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La ragazza bambola
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E-book179 pagine2 ore

La ragazza bambola

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Info su questo ebook

Mi chiamo Andrea Wolf. Sono nata a Spittal Am Drau il 7 febbraio 1990 e sono morta a Salisburgo questa notte. Ventisei anni e una manciata di giorni. Poco. Pochissimo per chi pensava di avere davanti la vita. Sono una compositrice. Ieri sera per la prima volta lo hanno capito tutti. Il mio violoncello ha reso immortali le mie note. La mia musica mi sopravvive. Non è poi così male. In fondo i ventisei anni e una manciata di giorni sono un piccolo prezzo per l’eternità. 
LinguaItaliano
EditoreIl Prato
Data di uscita10 apr 2017
ISBN9788863363876
La ragazza bambola

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    Anteprima del libro

    La ragazza bambola - Norah Gelbe

    Andrea - Prologo

    Mi chiamo Andrea Wolf.

    Sono nata a Spittal Am Drau il 7 febbraio 1990 e sono morta a Salisburgo questa notte.

    Ventisei anni e una manciata di giorni. Poco. Pochissimo per chi pensava di avere davanti la vita.

    Sono una compositrice. Ieri sera per la prima volta lo hanno capito tutti.

    Il mio violoncello ha reso immortali le mie note. La mia musica mi sopravvive.

    Non è poi così male. In fondo i ventisei anni e una manciata di giorni sono un piccolo prezzo per l’eternità.

    Der Code Knacker - Salisburgo

    Sembra una bambola di celluloide. Come quelle che sua figlia Petra collezionava da bambina. Un piccolo esercito di faccine rosate e sorridenti con braccia e mani grassocce tese in una perenne richiesta di abbraccio. Il volto congelato in un’attesa raramente soddisfatta visto il carattere mutevole di sua figlia. Ogni bambola godeva per un paio di giornate delle attenzioni intense che ogni bambino sa regalare al giocattolo preferito del momento, poi scivolava nel mucchio della dimenticanza della sua camera da letto.

    "Un po’ come i suoi fidanzati…" pensa Hans con tristezza. Le vite dei suoi figli sembrano distanti, molto più dei trecento chilometri che lo separano da Vienna, dove il resto della sua famiglia vive. Il divorzio era stato la naturale conseguenza di un matrimonio tra due persone inadatte a viversi accanto. La scelta di farsi trasferire a Salisburgo era stata dettata dalla necessità di cercare uno spazio per riprendere fiato e per ricominciare a costruire un nuovo Hans Steiner. Petra e Lorenz erano ormai cresciuti e avevano studiato una a Zurigo e l’altro a Berlino prima di tornare a casa. La loro madre sembrava rinata e piena di voglia di vivere. La sua presenza a Vienna era divenuta superflua. Quando aveva fatto richiesta di trasferimento, era stato contattato dal capo sovrintendente Bosch. Lo aveva conosciuto durante un’indagine su un’emergente organizzazione neonazista a Vienna, nella quale Steiner si era infiltrato. Il suo contributo era stato fondamentale per sgominare i criminali e portare alla luce una rete di contatti che aveva coinvolto personalità politiche di spicco. Michel Bosch aveva apprezzato le doti intuitive dell’ispettore, la sua flemma e la sua straordinaria capacità di mimetizzarsi in ogni ambiente. Salisburgo era apparentemente un posto tranquillo, nessuno meglio di Hans lo sapeva, visto che era nato a Mondsee, pochi chilometri fuori città. Nell’ultimo rapporto sulla criminalità pubblicato dal Ministero degli interni, il calo della legalità in Austria era stato maggiore nel Salisburghese, quasi il 14% in più rispetto al resto del Paese e lui non aveva resistito accettando di tornare a vivere in una cartolina. Le cose poi si erano rivelate un po’ diverse dalle statistiche. Pedo-pornografia, antisemitismo, corruzione. Anche la culla di Mozart nascondeva sotto i suoi pizzi barocchi ogni sorta di malvagità… solo in proporzioni minori.

    Il suo arrivo aveva alterato l’equilibrio in Commissariato e il sovrintendente Berger, il suo diretto superiore, non aveva nascosto un’immediata antipatia per questo ispettore viennese arrivato con il benestare e il supporto di Bosch. Steiner aveva mantenuto un profilo basso, come di consueto, rifiutandosi di partecipare al balletto mattutino che aveva luogo nella sala riunioni del commissariato con tutti i divisional inspektor che esponevano i loro risultati per farsi belli agli occhi del sovrintendente. Lui restava in silenzio consapevole che il suo lavoro parlava per lui. Le sue indagini erano le più accurate e molti casi difficili venivano risolti grazie alla sua intuitività e alla sua capacità di leggere anche ciò che non era scritto.

