Il bullismo - Il legame tra gli insuccessi e la devianza minorile
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Un atteggiamento negativo di fondo, caratterizzato da mancanza di calore e coinvolgimento, da parte delle persone che si prendono cura di lui in tenera età, è un ulteriore fattore di fondamentale importanza nello sviluppo di modalità aggressive nel modo di relazionarsi con gli altri.
Anche l'eccessiva permissività e tolleranza nei confronti del l'aggressività manifestata verso coetanei e fratelli crea le condizioni per lo sviluppo di una modalità aggressiva stabile.
Un ruolo importante è ricoperto anche dal modello genitoriale nel gestire il potere.
L'uso eccessivo di punizioni fisiche porta il bambino ad utilizzarle come strumento per far rispettare le proprie regole.
E' importante che siano espresse le regole da rispettare e seguire ma non è educativo ricorrere solo alla punizione fisica.
Queste non sono sicuramente le uniche cause del fenomeno, anzi, si può dire che esso è inserito in un reticolo di fattori concatenati.
È, comunque, certo che le condotte inadeguate si verifichino, con maggior probabilità quando i genitori non sono a conoscenza di ciò che fanno i figli o quando non hanno saputo fornire adeguatamente i limiti oltre i quali certi comportamenti non sono consentiti.
Gli stili educativi rappresentano infatti un fattore cruciale per lo sviluppo o meno delle condotte inadeguate.
È interessante sottolineare come il grado di istruzione dei genitori, il livello socio-economico non sembrano essere correlate con le condotte aggressive dei figli.
A livello sociale si è visto come anche i fattori di gruppo favoriscano questi episodi.
All'interno del gruppo c'è un indebolimento del controllo e dell'inibizione delle condotte negative e si sviluppa una riduzione della responsabilità individuale.
Questi fattori fanno sì che in presenza di ragazzi aggressivi anche coloro che di solito non lo sono lo possano diventare.
Per evitare che un bambino ansioso e insicuro diventi una vittima è importante che i genitori lo aiutino a trovare una migliore autostima, una maggiore autonomia e gli forniscano degli strumenti adeguati per affermarsi nel gruppo dei coetanei.
Esiste quindi un legame tra l’insuccesso scolastico e la devianza minorile?
Il bullo che tipo di scolaro è?
Questo ebook risponderà principalmente proprio alle domande topiche di cui sopra.
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Anteprima del libro
Il bullismo - Il legame tra gli insuccessi e la devianza minorile - Gessica De Cesare
Bibliografia
Introduzione
Vari studi hanno evidenziato alcuni fattori che sembrano essere alla base del comportamento aggressivo. Sicuramente un ruolo determinante può essere attribuito al temperamento del bambino.
Un atteggiamento negativo di fondo, caratterizzato da mancanza di calore e coinvolgimento, da parte delle persone che si prendono cura di lui in tenera età, è un ulteriore fattore di fondamentale importanza nello sviluppo di modalità aggressive nel modo di relazionarsi con gli altri.
Anche l'eccessiva permissività e tolleranza nei confronti del l'aggressività manifestata verso coetanei e fratelli crea le condizioni per lo sviluppo di una modalità aggressiva stabile.
Un ruolo importante è ricoperto anche dal modello genitoriale nel gestire il potere.
L'uso eccessivo di punizioni fisiche porta il bambino ad utilizzarle come strumento per far rispettare le proprie regole.
E' importante che siano espresse le regole da rispettare e seguire ma non è educativo ricorrere solo alla punizione fisica.
Queste non sono sicuramente le uniche cause del fenomeno, anzi, si può dire che esso è inserito in un reticolo di fattori concatenati.
È, comunque, certo che le condotte inadeguate si verifichino, con maggior probabilità quando i genitori non sono a conoscenza di ciò che fanno i figli o quando non hanno saputo fornire adeguatamente i limiti oltre i quali certi comportamenti non sono consentiti.
