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Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi: Rilassatevi e godetevi il viaggio
Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi: Rilassatevi e godetevi il viaggio
Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi: Rilassatevi e godetevi il viaggio
E-book130 pagine1 ora

Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi: Rilassatevi e godetevi il viaggio

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Info su questo ebook

Mi è capitato spesso  negli ultimi anni di viaggiare per lavoro all'estero e sebbene ormai abbia fatto diversi viaggi, mi considero ancora un “principiante”.
Principiante perché ancora il viaggio riesce a sorprendermi, in tutti i sensi. Mi sorprendono le persone, con i loro volti, ciò che fanno, come si vestono, ciò che mangiano, la loro cultura. Mi sorprendono i luoghi, nuovi, talvolta fantastici, alle volte sgradevoli, qualche volta incomprensibili, ma sempre che aprono porte sulla nostra umanità. E infine mi sorprende sempre il viaggio con situazioni a cui non ero preparato e a cui ho dovuto in qualche modo adattarmi, imparando qualcosa di nuovo.
Così ho iniziato a collezionare una serie di esperienze, tra l’esilarante e il tragico, che mi fa piacere condividere onde evitare, se possibile, a qualcuno qualche brutta sorpresa, o almeno fargli sentire che certe cose possono capitare e –purtroppo- capitano a tutti.
Una breve guida semiseria per viaggiare e apprezzare il viaggio, indipendentemente dalla destinazione.
LinguaItaliano
Data di uscita28 apr 2017
ISBN9788826080154
Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi: Rilassatevi e godetevi il viaggio

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    Anteprima del libro

    Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi - Giorgio Borgonovo

    Giorgio Borgonovo

    Compendio per viaggiatori solitari alle prime armi

    Rilassatevi e godetevi il viaggio

    UUID: 0ff12f5a-2c5b-11e7-afea-49fbd00dc2aa

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Introduzione

    Partire

    In casa

    In ufficio

    Muoversi

    In aeroporto

    In aereo

    In taxi

    I mezzi pubblici

    A piedi

    Stare

    Energia personale

    Denaro e carta di credito

    Alloggio

    Mangiare

    Lingua e cultura locale

    Comunicare

    Lavorare

    Il tempo libero

    Turismo fai da te

    Tornare

    Il ritorno

    Un mondo meraviglioso

    Note

    Ringraziamenti

    Dedicato a chi parte e a chi resta.

    Dedicato a Lucia, Letizia e Federico

    che, di solito, sono quelli che restano.

    Introduzione

    Mi capita sempre più spesso negli ultimi anni di viaggiare per lavoro all'estero e sebbene ormai abbia fatto diversi viaggi, mi considero ancora un principiante.

    Principiante perché ancora il viaggio riesce a sorprendermi, in tutti i sensi. Mi sorprendono le persone, con i loro volti, ciò che fanno, come si vestono, ciò che mangiano, la loro cultura. Mi sorprendono i luoghi, nuovi, talvolta fantastici, alle volte sgradevoli, qualche volta incomprensibili, ma sempre che aprono porte sulla nostra umanità. E infine mi sorprende sempre il viaggio con situazioni a cui non ero preparato e a cui ho dovuto in qualche modo adattarmi, imparando qualcosa di nuovo.

    Così ho iniziato a collezionare una serie di esperienze, tra l’esilarante e il tragico, che mi fa piacere condividere onde evitare, se possibile, a qualcuno qualche brutta sorpresa, o almeno fargli sentire che certe cose possono capitare e –purtroppo- capitano a tutti.

    Io ho la fortuna di viaggiare per conto di una compagnia solida e di essermi sempre recato dove era presente. Perciò posso vivere questi episodi con una certa sicurezza che nel caso qualcosa vada proprio storto posso contare su qualcuno per una mano. Tuttavia vi assicuro che nel momento in cui ci si trova in mezzo la soluzione più semplice non sempre è quella che viene in mente per prima e si rischia di essere presi dall'ansia. E' importante allora imparare a vivere il viaggio con una certa ironia e distacco, sapendo che una soluzione salterà fuori.

    Ovviamente nulla si può fare contro la fastidiosa sensazione di separazione che si prova al momento della partenza e di lontananza durante il viaggio (specie se lungo), in questo caso gioca un ruolo importante la tecnologia che consente di tenere i contatti con i propri affetti. Lontananza e separazione sono tuttavia le compagne di viaggio che ci fanno capire quanto valgono le cose che si stiamo lasciando alle spalle.

    Sono necessari anche un buono spirito di adattamento e un minimo di predisposizione per l'avventura per superare le piccole e grandi difficoltà che si incontrano e accettare che non sempre si possono avere tutte le comodità a cui siamo abituati, mentre ci lasceremo volentieri coccolare dalle molte altre che invece non conoscevamo e a cui non eravamo abituati.

