Angeli Bianchi - Diario di un giovane siculo

Di Gabriele Carpinteri

“Angeli bianchi - Diario di un giovane siculo” è una raccolta di detti e indovinelli antichi (i numinagghi o miniminagghi) scritti in dialetto siciliano, raccontate da alcuni anziani ad un giovane volontario a cui stanno a cuore le sue origini e che vuole portare avanti la propria cultura che va perdendosi negli anni.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 13 nov 2018
• ISBN: 9788827855874

Anteprima del libro

633/1941.

Premessa

Angeli bianchi - Diario di un giovane siculo non è una biografia ma una raccolta di proverbi e indovinelli antichi (numinagghi/miniminagghi) scritti in dialetto siciliano, che ho avuto modo di raccogliere grazie a una bellissima esperienza che mi ha cambiato la vita, contribuendo a formare il mio carattere e ad accrescere il mio bagaglio culturale sulle tradizioni e i valori di un tempo.

Angeli Bianchi non è un titolo scelto a caso, ma è un nome che mi è stato attribuito da una signora alla quale ho prestato assistenza domiciliare e da diversi pazienti in ospedale. La scelta del termine Angelo deriva senz’altro dal fatto che viviamo in un paese dove la religione più diffusa è il cristianesimo e tale nome significhi appunto messaggero di Dio, figura che in un certo senso rappresentiamo metaforicamente per l’assistita quando, con gentilezza e a volte un po’ di vergogna, ci chiede di sbrigare una faccenda al suo posto.

Per i giovani il mondo dell’anziano è un mondo sconosciuto ma che tutti prima o poi conosceremo quando, col passare degli anni, avremo probabilmente bisogno delle loro stesse cure e attenzioni.

Gli anziani sono la fonte di storia più vicina a noi, molto più interessante di quella dei libri di scuola perché possiamo godere di molti dettagli personali che rendono il tutto più emozionante. Proprio per questo bisogna tenere care le persone di una certa d’età poiché, essendo pezzi importanti della nostra storia, hanno un valore inestimabile; dovremmo quindi imparare ad ascoltarli e a nutrirci delle loro esperienze.

Due sono le esperienze che, combacianti nello stesso periodo, mi hanno aperto un nuovo modo di vedere le cose: il Servizio Civile Nazionale e il corso formativo di Operatore Socio Sanitario, volti entrambi nello stesso ambito ma che mi hanno permesso di vedere tale contesto a 360 gradi.

Tra i vari progetti di lavoro del Servizio Civile Nazionale, ho scelto Solidarietà e terza età volto all’ausilio delle persone anziane. Il mio compito, insieme a quello degli altri volontari, è stato proprio di quello di aiutare gli anziani che aimè non godono più di una certa autonomia, o che hanno semplicemente bisogno di compagnia e di conforto. La solidarietà è un gesto che non fallisce mai, questo è il nostro motto. Un semplice aiuto come il disguido di alcune pratiche, fare la spesa, o un’ordinaria passeggiata giornaliera, che per noi giovani può risultare una scocciatura, può donare un sorriso a chi un tempo godeva della nostra stessa energia (o più).

La seconda esperienza, da Operatore Socio Sanitario, ha avuto luogo in ospedale; anche in quel caso essendo una figura di ausilio mi son ritrovato più volte ad aiutare