Gli stili educativi rappresentano infatti un fattore cruciale per lo sviluppo o meno delle condotte inadeguate.
È interessante sottolineare come il grado di istruzione dei genitori, il livello socio-economico non sembrano essere correlate con le condotte aggressive dei figli.
A livello sociale si è visto come anche i fattori di gruppo favoriscano questi episodi.
All'interno del gruppo c'è un indebolimento del controllo e dell'inibizione delle condotte negative e si sviluppa una riduzione della responsabilità individuale.
Questi fattori fanno sì che in presenza di ragazzi aggressivi anche coloro che di solito non lo sono lo possano diventare.
Per evitare che un bambino ansioso e insicuro diventi una vittima è importante che i genitori lo aiutino a trovare una migliore autostima, una maggiore autonomia e gli forniscano degli strumenti adeguati per affermarsi nel gruppo dei coetanei. (Rosalia Cipollina)[1]
Esiste un legame tra l’insuccesso scolastico e la devianza minorile?
Il bullo che tipo di scolaro è?
Per poter rispondere a queste domande intendo sviluppare questo lavoro iniziando con un primo capitolo in cui tratterò il tema dell’apprendimento scolastico e di come favorirlo
Nel secondo cap. parlerò invece, dell’insuccesso scolastico, delle cause, delle conseguenze e delle strategie possibili per prevenirlo.
All’interno del terzo capitolo esporrò il fenomeno del bullismo in generale per poi analizzare nello specifico, all’interno del quarto capitolo, la figura del bullo e della bulla.
Inserirò anche un paragrafo in cui verranno esposti i consigli rivolti ai genitori su come affrontare il problema.
Infine, il quinto capitolo sarà dedicato all’educazione.
Dall’educazione al bello a quella dei mezzi di comunicazione, da uno sguardo antropologico alle modalità educative che si riscontrano nelle culture extraeuropee.
[1] Cipollina Rosalia, (a cura di), Psicologia scolastica e dell'età evolutiva , Psicologa - Docente di ruolo scuola primaria - Responsabile sportello d’ascolto psicologico, tratto da Il bullismo, articolo pubblicato sul sito di psicologia Opsonline, dottoressa Ileana Aprea, 2010
Capitolo 1
L’apprendimento
Premessa
Prima della scolarizzazione, l'apprendimento avviene all’interno della famiglia secondo un principio di regolazione spontanea dell'adulto sul bambino e del bambino sull'adulto: la pressione del bambino sull'adulto ha lo scopo di introdurlo nell'ambiente.
Dopo essere approdato al linguaggio verbale che gli consente l’accesso al sapere, trova nell'adulto una risposta paragonata alla domanda.
La pressione dell'adulto sul bambino affinché apprenda quanto gli servirà nella vita di tutti i giorni e per permettergli di incamerare le strutture della realtà e dei saperi. regolate spontaneamente in base alle sue capacità.
A garantire la riuscita di questa regolazione, che si svolge tra errori di centratura del livello e aggiustamenti successivi, è la natura dello scambio comunicativo, la quale stabilisce una continuità tra gli stati emotivi, i comportamenti motori e mentali e i segnali dell'uno e dell'altro.
La reciprocità dello scambio comunicativo si realizza grazie a questo aggiustamento reciproco dei due soggetti l'uno sull'altro.
In questo modo verrà consentita un'operazione di trasferimento la quale presuppone che due fonti diverse di attività divengano un continuo.
In questa sorta di equilibrazione continua è l'adulto ad adeguarsi alle capacità di elaborazione cognitiva del bambino, anche se lo fa esercitando una pressione cognitiva che permetta al bambino di allargare i suoi schemi cognitivi ed a comprendere qualcosa di più, portandolo verso attività cognitivo- operative più complesse.
La natura di tale trasferimento non dipende dal passaggio di forme che si inseriscono in un contenitore o schemi d'azione trasmessi ad un dispositivo rappresentato dalla mente del bambino, che li fa propri.
Ciò che l'adulto