Cordillera e nuove storie
()
Info su questo ebook
Una storia mai esistita, come la foto di copertina, che ritrae Che Guevara che suona la chitarra con John Lennon.
incontro mai avvenuto, ma tra le più condivise ed amate del web, così come la storia raccontata era forse nei sogni e negli ideali di una generazione ormai passata.
È solo uno dei nuovi racconti, o acquarelli, che compongono la presente raccolta e che rappresenta la continuazione ideale della precedente "L'ultima sigaretta e altri racconti".
Correlato a Cordillera e nuove storie
Ebook correlati
Racconta la mia storia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSinestesia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSerena a tutti i costi: Lettere di una vita mai inviate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVeni, vidi in bici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuestione di adattamento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTotò e l'Angelo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLondon Girl Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa voce della morte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA che ora ti chiamo? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStella del mattino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBinario 2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa sciamana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEquivoci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFunambola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn romantico weekend sul lago Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa notte delle ciliegie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’uomo dietro la siepe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Predestinato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI sogni nel jukebox: Una storia degli anni '80 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl segreto di Julia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPolittico del cinghiale mistico-libro 1 feticcio 2020 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAttraverso gli specchi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStorie inventate in un giorno di pioggia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSognando la meta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Colori di Anna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Amuleto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa notte prima d'incontrarci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniM’illumino di te Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAmore amaro e altri racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniParticolari senza storia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa generale per voi
Il maestro e Margherita Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Confessioni di un prof Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI fratelli Karamazov Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Divina Commedia: edizione annotata Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Confessioni di uno psicopatico Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutte le fiabe Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'isola misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa coscienza di Zeno Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le undicimila verghe. Il manifesto dell'erotismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSette sfumature di eros Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe più belle fiabe popolari italiane Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Racconti dell'età del jazz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUlisse Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I Malavoglia Valutazione: 4 su 5 stelle4/5DANTE dalla lingua alla patria: Nel settecentenario della morte (1321-2021) siamo ancora "Figli del Duecento" Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa metamorfosi e tutti i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLotta fra titani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Diario di Anne Frank Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Inferno: Tradotto in prosa moderna-Testo originale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'idiota Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutto Sherlock Holmes Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La luna e i falò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI capolavori Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Al Paradiso delle Signore Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tradizioni di famiglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giardino segreto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe metamorfosi Valutazione: 4 su 5 stelle4/5
Recensioni su Cordillera e nuove storie
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Cordillera e nuove storie - Pier Luigi Camagni
stesso
Nota dell’autore
I racconti contenuti in questa raccolta sono frutto di fantasia e, come tali, anche i fatti e personaggi descritti.
Ogni riferimento a persone o accadimenti reali è puramente casuale, né i racconti, come per Teodora o Cordillera , hanno alcuna pretesa di verità storica.
Altri, poi, come Da grande farò il benzinaio. Oppure il Papa , trovano nella storia stessa l’evidenza di come siano solo storie nate dall’immaginazione di chi scrive.
Castelli di carte
C’è chi i castelli se li costruisce nella mente, io li costruisco con le carte.
«Giulio, vieni che facciamo un castello con le carte».
Era il richiamo con cui, mia madre, mi sollecitava nelle giornate di pioggia, al mare. Un modo per distrarmi.
Due carte messe ad angolo, a sostenersi tra di loro, poi, altre due, a fianco, una sopra, tra lo spazio in mezzo, altre sui lati, poi, ancora sopra. E così, di seguito.
Mi affascinavano talmente tanto quelle costruzioni che, tornato il sole, restavo comunque lì, dimenticando il mare e la spiaggia.
«Chi ci vive nel castello?», domandavo a mia madre.
Mi sembrava impossibile che in quelle bellissime architetture, che a me sembravano castelli veri, non vivesse una complessa umanità, quantunque lillipuziana, fatta di dame e cavalieri, principesse e draghi.
Mi avvicinavo con gli occhi e ci spiavo dentro, alla loro ricerca, fino a che un soffio di mia madre distruggeva tutto.
Lei rideva, io la guardavo stupito, poi, ridevo insieme con lei.
Nel tempo, negli anni, i castelli diventavano sempre più grandi, mi ero specializzato.
