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Personaggi e incompiutezze della vita interiore
Personaggi e incompiutezze della vita interiore
Personaggi e incompiutezze della vita interiore
E-book174 pagine2 ore

Personaggi e incompiutezze della vita interiore

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Info su questo ebook

“LA VITA PROCEDE COSÌ, SENZA INUTILI CHIACCHIERE. PROCEDE CON AZIONI ESSENZIALI DA AFFRONTARE E DEFINIRE, CERCANDO E TROVANDO ANCHE LE PAROLE PER DIRSI COME.”
Con questo progetto editoriale vorrei approdare con il lettore ad una nuova fiducia su di sé ed il proprio mondo. Mi piacerebbe contribuire a relativizzare e chiarire i pregiudizi di chi, pur avendo bisogno di aiuto psicologico, non lo chiede per la paura di conoscere parti di sé temute perché sconosciute o estranee; oppure, per paura di esporre ad un altro, esperto psicoterapeuta, la propria "casa" in tutta la sua intimità. Ma, intuendo, come già disse Sigmund Freud, che "l'Io non è padrone in casa propria", dobbiamo divenire consapevoli che la psiche non è una fortezza bensì un giardino che si può recintare per avere un luogo interno in cui raccogliersi e meditare, ma non si può sigillarla. E, al suo stesso interno, non è fatta a compartimenti stagno. Non dobbiamo confondere il nostro bisogno di coerenza quando apprendiamo o insegniamo le cose, con l’ordine effettivo e le relazioni fra queste stesse cose. Infatti, ciò che ci consente di cambiare, crescere e ricostruire è proprio la possibilità di trovare creativamente nuovi ordini a ciò che abbiamo sistemato dentro di noi, non una volta per tutte! La nostra psiche perciò non è un sistema chiuso ma un sistema aperto e dovrebbe essere aperta alle contaminazioni. Come un giardino ha bisogno di insetti che impollinino e di nuove sementi, così la nostra psiche ha bisogno di scambi, confronti, pensieri diversi, immaginazione e fantasia. Perciò, per me la scelta di fondere diversi generi letterari, saggistica poesia e prosa, è qui una ricerca consapevole e diretta alla creazione di un messaggio psicoterapeutico ed artistico-creativo allo stesso tempo. I componimenti poetici sono ispirati dalla vita interiore, lontani dallo stile classico e dall’ermetismo, carichi di una grande e ricercata forza concettuale. Le due singole raccolte di poesia fanno vedere come, tempo ed esperienze, mi abbiamo offerto nuovi punti di vista. I racconti rivelano l’inconscio con un’importante componente simbolica, a volte surreale, determinando un senso di bellezza tra l’idealità più pura ed una seducente corporeità. La mia voce in diretta (personale e professionale) testimonia l'esistenza di una psicoterapia, che non vuole giudicare o, peggio, scrutare, quanto piuttosto si offre di ascoltare ed accompagnare un processo che è già avviato dentro di sè: la resilienza. Credo che incontrarsi con questi miei scritti, possa far prendere contatto con l'essere "Umano ... Troppo Umano", principale obiettivo di una buona psicoterapia e poi mettersi al servizio della sua vita. Perché, come sostiene Jacques Lacan, la cura è una domanda che inizia nella voce di chi soffre. Tutta la mia scrittura qui è in stretto avvicendamento alle conversazioni di amici veramente speciali, fra i quali comprendo ogni mio lettore.
LinguaItaliano
Data di uscita7 giu 2015
ISBN9786050386134
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    Anteprima del libro

    Personaggi e incompiutezze della vita interiore - Maria Grazia Letizia

    dell’autrice

    Ringraziamenti

    Con grande affetto ringrazio il medico ginecologo Liana Masala, la collega psicoterapeuta Agostina Esposito Mocerino, e Kasongo Mankubu per la presenza e vicinanza in molte situazioni elaborate in questo libro.

    Desidero ringraziare ancora una volta Tonino Ceravolo per aver letto in anteprima gran parte di questo libro e per i suoi preziosi suggerimenti.

    Un ringraziamento particolare per gli spunti e le ispirazioni sui social network a Emanuele Casale, Matilde Cesaro e Massimo Lico.

    Tutti insieme per me rappresentano la vera amicizia. Ognuno a suo modo costituisce per me una  scintilla di umanità nei periodi in cui i miei argomenti richiedevano un dialogo intimo ma che mi riportasse nel mondo comune. Con loro ho potuto farne discorso, un dialogo che ha reso il mio mondo più umano.

    Parole che curano

    Questo lavoro è un frutto maturato in questo ultimo anno, curato durante tutto l’inverno, intrapreso per uscire da una fase molto delicata dei miei rapporti con due figli adolescenti, maschi, che ho adottato undici anni fa.

    Questo non è un libro sull’adozione perché non è ancora giunto per me il momento di guardare come voglio io alla mia esperienza ed alle conoscenze utili per vivere questa scelta con consapevolezza. Neppure è un libro sull’adolescenza, la famiglia, la scuola, il mondo di oggi. Nonostante questi temi siano molto presenti e legati alla mia vita, scriverne richiederebbe uno spazio mentale che ancora non ho a mia disposizione.

