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Addestramento Indecente - La Serie Completa
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Addestramento Indecente - La Serie Completa
E-book331 pagine4 ore

Addestramento Indecente - La Serie Completa

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Info su questo ebook

Provavo una sensazione di inquietudine al petto fissando il questionario del sottomesso che Damien mi aveva dato. Imparare il BDSM avrebbe portato la nostra relazione ad un livello completamente diverso – un livello che desideravo ardentemente da quando avevo posato gli occhi su Damien Reed. Era bellissimo, dominante, affettuoso e ancora una totale anomalia per me. Più di ogni altra cosa, volevo scoprire il suo mistero – e diventare parte di esso.

Questa era la fase successiva. La fase in cui non ero più una sua studentessa. La fase dell’impegno. Ma aveva un prezzo. Molte delle mie libertà quotidiane mi sarebbero state portate via. Avrei dovuto imparare ad obbedire ad ogni suo comando, ad essere sempre disponibile per lui. Non sarei stata la sua ragazza, ma la sua sottomessa. A dire la verità, ancora non sapevo se era qualcosa che volessi davvero, ma avrei fatto qualunque cosa pur di stargli accanto, e se quello era il prezzo… 

Addestramento Indecente è un viaggio nel poco conosciuto mondo del BDSM. Come lettura educativa e di intrattenimento, Addestramento Indecente espone i lettori alle verità di una sottocultura di esplorazione sessuale che è spesso ignorata e fraintesa dalla società moderna.

Addestramento Indecente è il sequel della serie di romanzi Lezioni Proibite.

LinguaItaliano
EditoreBabelcube
Data di uscita6 set 2018
ISBN9781547546282
Addestramento Indecente - La Serie Completa

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    Anteprima del libro

    Addestramento Indecente - La Serie Completa - Sky Corgan

    CAPITOLO UNO

    Provavo una sensazione di inquietudine al petto fissando il questionario del sottomesso che Damien mi aveva dato. Nelle settimane precedenti, mi aveva insegnato la natura sessuale e le fantasie. Ciò costituiva un passo importante per portare avanti le cose. Imparare il BDSM avrebbe portato la nostra relazione ad un livello completamente diverso – un livello che desideravo ardentemente da quando avevo posato gli occhi su Damien Reed. Era bellissimo, dominante, affettuoso e ancora una totale anomalia per me. Più di ogni altra cosa, volevo scoprire il suo mistero – e diventare parte di esso.

    Inizialmente, avevo sperato in una normale relazione con lui. Ma i desideri di Damien Reed erano più oscuri di così. Assaggiato la sua lussuria carnale, schiacciata contro il vetro di quell’edificio pubblico. Mi aveva insegnato che il sesso era più di un uomo e una donna in un rapporto sessuale. Poteva essere molto di più – poteva costituire molte sensazioni differenti.

    Mi leccai le labbra, pensando a tutte le cose che avevamo fatto insieme. Il ricordo di quando ero stata bendata, e ammanettata, e obbligata a masturbarmi per lui. Tutto ciò che avevo fatto mi provocava una nuova ondata di emozioni e piacere sessuale. Prima ancora che me ne rendessi conto, ero diventata dipendente dalle sue lezioni – dipendente da lui.

    Questa era la fase successiva. La fase in cui non ero più una sua studentessa. La fase dell’impegno. Ma aveva un prezzo. Molte delle mie libertà quotidiane mi sarebbero state portate via. Avrei dovuto imparare ad obbedire ad ogni suo comando, ad essere sempre disponibile per lui. Non sarei stata la sua ragazza, ma la sua sottomessa. A dire la verità, ancora non sapevo se era qualcosa che volessi davvero, ma avrei fatto qualunque cosa pur di stargli accanto, e se quello era il prezzo...

    In cima al questionario c’era una lettera. Riportava quanto segue:

    Alla sottomessa in esame:

    Se stai leggendo questa lettera è perché hai mostrato interesse a diventare una sottomessa. La prima parte del processo è riempire il seguente questionario per essere preso in esame e considerazione. Molte delle domande sono molto personali. Si prega di notare che è molto importante rispondere ad ognuna di esse più onestamente e dettagliatamente possibile.

