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Tesori Bresciani: Guida Turistica Di Brescia E Provincia
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E-book228 pagine3 ore

Tesori Bresciani: Guida Turistica Di Brescia E Provincia

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Info su questo ebook

Una guida turistica semplice, diretta, con informazioni e suggerimenti concreti per la tua più bella e diretta esperienza, in prima persona. Inoltre informazioni utili per conoscere Brescia città d'arte, la Mille Miglia; visitare le cantine e conoscere i grandi vini di Franciacorta, visitare i laghi d'Iseo e Idro, lo sci 365 giorni all'anno e le bellissime montagne della Valle Camonica (Stelvio e Adamello su tutti), con Ponte di Legno-Tonale, le incisioni rupestri, Gardaland e tante storie, aneddoti, curiosità in una guida giunta alla sua 4^ edizione.
Un viaggio bellissimo per una vacanza indimenticabile.

LinguaItaliano
Data di uscita7 apr 2020
ISBN9788894208252
Tesori Bresciani: Guida Turistica Di Brescia E Provincia
Autore

Massimo Ghidelli

"I like to explore, observe, get curious"Passionate about tourism, travel and cooking, when Massimo is not out and about with his motorbike he lives in Desenzano del Garda (Italy). His books are printed in Italian, English and German and also available in eBook format on major international platforms.Follow me on Smashwords.

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    Anteprima del libro

    Tesori Bresciani - Massimo Ghidelli

    COS’E’ UNA CITTA’ ITALIANA?

    È arte, cultura, divertimento, gusto, stile di vita che intriga con la continua mescolanza di culture, sapori, colori. È la rappresentazione di una gioia di vivere. Brescia è questo, e molto altro ancora.

    Lo stile elegante dei suoi palazzi e i numerosi monumenti del centro urbano rimandano gli echi di una Storia importante; allo stesso tempo, la dimensione contenuta della città facilita il contatto diretto fra la gente e le schiette atmosfere della genuinità popolare italiana creano una naturale complicità, foriera di amicizie durature. Seppure nota ai più come dinamica realtà imprenditoriale, storicamente legata a settori pesanti quali la siderurgia ed il metalmeccanico, Brescia è anche e soprattutto una città d’arte. Una città le cui architetture si alternano in un equilibrio che altrove potrebbe risultare stridente, ma qui è armonico e affascinante.

    Anche il territorio della provincia è uno spaccato del variegato ambiente che caratterizza l’Italia. Il Garda, il lago più famoso e importante d’Europa, è il teatro naturale di un turismo consapevole ed esigente; le montagne e i parchi della Valle Camonica custodiscono tesori della natura entro cui, con equilibrio, si è sviluppata una fiorente industria degli sport sulla neve; la Franciacorta, una volta terra povera e malsana, oggi produce vini di rilevanza internazionale. Un elemento unisce proposte così apparentemente diverse: la cultura, che si manifesta nelle chiese e nei musei, certamente; ma anche nell’arte del fare del buon vino, nella passione con cui si legano i prodotti tipici al territorio, nel proporre un turismo intelligente ed educativo, mai banale.

    A Brescia, lo charme dei grandi alberghi del lago e le luci dei negozi di moda si alternano a luoghi dalle romantiche atmosfere, capaci di soddisfare il desiderio di conoscenza ancora diffuso in molti viaggiatori.

    CAPITALE MONDIALE DELL'UMANITA’

    Dopo le Incisioni rupestri della Valle Camonica, la provincia di Brescia può vantare altri due importantissimi riconoscimenti internazionali. Dal giugno 2011 il sito I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.) è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco; contestualmente analogo riconoscimento è andato ai Siti palafitticoli dell'arco alpino", che comprende località del lago di Garda.

    Si tratta di due siti seriali cioè non attribuiti a una singola località, ma a una serie di complessi monumentali legati da una storia comune. I Longobardi comprende il complesso monumentale di San Salvatore-Santa Giulia, a Brescia, oltre a testimonianze di altre sei località: l'area del Gastaldaga con il Tempietto Longobardo, a Cividale del Friuli (Udine); il Castrum di Castelseprio (Varese) ; la Basilica di San Salvatore, a Spoleto e il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (Perugia) e il santuario di Monte Sant'Angelo (Foggia).

    I Siti palafitticoli comprendono reperti presenti in sei paesi: Svizzera, Italia, Austria, Francia, Germania e Slovenia. 111 siti in totale, di cui 19 in Italia e 10 in Lombardia (fra questi il Fondo Tacoli di Castellaro Lagusello; Corte Carpani di Bande di Cavriana; l'area del Lavagnone, fra Desenzano e Lonato). Le palafitte sono un patrimonio ricchissimo, fragile e difficilmente visitabile, perchè sommerse dall'acqua e scarsamente visibili. Tuttavia il riconoscimento Unesco ha consentito di aumentare le difese e la protezione di queste aree, promuovendone nel contempo la conoscenza.

