Margherita la santa disabile
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Anteprima del libro
Margherita la santa disabile - Editrice Shalom
Collana:
Santi e beati
Mauro Papalini
MARGHERITA LA SANTA DISABILE
Testi: Mauro Papalini
© Editrice Shalom s.r.l. - 01.11.2022 Tutti i Santi
ISBN 978 88 8404 810 3
ISBN ePUB 978 88 8404 945 2
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L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte di questo testo per altre sue pubblicazioni.
Indice
Invito alla lettura
Premessa
Introduzione
Cronologia di santa Margherita da Città di Castello
PARTE PRIMA
LA VITA
La patria di santa Margherita
La nascita e l’infanzia di Margherita
La disabilità ai tempi di santa Margherita
Città di Castello al tempo di Margherita
Margherita a Città di Castello
La nuova vita di Margherita
L’incontro con Ubertino da Casale
Il rifugio di Margherita
Margherita terziaria domenicana
I miracoli di Margherita mentre viveva
La morte o felice transito
di santa Margherita
I miracoli dopo la morte di Margherita
Il culto di santa Margherita
L’iconografia di santa Margherita da Città di Castello
La santità di Margherita
Postfazione: Omelia del cardinale Gualtiero Bassetti
PARTE SECONDA
LITURGIA E PREGHIERE
Ufficio delle letture
Novena a santa Margherita
Settenario in onore di santa Margherita
Preghiere a santa Margherita
A santa Margherita per implorare la sua protezione
Preghiera del cieco o del disabile
Preghiera dei disabili per i benefattori
Per i disabili
A santa Margherita devota della Santa Famiglia
Per le famiglie
Per chiedere il discernimento
A santa Margherita
Litanie a santa Margherita da Città di Castello
Acronimi codice 8105 Margherita la santa disabile
Alla mia amatissima sposa:
Margherita come quella della Metola,
santa come la Margherita da Città di Castello.
Dipinto del XIII secolo. Primo piano di santa Margherita da Città di Castello che è vestita da terziaria domenicana e mostra il suo cuore reggendo una casetta nella quale è racchiusa la santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria e un giglio bianco. Essendo cieca è rappresentata con gli occhi chiusi.❯ Santa Margherita da Città di Castello (XVIII secolo), Basilica di Santa Maria della Sanità, Napoli.
Invito alla lettura
Perché leggere un libro su santa Margherita di Città di Castello? Può suscitare interesse la vicenda esistenziale di una donna nata alla Metola attorno al 1287 (secondo la data tradizionale), portata a Città di Castello da bambina e qui morta il 13 aprile 1320, dopo aver trascorso una vita segnata dalla disabilità, dall’emarginazione, dal rifiuto? Apparentemente, quella di Margherita è la vita di una donna sconfitta
dalla storia, ma, se ci apriamo a una comprensione più approfondita, riusciamo a capire che siamo di fronte a uno di quei piccoli
ai quali Dio Padre ha rivelato le cose
del suo regno (cfr. Mt 11,25). Destinata dalla mentalità del suo tempo a vivere ai margini della società e della storia, Margherita ha saputo conseguire l’intelligenza e la sapienza che sviluppa la fede, penetrando a fondo nella conoscenza di Dio.
Ecco perché la vita di questa piccola (in senso fisico ed evangelico) donna medievale può interessare anche oggi. Margherita è una donna del suo tempo, ma la sua vicenda ci fa scoprire un Medioevo diverso da quello di cui comunemente si parla: accanto al rifiuto e allo scarto, nella vita di Margherita troviamo l’amore, l’accoglienza, il servizio. È un Medioevo capace di trasformare una disabile nella figura rappresentativa di una comunità ecclesiale e civile e di annoverarla tra i cittadini illustri insieme a vescovi, guerrieri, intellettuali, scienziati, benefattori. Non sono gli avvenimenti della grande storia che troviamo nelle pagine del libro di Mauro Papalini. Sono assenti le grandi città e i grandi personaggi e coloro che animano il racconto sono piccoli aristocratici di campagna, poveri, monache, frati, malati, uomini e donne del popolo. È una sorta di Medioevo della vita quotidiana
, che parte nella casa-torre di Parisio ed Emilia, alla Metola, e si conclude in quella di Venturino e Grigia a Città di Castello. Arricchire la nostra idea a proposito di un periodo storico tanto importante quanto vittima di luoghi comuni già è un buon motivo per leggere questo libro.
