Concerto grosso sulla Transiberiana
()
Info su questo ebook
Correlato a Concerto grosso sulla Transiberiana
Ebook correlati
Check sound. Dai demo tape ai social, cronache dall'underground e riflessioni a cavallo di due ere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Secchione Rapito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia storia del jazz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'isola del tesoro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’isola del tesoro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVagabondaggio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSiberia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'osteria volante Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe albicocche di Aglaia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl prezzo della vita - Lucetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNoi, i Fratellini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Culto dell’Albero Porcospino. Storia, Sproloqui e Ricordi dei Porcupine Tree Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI misteri di Firenze Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMorte di un ballerino di tango Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'armonica che respira: di jazz, pugili e ghiaccioli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe parole del silenzio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiù vicini al cielo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTeleny o il rovescio della medaglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNebbie: Poesia, epifanie e racconti brevi fra terra e cielo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMusica da Camera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl demone di Ninive Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUno strano paese in musica: Melodramma in chiave di bambino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSquadra Demolizioni: Side A Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChitarra da cross Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPoesie in dialetto romanesco, di fine '900, del Rione Monti di Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBeatles: Il mito dei Fab Four Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCONTIGUA Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl "Damo viennese": Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCronache nere (Vol. III) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa di azione e avventura per voi
L'isola misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStorie di mare e avventura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSherlock Holmes: "Elementare, Watson" Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLotta fra titani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl settimo papiro Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Viaggio al centro della Terra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le avventure di Sandokan Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Robinson d'America: Ovvero le avventure di una famiglia persa nel gran deserto del West Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRobinson Crusoe: Ediz. integrale Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il destino del leone Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI tre moschettieri: Ediz. integrale Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il nuovo regno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl richiamo del corvo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa terra dimenticata dal tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBlood Bonds – La serie completa (Volumi 4-6) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giro del mondo in 80 giorni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRobinson Crusoe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPinocchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa delle spie: Una missione per Gabriel Allon Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI grandi romanzi e i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn mucchio di parole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMonsone Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEra la Fine di Tutto Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Sotto Sequestro - Serie di Ryan Lock 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSentimento al Cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLuoghi misteriosi, esoterici e magici Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Kansas Kid: Il Mistero della Missione della Sierra madre di Bruce Wayne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Categorie correlate
Recensioni su Concerto grosso sulla Transiberiana
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Concerto grosso sulla Transiberiana - Sonny f. Westmoreland
Indice
CONCERTO GROSSO SULLA TRANSIBERIANA
DAI BALCANI ALLE PIRAMIDI
IL FESTIVAL DEI NUOVI FARAONI
INDAGINI E RICERCHE
FACOLTA’ DI ASTRONOMIA
OLGAMIRA
IL NEMICO
OMSK
SUTURA D’URGENZA
IL SIGNORE DELLA SIBERIA
GLI URONI
LA CONOSCENZA DI ANNALISA
ISOTOPO PU239
A ROTTA DI COLLO SULLO JENISSEY
LA TRANSIBERIANA ORIENTALE
IRKUTSK
SENTIMENTI MISTERIOSI
MISSIONE BAIKAL
DIFFERENZE
ULAN UDE BY NIGHT
IL DISSOLVIMENTO DI UN MIRAGGIO
YAKUTSK -64°
NEL TUNNEL DELLA MORTE
BOTTI E FUOCHI D’ARTIFICIO
DOVE NON ARRIVA LA LEGGE,ARRIVANO I BINARI DI HOOK
TALES OF MINE – RACCONTI
DELLA MINIERA
SONNY F. WESTMORELAND
CONCERTO GROSSO
SULLA TRANSIBERIANA
Youcanprint
Racconto di fantasia – qualunque riferimento a persone e istituzioni e’ puramente casuale – cose e fatti realmente accaduti sono riportati esclusivamente per accogliere e coinvolgere il lettore all’interno dell’avventura.
Titolo: Concerto grosso sulla Transiberiana
Autore: Sonny F. Westmoreland
Immagine di copertina
ISBN | 978-88-91108-02-9
© Tutti i diritti riservati all’autore
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il preventivo assenso dell’autore e dell’editore.
Le immagini presenti nell'ebook si intendo di proprietà dei singoli autori delle foto stesse, le immagini sono state utilizzate a solo scopo illustrativo della vicenda narrata.
