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Poesie
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E-book55 pagine31 minuti

Poesie

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Rainer Maria Rilke (1875 – 1926) è uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca del novecento. Nelle sue poesie di grande e limpida audacia formale si stacca nettamente dalla cultura della crisi di fine secolo, per approdare ad una nuova e, per certi aspetti, positiva visione della vita. Una visione che considera ancora l’uomo, in quanto mercificatore, come possibile distruttore del mondo, ma anche come suo possibile salvatore, quando sappia trasferirlo in un invisibile “spazio interiore”, identificato e difeso dal verbo poetico. Le nuove dimensioni della forma e del linguaggio esplorate e fissate da Rilke esercitarono un influsso determinante sulla poesia, non soltanto tedesca, della prima metà del novecento. Questa edizione riporta una raccolta di poesie tradotte da Giaime Pintor con due prose tratte dai Quaderni di Malte Laurids Brigge.
LinguaItaliano
Data di uscita18 ott 2013
ISBN9788874172887
Poesie
Autore

Rainer Maria Rilke

Rainer Maria Rilke was born in Prague in 1875 and traveled throughout Europe for much of his adult life, returning frequently to Paris. There he came under the influence of the sculptor Auguste Rodin and produced much of his finest verse, most notably the two volumes of New Poems as well as the great modernist novel The Notebooks of Malte Laurids Brigge. Among his other books of poems are The Book of Images and The Book of Hours. He lived the last years of his life in Switzerland, where he completed his two poetic masterworks, the Duino Elegies and Sonnets to Orpheus. He died of leukemia in December 1926.

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    Poesie - Rainer Maria Rilke

    Poesie

    Rainer Maria Rilke

    In copertina: Helmut Westhoff, Rainer Maria Rilke, 1901

    Traduzione di Giaime Pintor

    © 2013 REA Multimedia

    Via S.Agostino 15

    67100 L’Aquila

    www.reamultimedia.it

    redazione@reamultimedia.it

    La Casa Editrice esperite le pratiche per acquisire tutti i diritti relativi alla presente opera, rimane a disposizione di quanti avessero comunque a vantare ragioni in proposito.

    Indice

    Dal Libro delle immagini

    Annunciazione

    Giorno d’autunno

    Dalle Nuove poesie

    Apollo primitivo

    Alcesti

    Orfeo Euridice Hermes

    Dai Sonetti a Orfeo

    I, 2

    I, 3

    I, 6

    I, 7

    I, 10

    I, 14

    I, 25

    II, 2

    II, 3

    II, 15

    II, 26

    II, 28

    Dalle Ultime poesie

    Lamento di una monaca

    Sulla via assolata

    Eros

    Che questo non sia più dinanzi a me

    Dai Quaderni di Malte Laurids Brigge

    Urnekloster

    «Bibliothèque Nationale»

    Dal Libro delle immagini

    (Aus dem Buch der Bilder)

    Annunciazione

    (Le parole dell’Angelo)

    Tu non sei più vicina a Dio di noi; siamo lontani

    tutti. Ma tu hai stupende benedette le mani.

    Nascono chiare a te dal manto, luminoso contorno:

    io sono la rugiada, il giorno, ma tu, tu sei la pianta.

    Sono stanco ora, la strada è lunga, perdonami, ho scordato

    quello che il Grande alto sul sole e sul trono gemmato,

    manda a te, meditante (mi ha vinto la vertigine). Vedi: io sono l’origine, ma tu, tu sei la pianta.

    Ho steso ora le ali, sono nella casa modesta

    immenso; quasi manca lo spazio alla mia grande veste.

    Pur non mai fosti tanto sola, vedi: appena mi senti;

    nel bosco io sono un mite vento, ma tu, tu sei la pianta.

    Gli angeli tutti sono presi da un nuovo turbamento:

    certo non fu mai così intenso e vago il desiderio.

    Forse qualcosa ora s’annunzia che in sogno tu comprendi.

    Salute a te, l’anima vede: ora sei pronta e attendi.

    Tu sei la grande, eccelsa porta, verranno a aprirti presto.

    Tu che il mio canto intendi sola: in te si perde la mia parola  come nella foresta.

    Sono venuto a compiere la visione santa.

    Dio mi guarda, mi abbacina... Ma tu, tu sei la pianta.

    Giorno d’autunno

    Signore: è tempo. Grande era l’arsura. Deponi l’ombra sulle meridiane, libera il vento sopra la pianura.

    Fa’ che sia colmo ancora il frutto estremo; concedi ancora un giorno di tepore,

    che il frutto giunga a maturare, e spremi nel grave vino l’ultimo sapore.

    Chi non ha casa adesso, non l’avrà. Chi è solo a lungo solo dovrà stare, leggere nelle veglie, e lunghi fogli scrivere, e incerto sulle vie tornare dove nell’aria fluttuano le foglie.

    Dalle Nuove poesie

    (Aus den Neuen Gedichten)

    Apollo primitivo

    Come talvolta in mezzo ai rami ancora spogli un mattino sorge, e in quel momento è primavera: così nulla affiora

    dal suo capo,

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