    Der Code-Knacker. Così lo avevano soprannominato i colleghi. Letteralmente il decifratore, perché per lui nessun codice, nessun enigma era completamente inviolabile. Steiner era il miglior elemento del commissariato e per questo Berger lo detestava. Negli ultimi anni gli aveva di frequente messo i bastoni tra le ruote, cercando di screditarlo agli occhi dei compagni di lavoro e di Bosch. Hans sembrava impermeabile a qualsiasi provocazione e la sua serietà e ostinazione nel perseguire ogni piccolo dettaglio gli aveva fatto guadagnare, se non l’amicizia e il cameratismo dei colleghi, il loro rispetto e la loro considerazione.

    La ragazza-bambola - Solitair Halle

    Il ciuffo di capelli biondi copre metà del volto della ragazza-bambola. La testa è leggermente inclinata sul davanti. Hans si inginocchia davanti alla sedia su cui è composto il corpo. Gli occhi sono sbarrati ed hanno la patina opaca che lo sguardo assume ogni volta che la vita è scivolata via. La lingua sporge tra le labbra bluastre nonostante il rossetto vermiglio. Strangolata con la corda di violoncello che giace per terra quasi sotto la sedia. L’assassino ha stretto talmente forte da incidere la carne del collo. Vi sono tracce di sangue sul bordo della sottoveste color grigio perla. L’ispettore si rialza e si allontana di qualche passo per una visione d’insieme.

    Ecco che inizia la spirale pensa Anna Fisher, la Gruppeninspektor che da mesi affianca Steiner nelle sue investigazioni. Lo osserva distanziarsi di qualche metro dal cadavere ed iniziare a girargli attorno in cerchi concentrici sempre più piccoli. Durante questo cerimoniale rigoroso e immancabile, Hans si ferma ogni due o tre passi e osserva non solo il corpo ma anche tutto quello che lo circonda, come se cercasse di comprendere la natura stessa del crimine assumendo ad ogni sosta l’anima del morto e quella dell’assassino.

    Che dice il coroner? le chiede una volta completata la spirale

    Morta da almeno 8 ore. Quindi tra la mezzanotte e le 3 di stamattina.

    Nome?

    Andrea Wolf. 26 anni. Anna scorre veloce sul suo taccuino gli appunti raccolti nell’ultima ora Violoncellista. Ieri sera ha suonato al concerto… Un vero talento a detta di tutti.

    Il vero talento era ormai un ricordo. Con il violoncello tra le braccia e l’archetto nella mano destra, la testa leggermente chinata in avanti, il corpo assume l’aria del musicista concentrato che sta per suonare la prima battuta. Peccato che la ragazza seduta su una sedia sul palco della Solitair Halle, in sottoveste di seta con le mutandine di pizzo calate sul piede sinistro, sia stata messa in quella posa con l’ausilio delle corde dello strumento. Le braccia legate allo schienale e le caviglie fissate alle gambe anteriori della sedia.

    Ha atteso che iniziasse il rigor mortis parla a mezza voce, più a sé stesso che alla sua assistente, che non smette di prendere appunti Voleva che la trovassimo in questa posizione. Colpita alla testa e poi strangolata con la corda del violoncello. L’ha spogliata, ripulita e truccata con cura. Poi l’ha rimessa sulla sedia, si è seduto davanti ed ha progettato la sua natura morta. Ha atteso con pazienza e ha realizzato il suo quadro.

    Anna si avvicina per vedere la scena dallo stesso punto prospettico.

    Subito dopo la morte continua lui "i muscoli del corpo sono flosci e solo dopo un periodo di circa due o tre ore iniziano a contrarsi e a irrigidirsi. Il corpo rimane in quella posizione fino a che il rigor non termina o non sia rotto forzatamente. È un processo irreversibile, perciò se viene interrotto in quella zona non ricomparirà più. Tuttavia, se è stato rotto prima dello sviluppo completo, il processo continuerà fino al completamento, con una rigidezza parziale nell’area di interruzione."

    Quindi dovremmo cercare un uomo?

    Non è detto. Guarda com’è magra. Peserà una quarantina di chili. Chiunque potrebbe spostarla senza troppa fatica.

    Vorrebbe accarezzare quella ragazza-bambola che assomiglia sempre di più a una bambina smarrita.

    Perché tirare giù le mutandine… è osceno!

    Spregio, direi. L’assassino ha formulato un giudizio morale sulla vittima. Controlleremo la sua vita privata. Il resto dei vestiti che fine ha fatto?

    Si è preso la briga di ripiegare l’abito da sera macchiato di sangue sul collo e la giacchina. Li ha appoggiati assieme alle scarpe e alla borsetta sul pianoforte in fondo alla sala musica indica Anna ma l’ispettore si è spostato nelle ultime file della platea della Solitair Halle dalla parte opposta del palcoscenico incorniciato dalla grande vetrata con vista sui giardini di Mirabell. È un insolito fondo quello che incornicia la scena del crimine. Il vento scuote le chiome degli alberi mentre il sole illumina la ragazza-bambola in controluce rigida nella sua immobilità.

