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Pecore Nere: Storie di umani fuori dal recinto
Pecore Nere: Storie di umani fuori dal recinto
Pecore Nere: Storie di umani fuori dal recinto
E-book116 pagine1 ora

Pecore Nere: Storie di umani fuori dal recinto

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Info su questo ebook

Questa opera viaggia con leggerezza ed intensità nel mare del pensiero “fuori dal coro”; è la voce di chi non è rimasto ipnotizzato dai mezzi di comunicazione, che attraverso un bombardamento ossessivo impongono un’unica verità, quella del sistema. Mai come in questo periodo, segnato dalla pandemia, la politica e l’economia hanno mostrato il loro vero volto, senza alcun pudore, alla luce del sole. Ogni confronto è negato, la libertà di opinione è morta. A causa della manipolazione mediatica, gli individui si sono convinti che i vantaggi corrispondano alla libertà, avendo perso il contatto con la libertà autentica del proprio pensiero autonomo, creativo e discriminante. Sono proprio i vantaggi a renderli schiavi. Non tutti sono però addormentati. Le PECORE NERE di questo libro si trovano forse a metà strada tra il recinto dell’universo del tempo lineare e lo spazio sconfinato dell’eterno presente. Sono adulti che giocano alla vita, che non si annoiano, non si lamentano, che vanno cercando quel che li appaga nel profondo, attratti da un ideale di verità, giustizia e bellezza, costi quel che costi. Sono voci autorevoli, che svelano con chiarezza la trama nascosta. Sono esseri umani coraggiosi. In questo libro se ne parla con sincerità.
LinguaItaliano
Data di uscita15 feb 2021
ISBN9791280418036
Pecore Nere: Storie di umani fuori dal recinto

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    Anteprima del libro

    Pecore Nere - Alessia Susani

    Alessia Susani

    PECORE NERE

    Storie di umani fuori dal recinto

    Prefazione

    Alessia Susani in questa sua opera viaggia con leggerezza ed intensità nel mare del pensiero fuori dal coro, quel pensiero che l’élite del potere vuole tenere nascosto, perché è una voce scomoda; è la voce di chi non è rimasto ipnotizzato dai mezzi di manipolazione e di mistificazione che hanno nella maggior parte della stampa e dei media la loro più grande risorsa, attraverso un ripetuto ed ossessivo bombardamento di un’unica verità, quella del sistema.

    Mai come in questo anno, segnato dalla pandemia, l’operato della politica, dell’economia e di alcune potenti famiglie ha mostrato la sua vera faccia, senza alcun pudore, alla luce del sole.

    Prima di questo evento il potere si mascherava di più, cercava di avere sembianze umane, di mostrarsi al servizio del popolo. Adesso invece osserviamo dai nostri politici un tentativo disperato di restare aggrappati alle loro poltrone, fino a ricorrere a quello che ormai è chiamato il mercato delle vacche. Tutto questo avviene sotto gli occhi degli italiani; eppure molti ancora negano l’evidenza e cercano di restare nel loro orticello, sempre più risicato, in preda alla paura così sapientemente indotta, mese dopo mese, giorno dopo giorno, per mezzo della somministrazione martellante di notizie di morti e contagiati.

    Al di là di ogni presa di posizione, sono evidenti fenomeni clamorosi di censura di ogni opinione ed informazione che non sia quella ufficiale. Ogni confronto è negato, sia nel campo scientifico, che in quello politico ed economico. La libertà di opinione è morta.

    Ma tutti i fenomeni sociali che attualmente stiamo osservando in realtà hanno origini più antiche. La struttura della nostra società viaggia da almeno cinquant’anni nella direzione della disumanizzazione dell’uomo.

    È semplice comprenderlo: una società che sempre più si regge sulla religione del consumismo, della competizione, dell’edonismo formale, dell’apparenza, della comunicazione virtuale, non può che abbassare negli anni la consapevolezza degli individui.

    Al posto dei valori della conoscenza, dell’istruzione, della solidarietà e dello sviluppo del potenziale umano, sono stati instillati i finti valori del successo, della vanità, dell’apparenza e del narcisismo.

    L’imperativo è acquista e sarai felice, nutri i tuoi desideri e spreca la vita per appagarli, in una rincorsa senza fine di un’immagine senza contenuti al servizio di una finta identità.

    Persino il denaro è divenuto virtuale, un semplice codice nel sistema informatico, che può essere in qualsiasi momento cancellato o alterato. Ognuno cerca il suo piccolo o grande potere per sentirsi qualcuno, per sentirsi importante.

    Non ci si rende conto che gli stessi consumatori sono ormai beni di consumo per chi sta dietro a questo enorme carrozzone. Con l’avvento dei social è diventato evidente che ognuno di noi è una vacca da mungere per mezzo dei nostri profili che svelano ogni nostro bisogno, ogni nostra tendenza, ogni nostra dipendenza.