Prima edizione: aprile 2013
Seconda edizione aggiornata: novembre 2019
Youcanprint self-publishing
Via Roma, 73 - 73039 Tricase Lle) - Italy
www.youcanprint.it
Info@youcanprint.it
Facebook: facebook.com/youcanprint.it
Twitter: twitter.com/youcanprintit
Simpatico romanzo d’azione
contenente
Trattato sull’ignoranza galoppante e rimedi
A NEKY
La radice del male futuro fu la perdita della fiducia nel valore della propria opinione
. Da: Il dottor Zivago - di Boris Pasternak
CONCERTO GROSSO SULLA TRANSIBERIANA
Per apportare conoscenza diretta e dare maggior spessore e aggiornamento ai miei datati studi di ingegneria ferroviaria e alla mia attività di Responsabile alla Logistica, Manutenzione e Intervento Rapido sulle strade ferrate della east coast, lasciai la mia fedele Baltimora per volare oltre oceano con l’intento di visitare le linee europee, quel continente e i suoi quattro punti cardinali. Ho incontrato vagoni di gente simpatica, strana, impazzita, timorosa, divertente, animalesca, osservante, cordiale o semplicemente diversa; ma nei miei spostamenti verso est ho conosciuto una serie di persone magnifiche, esempi d’altruismo e passione che, al grande bivio e nei momenti topici, ha saputo guardare negli occhi lo specchio e la paura scegliendo coraggiosamente per il meglio; una vera rarità, se ne trovano poche persino negli Stati Uniti d’America - inoltre con loro ho vissuto un’avventura unica e straordinaria che mi ha spinto addirittura sulle coste del mar del Giappone. Non mi era mai capitato un simile deragliamento interiore per i molteplici imprevisti e pericoli improvvisi, e nemmeno così tanto interesse nell’approfondire e piacevolmente ascoltare opinioni su tematiche di rilievo. L’apprezzamento è cresciuto via via nel constatare la sincerità della critica cosciente e conoscitiva, ma anche l’umiltà e la semplice estrazione sociale di quelle donne e di quegli uomini determinati. Ho deciso di descrivere i loro racconti e le vicende che ho palpitato, in prima persona o come testimone nell’ombra, perché le ritengo epiche, etiche e portentose. I nomi di alcuni luoghi e personaggi sono stati sostituiti perché ci è stato proibito di parlarne liberamente.
Non sono uno scrittore professionista perciò aiutatevi con la fantasia e state a sentire:
DAI BALCANI ALLE PIRAMIDI
Gucha nel centro della Serbia, richiama ormai da parecchi anni decine e decine di gruppi musicali che basano il proprio sound sul ritmo di fantastiche trombe e fantasiosi tromboni. Nella tre-giorni di trubaci questi scalmanati soffiano nei loro strumenti per millequattrocentoquaranta minuti quotidiani dandosi il cambio come alla ventiquattrore di Le Mans, mantenendo un brusio forsennato da pura tachicardia. Avesse coinciso con la loro spettacolare ribalta, sicuramente ne sarebbero stati partecipi anche Miles Davis e John Coltrane - ogni grande artista infatti assorbe al talento innato ciò che sorge d’innovativo in qualunque angolo del settore e i mega concerti propongono sempre nuove e gustose spigolature.
Una cosa c’è da dire a favore di questo genere di raduni assordanti, eccitanti e dissetanti: se nella realtà quotidiana la tromba è tenuta in seria considerazione da uno sparuto gruppo di aficionados - io sono certamente tra questi - ascoltarla e vederla danzare in quel baccanale, la si comincia ad apprezzare per il suo ritmico incalzante divenire. Il terreno di calcio da cui ininterrottamente si gode lo spettacolo sembra seminato a birra - tanto che non si cammina mai sull’erba, ma su migliaia di bottiglie di plastica contenenti fino a pochi istanti prima due litri del prezioso e immancabile elemento. Sei lì che ti guardi attorno scuotendo la testa, superiore agli sbavanti-esagerati-totali quando da lì a poco - dopo aver calpestato il tuo primo personale bottiglione - ti ritrovi gli arti che, indipendenti dal corpo, prendono vita così come il tuo sorriso. Non fai a tempo a pensare Però, che ritmo serrato! Anche se non c’è poi da esaltarsi come ‘sti tipi qui intorno …
che un nuovo amico ben shakerato, ti mette tra le mani una seconda bottiglia, di quelle grosse e freschissime - beh, d’un tratto non ti sembra più di essere lì tra il pubblico, ma in bilico sul palco a gestire e dirigere cori e movimenti da sballo degli abbirrazzati < TA TA - TA TA - TA TA - TA’ - PA PA - PA PA -PA PA - PA’ > e non ti fermi più, e non ti stanchi mai. Non ti fanno più nemmeno ridere tutte quelle decine di disarcionati mezzo addormentati sui cofani delle auto quasi d’epoca, seduti col mento sul torace e con la mente nella brace - hanno vissuto le tue medesime sensazioni e vibrazioni, capisci che la tromba ha generato un’immensità di fratelli di cui molti gemelli: "abbracciamoci tutti, dottori e cornuti, cassieri e contaniente, arrapati e dirigenti buoni o incapaci" TA TA – TA TA – TA TA – TA’ – PA PA – PA PA – PA PA – PA’! Che meraviglia! "Vedi Gucha e poi kucia! dicono sia serbi che italiani - i primi intendono
… e poi a casa - i secondi pensano
… e poi spingi!", ma in entrambi i casi statene certi, fra un anno torneranno!!
