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Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr
Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr
Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr
E-book118 pagine1 ora

Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr

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Info su questo ebook

Giallo - romanzo breve (70 pagine) - Sherlock Holmes e il fidato Watson sono chiamati ad investigare sull'intrigante segreto della famosa isola di Eilean Mòr. Il mistero pare ruotare attorno a una terribile leggenda e su un’arma inventata da Nikola Tesla.


Sherlock Holmes e il suo fidato amico Watson sono chiamati ad investigare su uno dei segreti più intriganti di inizio '900, ovvero quello della famosa isola di Eilean Mòr. Il mistero sembra ruotare attorno al famoso gioiello Koh-i-Noor, avvolto da una terribile leggenda e, mentre il caso s’infittisce sempre di più, i due compagni d'avventura scopriranno che dei documenti, riguardanti un’arma inventata da Nikola Tesla, sono stati sottratti dalla Royal Society. Alla fine Sherlock risolverà tutti gli enigmi rischiando la propria vita a causa di uno scontro finale dall’esito incerto, in cui affronterà, sempre accanto a Watson, la donna oscura, figlia del suo acerrimo nemico Moriarty.


Nato a Roma, laureato in Chimica alla Università degli Studi di Roma La Sapienza, G.P. Rossi lavora nel campo delle Telecomunicazioni occupandosi di eSIM e di Digital Identity su progetti in ambito GSMA (GSM Association). È giornalista pubblicista, e scrive su Cor.Com, giornale che tratta di economia e innovazione digitale. Ha già pubblicato per Delos Digital due apocrifi sherlockiani in questa collana e due ebook per la collana TechnoVisions, oltre ad aver scritto diversi racconti per la Giulio Perrone Editore, nelle antologie Il Desiderio, Al Bar e Il Sogno.

LinguaItaliano
Data di uscita8 mag 2018
ISBN9788825405866
Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr

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    Anteprima del libro

    Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr - G.P. Rossi

    a cura di Luigi Pachì

    G.P. Rossi

    Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr

    ROMANZO BREVE

    ISBN 9788825405866

    © 2018 G.P. Rossi

    Edizione ebook © 2018 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Epilogo

    Tra Verità e Finzione

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Sherlock Holmes e il fidato Watson sono chiamati ad investigare sull'intrigante segreto della famosa isola di Eilean Mòr. Il mistero pare ruotare attorno a una terribile leggenda e su un’arma inventata da Nikola Tesla.

    Sherlock Holmes e il suo fidato amico Watson sono chiamati ad investigare su uno dei segreti più intriganti di inizio '900, ovvero quello della famosa isola di Eilean Mòr. Il mistero sembra ruotare attorno al famoso gioiello Koh-i-Noor, avvolto da una terribile leggenda e, mentre il caso s’infittisce sempre di più, i due compagni d'avventura scopriranno che dei documenti, riguardanti un’arma inventata da Nikola Tesla, sono stati sottratti dalla Royal Society. Alla fine Sherlock risolverà tutti gli enigmi rischiando la propria vita a causa di uno scontro finale dall’esito incerto, in cui affronterà, sempre accanto a Watson, la donna oscura, figlia del suo acerrimo nemico Moriarty.

    L'autore

    Nato a Roma, laureato in Chimica alla Università degli Studi di Roma La Sapienza, G.P. Rossi lavora nel campo delle Telecomunicazioni occupandosi di eSIM e di Digital Identity su progetti in ambito GSMA (GSM Association). È giornalista pubblicista, e scrive su Cor.Com, giornale che tratta di economia e innovazione digitale. Ha già pubblicato per Delos Digital due apocrifi sherlockiani in questa collana e due ebook per la collana TechnoVisions, oltre ad aver scritto diversi racconti per la Giulio Perrone Editore, nelle antologie Il Desiderio, Al Bar e Il Sogno.

    Dallo stesso autore

    G.P. Rossi, Digital Identity - Manuale di sopravvivenza TechnoVisions ISBN: 9788865307670 G.P. Rossi, Realtà Virtuale - Manuale di sopravvivenza TechnoVisions ISBN: 9788865308776 G.P. Rossi, Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione Sherlockiana ISBN: 9788825401943 G.P. Rossi, Sherlock Holmes e la sindrome di Abraham de Moivre Sherlockiana ISBN: 9788825402827 G.P. Rossi, Blockchain TechnoVisions ISBN: 9788825402933

    1

    Non avrei mai pensato di dirlo, ma tornare al 221B di Baker Street, dopo che la mia cameriera Betty si era licenziata per andare a vivere con il suo sposo, mi piaceva.

    Riprendere le mie vecchie abitudini, ridividendo la casa con Holmes, non era stato affatto faticoso come immaginavo; la cucina della signora Hudson era ottima come sempre e riuscivo anche a fare le visite ai miei pazienti nella mia vecchia casa da sposato, quindi mi tenevo molto occupato.