    I prestigiosi riconoscimenti Unesco qualificano Brescia e la sua provincia e testimoniano una grande sensibilità culturale e artistica che si manifesta attraverso il recupero e la valorizzazione della millenaria interazione fra l'uomo e la natura sul nostro territorio.

    BRESCIA A PORTATA DI MANO

    La provincia di Brescia è una delle più vaste d’Italia. L’area complessiva misura 4.784 kmq. di cui il 55% in montagna, il 16% in collina e il 29% in pianura. Gli abitanti sono 1,2 milioni, di cui oltre 200 mila a Brescia; le città maggiori sono Desenzano, Montichiari e Lumezzane, tutti con meno di 30 mila abitanti.

    Le imprese bresciane sono 110 mila, con oltre 400mila addetti. Un'impresa ogni 10 abitanti rende, meglio di ogni altra considerazione, l’idea dell’elevato tasso di intraprendenza di questa gente. L’industria bresciana da sempre occupa posizioni di leadership in Italia e all’estero in settori quali la siderurgia, il valvolame, la rubinetteria. All’interno di questo contesto eccelle la Valtrompia (a Nord del capoluogo), assurta al rango di case study internazionale come uno fra i distretti produttivi più importanti. Anche l’agricoltura bresciana vanta livelli d’eccellenza in termini di qualità e di produttività (latte e derivati, carne, cereali), mentre il settore terziario (finanza, credito, commercio e servizi) conta quasi 60mila addetti e concorre con il 47% alla produzione del reddito dell’intera provincia.

    Il clima mite e temperato ha contribuito allo sviluppo del turismo, che conta 4400 strutture ricettive nell’intera provincia, fra alberghiere ed extra alberghiere. Gli alberghi sono oltre 700, di cui 13 a 5 stelle e 130 a 4 stelle. Generalmente si tratta di strutture di media dimensione, in cui proprietà e gestione talvolta coincidono. Le presenze turistiche si concentrano sul lago di Garda (8 milioni all’anno, sui 10,5 dell’intera provincia). Il turismo montano e le valli Camonica e Trompia contano 700 mila presenze, strettamente connesse alle opportunità di sci estivo ed invernale. Il lago d’Iseo conta 750mila presenze all’anno. In costante crescita sono il turismo culturale e quello enogastronomico che trovano nella città di Brescia una risposta di alta qualità.

    Brescia è collocata in una posizione strategica, a breve distanza da Milano e Venezia ed all’intersezione dei grandi corridoi europei che collegano la Francia all’Austria (da Ovest ad Est) e la Germania e il centro Europa a Roma (da Nord a Sud). Facilmente raggiungibile sia per autostrada, che per ferrovia o aereo, è il punto mediano di un circuito di città d’arte come Verona, Trento, Bergamo, Milano, Mantova e Cremona.

    COME ARRIVARE

    Brescia dista 95 km da Milano, 54 km da Verona, 26 da Sirmione e 180 da Venezia. In giornata ci si può comodamente recare a Verona, Mantova, Cremona, Bergamo, Milano (tutte a meno di un’ora di strada) o Venezia (due ore). Brescia e i suoi laghi sono il luogo ideale dove soggiornare e da cui partire per escursioni nelle città d’arte, fare acquisti, assistere ai concerti dell’Arena di Verona.

    Per chi arriva in auto, le autostrade sono la A4 (Torino-Milano-Venezia), la A21 (Brescia-Piacenza-Torino) e la A35 (Brebemi: Brescia-Bergamo-Milano). Chi arriva in autostrada dalla Germania giunge con la A22 del Brennero (Monaco-Innsbruck- Modena) sino a Verona, dove si innesta sulla A4, proseguendo in direzione Milano. Le uscite autostradali consigliate sono: Brescia centro e Brescia ovest (A4 e A21) per la città; Palazzolo sull’Oglio e Rovato (A4) per il lago d’Iseo, la Franciacorta e la Valle Camonica; Desenzano e Sirmione (A4) per il lago di Garda. Brescia est (A4) per il lago di Garda Nord (Salò, Limone).

    Brescia si trova lungo la linea ferroviaria Torino-Milano-Venezia. I numerosi treni che fermano in città (Interregionali, Intercity, Eurostar) hanno una frequenza media di uno ogni ora; dalla stazione di Brescia si raggiunge il centro città a piedi o in bus in pochi minuti. È possibile arrivare a Brescia anche da Parigi, Monaco e dalle altre capitali europee viaggiando, ad esempio, di notte; da Parigi a Brescia si impiegano 10 ore, da Monaco 6.

