ATLANTIDE e DILUVIO: le due facce di una stessa medaglia?: Fotoracconto sulle scoperte scientifiche di un geologo dilettante. Ebook introduttivo.
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Info su questo ebook
Non è quantomeno paradossale che l'uomo abbia messo piede sulla Luna e stia progettando di farlo pure su Marte e tuttavia non abbia ancora risolto i due più grandi misteri della sua storia: quelli di ATLANTIDE e del DILUVIO universale? Perché la scienza non ne parla?
Possibile che cataclismi così devastanti non abbiano lasciato tracce sulla terra?
O non sarà che quelle tracce sono sempre esistite e non sono mai state riconosciute come tali?
Con ciò si vorrebbe forse insinuare che la scienza le ha sempre “viste” e ha sempre fatto finta di non vederle? Oppure che le abbia interpretate in maniera distorta?
Sì, l'Autore sostiene l'una e l'altra tesi e... con tantissime prove alla mano. Quali prove?
Difficile crederlo, ma nell'ebook ne sono riportate addirittura 90, e una più stringente dell'altra.
Se così è, come spiegare questa generale “disattenzione” da parte degli studiosi?
Ebbene, secondo l'Autore (che ama definirsi “geologo dilettante”) un motivo c'è e va ricercato in quell'ideologia evoluzionista che da quasi due secoli monopolizza le menti degli uomini inibendoli, sin dai primi anni di scuola, a chiedersi il “perché” di certe cose che stanno loro intorno. E quelle “cose” sono le novanta “pulci” che l'Autore mette nell'orecchio per indurre a ragionare col proprio cervello piuttosto che con quello di chi vorrebbe uniformare le coscienze sul pensiero unico dell'evoluzionismo.
L'ebook vuole inoltre essere un invito al lettore perché partecipi al progetto “Citizen science” (Scienza dei cittadini) che sta prendendo piede – grazie ad Internet e alle nuove tecnologie informatiche – in ogni parte del mondo soprattutto nel campo delle scienze naturali (ma non in quello delle Scienze della Terra).
Le Scienze della Terra purtroppo, pur avendo da sempre costituito un'ottima palestra per le più eccelse menti del passato, oggi non contengono più quel fascino che avevano una volta. Questo perché l'attuale cultura scientifica dominante crede di sapere tutto quando invece sa poco o nulla. E quello che sa (o crede di sapere) è lontanissimo dalla realtà. Se queste critiche dovessero apparire ingenerose o persino gratuite, le novanta “pulci” sono un'ottima occasione per ricredersi.
L'ebook, insomma, pare che abbia tutte le carte in regola per essere fin da ora considerato, per i contenuti che offre e le novità che anticipa, una pietra miliare per quelle che potrebbero definirsi “Le Nuove Scienze della Terra”.
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Anteprima del libro
ATLANTIDE e DILUVIO - Francesco Costarella
(WEBSITES).
PREMESSA
AVVERTENZA
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Amico Lettore, metto subito le mani avanti: non sono uno scrittore. Non aspettarti, quindi, di avere tra le mani un'opera letteraria. Tuttavia sono sicuro che già dalle prime battute ne rimarrai attratto, se non addirittura affascinato. Il perché lo capirai tra poco.
Se ho deciso di scrivere questo " fotoracconto sulle scoperte scientifiche di un geologo dilettante (una nutrita serie di monografie dal piccolo formato per essere letti agevolmente anche sugli smartphone) è perché, dopo molti anni di paziente lavoro, non potevo più reggere il peso di una responsabilità che col tempo diveniva sempre più gravosa. È giunto infatti il momento di condividere con altri – quindi anche con te – certe mie
avventure scientifiche".
Che tipo di avventure? Ecco, non so come dirtelo, ma ti do un consiglio: tieniti forte! Sì, perché quanto da ora in avanti appenderai sarà a dir poco impressionante.
Impressionante a tal punto che sarai spesso assalito dal dubbio se io ti stia raccontando la verità oppure mi sia inventato tutto... Sebbene sia persuaso che farai non poca fatica a credermi, ti assicuro che è tutto vero.
Non essendo un ricercatore introdotto nel sistema
, ma un oscuro dilettante allo sbaraglio
col pallino della ricerca, ecco spiegato il motivo per cui ho scelto la via dell'informazione diretta al pubblico del web piuttosto che seguire la classica procedura dei mirabolanti annunci sulle riviste specializzate come solitamente avviene in questi casi.
