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RINGIOVANIRE! Come mantenere e ritrovare la giovinezza
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E-book168 pagine2 ore

RINGIOVANIRE! Come mantenere e ritrovare la giovinezza

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Info su questo ebook

Indice dei Contenuti

Prefazione
Parte Prima - Le dieci cattive abitudini Che accorciano la vita
Introduzione alla Parte Prima
I. L’Alcool.
II. La soverchia nutrizione.
III. Tabacco.
IV. L’abuso sessuale.
V. La sudiceria.
VI. L’Ambizione.
VII. L’Avarizia.
VIII. La Collera.
IX. La Vanità.
X. Evitare la prole.

Parte Seconda - Ringiovanimento
Introduzione alla Parte Seconda
I. Considerazioni generali sulla possibilità di ringiovanire.
II. Ringiovanimento dell’uomo e degli animali mediante intervento chirurgico.
III. Il ringiovanimento con l’ingestione di preparati di ghiandole animali.
IV. Il ringiovanimento per mezzo del iodio e di altri medicinali.
V. Il ringiovanimento mediante i raggi solari ultravioletti naturali od artificiali (luce di quarzo).
VI. Acquisto di un aspetto giovanile mediante i raggi ultravioletti.
VII. Ringiovanimento per mezzo dei bagni di fango e di radio.
LinguaItaliano
Data di uscita15 dic 2014
ISBN9786050342635
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    un libro dai contenuti a volte interessanti ma spesso ci sono teorie mediche sorpassate e assurde. ..

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RINGIOVANIRE! Come mantenere e ritrovare la giovinezza - Dott. Arnold Lorand

Dott. Arnold Lorand

Ringiovanire!

Le informazioni contenute in questo libro non hanno valore di un consiglio medico, ma riflettono solo il parere dell'autore. Prima di metterle in pratica si suggerisce caldamente di ascoltare il parere del proprio medico.

L'editore, i distributori ed i collaboratori non possono pertanto essere ritenuti in alcun modo responsabili degli eventuali danni diretti o indiretti causati dall'applicazione delle informazioni ivi contenute. Ogni lettore, pertanto, si assume ogni reponsabilità.

Edizione pubblicata a cura di David De Angelis - Copyright 2014 ©

Tutti i Diritti sono Riservati

Indice

Prefazione
Parte Prima - Le dieci cattive abitudini Che accorciano la vita

Introduzione alla Parte Prima

I. L’Alcool.

II. La soverchia nutrizione.

III. Tabacco.

IV. L’abuso sessuale.

V. La sudiceria.

VI. L’Ambizione.

VII. L’Avarizia.

VIII. La Collera.

IX. La Vanità.

X. Evitare la prole.

Parte Seconda - Ringiovanimento

Introduzione alla Parte Seconda

I. Considerazioni generali sulla possibilità di ringiovanire.

II. Ringiovanimento dell’uomo e degli animali mediante intervento chirurgico.

III. Il ringiovanimento coll’ingestione di preparati di glandole animali.

IV. Il ringiovanimento per mezzo del iodio e di altri medicinali.

V. Il ringiovanimento mediante i raggi solari ultravioletti naturali od artificiali (luce di quarzo).

VI. Acquisto di un aspetto giovanile mediante i raggi ultravioletti.

VII. Ringiovanimento per mezzo dei bagni di fango e di radio.

Prefazione

L’egregio Dottore Arnaldo Lorand, medico delle acque minerali di Carlsbad, che io ed altri colleghi abbiamo avuto il piacere di conoscere in Roma, ove egli è venuto più volte nella stagione invernale come un riposo al suo intenso lavoro, al valore nella pratica utile ai suoi clienti, congiunge l’amore dello studio e del progresso della scienza medica, come dimostrano i libri già da lui pubblicati e che attraggono l’attenzione non soltanto dei medici ma anche delle persone colte, cui non sono estranei i problemi della fisiologia e della patologia più direttamente in rapporto con l’igiene privata e pubblica. Fra i libri del distinto medico cecoslovacco ricordo quello che porta il titolo " La vecchiaia, le cause e le cure „ tradotto in italiano nel 1912 e che ebbe l’onore di una prefazione del Prof. Antonio Anile, che fu ministro della Pubblica Istruzione.

