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Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger
Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger
Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger
E-book184 pagine2 ore

Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger

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Il manuale si propone di sollecitare il processo interiore dell’adulto, non sottovalutandone le manifestazioni (comportamenti, sintomi, stati d’animo, pensieri fissi, etc.), attraverso una sollecitazione alla riflessione arricchita dall’esperienza pratica dell’autrice e dei suoi clienti. L’elaborato è di aiuto a coloro che si interessano delle relazioni: agli specialisti dei settori pedagogici-educativi, medici, psicologici, antropologici, nonché sociologici. Rappresenta inoltre un utile supporto per il personale delle aziende, per gli enti pubblici istituzionali (Governo, Comuni, Regioni, Provincia, scuole di ogni ordine e grado, etc.) e privati. Può rappresentare anche un’interessante metodologia di recupero rivolta alle carceri, alle case famiglia, alle cooperative sociali, etc.

LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2017
ISBN9788868272050
Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger

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    Anteprima del libro

    Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger - Stefania Ricci

    Ricci

    Prefazione

    Le costellazioni familiari evolute in spirituali rappresentano un inno alla vita. Permettono ad ogni persona di diventare vedente, cioè di guardare la realtà così come si mostra, senza filtri dettati da un inevitabile condizionamento ambientale. Le costellazioni familiari spirituali rappresentano un metodo che si fonda sugli ordini dell’amore, i quali sono in grado di liberare la persona dal giudizio e dalla critica.

    Il presente manuale delinea un quadro chiaro sull’educazione dei figli, la rieducazione dei genitori e degli adulti in cui spesso agiscono ferite ancora aperte del bambino interiore, nascosto e timido ma desideroso di emergere. Cosa significa ciò? Ognuno di noi è stato figlio che ha ricevuto un’educazione con forte influenza ambientale. Pertanto, sebbene tutti noi abbiamo avuto dei genitori straordinari, possono essersi radicati in noi (piccoli bambini) in maniera indelebile sguardi minatori, schiaffi o sgridate agite proprio dai genitori, magari, con l’intento di proteggerci. Noi piccoli bambini naturalmente non eravamo nella condizione di comprendere i comportamenti dei nostri genitori. Da queste esperienze ciò che abbiamo assimilato è stato l’essere guardati in modo minatorio, l’aver ricevuto lo schiaffo, l’essere sgridati, e così via. Esperienze che, come quelle citate, potrebbero rappresentare la causa di un grande disagio rimasto impresso nel corpo (fisico-mente-spirito) del piccolo bambino, che poi diventa adulto, mantenendo interiormente vive quelle ferite che nel tempo potrebbero diventare profonde. Ecco quindi che ad un certo punto della propria vita il disagio si manifesterà attraverso comportamenti inconsapevoli e a volte inspiegabili. Il lavoro pratico induce a dire che si può spiegare tutto poiché ciò che succede all’interno della persona adulta inconsapevolmente agisce sul suo sentire diventato, nel frattempo, una convinzione. Le convinzioni scaturiscono dal concretizzarsi esperienziale derivante da vissuti ritenuti importanti. Ovvero le convinzioni hanno radice nel tessuto emozionale che è divenuto concreto; ad esempio: valgo poco, nessuno mi vede, tutti mi abbandonano, mai nessuno mi ascolta, e così via.

    Quanto detto potrebbe rappresentare un ostacolo nel conseguimento dei propri obiettivi, nella realizzazione dei propri ideali, nel vivere la coppia, nella genitorialità e nel lavoro nonostante si abbiano tutte le carte in regola. Ognuno di noi crea la propria realtà in relazione alle emozioni che sente.