    Parte dell’essere una sottomessa è essere completamente aperta col proprio Dominatore. Accettando il questionario, hai accettato a compiere il primo passo verso questo procedimento. Tutte le domande devono essere risposte dal profondo del proprio cuore. Non deve esserci alcuna informazione falsa o mezze verità.

    Se ti imbatti in una domanda che non sai rispondere, ricerca quell’informazione. È tua responsabilità e primo dovere come sottomessa in esame riempire completamente questo questionario. Il fallimento di ciò comporterà la considerazione che il tuo addestramento venga revocato.

    La serietà di esso mi fece provare un nodo allo stomaco. Se chiunque altro mi avesse dato una lettera simile mi sarei messa a ridere. Damien Reed però non era tipo da scherzi. Ogni parola era detta con molta serietà, e sapevo che, se volevo far funzionare le cose tra di noi, allora avrei dovuto essere il più sincera possibile, a prescindere da quando mi mettesse a disagio o mi facesse sentire male rispondere a quelle domande.

    A dire la verità, avevo deciso di mettere il questionario da parte per un po’. Il gran numero di domande mi aveva fatto girare la testa. Alcune di esse erano facili da rispondere. Altre un po’ meno.

    Però avevo il tempo contato. Avrei incontrato Damien Reed il giorno seguente per fargli vedere le mie risposte. Che mi piacesse o no, il questionario richiedeva la mia più completa attenzione se volevo appartenere a Damien. E io volevo appartenergli.

    Sospirando, tolsi la graffetta dai fogli e misi la lettera dietro ad essi. La prima pagina riguardava un questionario di salute generale riguardante l’utilizzo di droghe e le condizioni mediche. Ero perlopiù una brava ragazza. L’unica droga di cui avevo mai fatto uso era stata la marijuana. Mi era piaciuta, ma non così tanto da continuare a usarla. Anche la mia storia medica e psicologica era a posto. L’unica cosa sbagliata che avevo era una cattiva vista che preferivo correggere con gli occhiali, cosa di cui Damien era già a conoscenza.

    Le pagine seguenti erano molto più intime. C’erano domande sulla mia sessualità, le mie esperienze, cosa mi aspettavo da una relazione con Damien, quanto spesso volevo fare sesso e quali abilità domestiche possedevo. Dietro era presente una lista di parole da utilizzare per descrivermi. Le ultime pagine del questionario contenevano una lista infinita di perversioni. Avrei dovuto indicare quelle che mi interessava provare, il mio livello di interesse in tali attività e quali assolutamente non avrei fatto.

    Finii di completare il questionario oltre la mezzanotte. Avevo il cervello completamente fritto e non riuscivo a credere di aver passato quasi tre ore a completare il questionario. Grazie a Dio avevo il weekend davanti e non sarei dovuta andare da Damien prima delle sedici.

    Esausta, mi infilai a letto fissando il comodino con la pila di fogli che mi avevano portato via così tanto tempo, chiedendomi se Damien Reed sarebbe stato felice delle mie risposte. Probabilmente non l’avrei saputo in ogni caso. Il suo viso di solito era inespressivo e raramente tradiva un cenno delle sue vere emozioni. Era una delle cose che odiavo di lui, oltre al mistero che era Damien Reed. Così tante volte, mi ero chiesta cosa accadesse in quella sua meravigliosa testa. Però immaginavo che ora non aveva importanza. Una volta consegnatogli quei fogli, sarebbe stato mio. Almeno, immaginavo funzionasse così. A dire la verità, non sapevo ancora cosa aspettarmi. Ma Damien me l’avrebbe insegnato. Ero bravo in quello.

