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Frammenti di corsa - Il Rally Oscuro (Libro 2)
Frammenti di corsa - Il Rally Oscuro (Libro 2)
Frammenti di corsa - Il Rally Oscuro (Libro 2)
E-book174 pagine2 ore

Frammenti di corsa - Il Rally Oscuro (Libro 2)

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Info su questo ebook

Sono passati cinque anni da quando S., F., C. e B. parteciparono per la prima volta al misterioso Descartes. Il rally oscuro ha avuto conseguenze che non avrebbero mai immaginato. Patty si unisce ai superstiti alla ricerca di S. e della verità nonostante questa sembri essere sempre più lontana. Inaspettate vicende ostacoleranno il loro viaggio verso il nulla e colei che dovrebbe aiutarli, la dottoressa T., sarà sempre più imperscrutabile. Dove condurrà il tratto occulto? Si tratta davvero di gareggiare con degli automodelli o i corridori sono solo pedine in un disegno più grande? Un intrigante viaggio tra passato e presente in compagnia di personaggi alla continua scoperta di sé stessi.
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2016
ISBN9786050421279
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    Anteprima del libro

    Frammenti di corsa - Il Rally Oscuro (Libro 2) - Gianfranco Gignina

    Frammenti di Corsa

    Il Rally Oscuro

    (Libro 2)

    Di Gianfranco Gignina

    Gli amici veri non temono il confronto diretto e le critiche costruttive. Scambiano i loro punti di vista nonostante questi potrebbero non essere graditi.

    Avere amici sinceri che offrono questo scambio di emozioni e di sapere regala un contributo fondamentale per la tua evoluzione individuale e ti accompagnerà per sempre.

    Dedico questo libro ai miei amici più cari.

    «Chi è arrivato fin qui di certo manifesta con la propria auto il suo essere… Nessuno sta correndo con auto poco curate: la qualità è alta, la preparazione è massima, da giocattolini abbiamo tirato fuori delle auto da corsa. È questa la vera magia che è in grado di esercitare l’essere umano…»
    Demetrio, Frammenti di Corsa 9.VI

    Capitolo Undici

    Epifanie

    I - Fasci di luce

    Musiche elettroniche invadevano uno scuro ambiente illuminato da bagliori colorati. Fasci di luce verdi e rossi si alternavano rendendo visibili numerose figure danzanti vicine tra loro. Lisci capelli scuri godevano di lampi evanescenti emessi da faretti in quella discoteca all'aperto. Una sagoma femminile al centro della pista ballava a ritmo di una canzone di Kelis e attorno a lei altre figure di giovani donne si avvicinavano con fare interessato.

    L'aderente capo indossato da Patty lasciava poco spazio all'immaginazione. Le sue piccole e sode curve messe in risalto da quella camicetta attillata color grigio erano un magnifico spettacolo sotto quei riflettori. Di certo colpiva la sua perfetta e profumata pelle ambrata, il suo fisico ben definito e le sue cosce in tensione avvolte da quei pantaloni di lino bianco. La sua espressione di sfida assieme al suo invitante e candido sorriso erano una portata decisamente appetibile per tutte le persone in pista da ballo in quel momento.

    Non molto lontano da Patty una ragazza dal capo rasato e dalle abbondanti curve serviva cocktail superalcolici. Erano molti i ragazzi che si ammassavano di fronte al bancone del chiosco adibito a bar per bere qualcosa preparato da quell'attraente ristoratrice.