    Ormai era passata l’estate e l’inverno stava per iniziare, il tempo era volato da quando, a maggio, ci era stato recapitato un misterioso gioiello, dal quale Sherlock ora aveva estratto il diamante, e da quando avevamo scoperto che il nostro defunto nemico Moriarty aveva una figlia che aveva rilevato l’attività criminale del padre.

    Per fortuna, dopo che Holmes riuscì a recuperare quel gioiello a Borley nell’Essex ed eravamo tornati a Londra, nessuno aveva cercato di impossessarsene; d’altronde sarebbe stato impossibile, Sherlock lo aveva nascosto così bene che neanche io, il suo fidato amico Watson, sapevo dove fosse.

    Holmes, vista la pericolosità di una Moriarty, voleva risolvere il mistero del gioiello senza coinvolgere altri.

    Ormai erano passati diversi mesi e lui non ne parlava con piacere, l’unica volta che gli chiesi qualcosa al riguardo mi disse: Pazienza Watson, il mistero si risolverà da solo, parole strane, soprattutto se pronunciate dal mio amico; a quel punto non avevo voluto indagare oltre e non avevo chiesto più nulla.

    Preoccupato, avevo obbligato il mio amico a seguire qualche facile caso e ciò aveva fatto in modo di tenere la mente di Sherlock impegnata e lontana dai suoi vizi.

    Inoltre, da poco, Mycroft aveva pregato Holmes di indagare su di un furto di documenti alla Royal Society, più che altro credevo che glielo avesse chiesto per tenerlo occupato.

    L’inverno era appena iniziato e il primo anno del novecento era alle porte, io avevo finito le mie visite giornaliere ed ero tornato a Baker Street; entrato avevo pregato la signora Hudson di portarmi un bel tè caldo, in quanto il tragitto a piedi mi aveva gelato.

    Sedutomi sulla poltrona, di fronte al camino, raccolsi i frutti del calore sul mio corpo e iniziai a bere un’ottima miscela del mio tè Earl Grey, che, ogni volta, mi faceva pensare come il povero conte Grey fosse più famoso per il suo tè che non per i suoi atti da Primo Ministro.

    Aprii il Chronicle e, sfogliando qualche pagina, l’occhio mi cadde su di un trafiletto riguardante la misteriosa scomparsa dei custodi del faro, che stava incuriosendo tutta la Gran Bretagna, quando, d’un tratto, sentii entrare qualcuno di soppiatto, mi girai di scatto, quasi facendo cadere il mio tè e mi accorsi che era Holmes, stranamente con una faccia felice, che poche volte avevo visto.

    – Watson, che fa in vestaglia, presto si vesta, stasera usciamo a divertirci – mi ordinò Sherlock. – Forza svelto!

    Io, che ero alquanto distrutto dalla giornata, cercai di oppormi. – Holmes, oggi non sono in vena e poi non ho molta fame, magari un altro giorno – mi opposi, riprendendomi dallo spavento.

    Sherlock mi guardò contrariato, ma in modo gentile. – Neanche se la invitassi da Simpson a mangiare un’ottima bistecca al sangue? Ah, s’intende che offro io.

    Guardai Holmes di sbieco, lui di solito, se non c’era un valido motivo, non offriva mai. Badate, il mio amico non era affatto tirchio, anzi, ma non vedeva il piacere nell’offrire del cibo se non a chi non se lo potesse permettere; in questo, come in molto altro, era un vero pragmatico. – Ma senza aver prenotato non troveremo mai un tavolo – mi opposi ancora.

    Lui, ridendo della mia flebile difesa, mi guardò. – Watson, dopo i favori che abbiamo fatto al vecchio Simpson, sa bene che per noi c’è sempre un posto libero.

    Non replicai in quanto, come sempre, aveva ragione, perciò mi arresi. – C’è qualche occasione particolare? – chiesi ormai convinto dal mio amico e anche perché una bistecca da Simpson era difficile da rifiutare.

    – Lei si vesta in fretta, del resto ne parleremo in carrozza – mi rispose misterioso.

    Spinto dalla curiosità e soprattutto da Holmes che mi metteva fretta, mi alzai dal mio torpore e iniziai a vestirmi per uscire.

    Appena fui pronto, dovetti inseguire Sherlock per le scale, visto che si era già precipitato fuori, lì incontrammo la signora Hudson che quasi venne travolta dalla nostra fretta, per fortuna, mentre stavo per chiudere la porta, feci in tempo a scusarmi, altrimenti, conoscendo il suo carattere e permalosità, per qualche giorno l’avremmo dovuta sopportare isterica.

    Sherlock aveva già fermato una carrozza e, aprendomi la portiera, mi fece cenno di entrare, io, seguito da lui, mi precipitai dentro.

    – Da Simpson, al numero 100 di Strand – ordinò al cocchiere.

    – Sì, signore – rispose l’altro, sferzando i cavalli e sapendo benissimo dove dovesse andare, vista la fama risaputa di quel ristorante.

    – Ma insomma Holmes, cosa è tutta questa fretta? Stiamo soltanto andando da Simpson,

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