    Nonostante la stanchezza mi tormentasse, la mia mente nuotò nei pensieri delle prossime lezioni con Damien Reed. Mi aveva promesso così tante esperienze eccitanti. Dopo aver letto la lunga lista di perversioni, mi chiesi quante di esse voleva esplorare con me. Alcune sembravano più divertenti di altre, come lo stupro di fantasia e i giochi con i sex toy, ma in cima alla mia lista c’era essere sculacciata. Avevo una voglia incredibile che la grande e potente mano di Damien Reed mi togliesse le mutandine e mi sculacciasse il sedere fino a farlo diventare rosso. Il solo pensiero mi faceva pulsare la vagina.

    Chey, sei stata una cattiva ragazza, lo immaginai dirmi troneggiando su di me, alto, dominante e bellissimo. Mi avrebbe fissato con quei suoi occhi castani, occhi intensi. Come una brava sottomessa mi sarei girata di schiena per farmi punire, o sarebbe stato per il piacere?

    Mi avrebbe guardato severamente, facendomi sentire piccola e insicura, come spesso faceva. Quando le sue dita mi avrebbero toccato i fianchi per togliermi le mutandine, sarei rabbrividita per l’eccitazione, il nucleo del mio corpo acceso come a causa di un interruttore. Non ho mai capito come un semplice tocco della sua mano potesse accendere così tanto il mio desiderio, ma certamente non mi importava. Damien Reed era un circuito sessuale, ed io ero il conduttore. Insieme, creavamo un flusso di elettricità fino a quando i nostri corpi non esplodevano in estasi. Erano un’accoppiata perfetta.

    Anche quando lo pensavo l’elettricità scorreva nelle mie zone sensibili. Infilai una mano sotto alla mia camicia da notte per stringermi un capezzolo duro prima di farla scivolare nelle mie mutandine. Ero già bagnata per Damien Reed, per la sua abile mano sulla mia liscia e desiderosa pelle.

    Ritornai con la mente alla mia fantasia mentre col dito stuzzicavo senza farci caso il bottone del mio piacere, massaggiandolo e stuzzicandolo come avrebbe fatto Damien. Mi immaginai salire sulle sue gambe e piegarmi in avanti col sedere esposto per essere punita. Implorai silenziosamente per ricevere la punizione, aspettando con un’impazienza che mi faceva sentire i nervi a fior di pelle.

    Avrebbe sfregato il palmo della mano sul mio sedere, afferrandolo e palpandolo, scaldandomi per quanto stava per accadere. In quel momento, mi avrebbe pulsato la vagina con le ondate del piacere pronte a raggiungere la riva. La mano avrebbe lasciato il mio sedere, mi sarei morsa il labbro, immaginandola ripiombare su di me, pronta al colpo. Poi il colpo sarebbe arrivato, facendomi sentire il fuoco sulla natica provocato dallo scontro della pelle contro la pelle. Avrei urlato, ma non per il dolore.

    Ancora, sussurrerei, e ancora avrebbe schiantato la mano sul mio sedere. Mi avrebbe colpita ancora e ancora, non abbastanza da lasciarmi i segni, ma abbastanza da farmi arrossare la pelle. Ogni colpo mi avrebbe provocato una sferzata di piacere dritta alla fighetta.

    Non fermarti, implorerei, desiderosa di sentire il calore su di me. E lui non si sarebbe fermato. Non fino a quando le ondate di piacere mi avrebbero consumata e i nervi sensibili del mio clitoride non sarebbero andati a fuoco reagendo allo stimolo.

    Sussultai nel buio, disegnando piccoli cerchi sul clitoride e sentendo le contrazioni sotto ai polpastrelli. Il dolore al sedere svanì e con lui anche il mio orgasmo, lasciandomi ansimante e felice. Damien Reed non c’era. Ero da sola nella mia stanza, ansimante, con la mano nelle mutandine a fissare il buio della notte in camera mia, pregando che il sonno giungesse e desiderosa che arrivasse il mattino.

    CAPITOLO DUE

    Alle tre e quarantacinque del pomeriggio seguente, ero seduta di fronte alla casa gigantesca di Damien Reed. Guardai la fontana con tre getti nel suo vialetto circolare e i fiori rossi e blu che la circondavano. L’acqua scorreva tranquilla, come sempre, ed io mi ritrovai a domandarmi se spegnesse mai la fontana.