Il libro che ora il Dr. Lorand presenta al pubblico italiano porta un titolo seducente : " Ringiovanire ! „. Il potere di ringiovanire è stato ed è il desiderio ardente degli uomini, cui la vita fu larga di gioie e di sodisfazioni o che alle durezze dell’esistenza opposero un facile adattamento e che ne sentono con dolore e con terrore avvicinarsi la fine in una vecchiezza fisiologica o precoce e non sanno rassegnarvisi. Più alto scopo avrebbe il ringiovanimento se valesse a prolungare la esistenza e la capacità al lavoro fecondo di uomini d’intelligenza superiore, perchè ne continui l’attività benefica al pubblico bene.

Al desiderio del ringiovanimento si congiunse sempre la ricerca affannosa dei mezzi che valgano a sodisfarlo. Questi erano un tempo i filtri preparati dalle maliarde

« per quos, renovata senectus

« In florem redeat, primosque recolligat annos ».

Oggi la scienza, per la luce diffusa dai progressi della Endocrinologia, cioè dello studio delle glandole a secrezione interna, che dominano e regolano i processi dell’accrescimento, della nutrizione, dello svelenamento, della innervazione, ha sostituito ai filtri misteriosi i succhi di queste glandole, alcune delle quali hanno azione ringiovanitrice.

L’autore, partendo dal concetto già espresso in altro libro, che la vecchiaia sia l’effetto della graduale degenerazione delle glandole endocrine, particolarmente della tiroide e delle glandole sessuali, assegna una grande efficacia agli estratti di queste glandole allo scopo del ringiovanimento.

Quando si sono veduti uomini maturi con i segni della vecchiezza precoce, istupiditi, dormenti quasi tutto il giorno, deformi, come abbrutiti, risuscitare in breve tempo alla vita normale, fattivi, con aspetto giovanile per la somministrazione della glandola tiroide degli animali, non si può dubitare un istante dell’azione meravigliosa di questa glandola e che quei sintomi fossero provocati della sua insufficienza funzionale ; cioè dall’ipotiroidismo.

L’autore del libro, convinto per la sua esperienza della efficacia della somministrazione degli estratti glandolari per dare alla vecchiezza benessere ed energia, non è favorevole agli interventi chirurgici diretti allo stesso scopo e dei quali si è tanto parlato in quest’ultimo tempo. Agli estratti glandolari l’autore aggiunge l’uso di alcuni rimedi — arsenico, ferro, jodio — e di mezzi fisici, come i raggi solari ultravioletti, i bagni e la bevanda di acque radioattive.

Se non che l’autore prima di trattare del ringiovanimento per i mezzi ricordati, con molta saggezza consiglia ciò che deve farsi dall’uomo ragionevole onde prevenire la vecchiaia precoce, esponendo le cause precipue che a questa conducono, che accorciano la vita, fra le quali l’abuso dell’alcool, del tabacco, l’eccessiva alimentazione, la violenza delle passioni, alcune malattie evitabili.

Questa parte del lavoro è la più importante e la più utile. L’uomo, schiavo di quelle dannose abitudini, di quei stravizi, di quelle passioni, consuma rapidamente la fiamma della vita e muore precocemente.

La vecchiezza dell’uomo sobrio, prudente ed operoso è placida e serena, è, come dice Shakespeare, « a lusty winter, frosty but kìndly ». E quando, come scrive Cicerone, si aggiunga negli anni del crepuscolo il « pabulum studii » allora « nihil est otiosa senectute jucundius ».

