Senza traccia

Di Patrizia Trinchero

RACCONTO LUNGO (49 pagine) - GIALLO - Un uomo è stato rapito e costretto a delinquere, la sua unica speranza sono due biglietti fatti arrivare a Holmes. Riuscirà il detective a salvarlo senza indizi?

Un giovane grafologo americano e sua sorella vengono rapiti e l'uomo è costretto a partecipare ai piani criminali della banda che tiene in ostaggio la sorella. Un solo uomo in tutta Londra può salvarlo. Ma basteranno un paio di biglietti, fatti arrivare in modo roccambolesco al detective, a fornire indizi sufficienti per trovare il nascondiglio del giovane? E Holmes sarà capace di liberarlo senza mettere in pericolo la sorella? Un caso che costringerà il detective di Baker Street a portare al massimo livello le sue capacità deduttive, lasciando ancora una volta meravigliato Watson.

Patrizia Trinchero, astigiana, appassionata ed esperta sherlockiana ha esordito sulle pagine della "Sherlock Magazine" e successivamente nell'antologia "Sherlock Holmes in Italia" a cura di Luigi Pachì (Delos Books, 2012). Ha pubblicato anche sullo Strand Magazine a cura dell'associazione USIH e ha recentemente tradotto il secondo volume della collana Baker Street Collection dal titolo "Sherlock Holmes e il vampiro di Whitechapel" di Dean P. Turnbloom (Delos Books, giugno 2013). Ha vinto un'edizione dello "Sherlock Magazine Award" col racconto apocrifo "Il gioco è cominciato, Holmes!"

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 10 feb 2015
• ISBN: 9788867756599

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

Patrizia Trinchero

Senza traccia

Racconto lungo

Prima edizione febbraio 2015

ISBN 9788867756599

© 2014 Patrizia Trinchero

Edizione ebook © 2015 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

Senza traccia

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

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Il libro

Un uomo è stato rapito e costretto a delinquere, la sua unica speranza sono due biglietti fatti arrivare a Holmes. Riuscirà il detective a salvarlo senza indizi?

Un giovane grafologo americano e sua sorella vengono rapiti e l'uomo è costretto a partecipare ai piani criminali della banda che tiene in ostaggio la sorella. Un solo uomo in tutta Londra può salvarlo. Ma basteranno un paio di biglietti, fatti arrivare in modo roccambolesco al detective, a fornire indizi sufficienti per trovare il nascondiglio del giovane? E Holmes sarà capace di liberarlo senza mettere in pericolo la sorella? Un caso che costringerà il detective di Baker Street a portare al massimo livello le sue capacità deduttive, lasciando ancora una volta meravigliato Watson.

L'autore

Patrizia Trinchero, astigiana, appassionata ed esperta sherlockiana ha esordito sulle pagine della Sherlock Magazine e successivamente nell'antologia Sherlock Holmes in Italia a cura di Luigi Pachì (Delos Books, 2012). Ha pubblicato anche sullo Strand Magazine a cura dell'associazione USIH e ha recentemente tradotto il secondo volume della collana Baker Street Collection dal titolo Sherlock Holmes e il vampiro di Whitechapel di Dean P. Turnbloom (Delos Books, giugno 2013). Ha vinto un'edizione dello Sherlock Magazine Award col racconto apocrifo Il gioco è cominciato, Holmes!

Dello stesso autore

Patrizia Trinchero, Il gioco è cominciato, Holmes! Sherlockiana ISBN: 9788867751266 Patrizia Trinchero, Punti di vista Sherlockiana ISBN: 9788867752416 Patrizia Trinchero, Fantasmi afgani Sherlockiana ISBN: 9788867756254

Capitolo 1

Era passato un anno esatto da quando Holmes aveva accettato lo strano e intricato caso di Jefferson Hope, da me ribattezzato Uno studio in rosso e la nostra vita a Baker Street scorreva ormai sui binari regolari della quotidianità. Stentavo ancora a credere che potesse esistere un lavoro bizzarro come quello che aveva intrapreso il mio compagno di appartamento, ma avevo potuto vedere sul campo le sue innumerevoli abilità e la maestria con cui era arrivato ad arrestare quell’uomo astuto e indomito e diversi altri dopo di lui. Era stato un onore poterlo affiancare in quell’impresa. Quei giorni di tensione alle stelle e di strapazzi non avevano giovato molto ai miei nervi ancora scossi, ma avevano allontanato di parecchio la noia dalla mia convalescenza. Ed era stato anche l'inizio della mia saltuaria collaborazione con Holmes, collaborazione che era andata crescendo mano a mano che la mia salute aveva dato segni di miglioramento. La primavera, in quel 3 marzo del 1882, si stava lentamente facendo strada tra l’onnipresente e giallastra nebbia londinese e, nonostante il sole fosse solito affacciarsi con maggiore frequenza, il freddo pungente e le temperature polari continuavano a stringere la loro morsa sui quattro milioni di abitanti che affollavano la città e sulla mia povera spalla malandata, memoria acuta dagli ancora troppo recenti eventi afgani.

Rientrando da un breve tentativo di passeggiata in quella che pareva una giornata più mite delle altre, avevo incrociato l'ispettore Lestrade ma non avevo osato chiedere al mio amico quale fosse lo scopo della sua visita.

Alcuni giorni dopo, a colazione, era stato Holmes stesso a  informarmi che la sua attenzione si era focalizzata su un nuovo caso. Un abile coppia di truffatori, tra cui un falsario, stava letteralmente sommergendo Londra con testamenti, contratti, cambiali, documenti finanziari, lettere private, tutto abilmente contraffatto, e in modo così perfetto che le persone che erano state raggirate, pur sapendo di non aver vergato quei documenti, faticavano a disconoscerne la grafia.

Le giornate passarono e  il mio coinquilino non fece più nessun accenno al caso, ne io osai essere così indiscreto da chiedere se ci fossero delle novità. Un tranquillo pomeriggio di fine marzo in cui l’umidità aveva riacutizzato il dolore alla spalla sinistra, me ne stavo accucciato sul divanetto del nostro salotto sfogliando con distrazione le pagine del Medical Journal, mentre Holmes era alle prese con uno dei suoi esperimenti chimici, districandosi tra provette, storte e becchi di Bunsen. Fummo entrambi sorpresi dalla scampanellata, seguita poco dopo dall’ingresso della signora Hudson che annunciava un visitatore per il mio coinquilino. La povera donna non ebbe nemmeno il tempo di scostarsi che un giovanotto alto e magro, accuratamente sbarbato e con una folta e corta zazzera bionda ben pettinata e impomatata, entrò con urgenza nel nostro salottino. Il giovane, sulla trentina, vestiva un completo grigio scuro sobrio ed elegante, e teneva sotto il braccio sinistro una enorme quantità di documenti. Guardò con timidi occhi verdi e un certo imbarazzo me e il mio coinquilino prima di decidersi ad aprire bocca.

– Chi di voi è il signor Sherlock Holmes?

– Al suo servizio signor Douglas, – rispose il mio amico – come posso esserle utile?

L’effetto di queste parole