Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Biglietto
Il Biglietto
Il Biglietto
E-book68 pagine49 minuti

Il Biglietto

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Una madre desidera scrivere alla figlia, prossima alle nozze, un biglietto che dovrà accompagnare il regalo acquistato per l’occasione. Per un’intera settimana, giorno dopo giorno, seppure costantemente immersa nel proprio lavoro di avvocato matrimonialista, la donna ritaglia preziosi momenti per comporre la dedica giusta, ma il proposito si manifesta come un compito più arduo del previsto.
Come in una trama romanzesca questo racconto cattura e imbriglia sentimenti e sensazioni con un linguaggio intenso ma costellato di ironia.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2016
ISBN9788896171684
Il Biglietto

Correlato a Il Biglietto

Ebook correlati

Arti dello spettacolo per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Biglietto

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Biglietto - Carla Faina

    Carla Faina

    IL BIGLIETTO

    www.altrimediaedizioni.com

    facebook.com/altrimediaedizioni

    @Altrimediaediz

    Copertina: Enzo Epifania / Virare

    ph: Alessandro Silvestri / alessandrosilvestriphoto@gmail.com

    Titolo dell’opera:

    Il Biglietto

    © 2013 by Carla Faina

    ISBN: 978-88-96171-68-4

    © Altrimedia Edizioni è un marchio di

    Diòtima srl - servizi e progetti per l’editoria

    www.altrimediaedizioni.com

    Prima edizione digitale: 2015

    Quest'opera è protetta dalla Legge sul diritto d'autore.

    È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.

    A VALERIA

    T’amo senza sapere come,

    né quando, né da dove,

    t’amo direttamente

    senza problemi né orgoglio:

    così ti amo perché

    non so amare altrimenti

    P. Neruda

    LUNEDÌ

    Il teorema della poesia acciambellata

    È mattina presto, in casa dormono ancora tutti.

    In punta di piedi entro nello studio e depongo delicatamente il piccolo involucro sulla lucida scrivania di mogano.

    Accendo l’interruttore della lampada da tavolo e la luce fa scintillare la carta con cui il pacchetto è confezionato e che gli conferisce un tocco di leggera vacuità, in contrasto con la sobrietà del nastro di raso blu incrociato ai quattro angoli.

    Sfilo un foglio dalla risma appoggiata accanto alla stampante, quindi pesco nel bicchiere una penna e finalmente siedo alla scrivania per comporre una breve frase, che accompagnerà il regalo di nozze per mia figlia. La cerimonia è fissata per sabato prossimo.

    Con le labbra atteggiate in un sorriso evanescente, appoggio la punta della biro sul foglio e in alto, sulla destra, vergo la data del giorno delle nozze poi, quasi senza riflettere, inizio a scrivere: Piccola mia, non posso fare a meno di volgermi indietro verso il ponte di tempo trascorso insieme. E mi accorgo che non so se sia volato un solo giorno o se ne siano passati migliaia, dal tempo in cui china sulla culla respiravo il tuo fiato...

    L’ansimare metallico e sgraziato dello stantuffo del camion che raccoglie la spazzatura sale dalla strada e, attraverso la finestra, penetra nel mio studio.

    Il lampeggiante disposto sulla cabina di guida del mezzo produce sciabolate di luce blu che a intervalli regolari si insinuano attraverso i vetri fino a illuminare gli angoli più bui della stanza.

    Mi alzo dalla sedia per chiudere i vetri e osservo il camion che, dopo pochi minuti, con un muggito prolungato, si allontana nel bagliore grigio dell’alba portandosi via, insieme al contenuto dei cassonetti, anche le mie riflessioni.

    Torno alla scrivania e rileggo ad alta voce ciò che ho appena iniziato a scrivere. Il sorriso indugia ancora qualche attimo sulla mia bocca per poi appassire sconfortato al suono di quelle parole intrise di stagnante ovvietà.

    Con un tratto trasversale della penna, cancello la frase e resetto l’immagine della culla e dei vagiti lontani di mia figlia.

    Vorrei celebrare l’attimo in cui lei spiccherà il volo e invece finisco per crogiolarmi nel sentore di nido abbandonato che si lascerà dietro, quando la distanza fisica renderà i nostri rapporti meno quotidiani, per nulla scontati.

    Non avevo previsto che sarebbe stato così difficile scrivere questo messaggio.

    Fino a pochi minuti fa immaginavo che le parole sarebbero sgorgate dal mio cuore e fluite sulla carta come una mandria al galoppo.

    Con la penna sospesa a mezz’aria e lo sguardo fisso innanzi continuo a chiedermi quale augurio potrei auspicare e quali raccomandazioni potrei suggerire a una figlia che si sposa.

    Per giunta, sono un avvocato matrimonialista e, proprio a causa delle esperienze professionali vissute, credo che nessuno possa accampare competenze per dettare regole generali sulla riuscita di una convivenza.

    Per la mia generazione, d’altra parte, il matrimonio rappresentava un approdo docile, quasi una conseguenza doverosa nei confronti di chi ci era accanto e nello stesso tempo era considerato una tappa di arrivo.

    Al contrario mia figlia è pienamente consapevole che le sue nozze sono un punto di partenza.

    Allora, cosa scriverò nel biglietto? Per ora so soltanto che dovrò astenermi dal dispensare istruzioni per l’uso.

    È già un passo avanti!

    Annoto un po’ frustrata altri pensieri troppo inzuppati di sentimento che mi lasciano invariabilmente insoddisfatta, prima ancora di averli completati.

    Accendo la vecchia radio e smanetto, cercando una stazione che mi invii un’ispirazione dall’etere.

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1