Si cerca di ringiovanire quando la vecchiaia è sopraggiunta con i suoi incomodi; cerchiamo invece di ritardarne l’arrivo, di renderla men triste, non inutile agli altri con una gioventù ed una maturità libera da certe malattie, da certe intemperanze, sicuramente dannose alla salute, memori delle parole del grande oratore e filosofo latino già ricordato : « Temperantia et excercitatio potest etiam in senectute conservare aliquid pristini roboris ».

E a questo scopo il libro del Dr. Lorand sarà letto con piacere e con utilità.

Roma, 18 Giugno 1925.

E. MARCHIAFAVA.

Parte Prima

Le dieci cattive abitudini

Che accorciano la vita

Introduzione alla Parte Prima

Questo libro venne alla luce sotto il tetto d’un vecchio convento viennese, il monastero dei frati Cappuccini, che mi offri ospitalità e mi diede ricovero e nutrimento durante gli ultimi due anni della guerra mondiale e parecchi mesi dopo la sua fine.

Dopo di aver atteso alle mie occupazioni giornaliere di ufficiale medico, ivi mi ritiravo e trascorrevo le mie serate e le mie notti. Il luogo era tranquillo, isola del silenzio nel centro di una città rumoreggiante, e sembrava creato per la contemplazione e per il lavoro letterario. Ed infatti ebbi proprio dei vicini ben silenziosi ! Al piano inferiore, sotto le profonde volte del convento giacevano entro grandi sarcofaghi di rame e d’argento i corpi di tutti gli imperatori, delle imperatrici, degli arciduchi e delle arciduchesse dell’imperiale e reale Casa austro-ungarica che morirono negli ultimi quattro secoli, compreso quello del figlio di Napoleone il Grande, nato dalla sua unione con la principessa austriaca Maria Luisa.

E guardando fuori dalla mia finestra nel cortile, io avevo di fronte un teschio portante una corona imperiale in ferro, che formava la sommità del mausoleo dell’imperatrice Maria Teresa.

Inoltre la mia anima era ben lungi dall’essere gaia dopo esser stata testimone di tanto dolore ed aver perduto, in causa della guerra, i miei risparmi, frutti di molti anni di faticoso lavoro. Ma vi furono milioni di uomini in ben peggiori condizioni della mia : coloro che perdettero la vita o che furono mutilati; ed ancor maggior danno della perdita di tante migliaia di vite, penso al male morale, conseguenza dell’ultima guerra, che ha avvelenato la mente e l’anima di innumerevoli individui.

Un’immensa ondata di materialismo si è propagata nel mondo. Sembra che ogni idealismo ed ogni altruismo siano scomparsi nella maggioranza degli uomini. Esiste una svogliatezza generale, ed invece di lavorare di più per ricostruire ciò che la guerra ha distrutto, la gente lavora meno, senza perciò voler rinunciare ai benefizi che solo un lavoro più intenso potrebbe procurare. Inoltre un’eccessiva sopravalutazione del puro lavoro manuale a scapito del più alto e più importante lavoro intellettuale ha condotto i lavoratori della mente in condizioni disagiate e talora alla miseria. Ciò significa quindi il trionfo del corpo sull’intelletto ! Si aggiunga una smania sfrenata di divertirsi, senza considerare i malefici effetti che ne derivano e le sue orribili conseguenze.

In questo libro dimostrerò con esempi tolti dalla natura, che ogni essere creato dall’Onnipotente, sia esso un uomo o un animale, è da Lui stesso destinato a compiere una determinata specie di lavoro, ed è la natura stessa che ci insegna, col suo buon esempio, a lavorare ed a fare il bene; questa è la vocazione dell’uomo : questo è lo scopo al quale è chiamato in terra.

Se seguendo gli insegnamenti qui esposti, qualche vita umana può venir prolungata e qualche morte prematura evitata, la mia ardente speranza sarà compiuta.