    «Un Negroni liscio» chiese con tono deciso un fascinoso ragazzo moro alla barista. «Sei già al quarto…! È stata una settimana dura o vuoi solo stare di merda domani?» rispose ad alta voce la prosperosa F. al bel C. che si guardava attorno con interesse. «Devo solo incontrarla domani...» rispose quasi urlando il giovane uomo dall'aspetto un po' appesantito alla sua compagna di squadra. «Non troverai nessuno che ti aiuti a distrarti bevendo ancora...» affermò F. insinuando, tra le righe, che il suo interlocutore fosse già ubriaco. Gli porse quindi la bevanda rosso rubino con indifferenza. «Ti stupiresti di quanta gente sia disposta a stare con me anche in questo stato» controbatté lo spavaldo C. alla ragazza che intanto gli aveva rivolto le spalle per prendere una nuova bottiglia di gin: aveva svuotato ciò che era rimasto per preparare il cocktail appena servito. «Oh non ne dubito... ma non credo trarrai alcun vantaggio economico in queste condizioni...» disse in tono allusivo F. senza guardare C. negli occhi e intenta a preparare un'altra bevanda. «Nessun lavoretto stasera, voglio solo divertirmi» rispose C. osservando un ragazzo e una ragazza che, tenendosi per mano, lo guardavano con estremo interesse da non troppo lontano. Prese in mano una manciata di caramelle gommose rosse a forma di automobile che erano state trattate con la vodka e ne mise una in bocca osservando con il proprio sguardo magnetico la coppia a lui interessata. Si voltò di nuovo verso F. e cogliendola di sorpresa le mise in bocca una caramella alla vodka «Rilassati ogni tanto!». F. gli lanciò uno sguardo piuttosto sarcastico e tornò indifferentemente a lavoro sebbene quelle caramelle le avessero fatto venire in mente qualcosa a cui non pensava da tempo...

    C. finì il proprio Negroni tutto d'un sorso senza distogliere lo sguardo dalla coppia che lo guardava pensando tra sé e sé «Stuzzicante, mi prende proprio... ».

    II - Questione di presa

    «Vuoi correre qui?» chiese Erica a C. con una smorfia di supponenza sul proprio viso. I due si trovavano in un ampio parcheggio all'aperto con fondo particolarmente liscio e regolare.

    «Su questo percorso potremo vedere davvero chi è il più veloce» disse C. fissando negli occhi la sua conturbante avversaria. Avevano già gareggiato durante il terzo scontro ufficiale che la squadra dell'atletico C. aveva intrapreso contro quella di Erica ma il ragazzo non era soddisfatto: quella volta i due erano arrivati al traguardo nello stesso momento. «Sta volta sarà diverso» pensò.

    C. non si sentiva pronto per la misteriosa corsa alla quale molto presto avrebbe partecipato. Si era reso conto che non riusciva a guadagnare un vantaggio schiacciante né contro Erica né contro una sua vecchia conoscenza, Davide, adesso velocista della squadra di cui faceva parte anche Patty.

    C. decise quindi di sfidare ancora una volta Erica per dimostrare a se stesso di essere migliorato e dunque di poter affrontare qualsiasi gara.

    I due scelsero di percorrere solo un lungo rettilineo andando alla loro massima velocità senza che nulla potesse interferire.

    «Sarai fortunato se arriverai alla pari con me anche questa volta» affermò Erica per provocarlo ma vide sul viso di C. un'espressione emblematica che non si aspettava. «Capisco, non sai ancora perché non riesci a competere contro di me... » rispose retoricamente Erica di fronte a C. che disse «Mi è già capitato un'altra volta di arrivare pari con qualcuno...». «Del resto sei troppo fiero di te per cogliere i particolari... in qualunque situazione ti trovi» disse Erica dando le spalle a C. e dirigendosi nei pressi di un palo della luce che avrebbero utilizzato come punto di partenza per la loro nuova gara.

    C. rimase in silenzio per pochi attimi seguendo quell'esotica e magnifica silhouette femminile con rapidità.

    Erica sorrise sentendosi osservata. «Sei certo di non aver mai incontrato ogni tuo rivale prima d'ora?» chiese in modo allusivo la ragazza senza ricevere alcuna risposta da parte di C. Aveva comunque insinuato il dubbio nella mente del suo avversario.