    Era una domanda stupida, specialmente quando avrei dovuto preoccuparmi di altre cose. In pochi minuti, Damien Reed avrebbe letto le risposte del mio questionario, valutandole e considerando se avesse fatto la giusta scelta a chiedermi di essere la sua sottomessa.

    Rivolsi lo sguardo alla pila di fogli che avevo ordinatamente graffettato. Il proseguimento della nostra relazione giaceva nelle risposte al loro interno? Probabilmente no. Damien era sembrato parecchio sicuro sul volermi come sua sottomessa dalla notte nello studio di danza, quando mi aveva presa così violentemente contro la finestra. Mi pulsava la vagina ogni volta che ci ripensavo. Era stata la prima volta che avevamo fatto sesso insieme, e probabilmente l’esperienza sessuale più memorabile della mia vita, non che ne avessi molte di cui vantarmi.

    Il cuore mi batteva forte un po’ per l’ansia e un po’ di emozione quando scesi dalla mia Miata e mi lisciai la gonna prima di camminare verso la porta d’ingresso. Sembrava che, a prescindere da quante volte mi trovavo di fronte a casa sua, le farfalle nello stomaco non si rendessero conto che ci ero già stata. Molte, molte altre volte.

    Bussai e attesi il rumore dei suoi passi. Quando la porta si aprì, le farfalle spiccarono il volo come emozioni turbinanti nel mio corpo. Ammirazione. Amore. Lussuria. C’erano tutte ogni volta che guardavo Damien Reed.

    Entra, disse facendosi da parte per farmi entrare.

    Non capivo se fosse emozionato o meno di vedermi, ma c’era da aspettarselo. Stavo lentamente abituandomi al suo sguardo inespressivo. Era raro che Damien non fosse severo.

    Invece di portarmi in aula, Damien mi portò in salotto. Gli guardai senza vergogna il sedere mentre camminava, quel sedere perfetto e tondo che volevo così tanto palpargli. Un giorno, mentre staremo facendo l’amore, gli avvolgerò le braccia attorno e ci infilerò le unghie in quel sedere. Non oggi però. Toccare Damien Reed senza il suo permesso era impensabile, anche se non potevo fare a meno di chiedermi come avrebbe reagito. Una parte di me voleva scoprirlo, ma un’altra parte di me che ancora non era a suo agio con lui era troppo timida. Un’altra volta, magari. Ci sarebbe stata un’altra volta però? Presto sarei stata sua. Comportarmi male mi avrebbe fatto avere una punizione.

    Mi morsi il labbro inferiore, pensando alla fantasia sulle sculacciate che avevo avuto la sera precedente. Damien mi aveva detto che non sarebbero state punizioni simili. Ma sarebbe stato divertente se fosse stato così.

    Quando mi fece segno di sedermi sul divano, fui obbligata a mettere da parte ogni pensiero perverso. Ora, avremmo parlato seriamente.

    Notai un altro plico di fogli sul tavolino ed emisi un lamento silenzioso. Per favore, per l’amor del cielo, fa che non siano altri fogli da compilare. Sebbene riempire il questionario fosse stato in un certo senso divertente, non volevo proprio farne un altro.

    Damien mi vide guardare il plico ma non disse nulla, cosa che mi fece sentire più sicura sul fatto che non fosse per me.

    Hai finito il questionario? chiese, allungando la mano verso di me.

    Sì. Annuii, piegandomi in avanti per consegnargli i fogli.

    L’hai riempito tutto? il tono nella sua voce implicava del dubbio, e anche il fatto che sarebbe stato molto deluso se non l’avessi fatto. Dopotutto, avevo tenuto il questionario molto più a lungo di quanto avrei dovuto.

    Mi ci è voluto molto, ma l’ho compilato tutto, risposi, guardandolo sfogliare la prima pagina.

