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Cago nella rosa dei venti e me ne vado
Cago nella rosa dei venti e me ne vado
Cago nella rosa dei venti e me ne vado
E-book71 pagine1 ora

Cago nella rosa dei venti e me ne vado

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Info su questo ebook

Scorci di vita vissuta e racconti di una realtà che si dipana tra il faceto ed il verosimile, spesso polemici, ma sempre contornati da una vena di ironia che ne sdrammatizza un senso che scivolerebbe altrimenti nel gemebondo. E su questo gioco, di condivisione e dissenso, si intrama la lettura di “Cago nella rosa dei venti e me ne vado”, un libro che incorpora quello spirito di vendetta nei confronti del mondo esterno insito nell’epopea umana del lavoratore medio verso le istituzioni gerarchicamente superiori ma che, talvolta, correndo il rischio di sconfinare sul nazionalpopolare spinto in stile cine-panettone, prova a lanciare messaggi all’insegna della decrescita e del “less is more”.

Non è un libro-denuncia, né ha la pretesa di smuovere le coscienze; l’autore racconta di sogni, di doveri, di bisogni e, perché no, di ragionevoli speranze. A differenza infatti dei molteplici libri in cui si racconta la facile e vittoriosa rivincita di un lavoratore che ha deciso di mollare tutto e andare a svernare ai tropici, questa è la “true story” di tutti quelli che invece ancora non ce l’hanno fatta e continuano quotidianamente a sognare.

Insomma un libro, che potrebbe piacevolmente accompagnare l’ultimo bisogno della sera trasformandolo in una meta-lettura d’immedesimazione -cagare immaginando di cagare-, consegnando al cuscino le ultime pagine, mentre un sorriso combatte la rassegnazione della routine della giornata che seguirà, operatore aeroportuale, magazziniere, impiegato o libero professionista che sia, con la mente che riporta all’odore del mare e delle palme caraibiche ed in sottofondo quella fastidiosa musica che proprio non vuole spegnersi… Sveglia e caffè, barba e bidè, presto che perdo il tram, se il cartellino non timbrerò… No!! Crocefisso in sala mensa No!
LinguaItaliano
Data di uscita21 gen 2014
ISBN9788868854454
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    Anteprima del libro

    Cago nella rosa dei venti e me ne vado - Manuel Leonardi

    Manuel Leonardi

    CAGO NELLA ROSA DEI VENTI E ME NE VADO

    UUID: 4eaf74cc-843e-11e3-8385-27651bb94b2f

    Questo libro è stato realizzato con BackTypo

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    PREFAZIONE

    IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA...E IL DITO NEL SEDERE!

    TURNISTA PER SEMPRE

    L’AMBIENTE DI LAVORO

    I PASSEGGERI, QUESTI SCONOSCIUTI

    CONSIGLI PER VELOCIZZARE IL VOSTRO CONTROLLO E IL MIO CAFFE’

    A VOSTRA DISCOLPA

    MANIACI O ANNOIATI?

    RED ZONE

    LA ROSA DEI VENTI. VOGLIA DI PARTIRE O DI SCAPPARE?

    RIBELLIONE AL LAVORO E DECRESCITA FELICE

    Ringraziamenti

    PREFAZIONE

    D'accordo, d'accordo. So già cosa state pensando: Ma di che si lamenta questo qui, col posto fisso e la paga sicura?. Oppure: Ecco l'ennesimo carneade che tenta la sorte raccontando i fattacci suoi. Come se ce ne fregasse qualcosa. Ora, premesso che se state leggendo queste righe evidentemente dei fattacci di Manuel qualcosa vi interessa, colgo l'occasione per segnalarvi qualche motivo - a mio modesto parere valido - per proseguire nella lettura e per, bontà vostra, non essere troppo severi nel giudizio. O non subito, per lo meno. Anzitutto, i fatti raccontati vi faranno sbellicare dalle risate (e il riso è merce rara di questi tempi, lo sappiamo bene ahinoi): conoscerete il Domandatore, il Saccente, il Simpatico... non vi dico di chi si tratta, ma scommetto fin da ora che tutti voi, non uno escluso, direte: Eh, quanti ne conosco così!. Manuel se li vede sfilare davanti tutti i giorni (e le notti), e non certo per sua scelta: si tratta del suo lavoro, quello di garantire la sicurezza dei passeggeri degli aerei (a prescindere da loro stessi medesimi). Senza perdere la pazienza; senza alzare la voce; senza cedere agli ammiccamenti; senza badare agli immancabili Lei non sa con chi sta parlando. Provateci voi, se ne siete capaci. Non solo si ride tanto, come anticipato, ma si impara anche qualcosa. Tanti di noi quando si tratta di dover prendere un aereo pensano di conoscere tutto ciò che c'è da sapere. Beh, non è vero. Lo scoprirete leggendo. Scoprirete inoltre che ai turni non ci si abitua mai. Ah, lo sapevate già questo? Vi chiedo perdono allora. E mi scuso a nome dell'autore per il titolo dell'opera. E' risaputo che la rosa dei venti non è il posto più adatto per liberare gli intestini. Ma intraprendetela voi una carriera da sceriffo dei cieli... e poi ne riparliamo.

    Fabio Marcello

    IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA...E IL DITO NEL SEDERE!

    La sensazione è quella di quando sei in macchina e in lontananza senti una sirena…ti giri a destra e a sinistra, perché magari sei in mezzo alla strada e disturbi e vorresti spostarti il prima possibile, ma non riesci a capire da che parte arriva il suono.

    Poi lentamente realizzi cosa sta succedendo, ma non ci vuoi credere…non riesci a muoverti. Come quando torni a casa ubriaco fradicio e ti infili nel letto. Vorresti bere un po’ d’acqua, vorresti andare in bagno o semplicemente girarti dall'altra parte, ma sei completamente senza forze, paralizzato…non c’è altra soluzione devi stare immobile e aspettare che prima o poi passi…

    Quando invece non puoi aspettare vuol dire una sola cosa…sono le 4 e devi andare a lavorare!

    Ovviamente la sveglia di un turnista come me, in piena fase r.e.m., è il peggio che possa capitare ma non sottovaluto assolutamente quella di un lavoratore medio, alle 6 o alle 7 magari di un lunedì mattina.

    In ogni caso, faccio presente al lettore appartenente a quest’ultima categoria (o allo studente o al disoccupato) che magari sta pensando: anche a me è capitato di svegliarmi alle 4 per andare a pesca o per prendere un aereo, e non è così intollerabile che, quello che per una volta spezza la monotonia e può addirittura , a volte, sembrare divertente, ripetuto nel corso degli anni diventa come un arrogante ed insistente emorroide che nessun intervento chirurgico potrà mai eliminare. Contrariamente infatti a ciò che qualcuno mi ha detto, ai turni non ci si abitua, e recuperare il sonno perso diventa un’impresa impossibile.

    Quando la sveglia interrompe un sonno così pesante, c’è chi torna a dormire e aspetta la prossima, e via così per 3 o 4 volte fino a che non riesce ad alzarsi…io personalmente scatto e salto giù dal letto al primo colpo, consapevole che se mi riaddormento dovrò trovarmi a giustificare un ritardo.

    Il fatto di essersi alzati, per altro, spesso non è sinonimo di essersi svegliati. Infatti comincia un gran premio dal bagno alla camera, solo di mutanda vestuto, senza alcun senso di marcia ne motivazione plausibile, come alla ricerca del Sacro Graal, che dura circa cinque minuti, fino a che lo

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