Sherlock Holmes e il naufragio della goletta Sophy Anderson

Di Gary Lovisi

Giallo - romanzo breve (58 pagine) - Cos’hanno in comune un naufragio avvenuto vent’anni prima e una pietra magica che risale all’epoca dell’Esodo di Mosè?

Un nuovo caso complicato e un’indagine molto pericolosa turbano il sonno di Sherlock Holmes e del suo amico, il dottor Watson.

Una giovane attrice, minacciata di morte, chiede aiuto al grande investigatore. Il motivo è oscuro, nascosto nelle pieghe del tempo: cos’hanno in comune un naufragio avvenuto vent’anni prima e una pietra magica che risale all’epoca dell’Esodo di Mosè? Chiuso in un mutismo ermetico, Holmes, forse per la prima volta, si troverà in difficoltà di fronte a un caso all’apparenza inestricabile.

Gary Lovisi è tra i candidati al Premio Edgar della Mystery Writers of America come autore del racconto ispirato a Sherlock Holmes The Adventure of the Missing Detective. È appassionato di Holmes e collezionista di tutto ciò che riguarda il leggendario investigatore, su cui scrive anche diversi articoli e racconti apocrifi. È il direttore editoriale e curatore della rivista Paperback Parade e della recente antologia The Great Detective: His Further Adventures (Wildside Press). La sua prossima pubblicazione, The Secret Adventures of Sherlock Holmes: Book 3 (Ramble House), contiene quattro recenti pastiche, raccolti per la prima volta in un libro.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 19 dic 2017
• ISBN: 9788825404517

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

Gary Lovisi

Sherlock Holmes e il naufragio della goletta Sophy Anderson

ROMANZO BREVE

Traduzione di Lia Tomasich

Prima edizione dicembre 2017

ISBN 9788825404517

© Originally published in Gryphon Double #3, 1992, copyright 1992 & 2015 by Gary Lovisi. All Rights Reserved.

Titolo originale: The Loss of The British Bark Sophy Anderson

Edizione ebook © 2017 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione: Lia Tomasich

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Indice

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e il naufragio della goletta Sophy Anderson

Capitolo I: l’attrice

Capitolo II: la nave

Capitolo III: Black Johnny

Capitolo IV: lo smeraldo

Capitolo V: il sopravvissuto

Capitolo VI: una terribile condanna

Capitolo VII: una penosa frustrazione

Capitolo VIII: una richiesta di aiuto respinta

Capitolo IX: un aiuto inaspettato

Capitolo X: la soluzione

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Il libro

Cos’hanno in comune un naufragio avvenuto vent’anni prima e una pietra magica che risale all’epoca dell’Esodo di Mosè?

Un nuovo caso complicato e un’indagine molto pericolosa turbano il sonno di Sherlock Holmes e del suo amico, il dottor Watson.

Una giovane attrice, minacciata di morte, chiede aiuto al grande investigatore. Il motivo è oscuro, nascosto nelle pieghe del tempo: cos’hanno in comune un naufragio avvenuto vent’anni prima e una pietra magica che risale all’epoca dell’Esodo di Mosè? Chiuso in un mutismo ermetico, Holmes, forse per la prima volta, si troverà in difficoltà di fronte a un caso all’apparenza inestricabile.

L'autore

Gary Lovisi è tra i candidati al Premio Edgar della Mystery Writers of America come autore del racconto ispirato a Sherlock Holmes The Adventure of the Missing Detective. È appassionato di Holmes e collezionista di tutto ciò che riguarda il leggendario investigatore, su cui scrive anche diversi articoli e racconti apocrifi. È il direttore editoriale e curatore della rivista Paperback Parade e della recente antologia The Great Detective: His Further Adventures (Wildside Press). La sua prossima pubblicazione, The Secret Adventures of Sherlock Holmes: Book 3 (Ramble House), contiene quattro recenti pastiche, raccolti per la prima volta in un libro.

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Capitolo I: l’attrice

Scorrendo i miei appunti dell’anno 1887, mi accorgo che c’è un un caso che spicca su tutti gli altri per l’alto grado di pericolo in cui mise Sherlock Holmes e me, per non parlare della bella attrice di teatro Susan Copely. Fu un caso davvero agghiacciante, e anche ora che scrivo queste parole, credo che lo lascerò impubblicato fino alla mia morte, perché non potrei infliggere al mio pubblico di lettori il tormento di una storia così diabolica e tragica mentre sono ancora in vita.

Il ricordo è tuttora così nitido. Susan Copely non era diversa da un’altra attrice di fama, la donna, come Holmes ama ricordare Irene Adler in questi giorni. Avevo intitolato la mia pubblicazione del caso Adler, che fu la nostra prima investigazione insieme, Uno studio in rosso. Doveva ancora apparire sugli stand della rivista Beeton’s Christmas Annual. Così fu con Irene Adler ben presente nella mia mente che mi accinsi a scrivere il resoconto ben più cupo e inquietante di ciò che accadde nella vicenda che coinvolse l’affascinante e raffinata signorina Susan Copely.

Era una notte fredda ed era molto tardi. La signora Hudson, la nostra indomita governante, si era ritirata diverse ore prima, così fui io che risposi al campanello.

Là, sulla soglia dell’appartamento, mi ritrovai ad ammirare una donna di una bellezza sorprendente. Non doveva avere più di trent’anni, bella di lineamenti e di forme, e se ne stava in piedi con un portamento di calma dignità che si nota solo nelle signore dell’alta nobiltà.

– Posso entrare, dottor Watson? – chiese con un sorriso, poiché si accorse che l’avevo fissata a lungo meravigliato e deliziato, lasciando solo in un secondo momento trapelare il mio imbarazzo. Ancora un po’ confuso, la invitai a entrare e le feci strada fino alle stanze che occupavamo Holmes e io.

– Come sa il mio nome, signora? – chiesi incuriosito.

– È evidente, non può essere nessun altro se non il dottor Watson – rispose, con mia grande sorpresa. Il fugace accenno di un sorriso sulle labbra mi fece capire che l’avevo in qualche modo divertita. Aveva evidentemente notato il mio turbamento e la mia curiosità, perché aggiunse con una vocina: – Ogni suo gesto mi fa capire che lei è un uomo dedito alla medicina, ma ci sono altre prove a sostegno della mia ipotesi.

– Davvero? Be’ mi piacerebbe molto ascoltarle – dissi con impazienza, perché ero sicuro di non averla mai incontrata prima; né pensavo che fosse una conoscenza del mio amico.

Oltrepassammo la porta dell’appartamento e mi voltai in attesa di una qualche risposta. Quello che mi disse fu alquanto inaspettato.

– Oggi lei ha lavorato in ospedale, sebbene non sia suo solito – disse. Era un’affermazione, non una domanda. Poi aggiunse: – Era al Saint Barts, non è vero?

– Sì – risposi deciso, per quanto fossi intimamente sbalordito. – Ma come fa a saperlo?

Accennò di nuovo un sorriso, con una specie di smorfia da folletto. Era una vera seduttrice e anche se me ne rendevo conto, non potevo fare a meno di esserne attratto.

Fu in quel momento che Sherlock Holmes fece il suo ingresso nella stanza. Subito, lui e la visitatrice si guardarono studiandosi a vicenda. Riuscivo a sentire l’elettricità nell’aria. Era l’incontro di due persone straordinarie, di grande volontà e di incredibili risorse intellettuali.

– Mio