Animalucci cari

Di Pietro Rava

Storie di gatti, cani e uccelli domestici, narrate lungo il filo rosso del sentimento, ricche di amore, dedizione e bontà. Letture che lasceranno i bambini a bocca aperta e popoleranno i sogni infantili di fresche immagini di animali integrati nelle loro famiglie. Sollecitare buoni sentimenti può germogliare in noi umani, in futuro, un po’ di umanità. Molti di noi, infatti, sono cresciuti con i versi della Dickinson: “Se […] aiuterò un pettirosso caduto / a rientrare nel nido / non avrò vissuto invano”. Questo ci ha dato sempre la forza di cercare di essere utili agli esseri umani.
(Renata Rusca Zargar).
Foto in copertina di Daniela Fernanda Ugarte.

• Lingua: Italiano
• Editore: Elison Publishing
• Data di uscita: 17 set 2015
• ISBN: 9788869630477

Anteprima del libro

Pietro Rava

ANIMALUCCI CARI

Elison Publishing

La foto di Chris in copertina è stata creata realizzata e gentilmente concessa da Daniela Fernanda Ugarte.

Proprietà letteraria riservata

© 2015 Elison Publishing

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ISBN 9788869630477

Pubblicazione vinta all’ottava edizione del Concorso Letterario e Fotografico Nazionale [e-mail] bandito dall’Associazione Culturale Savonese ZACEM e curato da Renata Rusca Zargar.

A Ortensia Dellavalle donna eccezionale,

 una vita intera dedicata all’aiuto del prossimo 

e all’amore per tutti i cari animaletti domestici.

L'AUTORE

Già docente e dirigente scolastico, scrive racconti brevi e poesie in particolare haiku e ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari con pubblicazione (compresi alcuni primi premi).

Vive ad Alessandria ma conserva le proprie radici nel paese natale di CARENTINO (AL).

LA PERCORELLA NERINA

Molti anni fa, in una piccola fattoria in cui abitava un allevatore buono con la sua famiglia, viveva nel piccolo gregge una pecora nera capitata chissà come tra quelle bianche.

Un bel dì, la mamma pecora nera partorì due pecore una bianca ed una nera, la nostra Nerina.

Mamma le allattava entrambe regolarmente ma purtroppo un giorno, era già molto anziana, si ammalò seriamente.

Erano tempi difficili, c’era la guerra, non fu possibile curarla e poco dopo morì.

La pecorella bianca venne subito adottata dalle altre mamme pecore ma Nerina non era accettata, era troppo diversa e purtroppo non sapeva ancora cibarsi da sola.

Tutta la famiglia intervenne però rapidamente e fu quindi nutrita con un apposito ciuccio, in particolare dalle brave figlie dell’allevatore, ed imparò subito ad essere riconoscente con apposito lungo belato.

Riconosceva subito anche il ciuccio che, posato su apposito sostegno alla sua altezza, andava ad afferrare per portarlo alle padroncine quando giungeva l’ora del pasto.

Quando il piccolo gregge veniva accompagnato dalle sorelline nel vicino boschetto e si disperdeva per brucare, era sufficiente ogni tanto chiamare ad alta voce Nerina che rispondeva con