Il Secchione Rapito
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Anteprima del libro
Il Secchione Rapito - Lorenzo Barbone
PROEMIO AULICO
INVOCAZIONE ALLE MUSE
Oh tu, cui tra le mani è capitato
questo libercolo, non aver tema
ch’esso sia stato scritto o meditato
per procurare a te qualche patema.
La tradizione in fondo ci ha insegnato
che poi alla fine tutto si sistema.
Accomodati, ordunque, e presta udito
alle vicende del secchion rapito.
E tu, musa, che dai tuoi sommi lidi
a vati e musici ispirasti il lume
della poesia, nel farlo a me sorridi
e muta questa volta il tuo costume.
Io sarò accorto acché tu non mi sgridi
e ti sarò fedele, o mio buon nume;
ma tu, ch’alla Beozia¹ sei devota,
tollera un po’ di spirito beota!²
Concedimi di farti da scudiero
ché di ben poco onore mi accontento;
guida la man con animo sincero,
infondi ai versi un po’ di sentimento.
Soltanto un’accortezza valga invero:
qualsiasi eventual riferimento
a cose, a fatti o ad essere reale
potrebbe anche non essere casuale!
Ispirami una storia a tutto tondo
di sdegno, di catarsi, di espiazione,
a cui l’aspro conflitto fa da sfondo
tra il cieco caso e l’umana ragione,
che insegni che nell’universo mondo
per fisica o divina ispirazione
ogni elemento, da lungi o da presso,
a tutti gli altri pare interconnesso.
Dirò di quando nei classici studi
diviso era il ginnasio dal liceo:
l’uno a sigillo dell’età dei ludi,
l’altro a vestibolo dell’ateneo.
Ma certo nel mio cuore sugli scudi
il primo sta, di vita propileo,
segno che salde basi e bei valori
a lungo fanno viver sugli allori.
Qual in romanzo o cantico corale
infin dirò di giovani virgulti
che, persi tra il fantastico e il reale,
apprendono a gestire i lor tumulti
mentre implacabile il destin fatale
a tutti i costi vuole farli adulti.
E da una scuola parte il lor tragitto
che, nella specie, ha il nome di Convitto.
PROEMIO POP
IL CATALOGO DEGLI EROI³
Per primo incede Zanza
atletico e prestante;
era il più stravagante
or vive nel far west;
con lui sfila Magnani
discreto ed umanista
che ha fatto poi il dentista
perché ha passato il test.
Il primo in Arizona
tra tanghi e capinere
che faccia di mestiere
soltanto lui lo sa;
nella natia Morlupo
l’altro sta, nel rimpianto,
tra un trapano e un impianto,
della classicità.
Li segue Tortellini
forastico e sferzante
detto Michel rampante
per il suo arrampicar;
insieme con Magnani
primo si prenotava
di rava e della fava
ai prof per raccontar.
Tommaso ecco Paltò
figura un po’ grassoccia,
restò per tutti il boccia
anche se dimagrì;
per dir quanto era pratico
poi, per tirare avanti,
vite e morti di santi
a scrivere finì.
S’avanza poi il Calì
tifoso della Lazio
per questo ha avuto spazio,
siamo inclusivi, orsù!
Geco e Di Rieti incalzano
cavalli d’eccellenza,
due n’hanno di potenza
dentro la due ci-vù.
S’appressa a ruota il Pallidi
col Chiacchierino al fianco:
cinque anni insieme al banco
poi, uno qua uno là.
Fabio e Fedel chiamavansi;
l’ultimo, un po’ gradasso,
qui sconta il contrappasso
e sotto al giogo sta.
Andrea Pirico incede,
mordace … ma che dico!
Perderebbe un amico
ma non uno sfottò.
Chiude Renzo Baffone
dal