Carlsbad, Pasqua del 1924.

DOTT. ARNOLD LORAND.

I.

L’Alcool.

È un fatto conosciuto, che le bevande alcooliche, prese in gran quantità, sono deleterie a tutti; anzi, vi sono alcuni che non possono prenderne anche in minima quantità, senza nuocere alla loro salute.

Ma se ognuno può affermare che una moderata quantità di bevande alcooliche, come il vino e la birra, non sono nocive per la maggioranza degli adulti, questa affermazione non può essere ammessa con assoluto valore scientifico per tutti gli uomini.

E se alcuni sostengono ancora che il vino e la birra, anche in minima quantità, sono deleteri per la salute degli adulti, io riconosco in ciò il loro lodevole sforzo per combattere il flagello dell’alcool, ma non forse la loro buona fede in rapporto alla verità della loro affermazione, se essi sono competenti in fisiologia, in farmacologia ed in patologia sperimentale. Io non posso seguirli così lontano, perché essi eccedono i limiti del ragionevole, ed invece di aiutare la buona causa, le nuocciono con rapporti ed opinioni contrari alla verità ed al buon senso.

Mi sembra assurdo che, perchè vi sono uomini che non possono bere un bicchiere di vino o assaggiare una goccia di liquore senza vuotare tutta la bottiglia, tutti gli altri che sanno moderarsi nell’uso di queste bevande debbano essere puniti e che per causa del peccato degli altri non possano godere di un po’ di vino, di un bicchiere di birra o di una goccia di liquore, dopo una giornata di arduo lavoro.

Dove è dunque il necessario senso di saggia moderazione di coloro che combattono l’alcoolismo? Se una persona combatte l’intemperanza, deve almeno essere la prima ad esser moderata nella sua azione e non cadere negli errori ch’essa stessa combatte, mostrandosi smoderata e fanatica nel perseguire i suoi fini. Con un tale fanatismo, darebbe prova di una deficienza mentale e di una mancanza di buon senso tali da non poter convincere coloro che dovrebbero esserlo, nè spingerli sul cammino della virtù. Ciò che dobbiamo fare si è di convincere quelli che errano, con argomenti e buone ragioni.

Su questa questione credo davvero di poter parlare spassionatamente, e posso invocare la testimonianza dei miei amici : essi potranno dire che io non faccia uso di alcuna bevanda alcoolica, e che non ne abbia mai avuto l’abitudine, ciò che non si può dire di tutti coloro che combattono l’alcoolismo. Quanto è umano odiare ciò che una volta si amò ! Quando si è amato fortemente una persona o una cosa, e che per una ragione o per un’altra il nostro amore cessa, allora il nostro odio tanto più si fa violento quanto più forte era l’amore. I convertiti ad una nuova religione sono i più atti a divenirne i fanatici sostenitori.

Se io non bevo, non pretendo già che ciò mi sia ascritto a virtù. Io non bevo perchè, a differenza di molti altri uomini, non amo le bevande alcooliche, e, grazie al cielo, non ho mai avuto bisogno di eccitanti !

Sento ora di dovermi attenere alla pura e semplice verità se voglio che coloro che cercano la salute mi ascoltino, e sento pure di dover evitare ogni sorta di esagerazione se voglio che la mia parola riesca convincente.

Ebbene, io esagererei se volessi sostenere che l’alcool, anche in piccola dose, è nocivo agli adulti. Ma anche in minima quantità esso è nocivo ai fanciulli, giacchè, come ho dimostrato nel mio libro Building Human Intelligence¹, ostacola la loro capacità di imparare e tutte le facoltà intellettuali in generale.

Ma l’alcool in piccola dose, non solo non fa male agli adulti, ma ogni manuale farmacologico stabilisce che in piccola quantità è un tonico utile per il cuore, cioè un rimedio giovevole. Certamente come non è bene prendere

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