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Il Tour del Monte Bianco - 11 giorni di cammino ai piedi del tetto d'Europa
Il Tour del Monte Bianco - 11 giorni di cammino ai piedi del tetto d'Europa
Il Tour del Monte Bianco - 11 giorni di cammino ai piedi del tetto d'Europa
E-book176 pagine2 ore

Il Tour del Monte Bianco - 11 giorni di cammino ai piedi del tetto d'Europa

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Info su questo ebook

Il Tour del Monte Bianco è un trekking affascinante, che si sviluppa ai piedi della vetta più alta d'Europa. 190 chilometri, 9000 metri di dislivello, 3 nazioni, sono solo alcuni dei numeri che contribuiscono a renderlo uno dei circuiti più apprezzati al mondo. Nell'agosto del 2014 ho deciso di intraprendere questo viaggio, incontrando diverse difficoltà a reperire le informazioni necessarie a prepararmi a causa della scarsa presenza sul mercato italiano di guide aggiornate.

Ho deciso quindi di scrivere questo libro dividendolo in tre parti:

Preparazione al viaggio, con tutte le informazioni pratiche che aiutano a partire in completa tranquillità;
La guida, con tappe consigliate, mappe e tempi di percorrenza, ed un occhio rivolto sia a chi viaggia in tenda sia a chi si appoggia ai molti rifugi presenti;
Il diario di viaggio, corredato di numerose fotografie dei magici luoghi attraversati.
LinguaItaliano
EditoreLuca Giai
Data di uscita9 apr 2015
ISBN9786050371116
Il Tour del Monte Bianco - 11 giorni di cammino ai piedi del tetto d'Europa

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    Anteprima del libro

    Il Tour del Monte Bianco - 11 giorni di cammino ai piedi del tetto d'Europa - Luca Giai

    Premessa

    Ho percorso il Tour del Monte Bianco nell'agosto del 2014, e durante la fase di preparazione del viaggio ho avuto notevoli difficoltà a recuperare le informazioni necessarie per partire con una certa tranquillità. Questo è dovuto principalmente al fatto che, salvo un paio di siti internet, in Italia la documentazione a riguardo risulta abbastanza limitata. In particolare ho notato che le uniche guide sull'argomento, stampate ormai una decina di anni fa, sono difficilmente reperibili. Da qui è nata l'idea di scrivere un libro nel quale esporre tutti gli aspetti necessari a trasformare questo trekking in un'esperienza indimenticabile, fornendo una risposta a tutte quelle domande che inevitabilmente ci si pone prima della partenza.

    Il libro è diviso in tre parti distinte, che aiutano a fornire una visione completa del Tour: la preparazione al viaggio, la guida, ed il diario di viaggio.

    Parte prima – Preparazione al viaggio

    La pianificazione di un trekking è un momento di fondamentale importanza, e svolgerla in maniera superficiale in alcune occasioni potrebbe perfino pregiudicare la buona riuscita del viaggio. Innanzitutto vengono analizzati i pro ed i contro del viaggiare in maniera autosufficiente, ed in base alla scelta effettuata viene riportato un elenco esaustivo del materiale da portare con sé. Arrivare alla partenza con un buon livello fisico è un altro aspetto molto importante, ed ecco perché un capitolo viene riservato proprio a questo. Anche sapere cosa aspettarsi una volta partiti non va trascurato: ampie sono le descrizioni relative alla segnaletica ed alle strutture presenti lungo il percorso, nonché un breve riassunto riguardo le patologie infiammatorie che un trekking di molti giorni potrebbe comportare.

    Parte seconda – La guida

    Una guida dettagliata è un documento di cui difficilmente si può fare a meno. In questa personale versione ho scelto di suddividere il trekking in 11 tappe, ciascuna compresa mediamente tra le 5 e le 7 ore di cammino. Alla base di questa scelta sta la convinzione che un viaggio di questo tipo non deve essere vissuto come una semplice marcia da un punto ad un altro, ma deve permette di godere appieno di tutte le bellezze che la natura può regalare, senza fretta e senza stress. Chiaramente tale suddivisione è puramente indicativa, e nulla vieta di allungare o accorciare le proprie giornate a piacimento. Per ogni tappa è presente una mappa nella quale vengono riportate le principali strutture in cui è possibile pernottare (con o senza tenda), di cui vengono riportati anche posti disponibili, prezzi e numeri di telefono. I numerosi tempi di percorrenza indicati fanno riferimento ad una persona con un buon allenamento, e variano quindi in base al passo del singolo escursionista; a completare tali informazioni ci sono infine una serie di note relative ai diversi punti di approvvigionamento. In ultimo, la descrizione delle numerose varianti rispetto al tracciato ufficiale permette di adattare il Tour alle esigenze specifiche di ogni singolo escursionista, supportandolo nella creazione del proprio personalissimo viaggio.