    Quelli che seguono sono brevi racconti di alcune delle mie avventure. Ci tengo a precisare che, sebbene talvolta un po' romanzate, sono cose che mi sono accadute realmente, nulla è inventato.

    In qualche caso ho ritenuto opportuno mettere la data, in altri, più didascalici, ho soprasseduto.

    In ogni caso... rilassatevi e godetevi il viaggio.

    Buon divertimento.

    Giorgio

    Partire

    In casa

    Mi ritengo un viaggiatore solitario quando parto per lavoro lasciando a casa la famiglia.

    Normalmente in questi casi ci si sente dire beato te, vai a farti una vacanza, chissà come te la spasserai.

    Voglio subito togliere ogni dubbio, quando parto da solo non riesco mai a spassarmela, e, sebbene intraprenda il viaggio con una buona dose di spirito di avventura, non riesco mai a considerare il viaggio una vacanza, un’esperienza forse, un'avventura, mai una vacanza.

    Poi la stessa persona che mi dice beato te, chissà come te la spasserai, di solito si volta verso i miei figli e mia moglie e ripete la stessa frase.

    Mi sono sempre domandato in che razza di famiglia vive questo qua. In casa mia una settimana prima, o anche più, della mia partenza inizia un periodo di training autogeno e di grandi preparativi.

    Preparazione della valigia

    Innanzitutto devo dedicarmi a tutti quegli acquisti di abiti e accessori che per anni ho cercato di rimandare. Per fare ciò è necessaria un’accurata pianificazione della settimana onde essere sicuro di riuscire a passare in tutti i negozi necessari.

    Tipici indumenti da acquistare prima della partenza sono:

    Il pigiama, non so per quale ragione, ma devo acquistare un pigiama tutte le volte che parto, è un vero e proprio mistero che fine facciano quelli acquistati precedentemente.

    Mutande, un vecchio consiglio dice indossa l’intimo pensando che potresti dover andare al pronto soccorso, questo è tanto più vero quando si parte, pensa un po’ se il pronto soccorso è negli Stati Uniti, che figura ci farebbero le tue mutande bucate? Altro che mutua, lì ti lasciano morire se pensano che non hai i soldi per pagare (dicono, ma non ho mai provato per fortuna).

    Per l’intimo (magliette, calze,...) ovviamente vale tutto quanto detto per le mutande. In questo caso però l’incentivo è il famoso controllo alla dogana: e se ti fermano? Non puoi mica aprire la valigia è tirare fuori le magliette così vecchie!

    Pantaloni, poiché i paesi in cui ho viaggiato hanno climi estremamente diversi riesco sempre a non avere i pantaloni del peso giusto e mi tocca quindi comprarne sempre di nuovi. Sono perfino riuscito a perdere i pantaloni giusti pochi giorni prima di partire...

    Maglioni, idem come sopra, oltretutto ultimamente ho viaggiato tra l’Australia e il Canada in cui le esigenze di peso dei maglioni cambiano enormemente.

    Ultimo indumento che necessita sempre di nuovi acquisti è la camicia. Ho l’armadio pieno di camicie eppure mia moglie insiste che per dove vado non vanno bene, ce ne vuole qualcuna nuova, meglio ancora, che si accosti bene ai pantaloni appena comprati.

    E poi mi dimentico sempre di mettere in valigia un ombrello. Forse a causa del mio incorreggibile ottimismo che mi porta a pensare che dove andrò ci sarà di sicuro il sole (ad esempio in Canada all'inizio dell'autunno). O forse causa del fatto che andando per lavoro so che passerò il 90% del mio tempo in ufficio; ma dovrò pure uscirne prima o poi, no?

    Devo comunque riconoscere che raramente ne ho (per fortuna) sentita la mancanza.

    Preparazione della famiglia

    Una volta aver sistemato il guardaroba inizia il training autogeno per tutti i membri della famiglia.

    Innanzitutto per il più piccolo che sa che come la porta mi si chiuderà alle spalle mamma e sorella maggiore inizieranno a litigare per ogni cosa: dal clima meteorologico, che secondo la madre dovrebbe influenzare in qualche modo l’abbigliamento della figlia, al posto sul divano davanti alla televisione, che secondo la figlia dovrebbe essere solo per sé, per tutta la giornata, indipendentemente che ci siano o meno compiti da fare.

    Segue quello per la figlia che sa di non avere più parafulmini e pertanto vivendo sulla difensiva attacca briga per qualsiasi variazione di tono della madre o del fratello.

    Infine per la mamma/moglie che, sebbene già piuttosto sotto pressione per tutti gli impegni dei figli quando sono a casa, decuplicano inspiegabilmente dal giorno dopo la mia partenza.

    Ovviamente in tutto questo mi tocca ostentare sicurezza, ma intanto che gli altri familiari esplicitano chiaramente i propri sentimenti, le proprie ansie e preoccupazioni in quanto capo

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