Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

A human life: Pensieri emotivi in (dis)equilibrio
A human life: Pensieri emotivi in (dis)equilibrio
A human life: Pensieri emotivi in (dis)equilibrio
E-book64 pagine38 minuti

A human life: Pensieri emotivi in (dis)equilibrio

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

È uno scritto in diversa forma e tempo: tra metafora e poesia, filosofia e prosa, dipinti; tra passato e presente, tra realtà e fantasia, tra pensato e vissuto, tra dialogo e monologo, tra bisogni e desideri.
È uno scritto ermetico e diretto, emotivo e distaccato, sentimentale e razionale, forte e delicato.

È uno scritto che racconta nel suo essere multiforme, la vita nel passaggio, attraverso l’adolescenza oramai più lunga, all’età adulta.
È uno scritto pertanto da leggere.
Leggete,
con affetto...
Vostro per sempre.
LinguaItaliano
Data di uscita2 apr 2017
ISBN9788826070537
A human life: Pensieri emotivi in (dis)equilibrio

Correlato a A human life

Ebook correlati

Poesia per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su A human life

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    A human life - Ermes Kalhòs

    http://write.streetlib.com

    PRELUDIO

    ISTRUZIONI PER L’USO

    Salve. Benvenuto.

    Chi sono? Non è importante per te, come non è importante per me chi sei tu. Ciò che conta è il sapere che in qualche terra, in qualche sogno, in qualche tempo, noi siamo stati almeno per un istante la stessa persona. Sono felice che tu sia qui.

    Prima di un lungo viaggio, è preferibile una sana dose di entusiasmo, aiuta a godere dei bei momenti e a superare quelli dolorosi. Non servono attrezzature speciali, qui avrai bisogno solo del cuore e della mente: è importante che siano ben aperti e liberi da pregiudizi e pensieri. Molla gli ormeggi, lascia che essi navighino in queste acque e ripercorrano le scie della vita. La rotta non sarà sempre brezza in una calda mattina d’estate, avrà le sue tempeste, ma non temere, non saranno così forti da travolgerti. Riconoscerai in essa delle isole, regni di madri e padri genitori di pensieri bui e luminosi: attracca sulle loro spiagge, non girare a largo, ritroverai tra quelle lande cieli che conosci, mari che rimembri. Abbandonati alla poetica visione di una vita e permetti che da essa nasca la realtà. Se le lacrime solcheranno le tue guance, lasciale fluire, serviranno a dissetare arsi letti. E se il sorriso, come l’amore, toccheranno il tuo cuore, allora avrai fatto dei giorni canestri e delle emozioni rose: dono per chi della mente ne fa prigione e dei sensi guardie. La fine sarà l’alba dietro l’imbrunire: assaporala, masticala, ingoiala, sarà la tua forza.

    Ora vai e fai buon viaggio: non cedere ai passi indietro coscienti, ma confida nel riposarti, a mente fredda voltarti e con sguardo sincero riconoscere al buio il dono della luce.

    ERO?!

    AL PRINCIPIO

    Camminavo. Circondato da soffice amore, il mio davanti, era un piacere percorrerlo. Tutto appariva chiaro e limpido: l’azzurro sereno del cielo si stagliava al di sopra del mio sguardo; il bianco di pace delle nuvole rastrellava, sotto i miei piedi, il loro battente. Dritto, andavo. Superavo caldi tramonti, attraversavo temperate albe. L’intorno, all’apparenza immutabile, regalava ogni istante nuovi paesaggi dei quali meravigliarsi. Nel mio dentro infinite distese di verdi prati e fiori colorati, ruscelli di limpida acqua sgorgavano da fitti boschi di antiche querce. Api laboriose, colorate, vanitose farfalle riempivano il mezzo dell’aria. Tutto in un’armonia perfetta, intonato canto, sotto un caldo sole primaverile. Sicuro e tutelato da cotanta infrangibile calma, il mio animo vagava libero.

    Nel mentre del cammino, ubriaco di sempre sorprendente gioia, a poco a poco vidi il bianco al disotto mescolarsi sempre più all’azzurro del cielo. Le nuvole scomparvero lasciando alla vista una nuova ragione.

    In camerate di gioventù

    notte di neonati inverni, impavido e avido

    infilasti la mano nel buio del manto

    per raccogliere la vergine linfa.

    Lasciai quel presente in apnea

    incidendolo nella mente

    col nome di caos

    ergendo attorno, con scaffali,labirinti.

    Instancabilmente ancora

    scavo la fossa al ricordo

    senza trovar per la sua bara

    la giusta misura.

    Panico bussò alla mia porta.

    Percepivo pesante la nebbia sulle spalle

    quel dì che il tempo oscurò la memoria

    quando sentii accalorarmi la schiena

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1