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I 100 Anni Del Golf Di Bogliaco
I 100 Anni Del Golf Di Bogliaco
I 100 Anni Del Golf Di Bogliaco
E-book70 pagine1 ora

I 100 Anni Del Golf Di Bogliaco

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Info su questo ebook

La storia del terzo più antico golf d'Italia. Una storia avventurosa, affascinante, dove sport, storia e passione si fondono nel meraviglioso panorama del lago di Garda.

LinguaItaliano
Data di uscita18 apr 2020
ISBN9788894208245
I 100 Anni Del Golf Di Bogliaco
Autore

Massimo Ghidelli

"I like to explore, observe, get curious"Passionate about tourism, travel and cooking, when Massimo is not out and about with his motorbike he lives in Desenzano del Garda (Italy). His books are printed in Italian, English and German and also available in eBook format on major international platforms.Follow me on Smashwords.

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    Anteprima del libro

    I 100 Anni Del Golf Di Bogliaco - Massimo Ghidelli

    Il nuovo gioco del golf

    Venti di guerra

    La battaglia del grano

    La guerra e altre tragedie

    La rivoluzione delle 9 buche

    Sviluppo e modernità

    Il percorso rinnovato

    All’altezza delle sfide

    La rivoluzione manageriale

    Cento anni di passione

    L’idea, il sogno, la realizzazione

    Neri. Nerissimi, piccoli, socchiusi.

    Due occhi che scrutano in profondità, ti entrano nell’animo, comprendono in anticipo tutti i tuoi sentimenti e sanno vedere lontano, oltre le contingenze del tempo e dello spazio. E mentre ti guardano, già stanno disegnando scenari, intravedono geometrie e regole, affrontano problemi e li risolvono. Gli occhi di un imprenditore, di un realizzatore di sogni, di un idealista concreto e determinato. Stefano Billia osserva il panorama di Saint Vincent, dalla finestra del Grand Hotel. Da alcuni giorni nevica copiosamente. La neve crea strane sensazioni: attenua ogni rumore, lo assorbe, lo fa proprio e ce lo restituisce in un tripudio di gradazioni di bianchi e di grigi che confondono le cose e uniscono il cielo, la terra, le abitazioni, gli alberi.

    Il Grand Hotel sorge sulla costa di un massiccio che divide due valli; una porta a Cervinia e l’altra a Champoluc. Le acque nervose della Dora scorrono più in basso; hanno già saltato i canaloni del monte Bianco, sfidato le rocce del Rosa, sono emerse dalle profondità del Cervino e si sono lanciate giù dalle rocce a strapiombo del Gran Paradiso, per originare un grande fiume e poi altre cascate e poi altri fiumi ancora, sino a quando il mare non accoglierà tutte le loro acque.

    Oltre la Dora si stagliano i rilievi del Parco del Monte Avic e, più in fondo, le vette del Gran Paradiso. Un tempo, i viandanti che raggiungevano Saint Vincent dall’alta valle scendevano a Verrés, superavano Valland e risalivano il Col de Joux (1640 mt) per raggiungere quella che oggi è la Germania. Solo i più arditi tentavano di scalare il Moron, superare l’Evancon e poi riprendere la stessa strada che conduce all’Alemania; ma erano pochi, e questa avventurosa scorciatoia si tentava solo d’estate, perché la minore durata del percorso significava tanta fatica, una salita continua, un passo non facile da superare e che, in alcuni punti, si faceva veramente impegnativo. In questi montanini è rimasta, comunque, l’indole a muoversi, ricercare, scalare e sfidare.

    La neve induce a liberare i pensieri. Stefano Billia ripercorre gli anni della laurea in ingegneria e il suo piacere per le cose in ordine (regole, geometrie, solidità). Tuttavia in breve tempo la sua giovane vita era radicalmente cambiata; la sua voglia di fare lo aveva trasformato dentro l’animo e lo aveva portato via con sé, verso altre dimensioni, lontane dai tavoli da disegno e dalle mappe. Lo aveva trasformato in un imprenditore di successo. La famiglia Billia gestiva il servizio di diligenza che collegava la cittadina di Saint-Vincent a Ivrea. Nel 1886 la linea ferroviaria era arrivata ad Aosta e adesso anche questa parte del mondo era, finalmente, collegata alle grandi reti di comunicazione. Ma il colpo grosso, per Saint-Vincent, era stata la scoperta della sorgente termale Fons salutis, che in breve tempo aveva solleticato l’interesse della nobiltà sabauda e della ricca borghesia torinese abituata a frequentare le terme.

    Con le mille opportunità offerte dall’acqua termale, lo sviluppo del turismo era iniziato, rapido, impetuoso e pieno di esigenze. Non è sufficiente, infatti, un dono della Natura (seppur pregiato) se non ci sono infrastrutture, servizi, professionalità, strade, ristorazione d’eccellenza. E qui Stefano Billia aveva avuto la sua prima, fortunata visione. Aveva acquistato alcuni terreni vicino alle Terme e costruito lo "Stabilimento idroterapico e Grande Hôtel Billia", la cui architettura, i decori e gli arredi richiamavano i fasti della più autentica Belle Epoque.

    Immaginiamo il pensiero di Billia, davanti alla finestra del Grand Hotel.

    "Non c’è che dire; il mio vanto è proprio questo albergo e tutto quello che ha significato per la mia famiglia e per la città di Saint Vincent quando, nel 1908, lo abbiamo inaugurato."

    Fuori nevica ancora, copiosamente.

    "Lo abbiamo definito Grande albergo di categoria lusso, e lo abbiamo dotato di servizi moderni, eleganza diffusa, 138 camere e tanti, tanti letti in grado di ospitare fino a 200 persone. Attorno all’albergo, con il tempo, abbiamo completato uno splendido parco con conifere, fiori, viali pedonali e aiuole dappertutto, piene di essenze locali. Tutto ciò è stato fatto e pensato in funzione della nostra clientela, che ricerca e apprezza il lusso, la qualità, lo stile; che non devono essere mai eccessivi, ma devono saper creare armonia e donare sensazioni di benessere."

    La clientela internazionale non aveva faticato a decretarlo come il più bell’albergo che si potesse incontrare nel raggio di un centinaio di chilometri e ne aveva fatto la dimora preferita in cui rifugiarsi e fuggire dalle calde estati che facevano boccheggiare l’Europa. Sulle cartoline postali che l’hotel diffondeva (con foto della Val d’Aosta e, a fianco, l’elenco dei servizi alberghieri e termali) era scritto Prezzi molto limitati - Scendere alla stazione di Saint-Vincent - Domandare l’Omni-bus della Società Billia - Sarà bene fissare prima le camere. Stefano Billia

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