Sherlock Holmes e la maledizione del Cigno Nero

Di Davide del Monaco

Giallo - racconto lungo (48 pagine) - Un'indagine carica di mistero e soprannaturale... Riuscirà Sherlock Holmes a interrompere e svelare "La maledizione del Cigno Nero"?

L'Ispettore Bradstreet, amico e collega dell'Ispettore Lestrade, che ha aiutato Sherlock Holmes e il dottor Watson in numerosi casi, è stato trovato morto nell'East End. Nessuna spiegazione, nessun sospetto, nessuna arma. Solo lo strano tatuaggio di un cigno nero sul polso. Sherlock Holmes inizia così una delle sue più emozionanti avventure, accompagnato come sempre dal suo amico Watson, in una Londra carica di mistero e soprannaturale. Riuscirà il grande investigatore a dissipare le ombre che avvolgono la città? Riuscirà a interrompere e svelare "La maledizione del Cigno Nero"?

Nato nel 1991, vive a Taranto dove ha raggiunto la maturità scientifica. Lavora presso un'associazione di volontariato che si occupa di doposcuola e ripetizioni per bambini e ragazzi. Ha iniziato a scrivere ispirato dai racconti di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie, cercando di ampliare sempre la propria conoscenza dei generi letterari, nella speranza di riempire i suoi racconti di diverse sfaccettature. Dopo numerose idee ha deciso di partecipare ad alcuni concorsi tra cui quello bandito dalla casa editrice online Wizards & Blackholes e allo Sherlock Magazine Award 2015, bandito dall'omonima rivista.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 27 feb 2018
• ISBN: 9788825405118

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

Davide Del Monaco

Sherlock Holmes e la maledizione del Cigno Nero

RACCONTO LUNGO

Prima edizione febbraio 2018

ISBN 9788825405118

Edizione ebook © 2018 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e la maledizione del Cigno Nero

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

In questa collana

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Il libro

Un'indagine carica di mistero e soprannaturale... Riuscirà Sherlock Holmes a interrompere e svelare La maledizione del Cigno Nero?

L'Ispettore Bradstreet, amico e collega dell'Ispettore Lestrade, che ha aiutato Sherlock Holmes e il dottor Watson in numerosi casi, è stato trovato morto nell'East End. Nessuna spiegazione, nessun sospetto, nessuna arma. Solo lo strano tatuaggio di un cigno nero sul polso. Sherlock Holmes inizia così una delle sue più emozionanti avventure, accompagnato come sempre dal suo amico Watson, in una Londra carica di mistero e soprannaturale. Riuscirà il grande investigatore a dissipare le ombre che avvolgono la città? Riuscirà a interrompere e svelare La maledizione del Cigno Nero?

L'autore

Nato nel 1991, vive a Taranto dove ha raggiunto la maturità scientifica. Lavora presso un'associazione di volontariato che si occupa di doposcuola e ripetizioni per bambini e ragazzi. Ha iniziato a scrivere ispirato dai racconti di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie, cercando di ampliare sempre la propria conoscenza dei generi letterari, nella speranza di riempire i suoi racconti di diverse sfaccettature. Dopo numerose idee ha deciso di partecipare ad alcuni concorsi tra cui quello bandito dalla casa editrice online Wizards & Blackholes e allo Sherlock Magazine Award 2015, bandito dall'omonima rivista.

Capitolo 1

Molte volte alcuni dei miei lettori più vicini mi chiedono come faccia a scegliere determinate storie, alcune avventure, che riguardano il mio amico Sherlock Holmes piuttosto che altre. Come ho già accennato in molti dei miei resoconti, cerco di scegliere i casi che mettono in mostra le straordinarie doti del mio amico, le sue abilità di osservazione e deduzione. Ma non solo. Spesso la mia scelta è contraddistinta dalla volontà di raccontare le avventure che mi hanno incredibilmente colpito e, non lo nego, a volte profondamente segnato. Tra i tantissimi racconti che conservo gelosamente in una cassetta di sicurezza alla National Bank di Londra, molti ancora non mi è concesso divulgarli. Questa selezione mi è imposta prima di tutto dallo stesso Holmes. Non poche volte mi ha fatto notare che nello scrivere degli avvincenti casi di cui siamo stati testimoni, io mi sia più soffermato sulla storia dei personaggi, sull’aspetto romantico dell’avventura e non abbia trattato il caso con semplice distacco scientifico, descrivendo solamente quei dettagli e quegli elementi che avrebbero portato alla soluzione finale. Un altro ostacolo invece è rappresentato dal buon senso. Alcune circostanze riguardano persone di così alto rango o trattano argomenti talmente sensazionali e grotteschi che pubblicarli adesso potrebbe, senza esagerare, danneggiare il tessuto della società stessa.

Le vicende che mi appresto a narrare, appartengono a quest’ultima categoria. Ma oggi siamo nel 1915, all’alba di una guerra che si prospetta terribile e la società ormai è profondamente cambiata. I fatti che un tempo potevano essere novità agghiaccianti, adesso sono semplice quotidianità.

Perciò, sollecitato da una lettera di Holmes che mi consente di descrivere nel dettaglio gli eventi ai quali fummo testimoni, ho deciso di rendere pubblichi i fatti. L’episodio, denominato a suo tempo La maledizione del cigno nero, presenta aspetti innovativi e avvenimenti talmente angoscianti che credo di non averne mai raccontati di simili nella lunga carriera di Sherlock Holmes.

Dal taccuino degli appunti leggo che era il Novembre del 1890. Erano passati dei mesi dall’ultimo caso degno di nota che Holmes dovette affrontare e l’ombra della noia seguita dal mancato utilizzo delle sue doti iniziava a farsi sentire sul viso del mio amico. Gli occhi quasi serrati e il suo al naso aquilino facevano sembrare il mio amico ancora più magro e alto di quanto già non fosse. Ogni tanto il suo sguardo cadeva sul comodino, dove si trovava la siringa e la bottiglietta che gli permettevano di uscire da quella sorta di depressione causata dal mancato utilizzo del suo cervello. Era una bellissima giornata per quanto strana soprattutto in questo periodo dell’inverno. Eravamo seduti sulle nostre poltrone e io guardavo fuori la finestra ammirando la luce che filtrava con estrema forza illuminando l’intera stanza.

– Ha ragione Watson. Potrebbe comunque non essere una buona idea fare una passeggiata nel parco stamattina – Holmes riusciva a lasciarmi sempre a bocca aperta.

– Ma Holmes, come ha fatto? – Non era la prima volta che seguiva i miei pensieri semplicemente osservandomi, ma ogni volta non riuscivo a credere che ci riuscisse.

– Niente di più semplice mio caro Watson. Da quando si è seduto non ha fatto altro che leggere il giornale. Poi ha spostato lo sguardo in alto verso la data di oggi e l’ha fissata finché il suo viso non si è fatto cupo. Sembrava stesse facendo un calcolo, ma perché un’operazione avrebbe dovuto rattristarla? Ho avuto la risposta quando ha prima guardato me