1 – Per primi sarete voi LETTORI a saperlo.
Sia per il suddetto motivo che per altri – di cui parlerò tra poco nel primo capitolo – ho preferito che siate voi lettori ad essere i primi a venire conoscenza, tramite queste pagine, degli incredibili risultati delle mie ricerche. Infatti, che voi lettori vogliate credermi o no, mi sento di poter affermare che siamo a un punto di svolta epocale!
Quelle che da ora in avanti leggerai sono infatti pagine intrise di un’impressionante mole di informazioni destinate a mettere in discussione un gran quantità di acquisizioni – impropriamente dette scientifiche
– sulla storia della nostra Terra!
Parole grosse?
Prima di esprimere un giudizio che, seppur legittimo, potrebbe risultare affrettato, ti esorto a leggere tutte le puntate di questa collana dalla prima all’ultima pagina. Solo allora sarai in grado di giudicare se quanto apprenderai sia frutto di fantasia, oppure qualcosa che dev'essere assolutamente presa nella dovuta considerazione. Solo allora, insomma, potrai renderti conto di quante inesattezze (per non dire insulsaggini) siano impregnati i libri di Scienze della terra, soprattutto quelli che attengono ai fenomeni geologici!
Poiché la messe
è davvero tanta, ho cercato di rendere la lettura il più agevole e comprensibile possibile adottando la formula del dialogo.
Un dialogo tra me e te insomma. In tal modo sono sicuro che anche tu ti sentirai coinvolto al punto tale che ti verrà voglia di dire la tua
.
In merito a cosa?
Ecco, poiché non intendo privarti del piacere della scoperta
, al momento non ti anticipo nulla. Tuttavia vorrei richiamare la tua attenzione su alcuni punti che ritengo di estrema importanza.
2 – Alcuni punti da tenere sempre bene in mente.
I punti che ti esorto a tenere sempre bene in mente sono questi:
1 – Gli indizi scientifici e le testimonianze storico-letterarie che fanno parte di quel malloppo
di prove che di volta in volta produrrò a conferma della validità delle mie ricerche, potrebbero costituire il terreno di coltura
per ulteriori approfondimenti non solo da parte degli addetti ai lavori (sempre che siano disponibili a farlo), ma soprattutto di voi lettori. Il che sarebbe auspicabile sotto molteplici punti di vista.
2 – Prevedendo una generalizzata ed energica levata di scudi da parte dell’ establishment scientifico contro quanto da ora in avanti andrò ad esporre, ti esorto a non farvi caso: non saranno che le solite prese di posizione – augurandomi che avvengano nell’ambito di una civile dialettica – che eventi come quelli che sto per descrivere hanno sempre suscitato, da che mondo è mondo. Pertanto non aspettarti che qualche solone si alzi in difesa di certe mie tesi: al massimo dirà che potrebbe essere
... Quanto ai più riottosi, sappi fin d'ora che inizialmente mi ridicolizzeranno per poi (chissà quando) riconoscere che avevo ragione
...
3 – I miniebook (uso questo termine per sottolineare che trattasi di monografie scientifiche che – ripeto – potranno essere agevolmente lette sugli smartphone) saranno corredate da moltissime immagini (ecco spiegato il motivo per cui parlo di fotoracconto
). Infatti, se è vero che un'immagine vale quanto mille parole
, io ne ho attinto a piene mani. L'ho fatto non solo per risparmiare parole
, ma soprattutto per farti toccare praticamente con mano tutto ciò che potrebbe prestare il fianco alle critiche più disparate sulla veridicità di certe mie affermazioni.
4 – Con questo mio lavoro confido che si gettino le basi per un nuovo modo di fare ricerca
. Essa infatti non dovrebbe più intendersi come un’attività da effettuare nel chiuso dei laboratori – vere e proprie torri d’avorio
di un odioso quanto inutile elitarismo accademico che scoraggia i giovani dall’avvicinarsi al mondo della Scienza – bensì come ricerca sul campo da praticare anche a livello dilettantistico. Così come ho fatto io (con immense soddisfazioni personali), altrettanto potreste fare ciascuno di voi lettori. Ti assicuro che è un’attività davvero appassionante.