    Parte terza – Il diario di viaggio

    A conclusione del libro è riportato il diario di viaggio, vero custode delle fatiche, gioie e paure provate durante tutti i giorni di cammino. Si noterà immediatamente che le tappe sono quasi subito diverse da quelle riportate nella guida, per il semplice fatto che in viaggi simili la realtà è sempre diversa da quanto pianificato in principio: è sicuramente questo uno degli aspetti più affascinanti del fare viaggi con lo zaino in spalla. A fare da cornice al racconto ci sono inoltre alcune delle più belle fotografie scattate lungo i sentieri che circondano uno dei massicci più belli delle Alpi.

    Parte prima

    -

    Preparazione al viaggio

    Il Tour del Monte Bianco

    Con i suoi 4810 metri d'altezza il Monte Bianco è la montagna più alta dell'Europa centrale, ed attira da sempre l'attenzione di molti alpinisti. La moltitudine di cime, vie e pareti presenti in tutto il massiccio regala così tante possibilità di salita che molte persone negli anni hanno visto in questo luogo il posto ideale per allenarsi e migliorare la propria tecnica, riuscendo perfino ad aprire vie considerate impossibili per l'epoca. La prima ascensione assoluta alla vetta risale al lontano 8 agosto 1786, ad opera dei due francesi Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard. Entrambi originari di Chamonix decisero di compiere la salita spronati dallo scienziato Horace-Bénédict De Saussure, che 20 anni prima promise un premio di tre ghinee per i valorosi che sarebbero riusciti a raggiungere la cima. Sebbene il primo che fisicamente calpestò la cima sia stato Paccard, per anni fu screditato dalla stampa che invece attribuì tutto il merito dell'ascensione al compagno di scalata. Da allora le vie per risalirne la vetta si sono moltiplicate negli anni dando origine a 4 vie cosidette normali (che indicano il tracciato intuitivamente più semplice per completare l'ascensione) ed una miriade di altre, conseguenza di vere e proprie imprese sportive. Tuttavia per vedere una persona in vetta al Monte Bianco in inverno bisogna attendere ben 90 anni, a dimostrazione che la conquista di una vetta e della scoperta della sua via più semplice non assicura la possibilità di completare l'ascesa in condizioni non ottimali. Ascesa che diventa invece decisamente impossibile quando il tempo, che in quota ha la particolarità di poter cambiare molto rapidamente, volge al peggio. Lo sapeva bene Walter Bonatti,uno dei più forti alpinisti italiani di sempre che sulle pareti e sporgenze di quel massiccio ha effettuato innumerevoli ascensioni tracciando diverse prime salite assolute (tra queste particolare rilievo ha la scalata del Petit Dru in solitaria nel 1955). Nel corso degli anni infatti un alpinista esperto come lui è stato costretto ad effettuare almeno due bivacchi in condizioni proibitive: il primo nel 1956 quando resiste 18 ore bloccato a 4100 metri assieme al compagno di cordata Silvano Gheser e ad una seconda cordata incontrata in parete, mentre il secondo avviene 5 anni più tardi. Quest'ultimo bivacco è tristemente famoso in quanto ha segnato una delle più grandi tragedie alpinistiche delle Alpi. Quando si parla della tragedia del Pilone centrale del Freney si racconta infatti del tentativo di ascesa di due differenti cordate, che decisero però di unire le proprie forze per chiudere una via considerata all'epoca semplicemente impossibile. Quando si trovarono a soli 100 metri dal termine vennero però colti da una bufera che continuò ininterrottamente per 5 giorni, rendendo impossibile anche qualsiasi aiuto esterno. Stremati dal freddo e dalla fame, dei sette forti alpinisti presenti su quel Pilone solamente in 3 riuscirono a fare ritorno a casa. E' facile intuire quindi, anche soltanto da questa brevissima descrizione, come questo luogo pieno di fascino e storia riesca ad affascinare sia gli alpinisti più esperti che i meno dotati. Proprio allo scopo di permettere a anche a questi ultimi di godere appieno dei panorami di queste montagne, nel corso degli anni le diverse autorità si sono impegnate per dare vita al Tour del Monte Bianco o con il suo acronimo TMB. Questo spettacolare trekking, giudicato dagli esperti come uno dei più belli al mondo, permette di circumnavigare il massiccio attraversando 3 nazioni, percorrendo 170 chilometri ed affrontando un dislivello positivo totale di quasi 10.000 metri. La fitta rete di sentieri presente, inoltre, permette a chiunque lo desideri di accorciare o allungare il trekking a piacimento, andando a toccare alcuni luoghi di rara bellezza e permettendo di fatto un enorme grado di flessibilità nella programmazione del proprio viaggio. La presenza di rifugi, camping e alberghi lascia all'escursionista la possibilità di effettuare questo viaggio pernottando presso le strutture o in maniera totalmente autonoma utilizzando una tenda. Insomma, un viaggio perfetto per tutti i gusti. Da qualche anno inoltre il TMB si è avvicinato anche alle esigenze dei corridori: alla fine del mese di agosto viene infatti organizzato l'Ultra Trail du Mont Blanc, un'ultramaratona che prevede di correre interamente il tracciato ufficiale senza alcuna sosta. Innumerevoli sarebbero gli aspetti da analizzare per avere una più ampia e completa visione del massiccio del Monte Bianco, ma questa vuole essere solo una breve introduzione lasciando al lettore il piacere ed il gusto di approfondire personalmente gli aspetti che ritiene più interessanti.