Alla fine di quelle tre rimbombanti giornate la parola FINE viene rinviata a data da destinarsi per l’avvento della mitica e gradita sagra del maiale in calore (o al vapore), condito da canto libero nemmeno lontano parente del karaoke, da esibizioni di gruppi professionisti, estemporanee performance comiche da parte dei più disinibiti e alticci, e l’arrivo dello Slavonsky Brod Circus, da quelle parti un delirio. Ci si sposta dal campo per salire sulla collinetta adiacente, e’ possibile prendere posto ovunque, ma le poltroncine di due kafana-bar e di un ristorantino tra le rocce permettono di godere lo spettacolo da zona dominante. Certo dopo settantadue ore di tromboni una rock band che si fa chiamare I Trombati non te l’aspetti, poi però al microfono si presenta un tizio di bell’aspetto, tra un sorriso e un inchino non attende altro che l’urlo di qualche ragazza che ‘non ne vede uno da un secolo’ e il quattro del batterista per lanciarsi in una esecuzione mai udita tra i Balcani - in quell’atmosfera agrario-boschivo-festaiola ogni pochi minuti di repertorio comprendente una doppia coppia di rock & pop, un tris di rap, un full di reggae e folk, che ti sodomizzano la spirale acustica… un poker di boccali te li devi accompagnare allo scivolo esofageo, per forza! Sono simpatici e passabili i componenti originali del complessino, ma a essere veramente togo è il solista, il suo nome è Jeanlook, per gli amici e per chi paga va bene anche Hook. Alla più che ovvia richiesta di bis invece dell’ennesima canzone, regala una manciata di barzellette e così conquista anche i gelosoni mascolini che per tutto il tempo si erano dovuti beccare le proprie ragazze invasate e invocanti: "Trombati, se siete bravi a trombare come a cantare, vi facciamo suonare nel coro delle verginiiiii,
e delle affamaateeeee" aggiungeva qualche… spiaggiata sopravvissuta. Io americano nel bel mezzo della Serbia, mi divertivo come un pazzo anzi, come un matto davanti alla proposta di un voto di scambio e, certamente, non intendevo mollare il malloppo:
L’unica cosa che mancava vistosamente a Hook il pirata era una dozzina di centimetri al raggiungimento dei due metri… il resto demoliva qualunque altro interesse che non fosse l’attrazione fisica. Socievole e disponibile con tutti, era stato dai venticinque ai trentadue un costante problema per le donne; con la sua atletica fisicità pareva costantemente incombere su ognuna di loro o, perlomeno, tutto ciò era la loro stima, sogno e preoccupazione. Bei lineamenti con mascella volitiva ma non troppo accennata, occhi verdi col sinistro a sfumare sul marrone - capelli castano/crepuscolari, verso sera scurivano rendendolo tenebroso, in pieno sole s’illuminavano biondeggiando pericolosamente. Le ragazze se lo contendevano, così alcune signore pruriginose - lui, giovane perspicace e generoso, vedeva le strade cittadine come tante piste di bowling, con le femmine più affusolate a far da birilli e lui, lanciato da se stesso, a coricarle decisamente. L’altra faccia della medaglia evidenziava che fuori dal bocciodromo Cherry gli mancava - passava mesi senza incontrarla e persino il suo spontaneo e accattivante sorriso affievoliva in un velo di malinconia. C’era il pane, c’erano i denti, ma l’appetito cardiaco non veniva soddisfatto che sporadicamente. Risoluto, si mise in caccia di mondi e tempi favorevoli per sistemarsi - l’occasione gli capitò quando i genitori - padre saltuario pilota, madre precaria insegnante - gli prospettarono l’idea di trasferirsi per un tempo indeterminato negli States per arricchire il vecchio diploma. S’imbarcò fiducioso alla volta di L.A. California e presto, s’iscrisse all’Actor Studio nei pressi di West Hollywood. Studiò che studiò che studiò che quei sei mesi volarono in un… ciak. Il padre, dopo essersi informato da un paio di attori professionisti che reggevano l’accademia e viaggiavano solitamente sul suo jumbo, reso consapevole da quegli Insomma…