    Studiato ad arte… fino all’ultimo dettaglio pensa a voce alta prima di rispondere, provocando la curiosità degli agenti e del medico legale.

    Questa sedia è stata messa apposta nel mezzo del palco. Doveva essere il punto focale. Devo capire se è stata la ragazza a farlo…

    Che differenza fa?

    Moltissima. Se stava suonando quando è stata uccisa, e sono sicuro che sia così, ci dice parecchio del carattere della vittima. Anche quando prova deve sentirsi al centro dell’attenzione… oppure è una posizione di sfida. Non so… Ci devo pensare si ferma un attimo e poi aggiunge avvicinandosi nuovamente al cadavere. Aveva appena finito un concerto… anche il musicista più appassionato ha bisogno di tirare un po’ il fiato… eppure lei era qui e suonava. Doveva essere concentrata per permettere al suo assassino di prenderla alle spalle e strangolarla

    Riesce quasi a vedere la scena. La vetrata riflette il cielo stellato sul palco regalando una luce di scena lunare. Andrea segue la musica che esce dal suo strumento con gli occhi socchiusi, la testa asseconda la melodia, un colpo vibrato con forza alla nuca e l’assassino stringe il suo laccio attorno al collo fragile della ragazza.

    Portava i guanti. Una corda di violoncello è un’arma a doppio taglio. Senza guanti l’assassino rischia di avere delle belle incisioni sulle mani. Si guarda attorno alla ricerca di qualcosa e aggiunge Avete trovato l’oggetto con cui avrebbe potuto colpire la ragazza alla testa?

    Niente. Non c’è niente nella sala…. A parte il pianoforte. La scientifica sta controllando la custodia del violoncello ma non sembrano esserci tracce corporee.

    Qualcosa attira l’attenzione di Hans. Si avvicina alla mano della ragazza-bambola e osserva con particolare attenzione il mignolo sinistro sollevato sulle corde della tastiera con una strana angolazione.

    È un re il tono deciso e freddo coglie Hans impreparato. Si gira e il suo sguardo incontra due occhi di ghiaccio che si accoppiano perfettamente con il timbro della voce Sembra stia suonando un re… anche se il mignolo dovrebbe essere più morbido. Sono Katharina Schmidt gli dice porgendogli una mano asciutta e gelida come tutto il resto la rettrice del Mozarteum.

    L’ispettore inquadra rapidamente la personalità della dirigente del conservatorio. Determinata, responsabile e potente. Decisamente potente. Si appoggia ad un bastone di mogano con un’elegante testa d’anatra d’argento al posto del pomello. Uno sguardo veloce verso il basso conferma che la donna usa il bastone non per vezzo ma per necessità.

    Maledetta artrite reumatoide conferma quasi con sfida la sua interlocutrice.

    Sono Hans Steiner. L’ispettore incaricato delle indagini si presenta stringendo la mano con cortesia.

    So chi è lei lo liquida la donna bruscamente Ho specificatamente chiesto al mio amico Michel Bosch il miglior investigatore della Polizia. Mi è stato detto che alla competenza associa anche riservatezza e acume rivolge uno sguardo rapido ed indagatore ad Anna che è indietreggiata di qualche passo al suo arrivo Spero che queste doti si estendano al suo staff. Desidero evitare ogni ulteriore pubblicità. L’idiota delle pulizie che stamattina ha scoperto il cadavere si è fatto un selfie col corpo e l’ha pubblicato su facebook. Ora abbiamo i corridoi affollati di giornalisti e studenti che cercano di emularlo. Naturalmente l’abbiamo licenziato in tronco.

    Probabilmente prima lo ha torturato… pensa Anna evitando con cura di guardare la donna negli occhi per paura di essere fulminata e ridotta in polvere.

    Conosceva bene la ragazza? il tono di Steiner è calmo mentre osserva la rettrice allontanare lo sguardo dalla vittima.

    Ovviamente. La nostra compositrice prodigio. Il nostro fiore all’occhiello. Il tono secco e sarcastico non corrisponde al significato delle parole, offrendo una storia alternativa all’investigatore.

    Non le piaceva. Vero?

    "Mi ascolti. Andrea era brava. Bravissima. L’anno scorso ha vinto l’International Tchaikovsky Competition a Mosca e quest’anno, a febbraio, a Londra il Grand Prize Virtuoso. È stata invitata a marzo a suonare alla Royal Albert Hall ed è questo il motivo per cui il Mozarteum ha ritenuto di riservarle la Solitair Halle. Ha presentato la sua composizione "Der Blutige Engel".

    "L’angelo maledetto?" chiede sorpreso l’ispettore

    "Quasi premonitorio

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