    Perché percorrere il Tour del Monte Bianco

    La prima domanda che può venire in mente alla maggior parte delle persone potrebbe essere all'incirca: "Perché mai, dopo un anno intero passato a lavorare, invece di andare a rilassarmi su una spiaggia al caldo dovrei usare le mie ferie per girovagare in mezzo a delle montagne?". Innanzitutto, per intraprendere con successo un viaggio del genere, deve esserci a priori una forte passione per la natura e per la montagna. Pur non presentando particolari difficoltà dal punto di vista tecnico infatti, il Tour del Monte Bianco consiste in una lunga camminata di 10-12 giorni a stretto contatto con la natura e spesso gli alloggiamenti non hanno le comodità a cui si è abituati nella vita di tutti i giorni. Se però questi aspetti non rappresentano un problema insormontabile allora si avrà la possibilità di vivere un'esperienza sicuramente indimenticabile: questo trekking è classificato come uno dei dieci più belli del pianeta, regala alla vista dei paesaggi incredibili e, soprattutto, si trova proprio dietro l'angolo. In un periodo di crisi come quello che in questi anni stiamo affrontando questo è sicuramente un aspetto che va considerato: una vacanza del genere può essere fatta, con i dovuti accorgimenti, spendendo davvero poco denaro. Un altro aspetto che personalmente considero molto importante è la possibilità di stare per qualche giorno in mezzo alla natura facendosi cullare dai tranquilli ritmi che solo la montagna riesce a donare. Che si scelga di partire da soli o in gruppo il beneficio che è possibile trarne dal punto di vista psicologico è grandissimo: chi di noi non desidera abbandonare le code in automobile, i mezzi pubblici, computer e televisori, ed i sempre più immancabili cellulari? In parole povere evadere dalla frenesia della vita moderna. Quelle appena elencate rappresentano le mie personali motivazioni per intraprendere questa magnifica avventura, ma molte altre persone partono per ragioni totalmente diverse: per esempio si segnalano quelle relative ad ambizioni sportive ed al bisogno di superare i propri limiti. Qualsiasi sia il motivo comunque, posso assicurare che un tramonto sul Monte Bianco gustato dalla finestra di un rifugio o davanti al fornello che riscalda l'acqua nella propria tenda è un qualcosa che resterà nel proprio cuore per moltissimo tempo.

    Informazioni generali

    Il Tour del Monte Bianco è un circuito ad anello che si snoda attorno al massiccio omonimo attraverso Italia, Francia e Svizzera. Il vantaggio principale di questo tipo di trekking consiste nel terminare la propria esperienza nello stesso punto in cui è iniziata, fornendo un grande aiuto dal punto di vista della logistica (esempio opposto può essere il Cammino di Santiago, viaggio in cui si termina a circa 900 chilometri dalla partenza e che racconto in maniera approfondita nel libro 900 chilometri di felicità – Dai Pirenei a Finisterre lungo il Cammino di Santiago). Questo fatto porta ad includere l'automobile, assieme ad alcuni mezzi pubblici, come uno dei mezzi più vantaggiosi. A seconda della zona da cui si arriva in linea di massima sono due i paesi che si possono raggiungere in maniera abbastanza semplice: Chamonix per il Nord Europa e Courmayeur per tutti gli altri (Italia specialmente). Analizziamoli più in dettaglio:

    Chamonix: rinomato paese con poco meno di 10.000

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