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Racconti di un biciclo – La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini
Racconti di un biciclo – La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini
Racconti di un biciclo – La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini
E-book47 pagine36 minuti

Racconti di un biciclo – La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini

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Info su questo ebook

Racconti di un biciclo raccoglie articoli pubblicati da University of New Hampshire Magazine, Wall Street Journal, Air & Space / Smithsonian, AOPA Pilot e nel Piper Cub Forum online

LinguaItaliano
Data di uscita30 giu 2018
ISBN9781547534708
Racconti di un biciclo – La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini

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    Racconti di un biciclo – La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini - Daniel Ford

    Racconti di un biciclo

    La mia storia d’amore tardiva con un Piper Cub e i suoi fratellini

    Daniel Ford

    Traduzione di Giacomo Caruso

    Chinese ideogram

    Warbird Books 2018

    Indice

    Roger, mio

    Viaggio sentimentale

    Comportamenti insoliti in Arizona

    Basso e lento in New Jersey

    Un piccolo aereo e un grande lago

    Incontro con l’Emergenza di Difesa Nazionale

    L’inviato

    Copyright

    Illustrazioni

    Copertina: il Piper di Ron Wilcher in volo

    Il pannello degli strumenti del Piper

    Basso e lento per un atterraggio in campo corto

    Autoritratto a duemila piedi

    Roger, mio

    Ho cominciato a prendere lezioni di volo nel gennaio del 1998 in modo da migliorare libri e articoli di aviazione militare che scrivevo all’epoca (almeno, così giustificai la spesa a me stesso e alla moglie). Feci le prime ore di volo in un Piper Colt all’aeroporto di Skyhaven a Rochester, New Hampshire. Purtroppo, la scuola di volo dello Skyhaven stava per chiudere e ogni volta che andavo, trovavo un aereo diverso con un diverso istruttore. Mi avventurai allora al campo di Hampton, sulla costa, dove rimasi affascinato da un Piper Cub che si chiamava Four One Victor, l’abbreviazione della matricola N1141V. Dopo essermi iscritto, fui affidato all’istruttore Brian Boudry, che aveva lasciato il corpo dei Marines perché non poteva andare in volo quanto avrebbe voluto, e che adesso stava accumulando ore di volo nella speranza di diventare un pilota civile. Ho scritto questo saggio a settembre di quell’anno per la rivista della University of New Hampshire.

    Brian è il mio istruttore di volo. Lui ha 24 anni e io 66, ma non penso che abbia colto del tutto la rilevanza della differenza. Come molti giovani, crede ancora che chi ha superato i trent’anni sia solo una comparsa nel documentario sulla sua vita emozionante.

    Stiamo camminando verso il terminal dell’aeroporto dopo sette traballanti decolli e sette accidentati atterraggi, quello che mi spettava in un’ora. Bene! disse allegro. Abbiamo fregato la morte un’altra volta! Brian ha sempre una scorta di battute così.

    Non tutto è semplice a sessanta e passa anni come lo è a venti e quindi ho accumulato più ore di volo di qualsiasi altro studente al campo Hampton, forse in tutta la nazione. Uno studente di una certa competenza può volare da solo in 15 ore. Dopo 25 ore, non sono ancora riuscito a fare un decollo veramente buono. Per non parlare degli atterraggi, che in genere spingono il Piper Cub a saltellare nell’aria come se non volesse lasciare il suo elemento.

    Le gioie del volo sono tante anche per gli incompetenti. In un Cub del 1943 costruito per l’esercito, con uno scheletro di sottili tubi d’acciaio rivestiti di tela, un motore di 65 cavalli e 12 galloni di benzina, viaggiamo sopra la costa del New Hampshire tenendo porta e finestrini aperti. A dritta, il finestrino oscilla verso l’alto e la porta verso il basso tanto da sembrare le valve di una conchiglia aperta. L’aria estiva entra in cabina insieme all’odore dell’olio caldo del motore

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