Un ulteriore motivo di lettura è dato dal fatto che con Margherita non siamo solo in presenza di una donna con disabilità fisiche che è riuscita ad affermarsi in una società nella quale affermarsi non era facile né in quanto donna, né in quanto disabile. Principalmente, ci troviamo di fronte a una santa, la cui vita ci interroga sul piano della fede, facendoci porre la domanda sulle cause della sua santità. Mauro Papalini, autore di questa nuova biografia margheritiana, dopo avere analiticamente e criticamente esaminato la letteratura precedente, a partire dalla testimonianza di Ubertino da Casale e dalle due legende trecentesche, supera alcuni cliché agiografici che hanno portato a esaltare le disabilità, e afferma che «la vera radice della santità, ciò che dà senso alla vita spirituale è la sequela di Cristo con l’amore, ognuno nello stato in cui si trova a vivere. Margherita si è santificata perché nelle condizioni in cui si trovava ha amato Dio fino in fondo; ha sofferto le sue tribolazioni non con rassegnazione, ma con amore; ha seguito Gesù portando ogni giorno la sua pesantissima croce, diventandogli sempre più conforme […]. Margherita ha amato il crocifisso e di conseguenza anche i crocifissi come lei: cercava di soccorrere gli ammalati e i sofferenti, offriva a Dio tante penitenze e preghiere per la salvezza dei peccatori». Il confronto con una persona di santa vita è sempre arricchente e stimolante: ci arricchisce, perché ci fa conoscere la vicenda di chi con noi condivide la condizione umana e cristiana; ci stimola, perché ci mette a confronto con chi è riuscito a esprimere al meglio le proprie potenzialità umane vivendo come Gesù, cioè in obbedienza al Padre e con amore verso il prossimo.
Un ultimo aspetto di questa nuova biografia, che la caratterizza tra quelle sinora pubblicate, è il fatto che l’autore, studioso di storia religiosa in generale e di storia della mistica in particolare, condivida una delle disabilità di Margherita. Lungi dall’essere un limite, questo aspetto rappresenta una ricchezza, dal momento che gli permette di capire meglio sensibilità, problemi e risorse di una persona cieca. Il libro è basato su un’analisi delle fonti medievali e della letteratura dei secoli successivi condotta con metodo storico-critico. Tuttavia, la condivisione della disabilità e della fede cristiana avvicina inevitabilmente il biografo alla Santa, facendo di questa biografia un testo innovativo non tanto per quello che vi è narrato, quanto per l’approccio umano e intellettuale del suo autore.
Conoscere una pagina di storia medievale; confrontarsi con una donna capace di realizzare appieno la propria vita nella condizione di disabilità; lasciarsi interrogare da un’esperienza di fede caratterizzata dalla contemplazione della Sacra Famiglia e dall’amore per il Crocifisso e i crocifissi: mi paiono alcuni motivi, ma certamente ce ne sono anche altri, per leggere questo libro.
Don Andrea Czortek
PREMESSA
«Il 24 aprile 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha confermato le conclusioni della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi, Membri della Congregazione, e ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città di Castello, del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (Italia) e morta a Città di Castello (Italia) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione Equipollente)»¹.
Una nuova santa, dunque, canonizzata non secondo la normale procedura canonica, ma con la canonizzazione equipollente
, che si usa in rari casi per i culti antichi ininterrotti, senza bisogno di alcun miracolo.
Questa santa non fece cose memorabili: non fondò Ordini religiosi, non compì imprese degne di essere ricordate nei libri di storia, non era bellissima. Era nata cieca, rachitica, nana, con la gamba destra più corta; insomma, era più simile ad un mostriciattolo che ad una bella bambina.
Probabilmente se donna Emilia, madre di Margherita, la Santa di cui stiamo per parlare, fosse vissuta oggi, con un’ecografia avrebbe scoperto molto presto le varie disabilità del feto e un caso del genere rientra fra quelli per cui è consentito l’aborto perché, si pensa, una creatura in quelle condizioni non può vivere dignitosamente.
Eppure questo mostriciattolo
, oggi, è una santa nel cielo della Chiesa cattolica ed è additata come esempio, a tutto il mondo, di amore incondizionato a Dio e al prossimo.
Il Signore fa di questi scherzi: ci mette davanti figure che nella nostra società corrono il rischio di essere scartate ed emarginate, con il cumulo di sofferenze facilmente immaginabili:
«Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio» (1Cor 1,27-29).
E ancora:
«Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi» (2Cor 4,7).
Queste parole di san Paolo si sono realizzate in modo mirabile in santa Margherita della Metola o da Città di Castello: in lei è stata evidente l’opera di Dio, basti vedere i grandi doni da lui concessi: sapienza infusa, intelligenza vivissima, intuizione formidabile, visioni mistiche; se oggi ricordiamo Margherita è per queste opere di Dio in lei, non per i suoi meriti umani.
In quell’epoca le persone nelle sue condizioni erano destinate ad una vita di mendicità e di abbandono, cose che anche Margherita ha sperimentato ma, grazie all’azione di Dio, è riuscita ad emergere e a farsi amare dalla gente di Città di Castello fino a diventare, dopo la sua morte, un punto di riferimento per tutti; si veda la serie di miracoli riportati dai documenti contemporanei.
Margherita, comunque, era in buona compagnia: in quei tempi fiorirono grandi sante mistiche come la sua omonima e vicina santa Margherita da Cortona (1247-1297) e santa Angela da Foligno (1248-1309) terziarie francescane, le sue consorelle terziarie domenicane