    Nel manuale emerge quanto l’ambiente sia importante nella formazione della persona; il proprio sistema familiare pertanto risulta così fondamentale. È a questo punto che l’analisi delle costellazioni familiari spirituali di Bert Hellinger, che indagano proprio il sistema familiare, diventa una scienza preziosa. Perché? Perché è un metodo che prende in considerazione innanzitutto le relazioni e tutto il sistema che dalle stesse si genera e si intreccia con le realtà della vita. Una rete nella quale siamo tutti connessi, uniti, in risonanza gli uni con gli altri. Una rete che mantiene ogni memoria, sia dei vivi che dei morti, costruendo i campi mentali (Shaldrake cap. 1.1) in cui si risuona con tutti gli appartenenti del sistema. Ogni famiglia ha un suo sistema di credenze, normalmente diverso da famiglia a famiglia. È un sistema all’interno del quale viene definito il bene e il male (coscienza).

    Le credenze si sviluppano a prescindere dal tipo di famiglia, quella di origine (con i genitori), la propria (con coniuge e figli), eventualmente la famiglia allargata, e danno luogo alla formazione di dinamiche interne, a volte positive, altre volte conflittuali.

    Tutte le problematiche appena accennate vengono trattate in dettaglio nel presente manuale, che si propone di sollecitare il processo interiore dell’adulto, non sottovalutandone le manifestazioni (comportamenti, sintomi, stati d’animo, pensieri fissi, etc.), attraverso una sollecitazione alla riflessione arricchita dall’esperienza pratica dell’autrice e dei suoi clienti. Il manuale è di aiuto a coloro che si interessano delle relazioni: agli specialisti dei settori pedagogici-educativi, medici, psicologici, antropologici, nonché sociologici. Rappresenta inoltre un utile supporto per il personale delle aziende, per gli enti pubblici istituzionali (Governo, Comuni, Regioni, Provincia, Scuole di ogni ordine e grado, etc.) e privati. Infine può rappresentare anche un’interessante metodologia di recupero rivolta alle carceri, alle case famiglia, alle cooperative sociali, eccetera, perché il metodo di costellazioni familiari spirituali ripristina l’amore incondizionato che è in ognuno di noi. Ogni differenza intesa come divisione decade e diventa integrazione. Un’integrazione volta all’espansione del nostro cuore. È un metodo rivoluzionario!

    Carla Basili

    Introduzione

    L’idea del libro scaturisce dalla tesi elaborata circa due anni fa a compimento della formazione presso la Hellingerschule e in parte ne risente la struttura.

    La tesi nasce dal tentativo di integrare le costellazioni familiari e sistemiche circa le relazioni familiari e lavorative con il sistema pedagogico-educativo. A questo proposito può essere utile fare una citazione riguardo un pedagogista del XVII secolo, Jan Amos Komensky, Comenio: la pedagogia studia l’arte dell’educare. L’idea di Comenio di una riforma generale della scuola si basa su due concetti fondamentali: quello dell’inesauribile perfettibilità umana, che tende a realizzare l’armonia e l’ordine già in atto nell’universo, e quello dell’infinito potere che una retta educazione può esercitare sull’uomo e sulla società. Comenio, teologo, filosofo e pedagogista, riteneva che solo attraverso l’educazione l’uomo potesse dispiegare le sue potenzialità e condurre una vita armoniosa. È stato uno dei padri fondatori della pedagogia moderna ma, essendo vissuto nella guerra dei trent’anni (1618-1648), maturò anche un’idea di cosmopolitismo che lo portò a battersi con tenacia per l’affermazione dei diritti umani, per la pace tra i popoli e per l’unità del genere umano. La fama di Comenio è legata alle straordinarie anticipazioni pedagogiche raccolte nei passi della "Didactica Magna" (1657), che rappresenta un tentativo di fornire un metodo per insegnare ogni branca della conoscenza. Egli è il primo a parlare di didattica come arte, come tecnica che offre metodi e strumenti per conseguire fini determinati e valutabili a prescindere dalle attitudini del soggetto docente o discente:

    Poiché non a tutti è dato di adempiere al compito dell’insegnamento con tanta destrezza, sarà necessario strutturare la didattica delle discipline da insegnare nelle scuole secondo tali regole metodologiche, in modo che sia difficile deviare dal metodo prefissato.