    Erica si voltò di scatto e si rivolse a C. con tono supponente «D'accordo allora, vedremo se questa volta riuscirai a non sbandare andando al massimo». C. sorrise e si mise in posizione di partenza con un piccolo automodello in mano. Erica fece lo stesso con il proprio modello. I due tenevano due lunghe aste simili a bastoni da hockey con una mano mentre con l'altra erano pronti a mettere degli automodelli a terra e farli partire.

    Prima di iniziare il consueto conto alla rovescia C. concluse il loro dialogo «Sarà davvero tutta una questione di presa?». «Lo è sempre stata» rispose Erica prima di iniziare la loro nuova sfida.

    III - Distrazioni

    Mentre F. continuava a servire cocktail e C. si allontanava dalla pista da ballo, una ragazza in mezzo alla marmaglia si avvicinò a Patty. Era una bellezza estremamente femminile: i suoi ricci capelli chiari esaltavano il suo classico e spigoloso viso da ventenne nordica. «Bei tatuaggi, mi prendono proprio! Cosa significano?» chiese la ragazza dalla chioma botticelliana accostando le sue labbra all'orecchio sinistro di Patty. La giovane rispose quasi per cortesia e totalmente disinteressata «Dipende...fin dove vuoi arrivare...». La ragazza riccia rispose «Mi sembra evidente... non becco spesso ragazze come te» alludendo ai tatuaggi sul seno e sulla mano destra di Patty: rispettivamente una piccola auto e un tribale. Le due tipe iniziarono a ballare in modo sensuale fino al punto da sfiorarsi.

    «Sembra sia l'unica che non si sta rilassando...» affermò la prosperosa F. tra sé e sé mentre C. si era diretto verso la coppia attratta da lui. «Anche lei sta cercando di distrarsi...» continuò nella sua mente F. tenendo d'occhio Patty e osservando il proprio riflesso sul bancone che aveva di fronte. Mentre F. interiorizzava il suo pensiero, si accorse che non sarebbe stata in grado di dare il resto a una cliente che aveva ordinato un Cosmopolitan, così tirò fuori dalla tasca del proprio jeans il portafoglio e prese distrattamente il denaro che le sarebbe servito. Il gesto venne fatto con irruenza e dal portafoglio venne fuori un foglietto piegato che cadde a terra. F. non notò subito l'accaduto e continuò a servire i clienti che arrivavano da lei.

    Per un istante un bagliore rosso colpì la ragazza di fronte a Patty: sotto quella luce le sembrò qualcun altro, un viso familiare.

    «Sei tu?» chiese senza titubanza Patty ricordando per un momento la ragione per cui si trovava in quel luogo in quell'istante.

    «Sono quello che vuoi» rispose con sfacciataggine la ragazza di fronte a Patty che immediatamente riprese coscienza di sé e ripropose lo stesso freddo sguardo alla tipa. «Già... un mero riflesso» concluse Patty a bassa voce.

    IV - Primo riflesso, primo assaggio

    «Sei pronta?» chiese una Patty dai ricci capelli alla ragazza assieme a lei. L'aveva conosciuta da poco in una serata in discoteca ma tra le due si era già sviluppato un certo sodalizio. Era una bellezza dai lisci capelli chiari, longilinea e dai modi piuttosto eleganti.

    «Vuoi lasciare perdere?» chiese Patty rivolgendosi alla sua nuova compagna di corse che in quel momento aveva l'aria di chi stesse esitando.

    «Avevi detto di voler provare, per questo adesso la hai... sai che non è stato facile ottenerla...» disse Patty indicando con lo sguardo l'automodello che aveva in mano la ragazza liscia in quel momento. Anche Patty teneva con la mano sinistra un automodello chiamato Pin Ark.