5 – Come in seguito avrai modo di apprendere, la mia attività di ricerca sul campo
mi ha portato a prelevare
alcuni reperti che giudico di inestimabile valore scientifico (uno in modo particolare). Tuttavia non posso, come si dice, dare le perle ai porci: sto infatti aspettando che si creino le condizioni ottimali per affidarle in mani esperte e sicure (laboratori adeguatamente attrezzati e in grado di fornire tutte le garanzie del caso) perché siano effettuati degli esami per appurarne l’età, e conseguentemente anche l’epoca in cui ebbero a verificarsi i fatti che più avanti esporrò. Per cui un contributo d'idee anche da parte di voi lettori (per suggerirmi a chi, o quale istituto, eventualmente potrei rivolgermi), è più che gradito.
6 – Praticamente ogni puntata sarà un’indiretta sconfessione dell' evoluzionismo di Darwin. Ma non sul tradizionale campo della biologia, come si è sempre fatto e si continua a fare, bensì in quello della geologia. Il che costituisce un'assoluta novità. Ti lascio quindi immaginare a quale scompiglio porteranno – sia nel mondo accademico che in quello mass-mediatico – le prove (tantissime!) destinate a mettere la parola fine a quella colossale montatura che per ben due secoli ha monopolizzato la mente degli uomini, ottenebrando persino le loro coscienze!
7 – Riesci ora ad immaginare cosa potrebbe comportare un’eventuale conferma di quella che è la mia idea? Ovverosia che Atlantide e Diluvio non possono che essere le due facce di quella stessa medaglia (due aspetti riferibili a un solo evento catastrofico) che la scienza, nonostante l'evidenza delle moltissime prove sparse ovunque sulla Terra, non è riuscita ancora a decifrare? La Bibbia, è vero, non parla mai della scomparsa di Atlantide nonostante che – come più avanti vedremo – con il Diluvio abbia parecchie cose in comune. Tuttavia ci pensò Platone a farlo. Il grande filosofo greco, infatti, descrisse l’evento in maniera così dettagliata, scrupolosa e persino puntigliosa, che non si capisce come mai la maggior parte dei cercatori di ogni epoca di quell'isola non abbiano fatto tesoro di alcune sue preziose informazioni. Ma, come si dice: meglio tardi che mai.
8 – E ce la fai anche ad immaginare cosa potrebbe accadere se venisse confermato che una parte del l' Italia – quella meridionale – è un residuo della mitica Atlantide? Ecco: come minimo la Storia antica ( Protostoria) dovrà essere riscritta dalla " A" alla " Z"!
9 – Per rendere meglio digeribile
il malloppo delle informazioni scientifiche e renderlo di più agevole comprensione anche per i meno portati a questo tipo di tematiche, in alcuni miniebook ho fatto ricorso a espedienti letterari, tipo quello di dare la parola
a personaggi del passato e persino alla Natura.
Capitolo 1: LA SCIENZA DEI CITTADINI
PER UNA GRANDE SCOPERTA.
Con questo miniebook introduttivo ti propongo di partecipare, insieme ad altri lettori (che mi auguro possiate essere in molti), al raggiungimento di un obiettivo molto ambizioso: ossia quello di arrivare al riconoscimento di quella che ben presto potrebbe rivelarsi una grande scoperta scientifica mediante la partecipazione a un esperimento di ricerca mediatica collettiva .
Pensi che stia scherzando?
Nient’affatto. Ti dico, anzi, che non sono mai stato così serio come in questa circostanza. Ho molte buone ragioni, infatti, per ritenere che la scomparsa della mitica Atlantide (menzionata da Platone in due dei suoi Dialoghi, il Crizia e il Timeo) e il Diluvio biblico, sono le due facce di una stessa medaglia. Vale a dire: due aspetti di un unico evento catastrofico.
Come puoi costatare, ce n’è abbastanza per essere invogliato a chiudere questo libro già prima di averlo aperto, e col rammarico di aver speso dei soldi per qualcosa che sin dall’inizio si preannuncia come la solita paccottaglia del solito acchiappafarfalle
(come sono solito definire quelli che parlano di certe cose senza mai preoccuparsi di produrre alcuna prova scientifica a loro sostegno).
E se fosse tutto vero? E se quelle buone ragioni
fossero veramente buone? Non credi che valga la pena di stare a sentire ciò che ho da dirti riguardo ad esse?
Ecco, se decidi di proseguire con la lettura, ho una proposta da farti.
3 – La mia idea.
La proposta è questa: perché non approfittare dell’opportunità che ti sto offrendo per partecipare a quello che potrebbe configurarsi come il primo esperimento editoriale di Citizen Science (Scienza dei cittadini) su scala mondiale?