    Nella Didactica Comenio dichiara il fine dell’educazione universale, presenta i punti del metodo, fornisce suggerimenti validi ancora ai nostri giorni. Fra essi troviamo l’unità dell’insegnamento, l’identità di metodo tra insegnanti di classi successive, la connessione tra le varie discipline in modo che una integri l’altra, la gradualità. Alcuni capitoli sono dedicati alla didattica delle varie materie, si parla del curriculum degli studi, della disciplina, dei doveri dei governanti nei confronti della scuola, con una sintesi che fa della "Didactica Magna" uno dei grandi classici della pedagogia.

    Insegnare tutto a tutti non deve intendersi nel senso che tutti devono acquisire conoscenze di tutte le scienze e di tutte le arti, quindi un sapere enciclopedico, ma che tutti devono avere l’opportunità di accedere al fondamento, alla ragione e al fine di tutte le cose principali. L’educazione per tutti significa anche l’opportunità di ammettere alla scuola tutti gli individui, indipendentemente da ogni caratteristica di sesso o di ceto sociale, in quanto tutte creature dotate di ragione. Comenio sembra aver presagito con molti secoli di anticipo principi di grande attualità: un sistema d’insegnamento ciclico, graduale ed esteso a tutti che getti le basi di quella che ora viene chiamata educazione permanente; il nesso immagine-parola per la didattica delle lingue che anticipa l’uso dei sussidi visivi e delle moderne tecnologie, un metodo di insegnamento attivo e progressivo che porti l’alunno all’autoapprendimento.¹

    Comenio intende l’uomo come un microcosmo che riassume le caratteristiche dell’intero universo, del quale costituisce la sintesi e il momento dell’autocoscienza, gettando un ponte tra sostanza materiale e sostanza spirituale: tra finito e infinito.

    Naturalmente oggi si riconosce a Comenio la grandezza dell’intuizione circa la Didactica Magna. Tuttavia ci sono delle critiche, delle rilevazioni da parte di autori successivi e contemporanei. Per esempio Francesco Lamendola, autore dell’ articolo La pedagogia di Comenio ci interroga se sia giusto insegnare tutto a tutti, Arianna Editrice 17/12/2007, che rileva da parte di Comenio la poca fiducia nella capacità educativa della famiglia. I suoi quattro cicli d’istruzione pubblica (che erano, dall’inferiore al superiore, la scuola del grembo, la scuola di lingua nazionale, la scuola di latino e l’accademia) coprono la fascia d’età dai tre anni in su. Di fatto, ai genitori è lasciata l’educazione del solo primo triennio di vita dei loro figli, ed anche quel breve periodo deve essere impiegato per avviare i piccoli verso i primi rudimenti del sapere. Nell’articolo si rileva pertanto da parte di Comenio una sopravvalutazione dell’aspetto cognitivo e formativo dell’educazione rispetto a quello affettivo, ed anche una sopravvalutazione logico-razionale rispetto all’aspetto ludico e intuitivo. È come se il sapere, in questa prospettiva pedagogica, contasse in qualche modo più di colui che deve essere portato, guidato alla conoscenza; come se l’educazione fosse un valore ipostatizzato e in qualche misura astratto, che vale indipendentemente dalle persone concrete che dovrebbero riceverne i benefici. Inoltre, sminuendo la funzione educativa della famiglia, continua l’autore, Comenio è come se non considerasse la dignità di quella che oggi si definisce la prima agenzia educativa o società educante con la quale il bambino viene immediatamente in contatto nella sua vita. Nell’articolo si sottolinea il rischio della scolarizzazione del sociale che va nella direzione opposta circa il rapporto tra educazione e società: ossia l’esigenza di trasformare, per quanto possibile, l’intera società in una società educante, e non già l’intera società in una scuola. La scuola rappresenta solo uno degli strumenti per raggiungere l’obiettivo della formazione integrale e armoniosa della persona. La scuola non dovrebbe essere un luogo protetto e separato dalla società, bensì la naturale espressione di una volontà e di una finalità educative proprie della società tutta e, pertanto, parte di un progetto educante che non sta a sé, ma si integra e interagisce da un lato con la famiglia, dall’altro con il mondo del lavoro, della socialità, della ricerca vera e propria (artistica, scientifica, filosofica, ecc.).