    Leggendo le mie rispose, disse, Quella pila di fogli sul tavolino è per te. In cima ci sono le mie regole. Sotto ad esse c’è un contratto fac simile da portarti a casa e leggere. Stasera metterò tutto quello che manca. Domani discuteremo del contratto e di ogni cambiamento che pensi debba essere fatto. Dopo aver acconsentito ai termini, stamperò una copia reale che entrambi dovremo firmare.

    Non ci voleva un genio per capire che si aspettava che io lo guardassi in quel momento. Facendo come implicato, presi il plico. Quando lo aprii, mi ci volle tutta me stessa per non aggrottare la fronte. Sospettavo quello che ci avrei trovato. Dopotutto, questa non era la prima volta che vedevo un contratto da sottomessa. Sebbene non fossi mai stata una sottomessa prima, ricordavo distintamente di averne visto uno in un libro sul BDSM. Questo però sembrava essere più lungo. Tediosamente più lungo. Temevo il pensiero di doverlo leggere tutto. Sarebbe stato tutto così complicato in questo stile di vita?

    Speravo di no.

    Sospirai, iniziando dall’inizio. Il documento sembrava legalmente vincolante. Era scritto nel tono serio che userebbe un avvocato, con delle specifiche clausole a parte indirizzate a ogni aspetto della mia sottomissione, dal proposito della nostra relazione alle regole del mio servizio. Ogni riga era meticolosamente dettagliata, e molto più restrittiva di quanto mi sarei aspettata che fosse stata la nostra relazione.

    Damien tossì per richiamare la mia attenzione.

    Puoi leggerlo più tardi. È il foglio che c’era in cima che voglio tu legga ora.

    In cima? Fissai un attimo il plico prima di capire di cosa stesse parlando. Sentendomi stupida, tirai fuori il foglio che avevo messo dietro agli altri e lo rimisi in cima al contratto. Vi erano una lista numerata di regole, come di seguito:

    Obbedirò, servirò e soddisferò il mio Master, consapevole che qualunque cosa desideri il Master da me è per il mio bene.

    Quando non sono in presenza del mio Master, le scelte che compirò rifletteranno soltanto cosa penso soddisferebbe il mio Master.

    Quando il mio Master mi parla, risponderò senza esitazione.

    In presenza di altri, non parlerò se il mio Master non mi darà il permesso se non per dire che prima devono parlare con Lui.

    Non entrerò in una stanza senza prima chiedere il permesso al mio Master.

    Imparerò tutto ciò che il mio Master è disposto ad insegnarmi e dimostrerò la mia conoscenza quando richiesto o ogni volta desideri il mio Master desideri.

    Quando in presenza di altri, il mio Master deve essere trattato come la persona più importante. Se sono chiamata a servire, servirò sempre prima il mio Master.

    Se ho fatto qualcosa che rechi dispiacere al mio Master, devo dirglielo immediatamente.

    Non mancherò mai di rispetto il mio Master, che sia in pubblico o nel privato, che sia presente o assente.

    Non mi tirerò indietro nelle punizioni o esiterò nel momento in cui dovrò riceverle.

    Ringrazierò il mio Master per la punizione datami e, dopo averla ricevuta, reciterò prontamente i motivi per i quali l’ho ricevuta così da ricordarmi la volta successiva di non ripetere il medesimo errore.

    I bisogni del mio Master vengono sempre prima dei miei, non importa quale sia la circostanza.

    Dirò sempre al mio Master quando starò per avere un orgasmo così che lui possa decidere se concedermelo o meno.

    Non oserò frequentare o avere rapporti sessuali con altri a meno di non ricevere prima il permesso dal mio Master.

    La safe word che mi è stata data è per la mia protezione e posso usarla ogni volta che ritengo necessario senza aver paura di una punizione.

    Non mi sentirò mai debole per la mia decisione di sottomettermi. È necessario molto coraggio per essere in grado di concedersi pienamente alle cure e al piacere di qualcun altro.

