un altro, in cerca del cibo che i frequentatori del chiosco distribuivano. Uno si posò sullo schienale della sedia e girò la sua testolina verso di lei. Le ombre si allungavano e io mi godevo quel momento di ozio, sentendo il calore che filtrava ancora tra le foglie macchiate come la pelle di un leopardo. Rimanemmo così mentre lei assaporava avidamente il gelato e io tenevo quella che assomigliava alla mano di una bambina piccola e delicata, la mano di una musicista con le unghie timidamente smaltate di un colore chiaro.
Immersi in quella tranquillità, il cinguettio degli uccellini, le persone sedute intorno a noi parlavano, chissà di che cosa. Un'altra coppia era seduta alla nostra tavola, il barista serviva caffè e brioche con una calma quasi sacra. Il tempo sembrava non esistere, tutto appariva sospeso, immobile, eppure dinamico allo stesso tempo. Una fogliolina cadde dall’albero maestoso che si trovava lì di fronte a noi e lei mi toccò la mano in un gesto spontaneo, istintivo, mi sorrise con quello sguardo affascinante che ogni uomo desidera ricevere. Poi lei disse: Stiamo facendo un po' tardi
, ma io risposi: Chi se ne importa. Gli invitati arriveranno un po' prima, la porta è aperta. Possono rubarci tutto, ma noi siamo qui. Non ci potranno rubare nulla di importante
. La sua mano era morbida, i suoi capelli lunghi altrettanto. Avremmo fatto l'amore quando tutti gli invitati se ne fossero andati e questa consapevolezza accresceva il piacere di essere insieme fino alla fine di quella giornata.
Così ci incamminammo dopo un po' lungo quel viale alberato in quel tardo pomeriggio. La nostra casa non era lontana da lì, era proprio un po' più avanti, fuori dal parco. Gli invitati arrivarono, erano tutti giovani, coppie ridenti, ben vestiti, sorridevano tutti quella sera. Poi c'erano un paio di quadri nuovi che avevo fatto, suscitarono un po' di attenzione. Cosa rappresenta questo?
mi chiesero, quando l'hai fatto?
. Era divertente che si dimostrassero interessati, ridevo ad ogni loro domanda bevendo un po' di brandy come facevo ogni sera. Il momento clou arrivava quando prendevo Dasha