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La Nutraceutica del Dott.V: Monococco e dintorni. Stare bene e dimagrire mangiando
La Nutraceutica del Dott.V: Monococco e dintorni. Stare bene e dimagrire mangiando
La Nutraceutica del Dott.V: Monococco e dintorni. Stare bene e dimagrire mangiando
E-book73 pagine1 ora

La Nutraceutica del Dott.V: Monococco e dintorni. Stare bene e dimagrire mangiando

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Info su questo ebook

Il Dott. Vito Traversa, Nutrizionista Chinesiologo e terapista della riabilitazione, traccia la strada per un'alimentazione consapevole che consenta una autodifesa dai prodotti industriali e manipolati. Spiega la sua visione della prevenzione attraverso l'alimentazione, la Nutraceutica (fatta di alimenti naturali e sani e non di sintesi). Il libro si snoda tra questo concetto, quello di Nutrigenomica e di biologico.

La testimonianza diretta del Dott. Traversa guida attraverso il processo di dimagrimento che non fa rinunciare al gusto ed al piacere della tavola: il segreto per dimagrire in salute c'è e va cercato nella scelta alimentare.
LinguaItaliano
Data di uscita12 set 2014
ISBN9786050321456
La Nutraceutica del Dott.V: Monococco e dintorni. Stare bene e dimagrire mangiando

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    Anteprima del libro

    La Nutraceutica del Dott.V - Vito Traversa

    Vito Traversa

    La Nutraceutica del Dott.V: Monococco e dintorni. Stare bene e dimagrire mangiando

    UUID: 1e2b2d8c-3a82-11e4-af40-9b5d8de4baaf

    This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Ringraziamenti

    Dedicato ai nostri figli

    Indice

    Ringraziamenti

    La Nutraceutica e la Nutrigenomica raccontate dal Doctor V

    Luoghi comuni

    Ed ora basta banalità

    Alimentazione consapevole

    Cibo e qualità di vita delle nostre cellule

    Una questione di scelte

    Zucchero e sale, un'unione dannosa in cui annegare le cellule

    Cibi e sostanze tossiche

    Conoscere se stessi: nozioni di biochimica

    Le proteine

    La digestione delle proteine

    A tavola con i grassi

    A scuola di nutrizione

    Relazione fra geni ed alimenti

    I primi passi

    L'uomo e i neuroni a specchio

    La mia Nutraceutica

    Il valore biologico del monococco Shebar

    Il monococco in cucina

    Come si usa?

    Un grasso benefico per la salute: l'olio extravergine di oliva

    Così mangio io

    Mio figlio Michele

    I consigli del Dott. Traversa

    Curiosità dal passato

    Come mangiavamo

    Le ricette di mamma Monia

    Chi sono

    Bibliografia

    La Nutraceutica e la Nutrigenomica raccontate dal Doctor V

    Come tutto è iniziato

    Un giorno, era una domenica pomeriggio di tanti, tanti chili fa, mi accorsi di essere obeso.

    Ero a casa di un parente e stavo raccontando a mia mamma e a mia zia la prima delusione amorosa. Non capivo perché quella bimba bionda, così carina e simpatica, mi evitasse. Ma la cosa più assurda, che ricordo ancora oggi che ho 46 anni, era che i compagni di classe mi chiamavano montone. Mi faceva arrabbiare, non la sopportavo. A volte, quando tornavo a casa da scuola, rallentavo il passo per sentire quello che dicevano di me gli altri ragazzi: montone, montone, montone....

    Era una ferita dopo l'altra. Quella domenica avevo 12 anni e pesavo quasi 100 chili. Giuro, non me ne ero mai accorto. Mia madre mi sgridava e mi diceva che non potevo più mangiare tutto quel pane, perché mi avrebbe fatto male.

    Ma era più forte di me: era così morbido, soffice e farcito, con un profumo che appagava ancora prima di poterlo assaporare.

    E così, un morso dopo l'altro, avevo finito una pagnotta da un chilo. Non mi importava cosa pensassero gli altri. In quel momento desideravo soltanto completare l'opera iniziata: divorare quella fragrante bontà.

    Un'altra sera, invece, mi trovavo a Roma con i miei genitori e mia sorella per il matrimonio di due cugini. Eravamo al buffet del ristorante: quante prelibatezze servite su tavole imbandite alla perfezione! Prima un giro, poi un altro, finché non vidi una montagna di panini mignon al latte, ripieni di prosciutto crudo e maionese.

    Che colore e che bontà quel sapore inaspettato tra la lingua e il palato. Lo confesso: sognavo a occhi aperti di tuffarmi in una vasca ripiena di quelle delizie. Mi guardavo intorno perché non volevo che mamma mi vedesse. E intanto prendevo un panino e lo ingurgitavo, poi ne infilavo un altro nella tasca destra del pantalone, un altro ancora in quella sinistra e così via fino a riempire anche la giacca. Che ansia quei momenti, ma alla fine mi sentivo sereno e rassicurato di aver fatto la cosa più giusta per me e per mia madre. Non volevo che lei potesse star male, sapevo di sbagliare ma era più forte di me. Ero me stesso. E non sapevo fino a dove mi avrebbe spinto quella voglia.

    Nessuno poteva fermarmi. Nelle orecchie risuonavano le frasi dei miei cari: stai attento che finisci in ospedale, poi vomiti tutto....

    Il medico di famiglia ebbe la brillante idea di incollare sulla porta del frigorifero una mia foto nudo, ma neanche quello mi fermava.

    Sai dottore quanto me ne frega?

    Quello non sono io... Invece quella famosa domenica pomeriggio, mentre confessavo le mie pene sentimentali, si accese una luce nella mia mente.

    Volevo uscire da quella situazione, togliermi di dosso tutto quel grasso. Il giorno dopo acquistai dei pesetti, la corda per saltare

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