    ––––––––

    Mentre leggevo la lista, Damien mi interruppe senza lasciare gli occhi dal questionario, Con quanti uomini sei stata a letto da quando io e te siamo stati insieme?

    Come? chiesi colta di sorpresa.

    So che sei stata con quell’altro ragazzo, nel video. Sei stata con altri?

    Arrossii. Il video. Mi ero quasi dimenticata. Quando avevo iniziato le lezioni con Damien, mi aveva detto che non sarebbe venuto a letto con me perché ero vergine, quindi mi ero registrata in un video dove perdevo la verginità con un mio amico e gliel’avevo mandato, in parte per vendetta. Mi sembrava passato un secolo.

    No. Non ce ne sono stati altri, risposi alla fine, pensando a Chase e chiedendomi cosa stesse facendo ora. Una parte di me si sentiva ancora in colpa per averlo... usato? Era ciò che avevo fatto? L’avevo usato come un oggetto sessuale ed emotivo.

    Non importava più. Era il passato. Avevo fatto la mia scelta, e Damien era il mio futuro. Ora eravamo solo io e lui.

    Bene. Allora non c’è bisogno che tu faccia il test per le malattie veneree. Il modo in cui lo disse sembrava rude, ma cercai di ignorarlo.

    E tu? chiesi, anche se sapevo che probabilmente era una cattiva idea. Il livello di gelosia che provavo quando pensavo a Damien Reed con altre donne era quasi ridicolo. Anche solo quando altre donne lo guardavano, il verde mostro della gelosia mostrava la sua orrenda faccia. Sentire che aveva dormito con altre donne avrebbe rovinato l’intera serata.

    Senza nemmeno guardarmi, borbottò semplicemente, No, facendomi sentire più calma.

    Finii di leggere le regole sentendomi un po’ a disagio per la severità di esse. La parte peggiore era che sapevo che l’intera lista all’interno del contratto sarebbe stata molto più restrittiva. L’ansia e il dubbio mi riempirono, consumandomi e facendomi sudare. Forse non è una buona idea, dopotutto. So che Damien è un maniaco del controllo, ma questo è un po’ troppo. Sono fatta per obbedire a qualcuno ad un livello tale? Non credo proprio, ma se non acconsento a tutto questo, non avrò mai Damien Reed nel modo in cui lo voglio.

    Ma non era esattamente come lo volevo. Di tutti i titoli che aveva Damien: Insegnante, Professore, Master, Dominatore. Fidanzato non era uno di questi. E se l’avesse detto lui, non sarebbe mai stato reale.

    Io non ho relazioni. Non nel modo tradizionale, mi aveva detto l’ultima sera che eravamo stati insieme. Io non frequento le ragazze, ma porto avanti le relazioni in altri modi. Se sei interessata ad apprendere il BDSM, allora sarò disposto a prenderti come la mia sottomessa. Mettere un collare equivale a mettere un anello al dito.

    Io però volevo un anello, non un collare. Non ora, o nell’immediato. Non fino a quando non avrei finito il college, ad essere sincera. Ma alla fine avrei voluto un anello di nozze – una relazione tradizionale.

    Sospirai ad alta voce catturando l’attenzione di Damien dal questionario compilato che sembrava aver quasi finito di leggere.

    Che succede? chiese, con la sua solita espressione neutra.

    Nulla.

    Non abbiamo ancora iniziato e stai già fallendo.

    Ahia. Che regola era? Aveva detto che dovevo rispondere subito, ma non aveva detto che le mie risposte avrebbero dovuto fargli piacere.

    Non capisco, dissi.

    Cosa non capisci?

    Perché ho fallito.

    Spostò i fogli sulle sue gambe. Non mi hai risposto sinceramente.

    Come fai a saperlo? Avrei potuto avere la mente vuota.

    Hai appena letto un documento molto controverso, che non sei abituata a vedere, pieno di regole che potrebbero farti sentire a disagio. Decisamente non stavi pensando a niente.

