Sherlock Holmes e la sindrome di Abraham de Moivre

Di G.P. Rossi

Giallo - romanzo breve (58 pagine) - Sherlock Holmes e il dr. Watson indagano in un paesino dell’Essex infestato da fantasmi...

Mentre Betty, la cameriera di Watson, viene sconvolta da un telegramma che riporta una data misteriosa, Sherlock Holmes insieme al suo fidato amico sono coinvolti a indagare a Borley, un piccolo paesino dell’Essex infestato da fantasmi, dove qualcuno non è chi dice di essere; e un vecchio nemico muove i fili di un intricato gioco per il possesso di un gioiello misterioso.

Uomini  e spettri si aggirano intorno ai nostri eroi, i quali dovranno difendersi con tutti i mezzi per sopravvivere e per scoprire il mistero che gira attorno alla canonica del paese.

Nato a Roma, laureato in Chimica alla Università degli Studi di Roma La Sapienza, G.P. Rossi lavora nel campo delle Telecomunicazioni occupandosi di eSIM e di Digital Identity su progetti in ambito GSMA (GSM Association). È giornalista pubblicista, e scrive su Cor.Com, giornale che tratta di economia ed innovazione digitale. Ha già pubblicato diversi racconti per la Giulio Perrone Editore, nelle antologie Il Desiderio, Al Bar, Il Sogno. Con Delos Digital ha pubblicato i saggi Realtà Virtuale – Manuale di sopravvivenza e Digital Identity – Manuale di sopravvivenza e due storie di Sherlock Holmes in Sherlockiana.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 4 lug 2017
• ISBN: 9788825402827

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

G.P. Rossi

Sherlock Holmes e la sindrome di Abraham de Moivre

ROMANZO BREVE

Prima edizione luglio 2017

ISBN 9788825402827

© 2017 G.P. Rossi

Edizione ebook © 2017 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e la sindrome di Abraham de Moivre

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

Tra verità e finzione

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Il libro

Sherlock Holmes e il dr. Watson indagano in un paesino dell’Essex infestato da fantasmi...

Mentre Betty, la cameriera di Watson, viene sconvolta da un telegramma che riporta una data misteriosa, Sherlock Holmes insieme al suo fidato amico sono coinvolti a indagare a Borley, un piccolo paesino dell’Essex infestato da fantasmi, dove qualcuno non è chi dice di essere; e un vecchio nemico muove i fili di un intricato gioco per il possesso di un gioiello misterioso.

Uomini  e spettri si aggirano intorno ai nostri eroi, i quali dovranno difendersi con tutti i mezzi per sopravvivere e per scoprire il mistero che gira attorno alla canonica del paese.

L'autore

Nato a Roma, laureato in Chimica alla Università degli Studi di Roma La Sapienza, G.P. Rossi lavora nel campo delle Telecomunicazioni occupandosi di eSIM e di Digital Identity su progetti in ambito GSMA (GSM Association). È giornalista pubblicista, e scrive su Cor.Com, giornale che tratta di economia ed innovazione digitale. Ha già pubblicato diversi racconti per la Giulio Perrone Editore, nelle antologie Il Desiderio, Al Bar, Il Sogno. Con Delos Digital ha pubblicato i saggi Realtà Virtuale – Manuale di sopravvivenza e Digital Identity – Manuale di sopravvivenza e due storie di Sherlock Holmes in Sherlockiana.

Dallo stesso autore

G.P. Rossi, Digital Identity - Manuale di sopravvivenza TechnoVisions ISBN: 9788865307670 G.P. Rossi, Realtà Virtuale - Manuale di sopravvivenza TechnoVisions ISBN: 9788865308776 G.P. Rossi, Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione Sherlockiana ISBN: 9788825401943 G.P. Rossi, Blockchain TechnoVisions (in preparazione) ISBN: 9788825402933

1

A Baker Street 221B, anche se ormai era già giunta la primavera, era una fredda e umida mattina di sole, almeno fu così che la raccontò Sherlock a me, il suo amico dottor John Watson, in quanto, vivendo ormai da solo, non ero lì per ovvi motivi.

