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Non era la mia vita
Non era la mia vita
Non era la mia vita
E-book170 pagine42 minuti

Non era la mia vita

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Info su questo ebook

Tante di quelle persone mi ripetono da anni una domanda: «Eri così brava… perché non hai continuato?»

Rispondo adesso, raccontando la mia esperienza nel mondo dello spettacolo, per spiegare la falsità di tanti luoghi comuni. Quando ho sentito dire che bastava “volere qualcosa per ottenerla”, che era tutta una questione di “forza di volontà”, o che dovevo “insistere a coltivare i miei sogni, per farli avverare”, ho scoperto sempre l’altra faccia della medaglia, la parte dello schermo che non è mai illuminata
LinguaItaliano
Data di uscita27 mar 2014
ISBN9788891137845
Non era la mia vita

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    Anteprima del libro

    Non era la mia vita - Francesca Pettinelli

    NON ERA LA MIA VITA

    Francesca Pettinelli

    PREMESSA

    Se stai leggendo questo libro, molto probabilmente mi hai conosciuto tramite la televisione e oggi, nel secondo decennio del 2000, hai tra i trenta e i quarant’anni. Ti ringrazio per ricordarti ancora di me. Dedico a te questo libro. Se invece non mi conosci, mi piacerebbe sapere cosa pensi di quello che avrai letto, quando avrai finito: potrai farlo tramite Internet.

    Il mio sito web, Myspace e Facebook mi hanno permesso di rimanere in contatto con chi ha apprezzato le mie capacità artistiche, avendomi conosciuto tramite la TV. Molti continuano a scrivermi per complimentarsi, per conoscermi meglio e per informarsi sul mio passato e sul mio presente.

    Tante di quelle persone mi ripetono da anni una domanda: «Eri così brava… perché non hai continuato?»

    Rispondo adesso, raccontando la mia esperienza nel mondo dello spettacolo, per spiegare la falsità di tanti luoghi comuni. Quando ho sentito dire che bastava volere qualcosa per ottenerla, che era tutta una questione di forza di volontà, o che dovevo insistere a coltivare i miei sogni, per farli avverare, ho scoperto sempre l’altra faccia della medaglia, la parte dello schermo che non è mai illuminata.

    UNA BAMBINA CHE PARLAVA POCO

    Avevo sei anni quando zia Ciccia mi regalò il primo body da ballerina. Era nero; calze nere e scarpette bianche. Mi sembrava un sogno, anche se non era un completo professionale. Ero felicissima. La mia passione per la danza e per la musica erano esplose sin da piccola. Amavo ballare: era il modo in cui riuscivo a esprimermi meglio. Parlavo pochissimo, ma il mio corpicino sapeva già comunicare la mia gioia, la felicità e anche la mia fragilità: ricordo che le mie emozioni si materializzavano nei movimenti del corpo. Mia madre amava ballare, come me, pur non avendo mai studiato danza; e mio padre suonava benissimo l’organo, benché non avesse studiato musica. Così mi divertivo a ballare mentre papà suonava.

    Ora capisco che le mie passioni provengono dai miei geni… mi hanno accompagnato per tutta la vita e continuano a farlo… perciò penso di poter affermare che siamo una cosa sola: il mio corpo, la mia anima e la mia mente.

    Mamma scoprì per caso che nella chiesa del quartiere dove abitavamo allora, tenevano un corso di danza per bambini. Mi iscrisse quasi per gioco. Il mio primo approccio alla danza durò pochi mesi; poi finì e non potei più confrontarmi con nessuno per i successivi sei anni.

    Il tempo passava. Crescevo tra casa dei miei genitori e quella di mia nonna, che viveva con le mie zie, che adoravano me e mia sorella Chiara. Frequentavo le scuole elementari, ero pazza della mia maestra, giocavo con Chiara e, insomma, ero una bambina ordinaria… ma appena sentivo la musica, qualsiasi cosa, non riuscivo a stare ferma.

    LE MIE PRIME ESIBIZIONI

    Seconda media. Ci eravamo trasferita già da un anno in un quartiere nuovo, dove vivo ancora oggi. A scuola non avevo mai dato problemi, in tutti quegli anni. Avevo sempre voti buoni o ottimi. Nella mia classe c’era un’altra ragazzina, Debbie, che amava ballare come me. Insieme iniziammo a frequentare un corso di danza moderna e diventammo inseparabili.

    Faticai parecchio per convincere mio padre a iscrivermi a quel corso: lui diceva che io avrei dovuto pensare solo ed esclusivamente allo studio! Riuscii comunque a convincerlo a iscrivermi al corso di danza. Certi amici dei miei

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