Prima, un mazzo da quaranta, poi, due, poi, un mazzo da ramino, poi uno ancora…
Mia madre mi guardava e mi diceva:
«Giulio, sei matto», ma lo diceva con affetto, mettendo in quel " matto " tutto l’amore che solo una madre sa dare.
Anche ai tempi del liceo, i castelli di carte rimanevano la mia passione segreta. Ma neppure tanto.
Mi ricordo un giorno in cui alcuni compagni vennero da me. Sulla scrivania, in camera mia, ce n’era uno discretamente grande, a cui avevo lavorato per più di una settimana.
Vedendolo, sgranarono gli occhi.
Marco mi disse:
«Ma sei scemo?!? Giochi con le carte come i bambini?».
Io li guardai e feci spallucce.
Sono passati molti anni, mi sono laureato. Ho fatto architettura. Che ci fosse un nesso in questa mia scelta?
Ma, i castelli, li faccio ancora.
Anna l’ho conosciuta due anni fa, eravamo a cena da comuni amici.
Dopo cena, alcuni chiacchieravano seduti sui divani, altri erano in terrazza, a discutere della notte, e altri ancora, sparecchiata la tavola, giocavano a carte.
La partita era durata poco, non c’era molto interesse, e così, Anna ed io, ci siamo ritrovati fianco a fianco, a giocare con le carte. Facendo castelli.
«Anche tu ti diverti a far castelli con le carte? Ma non mi dire!».
«Non è che lo faccia spesso, ma mi ricorda quando ero piccola. Sai, questa sera sono venuta perché sono amica di Stefania – era la proprietaria di casa – ma, cena a parte, qui adesso è una noia».
Le ho improvvisato una piccola costruzione, ma molto complessa.
«Ma dai!!! Sei bravissimo!!! Come fai?».
E mi ha illuminato con un sorriso.
Quattro sere dopo, ci rivedevamo a cena. Io e lei. Soli.
Anna era molto bella, ma, quello che mi attirava di più, era il suo entusiasmarsi alle cose.
Passammo la serata a parlare di architettura, di cinema, di vini, le nostre passioni.
Al termine, la riaccompagnai a casa, tenendola sottobraccio, romanticamente, quasi fossimo già amanti.
E, amanti, lo diventammo. Solo qualche settimana più tardi.
Meglio, lo diventai io, perché, stranamente, non vidi in Anna il solito entusiasmo. La cosa mi stupì.
Se ti entusiasmi per una costruzione con le carte, o un discorso su Le Corbusier o su Il gusto del sakè , il film di Yasujirō Ozu, come fai a non porre entusiasmo nell’amore, che già di per sé dovrebbe essere fuoco, passione, adrenalina?
Era la domanda che mi ponevo il giorno successivo alla mia dichiarazione, mentre lavoravo al più grande castello di carte che avessi mai costruito: trenta mazzi.
A dir la verità, Anna era stata onesta, e me lo aveva detto da subito.
«Giulio, tu mi piaci, sei dolce, premuroso ed io sto bene con te, ma sappi che non ti amerò mai come mi ami tu.
«Io non credo più all’amore. Anzi, forse non ci ho mai creduto».
Avevo fatto finta di nulla, di più, avevo elaborato teorie sull’esistenza di diversi modi di amare.
Quella sera, rimasto solo, avevo sbagliato a mettere un paio di carte e il castello era crollato.
«Cretino! – mi sono detto – Devi fare più attenzione, hai buttato via settimane di lavoro».
I castelli di carte, per me, sono come il clarinetto per Dylan Dog . Nei momenti di tensione, o di vuoto, mi metto lì e costruisco.
Costruisco e penso. Oppure, non penso a nulla, il risultato è il medesimo, avere accesso al più profondo di me stesso.
Con Anna, mi sono buttato a capofitto, pensando che il mio amore bastasse per tutti e due, oppure che le cose, con il tempo, sarebbero cambiate e ci sarebbe stato da parte di entrambi.
In alcuni momenti, anzi, ho pensato che fosse proprio così.
Ero attento, presente, mi facevo carico dei problemi e dei desideri, anche a letto cercavo di dare ciò che non avevo dato mai e a nessuna.
Per onestà, devo dire che, in parte, ne ero ricambiato.
Il mio castello di carte