    Come Lamendola propone l’integrazione di idee sebbene distinte, anche Bert Hellinger sostiene che se qualcuno avesse un’altra idea relativa a qualsiasi tematica anziché farne un’antitesi e distruggere una tesi, potrebbe diventare un valore aggiunto e diventare una sintesi.

    Chi è Bert Hellinger? Bert Hellinger è nato nel 1925. Ha studiato psicologia e teologia e ha lavorato per sedici anni in Sudafrica tra gli zulu come missionario cattolico. In seguito al suo rientro in Germania è diventato psicanalista e ha praticato diverse forme di dinamiche di gruppo, terapia primaria e analisi transazionale per approdare infine alle costellazioni familiari. Come? Hellinger racconta che ha incontrato il metodo di costellazioni familiari moltissimo tempo fa durante un corso di alcune settimane di psicoterapia a Lindau la cui conduttrice era Thea Shonfelder. La quale mostrò il metodo a Bert senza spiegare i retroscena. Bert continua a raccontare che quando fu scelto per rappresentare qualcun altro ebbe un’esperienza tale che alla fine del processo non era più se stesso, senza capire nulla. Da quella esperienza cominciò a frequentare altri incontri e ad approfondire gli studi sebbene con difficoltà, poiché durante quegli incontri nessuno spiegava il metodo; la cosa importante era l’esperienza di quel momento e la comprensione rimaneva fuori. Tale difficoltà di comprensione, tuttavia, condusse Bert a sviluppare l’intuizione circa il metodo di cui vide il futuro. Come? Bert era diventato un esperto di analisi transazionale, il cui padre fu Eric Berne. Berne nel libro Cosa dite dopo aver detto buongiorno" descrive l’analisi del copione. Egli scoprì che noi viviamo la nostra vita secondo un programma segreto, un copione che noi rappresentiamo sul palcoscenico della vita quasi parola per parola.

    Bert, dalla scoperta di Berne relativa al copione, ebbe un’illuminazione. Quale? Che questo copione che noi recitiamo durante la nostra vita, fosse stato rappresentato già prima da un’altra persona della nostra famiglia, della quale inconsapevolmente ripetiamo quel copione.

    Improvvisamente Bert comprese cosa fosse un irretimento. Comprese cosa succedeva ad una persona irretita. Si diventa irretiti nel destino di quelle persone che la nostra famiglia ha perso perché dimenticate ed escluse. Bert continua a raccontare che ad un tratto capì cosa accade nelle costellazioni familiari. Nelle costellazioni familiari vengono alla luce, attraverso i rappresentanti, chi sono gli esclusi e come possono essere riammessi nella famiglia e nel nostro cuore con il sollievo di molti.

    Una ricerca continuata ed approfondita nel tempo da Bert che ha rappresentato la trasformazione del metodo di costellazioni familiari in spirituali. Questa nuova modalità di lavoro, così come oggi Bert Hellinger la pratica e la insegna, è definita Hellinger Sciencia.

    In questo lavoro di stesura parto dal presupposto che la professione di pedagogista non è mai stata semplice.

    In effetti c’è la consapevolezza che la professione pedagogista, intesa come senso e significato del proprio sistema di funzioni, soffra ancora oggi di grande confusione.

    Tuttavia da tutto ciò non mi sono lasciata condizionare, nel senso che riconoscevo fondamentali gli insegnamenti pedagogici da me acquisiti a livello teorico, ma non li ritenevo sufficienti. Ho continuato il mio cammino con la voglia di capire, approfondire ciò che il caso mi proponeva e continuamente mi propone.

    Perché? Dopo essermi laureata in pedagogia e dopo aver intrapreso il master in pedagogia clinica, che preparava a fare diagnosi e a

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