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Lacrime e Velluto Cremisi: Serie L'Eredità della Maschera, #2
Lacrime e Velluto Cremisi: Serie L'Eredità della Maschera, #2
Lacrime e Velluto Cremisi: Serie L'Eredità della Maschera, #2
E-book50 pagine41 minuti

Lacrime e Velluto Cremisi: Serie L'Eredità della Maschera, #2

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Info su questo ebook

Madame Giry si ritrova invischiata nella tragedia del Teatro dell'Opera; misteri e omicidi percorrono i corridoi e, si dice, un fantasma infesti quei luoghi. Giry conosce la verità, perché ricorda l'uomo in gabbia incontrato tanti anni prima. Questa è la sua storia, la loro storia.

Quando omicidi e misteri iniziano a fare la loro comparsa al Teatro dell'Opera, una donna sa chi c'è dietro, e cosa si trovi davvero dietro la maschera. Segreti, bugie e tragedie cantano una canzone potente, in questa storia del 'sarebbe potuto essere'.

.Una breve, tragica storia basata sui personaggi del Fantasma dell'Opera.

Un racconto de L'Eredità della Maschera.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita24 giu 2020
ISBN9781071553480
Lacrime e Velluto Cremisi: Serie L'Eredità della Maschera, #2

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    Anteprima del libro

    Lacrime e Velluto Cremisi - A L Butcher

    Lacrime e Velluto Cremisi

    Autore A L Butcher

    Copyright © 2020 A L Butcher

    Tutti i diritti riservati

    Distribuito da Babelcube, Inc.

    www.babelcube.com

    Traduzione di Luisa Ercolano

    Babelcube Books e Babelcube sono marchi registrati Babelcube Inc.

    Capitolo 1 Palazzo Garnier – Anni Novanta del 1800

    Nessun atto di gentilezza, per quanto piccolo, è mai sprecato.

    Esopo

    Madame Lise Giry si slacciò i logori stivali neri, e stiracchiò i piedi indolenziti su un poggiapiedi consunto. La sua stanza era fredda, le pareti di pietra facevano trapelare il calore e le tende non compensavano molto. Lise il freddo lo sentiva dentro – era il freddo della conoscenza mortale e della tristezza. Le mangiava l’anima e il cuore, ma Lise restava tra quelle pareti. Aveva il dovere di farlo, ma non era semplice. Aveva una promessa da mantenere.

    L’ultimo spettacolo della stagione era sempre il più stancante; così tante aspettative, trepidazioni e, spesso, errori. Artisti già tesi erano arrivati al punto di rottura. Persino i solisti non erano al culmine della forma, con Babette che inciampava durante il ballo e il suo partner che si stirava un muscolo per compensare. Il corps de ballet era volubile e nervoso, e Lise non poteva farne loro una colpa. Eventi recenti avevano portato rapimenti, omicidi ed estorsioni. Lise pensava fosse come essere in un romanzo gotico o una di quelle storie del crimine che diventavano sempre più popolari. Tuttavia, questo era tremendamente reale. Terrificante. Tragico. Scuotendo la testa grigia, Lise lasciò che cadesse una lacrima, ora che era da sola. Sperava che la stagione successiva fosse più tranquilla, almeno per quanto fosse possibile nel mondo volubile del teatro, con i suoi pettegolezzi, le sue scappatelle, e il suo microcosmo che solo chi c’era dentro poteva capire. Alle volte, aveva pensato di andare in pensione e fare una vita ‘normale’ – qualsiasi cosa volesse dire, ma, nel profondo, Lise sapeva che quella vita e, cosa più importante, quel posto, erano nel suo sangue e nella sua anima. E c’era il suo gentiluomo...

    È stata di sicuro una stagione più turbolenta del solito, mormorò al riflesso nello specchio della sua stanza. Madame Giry forse non avrebbe dovuto avere quella stanza, con la poltroncina di seta ed ebano; l’opera d’arte, per quanto antica e sbiadita, e lo specchio. Sì, lo specchio! C’erano molte voci, riguardo gli specchi infestati, e alcuni dicevano catturassero l’anima. Lise poteva crederci, visto tutto quello che era successo negli ultimi mesi. Nei corridoi tesi del Teatro dell’Opera, si diceva che lo specchio di Christine cantasse, e che, una volta, lei stessa vi fosse sparita attraverso, finendo in un bellissimo palazzo sotterraneo. Ballerini e gente di teatro avevano molte superstizioni e strane credenze, ma non erano tutte storielle sciocche. Persino il mito può avere un fondamento.

    Lise si asciugò gli occhi. La tragedia si muoveva per i corridoi e le scale del Teatro dell’Opera. L’Angelo della Morte vi risiedeva. La stessa Lise non era una donna superstiziosa; aveva visto abbastanza da giustificare il credere in fantasmi, eventi strani e mistero, ma sapeva che, spesso, c’era una spiegazione razionale. Molto spesso, ma non sempre. Era cresciuta da cattolica, ma, in quei giorni, non arrivava nessuna risposta dall’alto o dalla Bibbia. Una volta, le era stato detto che non esiste redenzione. Il rosario, ora, era appeso ad un chiodo dietro la sua sedia preferita, ma la fede viene spesso messa alla prova. Lise aveva conosciuto un angelo – ne era sicura, ma quello aveva scosso la sua

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