Holmes, seduto sul divano e immerso nei suoi pensieri, si stava riscaldando davanti al camino, quando sentì bussare alla porta. – Avanti, signorina Betty! – la invitò a entrare.

Da dietro la porta ci fu un attimo di esitazione, ma dopo pochi secondi la ragazza entrò in stanza poggiando l’ombrello, mentre Sherlock non si era mosso di un millimetro e restava seduto davanti al camino sebbene Betty, ovvero la mia cameriera, fosse entrata.

– Come ha capito che ero io? – chiese lei.

Holmes, che amava molto la teatralità, rimase seduto senza guardarla in faccia. – Vede, anche se di fuori le carrozze fanno un rumore infernale, potrei dirle che ho riconosciuto i suoi passi, distinguibili meravigliosamente perché lei poggia in modo anomalo il tallone sinistro, creando un suono unico che mi colpì molto il giorno che ci incontrammo a casa del suo datore di lavoro, dal mio caro amico Watson. Ma sarò sincero con lei – proferì Holmes non concludendo la frase e portando all’esasperazione la curiosità di Betty.

– Sì, mi dica? – chiese lei sperando che Sherlock finisse la frase.

Lui con un sorriso sornione che Betty non poté vedere. – Ho semplicemente sentito il suo nome mentre si presentava alla signora Hudson da basso – mentendo, in quanto ne aveva riconosciuto proprio il passo.

– Capisco – disse lei un po’ delusa.

– Prego, si sieda e mi racconti perché è qui – concluse Sherlock accogliendo Betty e facendola accomodare, senza neanche alzarsi.

– Prima di tutto, signor Holmes, il perché io sia qui deve rimanere confidenziale – si raccomandò lei.

– Ogni cliente per me è confidenziale. Si fidi e mi dica qual è il suo problema.

Betty fece una pausa, come se non sapesse come iniziare. – Vede Signor Holmes io faccio parte di un piccolo gruppo che si chiama Società Nazionale per il suffragio femminile – iniziò a raccontare.

– Una suffragetta! – esclamò Sherlock pensando come il mio sospetto su Betty fosse giusto.

– Sì, ma non voglio che lei mi giudichi per questo. Desidero solo il suo aiuto – rispose lei con astio.

– Non si preoccupi – disse Holmes. – Non sono avvezzo a giudicare le persone, ma i fatti, signorina Betty, e da me avrà sempre un giudizio imparziale.

– Ne sono certa, ed è per questo che sono venuta da lei – rispose Betty attenuando i toni.

– Allora proceda senza tentennamenti – la incoraggiò lui che odiava molto i preamboli degli altri.

Betty fece mente locale. – Iniziò tutto circa una settimana fa mentre mi trovavo nella sede della nostra associazione e intercettai un telegramma diretto alla nostra direttrice.

– Dame Millicent Fawcett, se non sbaglio – intervenne lui.

– Sì esattamente, anche se a lei fa piacere essere chiamata con il suo nome da nubile, Garrett.

– Naturalmente – disse Holmes un pò ironico.

– È molto importante, per noi donne, mantenere il proprio cognome da nubile! – esclamò Betty stizzita.

Holmes, senza neanche farci caso chiese: – E come fa a dire che era indirizzata alla signora Garrett? – marcando l’accento su quel cognome da nubile.

– Perché è lei la direttrice e nessuna delle socie riceve telegrammi lì, a parte Madame Garrett – replicò lei piccata.

– La prego, continui – rispose Holmes, questa volta attenuando lui i toni.

– Come le dicevo trovai nella posta questo telegramma indirizzato a lei e poiché sono anche la sua segretaria, e avendone il permesso, lo aprii credendo che fosse qualcosa riguardante la nostra società, ma purtroppo non era così.

– E di che cosa si trattava? – chiese Sherlock.

– Di qualcosa di bizzarro Signor Holmes. Lì per lì