I miei racconti e i miei pensieri
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Anteprima del libro
I miei racconti e i miei pensieri - Arianna Fornarola
Ringraziamenti
Presentazione
In questo libro cercherò di esprimere tutta me stessa mettendoci passione, amore, allegria, tristezza e dolore. Scrivere è di certo un modo per esprimersi liberamente, per dire alla gente cosa provi. La lettura ti porta in un mondo nuovo e magico ma che ormai la gente sottovaluta fortemente.
In questo mio libro ci saranno moltissimi racconti: ognuno di genere diverso come per esempio fantasy, descrittivo, fiabe, favole, lettere, horror, comico e di fantasmi. Rifugiandoti nelle storie e nella scrittura crei un mondo tuo, solo tuo e di nessun altro. Fin da piccola amavo leggere, scrivere e raccontare storie sempre diverse. Mi ricordo ancora quando avevo solo tre anni e con il mio gigantesco pannolino prendevo un libro sullo scaffale e subito dopo correvo da mio fratello Fabrizio, appena nato, e gli raccontavo una storia inventata soltanto guardando le figure. Intanto vedevo i suoi occhi, vedevo come erano attenti e come gli interessasse ascoltarmi. Mi rendeva felice farlo, inventare racconti era per me un gran divertimento. Col tempo mi sono sempre più innamorata della lettura e della scrittura. A scuola ci facevano scrivere molti testi e lì io potevo esprimermi liberamente, di certo ci mettevo anche più impegno perché comunque le mie maestre e, alle medie i miei professori, me li avrebbero valutati. Ma… soprattutto in questi anni di medie mi sono sempre più innamorata dell’italiano. Proprio per questo oggi voglio raccontarvi storie sempre diverse e che spero soprattutto vi piaceranno. Questa è la cosa che più amo fare nella vita e proprio per questo vi svelo un segreto… da grande voglio fare la scrittrice!!! Beh… NON ERA PROPRIO UN GRAN SEGRETO però…. Facciamo finta di niente eh???
In questo libro ci saranno:
RACCONTI GIALLI
RACCONTI HORROR
RACCONTI COMICI
TESTI DESCRITTIVI
LETTERE
RACCONTI FANTASTICI
RACCONTI D’AVVENTURA e…
Prima di tutto la mia biografia
Sono nata a Pescara, l’11 Luglio 2003. Vivo attualmente a Montesilvano e frequento la classe terza della scuola secondaria di primo grado. Sin dal primo momento in cui mi sono ritrovata un libro tra le mani non sono riuscita a smettere di leggere, di entrare nella magia delle storie… e la vita, dopo quel giorno, ha preso una piega migliore. Fin dall’età di due anni i libri erano la mia dipendenza
, infatti non riuscivo a mangiare se non con una pila di libri altissima sopra il tavolo della cucina. Se non leggo, scrivo e se non scrivo, leggo. Le parole sono tutto ciò che ho, tutto ciò con cui posso dire alle persone che amo chi sono realmente. Scrivere è il modo migliore per liberarsi e per esprimere le proprie emozioni… ed è proprio così che ogni giorno vivo la vita!!!
Spero che vi piaccia… e mi raccomando non dimenticate la lettura, i libri e la scrittura perché purtroppo guardandomi intorno ormai la gente pensa solo ai cellulari, ai tablet e a tutta quella roba… Ma se posso dirvi la mia… non è giusto abbandonare il mondo della lettura e della scrittura. Bisogna staccarsi da tutte queste diavolerie e continuare a vivere liberamente senza essere dipendenti
da queste stupidaggini!! Per ora è tutto amici e… buona lettura!
ARIANNA FORNAROLA
La mia autobiografia
Io non so chi sono realmente, non so se un giorno potrò diventare qualcuno ma una cosa è certa… molti episodi hanno segnato la mia vita, mi hanno aiutata a crescere e mi hanno sempre dato qualcosa, mi hanno trasmesso emozioni e sensazioni sempre più forti: felicità, tristezza, profondo dolore, allegria e anche coraggio.
Un episodio in particolare è stato molto importante per me perché mi ha fatto capire che spesso nella vita noi vogliamo per forza avere qualcosa o di materiale, o perfino emotivo ma mai ci rendiamo conto che a volte intorno a noi succedono tante altre cose, a volte felici e allegre e a volte tristi e dolorose. Io in prima persona ho vissuto un momento triste ma anche di paura perché stavano male due persone a cui io tengo tutt’ora moltissimo.
