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Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900
Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900
Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900
E-book183 pagine51 minuti

Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900

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L’opera riporta la catalogazione delle apparecchiature di Fisica costruite in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900 fornendo uno spaccato alquanto anomalo e curioso nella Storia della Fisica Italiana specie per l’isolamento geografico e culturale della cittadina che si connota come piccola “città degli studi”, anche per il ruolo svolto dalla Società Economica, ultima Istituzione di stampo illuministico ancora rimasta operativa in Europa.
LinguaItaliano
Data di uscita14 mag 2014
ISBN9788891141910
Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900

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    Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900 - Salvatore Ganci

    Salvatore Ganci

    Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari

    tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900

    Seconda edizione e-book 2014

    Titolo | Costruttori di apparecchiature di Fisica in Chiavari tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900

    Autore | Salvatore Ganci

    ISBN | 9788891141910

    Prima edizione digitale: 2014

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

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    La curiosità è la linfa che fa crescere il sapere

    Prefazione.

    A partire dal settembre 2002 avevo occasione di incontrare nel Liceo Scientifico di Chiavari, dove ero Docente di Matematica e Fisica, il collega Alberto Ansaloni, allora Curatore del Museo di Fisica e Meteosismologia G. Sanguineti – G. Leonardini, inaugurato l’anno precedente e di cui ignoravo l’esistenza.

    Dalla frequentazione del collega, e colpito dalla presenza nel Museo di due nomi tipicamente liguri a firma di alcune apparecchiature, ebbe inizio per semplice curiosità, una indagine di tipo storico che portò ad un articolo pubblicato nel 2003 sui Quaderni di Storia della Fisica (Rif. 1). Tale articolo lasciava però alcune domande aperte ad alcuni quesiti di tipo ambientale e sociologico di difficile analisi: perché in una cittadina stretta tra monti e mare e geograficamente fuori dalle linee di comunicazione culturale, vi fu nell’800 un interesse così spiccato per le Scienze Fisiche? Perché la costante presenza, in successione temporale, di (almeno) un costruttore di apparecchiature di Fisica? Quali i fattori incentivanti questa presenza?

    Una puntuale ricognizione degli Atti della Società Economica di Chiavari, specie di quelli compresi tra i primi dell’800 e i primi del ‘900, rivelava così alcune possibili chiavi di lettura. Anche una rassegna di periodici locali di metà ‘800 evidenziava, quasi in una nota a margine, che ai Gabinetti di Fisica del Liceo e del Seminario potevano essere demandate misure relative ad un problema di pubblica utilità, dando l’impressione che, nell’opinione del cronista dell’epoca, Liceo e Seminario avessero risorse umane e mezzi idonei per effettuare misure accurate. Una ricognizione del Nuovo Cimento della Società Italiana di Fisica, particolarmente tra l’ultimo ventennio del XIX secolo e il primo ventennio del XX secolo, metteva ancora in rilievo un fatto che oggi appare sorprendente: presso i Regi Licei e i Regi Istituti Tecnici, rientrava nell’assoluta normalità che un Docente svolgesse una modesta attività di ricerca in Fisica Sperimentale, o in esperienze didattiche di Fisica, come risulta da un buon numero di articoli scientifici pubblicati sul Nuovo Cimento. Come forse può ancora apparire sorprendente che la maggioranza assoluta dei Soci della Società Italiana di Fisica, all’atto della fondazione, fossero Docenti della Scuola secondaria. Le leggi 8 aprile 1906, n° 141 e 12 marzo 1911, n° 177 che sancivano di fatto l’incompatibilità tra il ruolo di Docente della Scuola secondaria e quella di Assistente (volontario) presso una Università, contribuirono ad una prima dicotomia tra Scuola e Università, disincentivando i Docenti delle Scuole secondarie dal compiere ricerca.

    Quindi, Chiavari appare come una piccola città degli studi, per alcuni aspetti culturalmente isolata a dispetto della relativamente breve distanza chilometrica da Genova, dove esistono due Gabinetti di Fisica dotati di buona strumentazione: quello del Liceo F. Delpino e quello del Seminario vescovile. La presenza dell’osservatorio meteo sismico dalla fine del 1883 e la presenza dalla seconda metà dell’800 al 1928 di un eccellente macchinista per il Gabinetto del Liceo F. Delpino, sono elementi che testimoniano un attivo interesse verso le Scienze Fisiche. Non è sicuramente possibile affermare che in Chiavari i Docenti succedutisi nel Liceo F. Delpino e nel Seminario vescovile svolgessero una qualche attività di ricerca autonoma, in quanto nulla è stato rinvenuto in Letteratura, ma, anche se così fosse, il fatto rientrerebbe comunque nella normalità nazionale. Appare invece anomalo un interesse così costante, per l’arco di oltre un secolo, per Scienze Fisiche in un centro minore e geograficamente isolato. A ciò pare avere contribuito il ruolo capillare della Società Economica nell’Istruzione, specie quella professionale e nell’incentivazione di forme di artigianato specialistico. L’esistenza in Chiavari di costruttori di apparecchiature scientifiche risponde così ad una domanda locale di richiesta di apparecchiature da parte delle numerose scuole e di opera di manutenzione delle stesse. L’eccellenza costruttiva si rivela in particolare nelle macchine elettrostatiche di Wimshurst sia per la perizia dell’esecuzione sia per la bellezza delle stesse.

    La catalogazione delle apparecchiature costruite da artigiani operanti in Chiavari,

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