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La montagna innamorata
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E-book70 pagine52 minuti

La montagna innamorata

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Info su questo ebook

Un giorno d'estate, una montagna si anima e prende coscienza dell'esistenza e della forza dello spirito universale da cui tutto discende e a cui tutto ritorna. La montagna si abbandona a un incontrollabile turbinio di sensazioni ed emozioni, esaltate e descritte con enfasi da una materia che scopre, dopo un casuale incontro con un alpinista, la profondità dell'animo umano. Irrinunciabile la consapevolezza che conduce ognuno di noi alla bellezza del creato e alla libertà delle scelte di una vita. L'idea della montagna che palpita e parla, che gioisce e soffre, nasce dallo scenario meraviglioso che ogni giorno "vive" con l'autrice; un territorio sovrastato e racchiuso tra le più alte montagne d'Europa: la Valle d'Aosta.
LinguaItaliano
Data di uscita25 set 2014
ISBN9781326022105
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    Anteprima del libro

    La montagna innamorata - Franca Fabrizio

    Fabrizio

    LA MONTAGNA

    INNAMORATA

    Illustrazione di copertina di:

    Salvatore Cosentino

    Quest’opera è esclusivamente frutto della fantasia dell’autore. Ogni riferimento a persone esistite, esistenti o a fatti accaduti è

    puramente casuale.

    ISBN

    978-1-326-02210-5

    All'animo umano e alle sue emozioni

    e alla montagna che ci accoglie e ci sovrasta

     PREFAZIONE

    Ho conosciuto Franca Fabrizio come persona di scuola, un dirigente attento, appassionato del suo lavoro, sempre pronto a lanciarsi in nuove sfide professionali, incontrarla ora in un nuovo ambito e in nuove vesti è stata una sorpresa piacevole e inaspettata.

    Franca Fabrizio si presenta infatti con questo racconto come sensibile autrice che sa unire la riflessione sul significato dell’esistenza all’amore per la montagna e la Valle d’Aosta.

    Il piccolo villaggio montano distava poche centinaia di metri da me. Mi ergevo alta e superba, con la mia forma squadrata dal vento e dall’impeto delle piogge estive.

    Così inizia La montagna innamorata di Franca Fabrizio e, da subito, ci prende per mano e ci porta in un mondo di riflessione, al confine tra la vita sensibile e l'eternità, dove la sottile linea di demarcazione scompare e tutto sembra essere meraviglia.

    Sono poco comuni i libri di narrativa legati alla montagna che non siano racconti di un'impresa, di una scalata, di qualche spedizione, argomenti belli e molto appassionanti, ma non invenzioni della mente, racconti che derivino dall'immaginazione, dalla visione spirituale, dalla vita stessa come La montagna innamorata.

    L'autrice riesce immediatamente a coinvolgere il lettore, lo lega alla sedia e gli impone di proseguire nella lettura con una vicenda che si dipana senza che le conclusioni possano essere immaginate.

    Il protagonista non sono Andrea, Ernesto, Anna e Alba ma la montagna, elemento inanimato che si trova ad essere proiettato nei meandri della propria vita e obbligato a dover recuperare un'umanità persa in partenza e mai posseduta, la cima che diventa partecipe delle vicissitudini umane nel corpo e soprattutto nell'anima.

    Lo stile di Franca Fabrizio è semplice ma appassionante, spoglio come certe pareti delle nostre montagne, ma ricco di segreti e di bellezza che deve essere scoperta e conquistata come si fa con una cima.

    Laurent Viérin

    Assessore all’Istruzione e Cultura

    della  Regione Autonoma Valle d’Aosta

    CAPITOLO 1

     Il piccolo villaggio montano distava poche centinaia di metri da me.

    Io mi ergevo alta e superba, con la mia forma squadrata dal vento e  dall'impeto delle piogge estive.

    Con il trascorrere dei millenni, le mie curve sinuose ed invitanti erano state progressivamente addolcite dalle masse nevose appesantitesi sul mio corpo e lì rimaste a testimoniare il passare inesorabile del tempo degli uomini.

    Ricca di pieghe e di tortuose incrinature, ero pronta da sempre a dare rifugio  a chiunque avesse voluto mettersi al riparo da qualcosa o da qualcuno.

    Nel corso della mia lunga esistenza avevo visto il paesaggio trasformarsi tante volte: l'azione incalzante ed ineluttabile degli agenti dell'erosione e gli innumerevoli interventi umani avevano contribuito all'accumulo di fastidiosi detriti conficcati o appoggiati superficialmente sulle mie antiche membra.

    Avevo trascorso un tempo incalcolabile, in uno stato di assoluta  ripetitività e di totale assenza di coscienza, ad ascoltare immobile il sibilo lacerante del vento gelido degli inverni ed il bisbiglio lieve delle caldi brezze delle estati.

    Dall'alto della mia cima, avvolta nell'abbagliante candore di soffici nubi capricciose, avevo assistito, impassibile, al susseguirsi vivace delle stagioni ed alla vita dura e ciclica  delle creature  annidate, da sempre, tra le pieghe della mia rugosa pelle.

    Ma erano gli eventi  incomprensibili degli uomini, le loro storie intricate, fatte di azioni e pensieri, di emozioni e materia, che attiravano intensamente il mio spirito scalpitante, bloccato in un corpo imponente, imprigionato tra i massi cristallini formatisi nella notte dei tempi.

    Da quando sulla Terra era apparso l’uomo, ero stata spettatrice, muta e curiosa, delle sue molteplici azioni sulla natura, determinate dalle sempre crescenti esigenze di migliorare la sua esistenza su questo vecchio e paziente pianeta.

    La mia mente ed il mio olfatto erano inebriati dal profumo dei fiori   e dall'aroma delicato proveniente dalle piante dei boschi. Le mie membra erano impregnate dall'odore intenso e acre delle varie creature della montagna, sempre in cerca di erbe, insetti o prede con cui placare la  fame.

    Ne percepivo il fiutare convulsivo, mentre si accanivano con furia sul mio povero corpo nel disperato tentativo di strapparmi del cibo prezioso.

    Sentivo vibrare nell'aria l'eccitazione dei predatori, trionfanti per la conquista del loro bottino ancora vivo e palpitante. Sussultavo,  rassegnata,

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