    Entrambe le ragazze impugnavano con la loro mano destra una lunga asta simile a un bastone da hockey che Patty definì poco dopo: «Devi accompagnare nella sua corsa la tua auto a quattro ruote motrici correndole dietro e controllando il suo andamento con quel bastone di guida».

    «Queste gallerie sono utilizzate come via alternativa quando cade molta neve» affermò S., la ragazza in compagnia di Patty, continuando con: «Ma quella che hai scelto non sembra molto agibile...». Patty rispose a tono. «Lo avevo previsto, ci sono molte asperità a terra e questo tratto è molto stretto e curvilineo, sarà un ottimo banco di prova per la mia macchina e un buon modo per conoscere se anche tu sei in grado di volare più veloce del vento, del resto è quello che mi hai chiesto qualche sera fa».

    L'elegante ragazza in compagnia di Patty era piuttosto in forma: faceva l'insegnante di balli di gruppo in un villaggio turistico in montagna dove si era già fatta numerosi amici. Quando poi S. conobbe Patty capì che per lei sarebbe stata subito una persona speciale. L'aveva colpita fin da quando le diede un cocktail che un loro amico barista, Demetrio, le aveva chiesto di porgerle.

    Da quel momento tra le due era nata un'intesa inaspettata: sembravano conoscersi da sempre.

    Fu una sorpresa per una ballerina come S. scoprire tra le passioni di Patty quella di gareggiare con degli automodelli in scala 1/32 a trazione integrale. Anche lei voleva essere coinvolta: voleva sentirsi libera e parte di qualcosa, così come Patty le aveva descritto sulla riva di un lago alcune notti prima.

    I lisci capelli chiari della ragazza vennero colpiti da uno spiffero d'aria che proveniva alle sue spalle e ciò fu abbastanza per esortare le due ragazze a iniziare al più presto la loro corsa.

    Le due posero le proprie auto accese a pochi millimetri dal fondo attendendo il momento giusto per correre verso l'ignoto. Fu in quel momento che S. domandò a Patty: «Qual è il punto d'arrivo?» ricevendo dalla sua insegnante di corse una frase quasi enigmatica: «Dipende...fin dove vuoi arrivare...». Ci fu uno scambio di sguardi tra le due e un attimo dopo Patty disse «Ti darò il primo assaggio di quello che intendevo...». La ballerina le sorrise rivolgendole uno sguardo d'intesa piuttosto intimo che vide riflesso negli occhi di Patty.

    S., una ragazza dai lisci capelli chiari, posata ed elegante, impegnata in molte occupazioni tra le quali la danza, stava vivendo qualcosa di nuovo. La sua quotidianità l'aveva obbligata a diventare rigida e inflessibile ma per la prima volta stava volando via dai suoi pensieri grazie a un piccolo automodello a trazione integrale.

    Patty sentiva lo spirito della competizione crescere in lei e sapeva che anche S. era permeata dallo stesso stato d'animo.

    Iniziarono dunque il conto alla rovescia «3, 2, 1, VIA!».

    V - Punti di vista

    Mentre svolgeva il proprio lavoro F. si accorse dell'arrivo in pista da ballo di un ragazzo piuttosto gradevole alla vista. Aveva lisci capelli castani con riflessi ramati mentre il viso era piuttosto magro con lineamenti dolci ma un po' segnati. Quegli occhi chiari e brillanti sotto le luci cangianti della discoteca mostravano ai più attenti un animo gentile.

    Intanto Patty si era fatta sfiorare i fianchi dalle calde mani della ragazza interessata a lei e alla sua androgena fisicità. Al momento clou, quando l'intraprendente riccia stava avvicinando le proprie labbra a quelle di Patty, quest'ultima notò che F. sembrava comportarsi in modo strano.

    Patty scostò immediatamente la sua spasimante come fosse una bambola senza alcun significato e, a passi morbidi ma decisi, andò in direzione della barista. Scansava con difficoltà gruppi di ragazze che si avvicinavano a lei. «Quando

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