Eventi traumatici e mediazione

Di Nadia Bordoni e Lucia Di Palermo

Affrontare e gestire il dolore
La malattia, il trauma, la paura, il dolore. Affrontare questi eventi e le emozioni che fanno scaturire non è mai semplice, soprattutto quando questi fatti colpiscono un figlio.
Il testo nasce dall’esperienza traumatica di una delle autrici che fa nascere il desiderio di condividere quanto è successo per cercare di far conoscere come una famiglia possa affrontarla insieme riuscendo ad uscirne più forte di prima, trasformando così un evento traumatico in una nuova forza di vita.

• Lingua: Italiano
• Editore: KKIEN Publ. Int.
• Data di uscita: 2 apr 2018
• ISBN: 9788833260280

Anteprima del libro

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EVENTI TRAUMATICI

E MEDIAZIONE

Nadia Bordoni

Lucia Di Palermo

L’arte della mediazione

Strumenti

KKIEN Publishing International

[e-mail]

www.kkienpublishing.it

Prima edizione digitale: 2018

ISBN 9788833260280

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Table Of Contents

INTRODUZIONE

È ACCADUTO PROPRIO A ME..????

CAPITOLO 1

Famiglia ed evento traumatico

CAPITOLO 2

La coppia ed il figlio disabile

CAPITOLO 3

Il punto di vista del figlio disabile

CAPITOLO 4

Fratelli e sorelle dei bambini disabili-Sibling

CAPITOLO 5

Fasi e superamento della situazione stressante

CAPITOLO 6

Resilienza

CONCLUSIONI

Bibliografia

Le autrici

INTRODUZIONE

È ACCADUTO PROPRIO A ME..????

Chiunque si trovi ad affrontare un evento traumatico si pone questa domanda ed è quella che ci siamo posti  Salvo, Silia, Angelo ed io  il 19 maggio del 2013 alle ore 12.20.

Il telefono squilla, una voce anonima m’informa che mio figlio ha avuto un incidente: una macchina ha investito Salvo proprio davanti casa.

Faccio fatica a materializzare le parole che sto ricevendo e non capisco dove si trovi, la sua vita mi passa davanti, la paura atavica di perdere ciò che si ha di più prezioso si materializza. Non dimenticherò mai il volto di Angelo quando ha capito. Non dimenticherò mai l’urlo di Silia, sua sorella, che urlava è morto mentre scendeva le scale…, non dimenticherò mai quegli occhioni in mezzo ad un volto completamente insanguinato, una gamba spezzata…!

Ricordo perfettamente le emozioni di quel momento, non poteva essere! quella domenica sarebbe dovuta essere diversa…, pranzo e poi partita: sì la sua partita di basket.

La prima cosa che mi disse fu quella di chiamare il suo allenatore per informarlo che non avrebbe giocato. Non imprecava, non piangeva, cercava solo di legarsi a ciò che avrebbe fatto se tutto questo non fosse accaduto, ricordando bene anche Silia osservava ma non piangeva, non imprecava. Nessuno di noi quattro lo fece, come se tutti cercassimo di rimanere normali, di congelare il tempo, di legarlo al minuto prima che tutto questo accadesse.

Affrontammo la situazione insieme, i nostri amici si strinsero intorno a noi, ci supportarono, e oggi dico meno male.

La vita si