    La stazione ferroviaria che serve il lago di Garda è Desenzano (linea Milano-Venezia); da qui si raggiungono le varie destinazioni lacustri con autobus di linea. Linee minori collegano Brescia con Mantova, Cremona, Parma, Bergamo e la Media Valle Camonica; i tempi di percorrenza sono contenuti entro l’ora di viaggio.

    Sugli scali di Milano, Bergamo, Verona e Brescia-Montichiari operano tutte le maggiori compagnie internazionali e varie low cost. L’aeroporto Brescia-Montichiari è usato prevalentemente per charter e si trova a mezz’ora dal lago di Garda. Dagli aeroporti di Milano e Verona si raggiunge Brescia in treno o in bus. L’aeroporto di Bergamo è collegato quotidianamente con il lago di Garda. Per raggiungere Sirmione, Desenzano e Salò il tempo di percorrenza è di circa 1 ora; per Limone del Garda, circa 1,30’. Da Bergamo al lago d’Iseo la distanza è di 30 km.

    I battelli delle compagnie di navigazione di Garda e Iseo sono il mezzo migliore per visitare i paesi che si affacciano sui laghi. I battelli di Navigarda toccano tutte le principali destinazioni della costa bresciana, veronese e trentina; nel periodo estivo, su alcuni è possibile pranzare a bordo ed effettuare crociere giornaliere di diversa durata. Il servizio è svolto da moderni catamarani e aliscafi o da storiche imbarcazioni che rappresentano la storia nautica del lago. Da Maderno a Torri del Benaco e da Limone a Malcesine è in funzione un servizio di traghetto per auto. Sul lago d’Iseo sono attivi collegamenti quotidiani che uniscono i paesi delle sponde bergamasca e bresciana e Monteisola, la più grande isola lacustre d’Europa. È possibile partecipare a gite in barca e pranzare a bordo con menu turistico; in estate, sono organizzate crociere con sosta a Clusane e pranzo in uno dei caratteristici ristoranti. Per gli studenti sono organizzate apposite escursioni, con soste nelle varie località. Il numero delle esperienze che si possono vivere lungo i laghi, sulle montagne, in pianura e sulle colline di Brescia è praticamente infinito; i ciclisti più allenati in una mattinata percorrono l’intero perimetro del lago di Garda.

    Alcuni dati:

    Lago di Garda: superficie 370 kmq, lunghezza km 51,6, larghezza km 17,2, profondità mt 346, perimetro 158 km, altitudine mt 65 slm

    Lago d'Iseo: superficie 65 kmq, lunghezza km 25, larghezza km 2,5, profondità mt 258, perimetro 65 km, altitudine mt 166 slm.

    Lago d'Idro: superficie 11 kmq, lunghezza km 10, larghezza km 2, profondità mt 122, perimetro 21 km, altitudine mt 368 slm.

    BRESCIA CITTA’ D’ARTE

    Sin dalle sue antiche origini, Brescia è stata un fiorente centro commerciale.

    Ancora oggi la sua economia è ai primi posti in Italia come realtà agricola, industriale e di servizi e in numerosi settori le aziende bresciane conservano una leadership a livello internazionale. La città e il vasto territorio della provincia conservano intatti i caratteri di realtà laboriosa e schiva, conscia delle proprie potenzialità, ma che esita a proporsi ostentatamente ai visitatori. Brescia tuttavia ha preso coscienza dell’attenzione che il turismo ogni anno le riserva, e ha saputo costruire una industria dell’accoglienza caratterizzata da notevole stile, che la pone fra le destinazioni privilegiate dal turismo internazionale.

    La bellezza di Brescia è stata celebrata da poeti e scrittori, che hanno descritto la piacevolezza del passeggiare nelle sue vie. L’iniziale riservatezza dei bresciani ha lasciato il posto a una sincera apertura verso i cittadini temporanei, i turisti, che arrivano volentieri in questa città viva, accogliente e che vuol farsi apprezzare. Brescia non è una città, ma un regno. Così la descriveva l’imperatore Enrico VII di Lussemburgo nel lontano 1300, nel corso della sua discesa in Italia come portatore di pace e (secondo Dante Alighieri) come l’unico condottiero capace di conseguire l’auspicata riconciliazione fra fazioni diverse. Nel corso degli anni il giudizio positivo non è mutato, tanto che lo stesso Pjotr Andreevic Tolstoj 400 anni dopo, valente politico di Pietro il Grande di Russia, la rappresenterà come il luogo dalle meravigliose case in muratura, lungo le quali ho visto tante fontane e al cui interno c’erano stanze dalle dimensioni enormi, dalle sapienti proporzioni; sfarzose e decorate secondo le arti più valenti, quelle proprie delle fabbriche della Chiesa. I marmi utilizzati nelle case e nei palazzi vengono dalle colline di Botticino (alla periferia della città) e conferiscono tonalità armoniose all’insieme, trasmettendo un senso di eleganza e solidità.