    Attraverso tutti questi dati che sono ormai a disposizione delle multinazionali dell’informazione, vengono creati ad arte nuovi oggetti di desiderio, nuove mode, e perfino il modo di pensare viene orientato nella direzione voluta da chi detiene il vero potere e che sta dietro le quinte.

    La libertà di esaudire ogni bisogno ed impulso è la più grande schiavitù. Ma molti restano ignari di questa semplice verità e fanno il gioco del potere, barattando la loro libertà con una misera libertà da angusto cortile. E per tornare ad ottenere la libera circolazione nei centri commerciali, invocano la protezione dei loro pastori. Ovviamente i pastori diranno: Va bene, vi concedo e ripristino alcune libertà, a patto che voi accettiate qualche nuova regola.

    Riportando una citazione di Ernst Jünger contenuta in questo saggio, appare più chiaro ciò che intendo dire: (L’individuo) conquisterà ogni sorta di vantaggi che sarà costretto a pagare con una perdita di libertà sempre maggiore.

    In questa frase appare evidente che, a causa della manipolazione mediatica, gli individui si sono convinti che i vantaggi siano la libertà, avendo perso il contatto con la libertà autentica che è quella del proprio pensiero autonomo, creativo e discriminante. Invece sono proprio i vantaggi a renderli schiavi.

    Non tutti sono però addormentati. Ci sono voci autorevoli, alcune delle quali appartengono al nostro secolo, che hanno svelato con chiarezza la trama nascosta. Esseri umani coraggiosi, spiriti ancora liberi, capaci di fare un’accurata analisi dei processi in atto, delle trappole tese, delle menzogne presentate come azioni per il nostro bene. In questo libro se ne parla con sincerità.

    La soluzione è ritornare ad esplorare ciò che giace in fondo al nostro Cuore, quell’essenza luminosa che costituisce la natura sostanziale della nostra umanità. È necessario tornare all’Anima, alla sua vastità che rende sacra la nostra vita.

    I Guerrieri del presente sono coloro che nell’intimo di se stessi colgono il silenzio colmo di Coscienza che ci unisce ad ogni essere vivente. Solo un cambiamento di coscienza può essere la nuova azione rivoluzionaria.

    Il ritorno alla spiritualità naturale può diventare il nuovo contagio, finalmente un contagio d’amore.

    Finché gli individui si sentiranno separati tra di loro, si combatteranno, vedendo nell’altro il nemico. È necessario far prima amicizia con se stessi, sentire il proprio Valore, integrare le voci discordanti dentro di noi, affrontare la paura e scioglierla nel crogiolo del Cuore. Finché siamo nemici di noi stessi, non possiamo amare. Ma nel fondo del nostro Cuore c’è un nucleo ardente di Pienezza e di Bellezza.

    Il Sacro ci attende…

    Roberto Maria Sassone

    Introduzione

    Non sempre i ribelli possono cambiare il mondo. Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli.Alain de Benoist

    Ho trascorso la mia infanzia a Milano, in una via molto trafficata della periferia sud. Di notte si sentiva il tram sferragliare e d’estate il caldo soffocante saliva dall’asfalto della strada. Di quel periodo ricordo diversi dettagli fastidiosi: mi sono sempre sentita fuori posto in città, immersa nel rumore, nel grigiore, nel verde spento della carta da parati anni Settanta. Ma ero una bambina e avevo di meglio da fare che lamentarmi. La parola magica era giocare e le occasioni innumerevoli: il cane, la mia migliore amica, il giradischi portatile, la scatola delle matite colorate, i libri d’arte che mia madre custodiva con meticolosa cura nella libreria del salotto. Alcune immagini esercitavano su di me un fascino irresistibile. La placida Dama con l’ermellino di Leonardo e i vividi ritratti di Jean-Étienne Liotard sopra tutti. Li guardavo e riguardavo, appagandomi di quell’indescrivibile sensazione di intensità, bellezza, armonia, di perfezione fuori dal tempo. E più mi soffermavo su queste sensazioni, più desideravo raggiungere quello stato di grazia che immaginavo appartenere alla vita di un vero artista. Più tardi ho cominciato a notare anche i titoli dei volumi in quella stessa libreria. Non ero ancora in grado di leggere un libro da adulti, ma ero incantata dal suono delle parole, dalle fantasie che evocavano. In particolare la mia immaginazione era solleticata da un libro di Yasunari Kawabata dal titolo Bellezza e tristezza. Lo avrei poi letto molti anni più tardi, dopo aver scoperto una passione per la letteratura giapponese. Perché ho

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