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Contatto a Fiery Cross: Cronache del contatto
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Contatto a Fiery Cross: Cronache del contatto
E-book95 pagine1 ora

Contatto a Fiery Cross: Cronache del contatto

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Info su questo ebook

Sfidando apertamente la Repubblica Popolare Cinese, alcune unità della Marina degli Stati Uniti sono state inviate nel Mar Cinese Meridionale. Assieme ai loro alleati giapponesi, devono condurre un'Operazione per la Libertà di Navigazione nelle Acque Internazionali, vicino all'arcipelago delle Isole Spratly oggetto della contestazione. Mentre aumentano le tensioni, però, accade qualcosa di straordinario.

Nascosto fra le nuvole, a 20.000 piedi sul livello del mare, uno sfuggente oggetto di origine e intenzioni sconosciute si è introdotto nello spazio aereo contestato, lasciando poco margine per gli errori. Mentre l'equilibrio geopolitico del potere si avvicina ad un conflitto armato, spetterà a un aviatore della Marina degli Stati Uniti, il Maggiore Eileen Hunter, spingere l'uomo e le macchine ad evitare una guerra e scoprire una verità proibita.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita19 gen 2020
ISBN9781071527139
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    Anteprima del libro

    Contatto a Fiery Cross - Louis Edward Rosas

    DEDICA

    ––––––––

    Agli uomini e alle donne che difendono con orgoglio il nostro paese.

    E a coloro che ricercano coraggiosamente la verità.

    INDICE

    Riconoscimenti 

    I OPERAZIONE ASSICURARE IL PASSAGGIO 

    II L’INCONTRO A 20.000 PIEDI 

    III FORZA DI VOLO ALFA 

    IV ENUMERAZIONE DEI FATTI INSPIEGABILI 

    V ATTRAVERSARE IL RUBICONE 

    VI IL DILEMMA DEI DILEMMI 

    VII FULMINE NERO 

    RICONOSCIMENTI

    ––––––––

    Ringrazio le seguenti persone per il loro servizio e la loro assistenza tecnica nella realizzazione di questo libro.

    Dick Hanover

    Marina degli Stati Uniti (in pensione)

    Tenente Colonnello Tim Pablo Escobar Christenson

    Corpo dei Marine degli Stati Uniti (in pensione)

    CAPITOLO I

    OPERAZIONE ASSICURARE IL PASSAGGIO

    ––––––––

    Attraversando torreggianti formazioni nuvolose composte da bianchi cumuli, due Super Hornet F-18E della Marina statunitense sorvolavano il Mar Cinese Meridionale a velocità quasi supersonica. I due caccia della Squadriglia VFA-86 Sidewinders, facenti capo alla portaerei U.S.S. Theodore Roosevelt (CVN-71) di stanza nel Pacifico, volavano verso ovest a un’altitudine di 23.000 piedi. In base all’attuale rotta, gli F-18 volavano a venti miglia nautiche dalle Isole Spratly occupate dai cinesi. Con la flotta combinata americana e giapponese chiamata Task Force Congiunta 100, portavano avanti un’Operazione per la Libertà di Navigazione denominata Operazione Assicurare il Passaggio in Acque Internazionali. La Repubblica Popolare Cinese aveva rivendicato l’intero Mar Cinese Meridionale come proprio territorio sovrano da un decina d’anni, basandosi su una mappa di cinquecento anni prima. Fin da allora avevano costruito basi militari su isole artificiali e creato barriere coralline complete di piste d’atterraggio, porti e batterie missilistiche antinave, per poi dichiarare quell’intero mare una zona militare riservata. La Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) aveva stabilito, nel 2016, che la Cina non avesse alcuna base giuridica per tali rivendicazioni, che quindi non venivano riconosciute dalle altre nazioni. Dopo una serie di incidenti quasi mortali, la Task Force Congiunta 100 venne dispiegata nel Mar Cinese Meridionale per tenere a bada la Marina Cinese.

    Il Maggiore Eileen Hunter (nome in codice Nomad), una trentaquattrenne californiana di San Diego, pilotava il caccia di testa nella formazione di due aerei. Assieme al suo gregario ventottenne, il Tenente John Dominguez (nome in codice Jagger), proveniente anche lui dalla California meridionale, dalla cittadina di El Centro, procedeva verso l’obiettivo della missione. A quindici miglia nautiche da Fiery Cross, le nuvole iniziarono a diradarsi, rivelando un cielo blu brillante. Appena le isole in questione apparvero all’orizzonte, sentirono una voce cinese irritata alla radio.