    Il loro impiego nei portali, nelle piazze, nelle fontane, nelle case è tuttora diffuso e contribuisce a personalizzarne il disegno urbano complessivo. È sotto la luce naturale del cielo di Brescia e nell’armonia del paesaggio circostante che, per Corrado Alvaro, i colori dei mattoni, delle pietre e dei marmi si fondono in un insieme armonico: la pietra vecchia e quella nuova, l’una patinata dal tempo e divenuta lattescente, l’altra bianchissima e invernale assumono colori lunari, che coinvolgono colui che percorra le sue strade a piedi, cercando d’indovinare la piazza alla confluenza delle strade, essendo la pianta di questa città a forma di cuore.

    La città è ancora così, con un centro storico da visitare in libertà, senza itinerari precostituiti ed anzi cercando di assaporare l’originaria aspirazione del viaggiatore nei confronti della rivelazione (talvolta casuale) di scorci caratteristici. È sempre nelle parole di Alvaro che leggiamo la rappresentazione immaginaria del centro storico di Brescia, visto non più come semplice luogo fisico, bensì come momento di fusione di culture e forme che superano lo stile italiano, per rifarsi ad architetture che rimandano all’Europa e oltre.

    Una civiltà artistica fuori dei suoi limiti naturali, con elementi che fanno balenare il pensiero di un’arte che porti con sé aspetti non soltanto del nostro classicismo, ma addirittura l’idea, la possibilità di ritrovare quella chiesa, quella cupola a scafo in un Oriente lontano.

    La Brescia di oggi è una realtà moderna, consapevole della sua storia con la quale convive in piena simbiosi. Importante campus universitario, con migliaia di giovani intelligenze che la stimolano dalle aule di due università; dotata di moderni centri direzionali che orientano una complessa rete di piccole e medie imprese pienamente inserite nella dimensione dell’economia globale; all’avanguardia nell’offerta di infrastrutture di trasporto, finanza, terziario e dei servizi alla persona.

    LE TRE PIAZZE

    Il centro storico di Brescia è un interessante contenitore della storia italiana, dall’età dei Romani sino ai nostri giorni. È nel suo cuore antico che si trovano tre grandi piazze che rendono evidente la contaminazione di stili e culture che caratterizza la città: piazza Paolo VI, piazza della Loggia, piazza Vittoria.

    Piazza Paolo VI è un simbolo di grande importanza della storia d’Italia. Gli edifici più significativi sono il Duomo Nuovo, quello Vecchio ed il palazzo del Broletto, che sorgono l’uno accanto all’altro, quasi senza soluzione di continuità. La piazza costituiva il fulcro della vita religiosa e civile di Brescia e l’area è il frutto dell’unione di piazzette medievali minori. La distruzione di vecchi edifici per far posto a costruzioni nuove nelle forme e nelle funzioni è una costante nella storia dell’urbanistica e gli stessi due templi (il Nuovo e il Vecchio) sorgono sulle rovine di chiese preesistenti.

    Il Duomo Nuovo venne edificato fra il Sei e l’Ottocento, su progetto e direzione tecnica di un giovane architetto bresciano, Giovanni Battista Lantana. Agli inizi del Seicento fu posta la prima pietra sulle rovine della basilica di San Pietro de Dom, abbattuta nel 1604. Una messa solenne fu celebrata alla presenza dell’intera cittadinanza, per festeggiare l’avvenimento. I lavori subirono una prima interruzione, che si protrasse per circa un secolo; fu solo grazie alle pressioni esercitate dal cardinale bresciano Angelo Maria Querini che nel 1792 venne completato il corpo della cattedrale, a cui trent’anni dopo venne aggiunta la grande cupola. Questi ritardi e l’intervento di architetti diversi hanno intaccato l’unità stilistica del complesso (che ha un corpo centrale seicentesco, la facciata del Settecento e la cupola che fu completata solo nel 1825), ma non la sua armonia.

    L’imponente facciata bianca domina la piazza ed il cupolone che la sovrasta (terzo per altezza in Italia) è un immediato riferimento visivo per l’intera città.

    Insieme alle tele di Moretto, Romanino e Palma, sono molto interessanti gli altari intarsiati, le statue di stile barocco dello scultore Antonio Calegari (nell’altare di testa della navata destra) e l’altare neoclassico progettato dall’architetto bresciano Rodolfo Vantini. Sul lato sinistro, una moderna scultura di Raffaele Scorzelli raffigura Papa Paolo VI (il bresciano Giovanbattista Montini) di fronte alla Porta Santa aperta in occasione del Giubileo del 1975. Nel monumento (che non ospita le sue spoglie) il Papa è raffigurato in estrema solitudine, ricurvo e sofferente; ma il braccio mantiene alto il Crocifisso, dove Gesù è scolpito in una drammatica contorsione.

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