    Riusciva a capirmi così bene? In ogni caso, il modo in cui mi stava trattando mi stava facendo arrabbiare. A dire la verità, anche se avevo fatto del mio meglio per prepararmi a tutto questo, mi sentivo comunque un po’ sopraffatta. Il modo condiscendente con cui mi stava trattando non aiutava.

    Mi schiarii la gola prima di parlare, Hai ragione. Alcune di queste cose mi mettono davvero a disagio.

    Tipo?

    Tipo la regola che devo chiederti il permesso prima di entrare in una stanza. Mi sembra un po’ sciocca. E se sono in una stanza lontana da te? Devo urlarti il permesso per muovermi nella villa? non riuscivo a nascondere la seccatura che avevo nella voce.

    Damien sorrise facendomi aggrottare la fronte. Prima cosa, questa non è una villa. E secondo, non è così difficile come la stai pensando. Devi chiedermi il permesso solamente per entrare in una stanza dove sono io. E come la maggior parte delle abilità che si imparano, una volta fatto per qualche volta, ti verrà naturale.

    Sembra solamente un po’ eccessivo, tutto qui, mormorai.

    È così che vengono fatte le cose in questo stile di vita. E, ad essere onesto, sono molto meno severo di molti altri Dominatori. Alcuni richiedono di chiedere il permesso per ogni piccola cosa che fai.

    Sarebbe seccante.

    È così e basta, questo vuol dire sottomettersi.

    Sospirai. Se lo faremo, per favore tieni a mente che non è una mia scelta. È ciò che tu hai scelto per noi. Per favore, vacci piano con me. Mi ci vorrà un po’ per abituarmi.

    Mise da parte il mio questionario sul tavolino del caffè e appoggiò la schiena al divano accavallando le gambe, rilassandosi e concentrando la sua attenzione su di me. Se non è qualcosa che vuoi per davvero, allora non dobbiamo farla. Ti ho detto molte, molte volte il tipo di impegno che richiederà. Hai acconsentito, e questo mi ha fatto immaginare che lo volessi.

    Io voglio te, Damien. Sei tu tutto ciò che voglio. Perché non puoi essere felice e basta?

    Non sapevo cosa dire che non fosse la verità, quindi non dissi nulla. Avevo la mente costantemente indecisa tra l’essere emozionata per essere la sua sottomessa o averne paura.

    Quando non risposi, Damien continuò, Non hai davvero nulla da temere da tutto questo. La prima parte del processo è darti il collare della considerazione. In quel periodo saremo in prova l’uno con l’altro. Se in qualsiasi momento deciderai che questo stile di vita non fa per te, allora potrai andartene.

    Ora ero confusa.

    Quindi, non ottengo questo... collare anello nuziale subito?

    Rise, No. Ci sono collari diversi per scopi diversi. Come prima cosa, otterrai il collare della considerazione. Quando sarai presa in considerazione, inizierò a insegnarti le basi e, imparando, ti farai un’idea migliore se è davvero questo ciò che vuoi. Ti punirò comunque quando sbaglierai, ma probabilmente sarò molto meno severo. Quando la prova sarà conclusa, entrambi valuteremo nuovamente la nostra relazione e decideremo se procedere col passo successivo.

    Non sembrava così male. Mi ricordava una di quelle pubblicità in cui ti permettevano di provare il prodotto per trenta giorni. Damien Reed però non era un prodotto e, se non avessi accettato la sua relazione, non sapevo cosa avrebbe potuto accaderci.

    Qual è il passo successivo? chiesi.

    "Poi ti sarà dato il collare dell’addestramento. Durante l’addestramento, mi aspetterò molto da te, un impegno pieno all’apprendimento e al miglioramento di ogni mio insegnamento.

    Dopo aver completato l’addestramento, ti sarà dato un collare formale o, come l’hai chiamato tu, il collare anello nuziale. Sorrise dicendolo. Significa in sostanza che ti sei data a me completamente a me e che siamo impegnati in una relazione molto intima. C’è anche una cerimonia che rende il tutto ufficiale.

    Cercai di immaginare che

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