    Aereo militare straniero, vi state avvicinando a uno spazio aereo militare.

    Avvertimenti simili erano comuni da parte della forza denominata Esercito/Marina per la Liberazione del Popolo (PLAN), stanziata sulle isole artificiali di nuova costruzione che punteggiavano il Mar Cinese Meridionale. Tali comunicazioni ricevevano regolarmente una risposta standard da parte degli americani:

    Siamo aerei militari statunitensi e stiamo svolgendo attività militari consentite al di fuori dello spazio aereo nazionale, comunicò Jagger per radio.

    Aereo militare straniero ... (scariche statiche).

    Stiamo operando nel dovuto rispetto del Diritto Internazionale, per favore identificatevi, comunicò Jagger.

    Qui è la ... Marina Cinese, Marina Cinese. Questo è lo Spazio Aereo Cinese. Vi state avvicinando allo spazio aereo militare. Allontanatevi immediatamente!

    Subito dopo l’avvertimento del controllore aereo cinese, gli allarmi radar di avviso missilistico risuonarono nell’abitacolo.

    Qui è la Marina Cinese. Siete pregati di allontanarvi immediatamente per evitare errori di valutazione.

    Ricevuto, siamo aerei militari degli Stati Uniti, procediamo nello Spazio Aereo Internazionale. Buona giornata, rispose Nomad.

    Un attimo dopo, i due aerei da combattimento fecero una stretta virata a sinistra e accesero furiosamente i postbruciatori per allontanarsi di gran carriera. Salendo di altitudine, si diressero verso la copertura dell’ammasso nuvoloso di cumuli da cui in precedenza erano emersi. Il cielo bianco cedette rapidamente il posto a delle chiazze blu, appena in tempo per l’incontro previsto.

    Nomad, guarda! comunicò Jagger.

    Un furtivo UCAV (Drone da Combattimento) della Marina statunitense, a forma d’ala e di color grigio-fantasma, apparve dalle nuvole e si allineò rapidamente a loro in una formazione di tre aerei.

    Specchietti per le allodole, baby! disse Nomad, ridendo.

    Scommetto che non se l’aspettavano, comunicò Jagger.

    Neanche per sogno, rispose Nomad.

    Pochi minuti dopo, i tre aerei in formazione continuavano a dirigersi verso la flotta passando in diversi banchi di nubi ma, quando arrivarono in un’altra area di chiazze blu fra le nuvole, qualcosa attirò l’attenzione di Nomad.

    Ehi, Jagger, hai visto?

    Visto cosa?

    Pensavo di aver visto qualcosa, comunicò Nomad.

    Cosa hai visto?

    Ho visto un aereo non identificato emergere dalle nuvole a ore 11.

    Un aereo non identificato?

    , rispose Nomad.

    Sei sicura?

    , rispose Nomad.

    Che aspetto aveva?

    Sembrava un disco riflettente, ma non ne sono del tutto sicura, rispose Nomad.

    Wow!

    , rispose Nomad.

    Che stranezza, ma quassù potrebbe esserci di tutto. Io non ho niente sul radar, vuoi verificare se c’è del traffico aereo? chiese Jagger.

    Sì, Air Boss, Air Boss, qui Nomad, 313.

    A miglia di distanza, ad un’altitudine non rivelata, un aereo di sorveglianza E-2 Hawkeye della Marina statunitense ricevette la chiamata.

    Qui Air Boss, parla pure 313.

    C’è del traffico aereo vicino a noi? chiese Nomad.

    Negativo, 313.

    Ricevuto, passo e chiudo.

    Cosa pensi che fosse? chiese Jagger.

    Probabilmente non era niente. Dimentica che lo abbia menzionato.

    Pochi minuti dopo, la formazione di tre aerei uscì dal banco di nuvole e avvistò la task force sotto di sé. Mentre si dirigevano verso la retroguardia della flotta, videro la portaerei giapponese JS Izumo della Forza di Difesa Marittima Giapponese (JMSDF). Sul ponte di volo stavano venendo preparati al decollo tre caccia stealth F-35C del 7° Sentai. Si vedevano decine di marinai giapponesi nelle loro uniformi da combattimento blu che salutavano i tre aerei in formazione che passavano sulla portaerei.

    Immagino che uno spettacolo come questo il tuo bisnonno non l’avrebbe mai immaginato, disse Jagger.

    "Siamo in una

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