    La scrittura per me è da sempre fra i miei interessi, fra le passioni più alte, insieme alla lettura ed alla musica. Quindi, trovandomi ad affrontare il periodo adolescenziale dei miei figli (ora di 21 e 17 anni), ho raggiunto questo momento in cui mi è stato chiaro che fosse appropriato ritirare una parte delle mie energie rivolte completamente a curarli, accudirli, sostenerli ed esortarli, per investirle in qualcosa di personale. Perché? Perché è il momento di un altro passo avanti nella loro autonomia. Ed una mamma senza interessi se non quelli dei/per i figli, del marito, della casa e della famiglia a questo punto potrebbe creare molti problemi con la sua presenza organizzativa. Ad un certo punto i figli devono imparare dalla loro esperienza diretta e lo fanno più serenamente se i genitori lasciano loro uno spazio libero dal loro intervento, anche se non fuori dal controllo o, meglio, dal dialogo, dal confronto sui risultati e gli avvenimenti quotidiani nei diversi contesti.

    E allora perché non guardare nei propri cassetti della scrittura? Perché non decifrare questi scritti raccolti nel tempo ricavandone un progetto comunicabile ai lettori?

    Lavoro e famiglia nei tempi di una metropoli come Roma mi hanno impegnata completamente questo decennio ed i miei contatti al di fuori di questi due contesti si sono ristretti a quelli con preziosi amici lontani e con contatti davvero singolari su uno dei social network. Devo dire che interagire sul social network secondo un approccio culturale, guidata dall’intuito personale e professionale, mi ha permesso di uscire dalla chiusura che stavo vivendo e riprendere il contatto con una parte di me che avevo messo … a dormire e, quindi con la mia parte sognante! Questi confronti con persone per certi aspetti a me affini, hanno reso sempre più evidenti le mie peculiarità e differenze, facendo nascere in me il bisogno di riprendere la scrittura, di realizzarla occupandomene, così come gli altri amici stavano realizzando i loro personali progetti. Queste recenti emozioni, affetti e relazioni sono contenute nel racconto Alek, l’uomo che cammina sui pezzi di vetro.

    © mgl – Sissi, Miki e Max

    Edificando universi

    L’idea che mi sostiene nel pubblicare questa raccolta, è la validità dei messaggi contenuti nei vari pezzi che sono stati creati in tempi a volte molto distanti tra loro. Il filo rosso che li lega è costituito dall’introspezione su emozioni e sentimenti a volte semplici, gioiosi e leggeri, messi su carta come per materializzarli trattenerli, impadronirsene. Altre volte, l’introspezione è portata in modo più laborioso su aspetti complessi, inquieti e dolorosi, per conoscerli meglio, contenerli e apprendere dalle emozioni vissute sia nella mia vita personale che professionale. Scrivere ha significato creare, in tutta intimità, uno specchio in cui vedere, riflettere, rivedere, superare o risolvere la problematica che stavo affrontando.

    Penso che nella vita ci siano momenti di prosa e momenti di poesia e se nella letteratura questi sono generi diversi e separati, nella vita si avvicendano invece in modo anche imprevedibile. Come dice il filosofo e sociologo Edgar Morin: "se non ci fosse la prosa, non ci sarebbe la poesia. L’una è quella che subiamo per obbligazione o costrizione in situazioni utilitaristiche e funzionali; l’altra è quella dei nostri stati amorosi, fraterni, estetici. Vivere poeticamente, significa vivere per vivere"¹

    Dunque, dipende dalla sensibilità personale cogliere più la prosa o la poesia, nel mio caso ho la fortuna di poterle cogliere entrambe. Proprio questa consapevolezza, mi ha spinta a pubblicare questo libro, trovando naturale abbattere barriere, trasgredire i confini, violare i generi e le discipline, produrre contaminazioni, liberamente, seguendo intuizioni e movimenti interiori, proprio come si fa quando si crea un dipinto, un prodotto artistico. Questo libro, edifica un universo, traccia spazi, offre un'occasione privilegiata di incontro e di dialogo, il terreno fertile da cui possano germogliare idee per una riflessione e la costruzione di un mondo nuovo.

    In questo percorso ho scelto soprattutto la compagnia dell’immaginazione di un artista straordinario, Marc Chagall, proprio per l’intensa carica emotiva trasmessa nei suoi dipinti con scene fantastiche, illogiche, spesso in una prospettiva rovesciata. La sua arte è ispirata, in movimento tra terra e cielo e rappresenta bene ora le contraddizioni umane, ora i desideri, i sogni. Proprio come l’effetto interiore, le sensazioni, che ci danno a volte gli eventi della vita.

    Per me, come psicologa e psicoterapeuta, è importante condividere il percorso interiore di questi vissuti, a testimonianza del sistema pensiero in cui siamo immersi e che spesso sottovalutiamo o agiamo nella realtà e nelle relazioni, senza consapevolezza.

    Come psicologa, in retrospettiva, guardo alle vicende della mia vita, e comprendo che una persona integra, completa, realizzata, è in cammino su piani diversi e potenzialmente infiniti. Da psicoterapeuta, ho le prove che questo cammino è un movimento continuo dove ogni tanto è bene fermarsi ed osservare ed osservarsi. L’integrazione del Sé è un percorso individuale che avviene dentro e fuori di noi, a partire proprio dai sentimenti d’incompiutezza, mancanza, aspirazione e che, dalla loro negatività e disagio, ci comunicano i sentimenti a cui desideriamo affacciarci: soddisfazione, pienezza, gratitudine, gratificazione, gioia. Ciò che percepiamo è ora discontinuo quando, per esempio, ci muoviamo attraverso i diversi piani (personale, interpersonale, delle relazioni con gli amici, con i familiari, con i colleghi, ecc.), da un piano ad un altro; ed ora è continuo quando percepiamo la linearità del cammino, quando cioè le cose e gli eventi della nostra vita vanno proprio come vogliamo noi.

    Le poesie della raccolta Mansarda sono passaggi di stato riconducibili a una precisa fase della mia vita, quando, terminai gli studi universitari, attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, sono diventata una giovane donna autonoma, sposata, con una propria casa, anche se minuscola, come

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