acquisì tre biglietti per il ritorno e passò la palla alla moglie perché consolasse un desolato Jeanlook. Rientrato in Serbia il ragazzo parcheggiò a Belgrado per accasarsi presso la locale stazione dei pompieri, ma dopo breve periodo – stufo di manuali e corsi teorici, con la sola conoscenza pratica di ogni tipo di scale e di estintori - si spostò sulle rive del Danubio non lontano dalle storiche e massicce Porte di ferro; là vivacchiava una sorta di scuola di recitazione e canto. Succedeva che in zona venissero a cercare concentrazione e ispirazione gli elementi del gruppo hard rock-jazz I tre trombettieri - nei primi tempi Hook gli gironzolò intorno taciturno ma vigile, poi presentatosi come solista, all’accoglienza calorosa dei tre strimpellatori, non gli par vero di potersi unire alla band nelle veci di D’Artagnan. Si capirono e si piacquero, provarono e incisero, rimanendo spesso scottati da quei brucianti Penosamente pietosi
dopo le audizioni. Si raffreddarono all’ennesima respinta cambiando addirittura nome ne I trombati, ma il mondo si sa, è di chi non molla mai - Jeanlook presentò alcune domande a varie agenzie di spettacolo dando la disponibilità per serate musicali. A rispondere fu l’organizzazione di Gucha che doveva colmare dei vuoti in qualche sagra primaverile. A Cherry e Hook quei mestieri hobbistici e itineranti parevano meno assurdi dal momento che permettevano loro d’incontrarsi e a volte d’intrattenersi anche tre, quattro giorni di fila. Irresistibilmente attratti com’erano, godevano pazzamente di ogni istante e pure, non troppo di rado, si scontravano frontalmente, ma l’amOre con la O maiuscola è un portentoso richiamo gravitazionale per i nervi di sistema centrale, ottico e subequatoriale - nel senso che sotto al 36° parallelo la calamita femminile attrae inesorabilmente il magnete maschile e, appianando ogni disputa, crea pulviscolo cosmico - volgarmente chiamato marea di scintille…! All’improvviso, nel classico Gran Bel Giorno, le cose deviarono radicalmente o, forse, paradossalmente. Accadeva che, nel cuore della penisola arabica, uno scandalosamente ricco petroliere di stirpe reale, dopo aver diramato cento inviti ai maggiori circhi del pianeta per la megalomane creazione de Il Più Grandioso Spettacolo Del Mondo
, si ritrovasse con tre buchi nella lista del giorno di Apertura. Il Barnum, bloccato da ferreo contratto sul campovolo di Reggio Emilia per il Festival dell’Unità, il Circo di Mosca, circondato in Ucraina dai cerchi nel grano comparsi durante la notte, e l’Orfei, impegnato a Montecarlo per la raccolta fondi da utilizzarsi nelle statue di cera e nella clonazione di Liana e Moira, erano i tre più famosi tendoni impossibilitati - urgeva sostituirli adeguatamente. Raccogli-Datteri, traduzione dal nome arabo del sottosegretario del Califfo Abdullah, tuttofare di Omar 70° il Magnifico, disperato per la situazione in cui l’avevano messo i suoi padroni e superiori, si stava cimentando in una frenetica ricerca Internet per accorpare quanto prima le adesioni più promettenti. Condizionato questo da straripante dissenteria elefantina, in lunga degenza trapezisti e funamboli dell’altro, e requisito dall’alta finanza internazionale come ovvia sede di convention un terzo tendone, gira e rigira, uno dei rarissimi circhi disponibili era, assolutamente, lo Slavonsky Brod frastornato alla sola idea di partecipare. Aderirono pure un circo kazako di Astana e uno azero di Baku. Raggiunto il quorum, Raccogli-Datteri diramò finalmente luoghi e date ufficiali delle più notevoli esibizioni ed evoluzioni circensi di ogni epoca: Le Olimpiadi del Circo si sarebbero svolte per tutto il mese di aprile nella piana di Ghiza, al cospetto delle piramidi. Come premi, un fottio di petrodollari, poi per tutti un rimorchio di sabbia da recapitarsi agli indirizzi pre elencati.
Heroes
nell’orecchio sinistro, e Glory Days
in quello destro:
Il vocalist di Kraljevo non perse tempo, e rimbalzò su tutte le stazioni radiofoniche dell’ex Jugoslavia per essersi esibito in quel di Gucha per quarantotto ore consecutive - la sua idea di restituire il 20% agli spettatori che volessero affiancarlo ad ogni canzone funzionò alla stragrande e, sparsa la voce, gli organizzatori deviarono in mitica processione un fiume di agitati allo stadio, facendo entrare sempre nuovi paganti e scendere le nuove sorprese canore - un trionfo completo ben pagato a I Trombati. Ripetendosi dopo il meritato riposo, Hook impilò una cifretta davvero niente male e, carico, esplose davanti allo specchio in un eccezionale
IL FESTIVAL DEI NUOVI FARAONI
Checcairo d’Egitto…
pensò Hook notando dal finestrino del 737 una colossale tempesta di sabbia venirgli incontro: Cosa c’è, lo sciopero delle imprese di pulizia?
.