Non sai di cosa si tratta?
Te lo spiego in poche parole: la Citizen Science è la scienza che viene esercitata dalla gente comune. Chiunque – purché sia portato ad interessarsi di queste cose – grazie alle innovazioni tecnologiche e alla connettività su Internet (anche a livello mondiale), può contribuire al progresso dell’umanità dedicando il proprio tempo libero nei più svariati campi della ricerca scientifica.
Ti pare poco?
Cercherò di chiarire il concetto prendendo a prestito le parole di uno che di queste cose se ne intende:
« Siamo nel mezzo di un grande cambiamento che trasformerà il modo in cui si costruisce il sapere. Immaginate di essere vissuti nel XVII secolo, all'alba della scienza moderna: la maggior parte della gente non aveva idea della grande trasformazione in atto; ma anche se non foste stati degli scienziati, anche se non aveste avuto il minimo contatto con la scienza, non vi sarebbe piaciuto essere almeno informati della straordinaria trasformazione che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di capire il mondo? Oggi si sta verificando un cambiamento della stessa portata: stiamo reinventando la scoperta».
Sì, è proprio così: stiamo reinventando la scoperta.
Queste sono parole che ho tratto dal libro " Le nuove vie della scoperta scientifica" in cui l'autore, Michael Nielsen, evidenzia come Internet stia cambiando la natura della nostra intelligenza collettiva e la nostra comprensione della realtà. Una realtà che si può vivere da protagonisti e non più da spettatori.
Cosa intendo per protagonisti
?
Voglio semplicemente dire che, con i mezzi che abbiamo a disposizione oggi, tutti possiamo contribuire al progresso della scienza. E quando dico tutti
mi riferisco pure a te. Naturalmente se l’idea sia di tuo gradimento.
In definitiva, di cosa si tratta?
Immagino che tu l’abbia già intuito: nonostante che io stia qui a parlare di scienza, non sono affatto uno scienziato. Non sono neanche un addetto ai lavori
. Sono, insomma, un uomo qualunque. Uno che, però, da sempre ha coltivato la passione per la scienza. In modo particolare per la Geologia.
Fin da quando ero poco più che un bambino, infatti, cominciai a interessarmi a questa branca delle scienze naturali senza rendermene conto. Più avanti ti spiegherò come e perché.
Sta comunque di fatto che, nonostante io non possegga alcuna base di studi da far valere come prova istituzionale
, credo di essere riuscito a raccogliere un numero talmente elevato di prove (nel corso di un’intera vita, con alti e bassi, di ricerche) che per ricordarle tutte fui costretto
a scrivere un libro.
Il libro, tuttavia, è ancora lì nel cassetto. Sai perché?
Perché prima di pubblicarlo, avrei voluto confrontare certe mie idee con chi ne sapesse più di me. Pensavo fosse la cosa più semplice di questo mondo. Invece mi sbagliavo. E di grosso anche.
Mi resi infatti ben presto conto che in questo nostro Paese, che storicamente è sempre stato all’avanguardia in ogni campo del sapere, ha tuttavia un grosso difetto: pare che nessuno abbia interesse a prestare orecchio a chi non faccia parte del sistema
.
Per dirla in termini più comprensibili: tutte le volte che ho provato a parlare con qualche esperto della materia
(professori universitari, ricercatori, ecc.), ho fatto il classico buco nell'acqua.
Dopo un primo periodo di scoraggiamento (molte volte fui tentato di mollare tutto), col passare del tempo, però, cominciai a rendermi conto che quelli che sapevano
, in realtà sapevano un bel nulla.
Nulla
nel senso che sono tutte cose vecchie
quelle di cui sono imbottite le menti dei personaggi che ho avuto modo di avvicinare. Né mi pare di poter dire che quei signori abbiano mai espresso qualche curiosità di sapere qualcosa d'altro, oltre alle nozioni scientifiche che avranno acquisito in chissà quanti anni di studi. Mi riferisco a quella sana voglia di sapere
che di solito si riscontra in persone dalla mente aperta.
In altre parole, ho sistematicamente riscontrato una certa ritrosia nello stare ad ascoltare certi miei ragionamenti, oltre a un netto rifiuto nel recepire idee che in qualche modo travalicassero quella muraglia di schemi mentali che ognuno si sarà costruito nel corso di una lunga carriera di studi o d’insegnamento.
Ciononostante voglio qui spezzare