Mio fratello non stava bene, era sdraiato sul letto di mamma e papà e piangeva perché la pancia continuava a fargli male, continuava ad urlare e ad urlare, e noi tutti eravamo lì vicino a lui. Papà, allora, lo ha preso subito in braccio ed è corso con la mamma all’ospedale. Io intanto continuavo a piangere, ero lì con il mio adorato nonno che mi diceva di stare tranquilla, di rilassarmi e di provare a non pensarci più, ma io non ci riuscivo, ero disperata, mio fratello che cosa aveva?! E non è finita qua… appena usciti di casa è squillato il telefono e lì, si sentiva mia zia urlare La nonna è caduta dalle scale, la nonna è caduta…
No, due avvenimenti così bui nello stesso giorno, due delle persone a cui tengo di più in quel momento stavano male e io non potevo fare niente se non continuare a piangere. Tornati a casa, sono venuta a sapere che mio fratello aveva avuto delle fortissime coliche e che sarebbe dovuto rimanere a casa per una settimana. Intanto mia nonna era all’ospedale e dopo quella brutta caduta tutto ha stravolto la mia vita. Lei in riabilitazione per un anno intero e intanto mia zia pronta per il divorzio e pronta per andare via dalla sua città, portandosi via anche mia nonna, che da un anno non vedo più ma riesco a sentirla solo al telefono.
Quel giorno è stato orribile, pauroso e quindi ho scoperto che spesso noi vogliamo avere sempre qualcosa dagli altri, sempre pronti ad ottenere qualcosa in cambio, ma mai ci accorgiamo che moltissime altre cose ci accadono intorno, spesso non tutte bellissime!
Io personalmente mi dico sempre che sono una persona troppo permalosa e che piange per qualunque cosa, forse è il mio modo di essere, forse io sono fatta così, ma alcune volte mi odio anche perché dovrei essere più forte e più coraggiosa.
Non so se lo sapete, ma io ho praticato cinque anni di danza classica e forse l’anno prossimo ricomincerò a ballare perché quello era il mio mondo e la mia favola, alla quale ho rinunciato per problemi al cuore (ora risolti) e ai piedi. Tre anni sono stata in una scuola meravigliosa, c’erano le mie amiche e c’era anche la mia dolce maestra che mi voleva tanto bene e che non voleva diventassimo delle professioniste a tutti i costi, ma sperava solo che ci divertissimo e fossimo libere di esprimere qualcosa con il nostro corpo. Poi la scuola ha chiuso perché eravamo rimaste in tre e con lei anche tutti i miei sogni. La mamma continuava a dirmi che avrei potuto cercare un’altra scuola ma per me niente era meglio di quella, infatti, come pensavo, la scuola in cui sono andata successivamente era sì, bella e tutte le ballerine erano bravissime, forse le migliori, ma non era umana.
Un episodio in particolare mi ricordo perfettamente… Dritte con la schiena, le gambe più alte…
. Ricordo ancora quell’ insegnante così severa e burbera e ricordo ancora, come se fosse ieri, che brutta cosa è accaduta… avevo sbagliato a fare un passo e dopo due secondi… un bruciore forte alla schiena. Uno schiaffo, dritto lì da parte della mia maestra. Una manata rossa che solo a vederla mi faceva piangere. In quel momento infatti, mi sono messa a piangere a dirotto e sentivo ancora quella voce che mi urlava e mi diceva Smettila scema, altrimenti ti lancio il bastone e ti butto dalla finestra
.
Da quel giorno per me la danza non è stata più un divertimento, ma solo sofferenza perché anche nei giorni seguenti ci sono stati continui schiaffi alle gambe, sulla faccia e dopo il saggio se qualcuno iniziava a parlarmi di danza, me ne andavo. Il giorno del grande debutto, infatti, è stato un vero e proprio fallimento… le ali della libellula si erano inceppate ad un’enorme cassa e io le ho dovute togliere in fretta per riuscire a raggiungere il palco e subito dopo: Non farti più vedere, fallita!
Corsa in camerino, non ho più rimesso piede in quella scuola ma ancora oggi vorrei ricominciare a danzare, vorrei indossare un tutù e delle scarpette per andare sul palco e dire: Ce la posso fare!
Quel talento per fortuna alla fine è stato sostituito con uno nuovo, e stavolta non triste, ma finalmente felice e allegro e cioè il canto. Questo mi dà tutt’ora felicità, è la cosa migliore che mi sia mai accaduta, se inizio a sentire la musica subito inizio a riflettere, a pensare ma anche a sognare. Scoprire un nuovo talento ti dà sempre felicità e ti porta