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Materia che sogna: Un’affascinante indagine tra psicologia e fisica quantistica.  Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti
Materia che sogna: Un’affascinante indagine tra psicologia e fisica quantistica.  Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti
Materia che sogna: Un’affascinante indagine tra psicologia e fisica quantistica.  Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti
E-book140 pagine1 ora

Materia che sogna: Un’affascinante indagine tra psicologia e fisica quantistica. Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti

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Un resoconto in stile giornalistico dei percorsi che hanno caratterizzato il pensiero occidentale e il suo approccio a questi fenomeni; delle scoperte della Fisica Quantistica che ne hanno messo in discussione la visione empirista avvicinandolo alla concezione orientale del mondo e aprendo a nuove possibilità di ricerca. L’intento è quello di contribuire a risolvere l’infruttuosa dicotomia che vede questo campo di studio respinto a priori da parte della scienza e quindi liberamente interpretato in chiave esoterica o spirituale. La tesi è che sia giunto il momento, anche in considerazione delle scoperte della Fisica Quantistica, di restituire all’indagine psicologica e scientifica quello che le compete in modo che milioni di persone testimoni di stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni razionalmente inspiegabili e altro (vari casi sono riportati nel testo) trovino risposte avvalorate dall’osservazione di ricercatori, fondate sulle teorie più recenti riferite alla psiche, alla coscienza e alla materia di cui siamo fatti.
LinguaItaliano
Data di uscita21 feb 2019
ISBN9788863654929
Materia che sogna: Un’affascinante indagine tra psicologia e fisica quantistica.  Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti

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    Anteprima del libro

    Materia che sogna - Daniela Rossi

    universo.

    1. S CIENZA E STATI DI COSCIENZA, UNA RICERCA POSSIBILE

    Da quando gli esseri umani sono apparsi sulla Terra si interrogano sul cielo e i suoi segni.

    Tre secoli fa lo osservavano con telescopi rudimentali, ora lo percorrono con astronavi, razzi, sonde e studiano i processi fisici generati dal Big Bang.

    Da questo lampo o boato primordiale, secondo il modello cosmologico predominante nella comunità scientifica, ha avuto inizio il nostro universo.

    Nonostante l’enorme espansione della conoscenza, fisici quantistici, matematici, filosofi e teologi non hanno potuto dimostrare perché, a causa di chi o di che cosa ci troviamo sul pianeta. Sono un mistero anche l’esistenza delle leggi fisiche che hanno dato origine a elementi pesanti, permettendo una chimica complessa e l’organizzazione di materia ed energia in esseri viventi coscienti.

    La nostra psiche è certamente un campo di studio più accessibile: molti problemi che rendono la vita difficile si risolvono acquisendo consapevolezza delle proprie motivazioni o difese.

    Tuttavia, anche nella quotidianità più ordinaria, rimangono aspetti importanti da approfondire.

    Capita ad esempio, in momenti particolari, di cogliere indizi di attività percettive che sfuggono alle consuete definizioni: accade quando i sensi sembrano ampliare le loro possibilità di ricezione o l’intuito ci avverte di eventi significativi che avvengono a distanza o stanno per accadere, come se spazio e tempo non costituissero un limite. Non si tratta di facoltà misteriose, ma di predisposizioni umane ancora poco studiate.

    La nostra storia, l’arte, la letteratura testimoniano l’importanza che in passato si riconosceva a sogni predittivi, visioni, presentimenti, attribuiti all’intervento divino o accolti come fatti naturali.

    Da tempo però l’affermarsi del pensiero logico-matematico, con i suoi strabilianti progressi, ha distolto l’attenzione da questi episodi non valutabili secondo criteri scientifici.

    Tale disinteresse li ha resi facile dominio di chi con la scienza non ha nulla a che fare e li considera frutto di poteri magici o capacità ultraterrene.

    Solo in alcuni casi la ricerca ha potuto quantomeno verificare l’attivazione e quindi il coinvolgimento dell’emisfero destro che procede soprattutto per elaborazioni visive, interpretazioni emotive, percezioni globali. Per questo è considerato poeta quanto quello sinistro ingegnere, anche se la distinzione non va intesa in modo rigido: si tratta di una propensione e le due parti del cervello si integrano e collaborano continuamente grazie alla naturale plasticità e alle fibre connettive del corpo calloso. Se è il destro a penetrare il reale, a modo suo si possono generare affascinanti fenomeni percettivi indotti da stati meditativi, ricordi, sentimenti, desideri, paure.

    Testimonianze vengono da milioni di persone di ogni credo e cultura.

    Qualcuno le avrà forse immaginate, esagerate, inventate, perché mostrare attitudini speciali può risultare gratificante ma è intuibile come, alla maggioranza degli individui, non venga in mente di rendersi interessante in questo modo.

    Semplicemente qualcosa di insolito accade e il soggetto ne prende atto con stupore, emozione, a volte con timore. Vorrebbe saperne di più e si rivolge alla scienza. A chi altrimenti?

    Ma la scienza risponde, più o meno, che quello che è successo non è successo. Punto.

    Comprensibile perché alcuni fisici, in passato, hanno avuto sfortunate esperienze spingendosi ad investigare capacità millantate da illusi o truffatori, persone che credevano o fingevano di saper leggere pensieri altrui e mazzi di carte.

    Ma cosa hanno a che fare quei mitomani con me? – si domanda però il tranquillo signore cui sia capitato di sentirsi improvvisamente sbalzare fuori dal proprio corpo, durante un ricovero ospedaliero.

    Un po’ risentito dal sospetto, un po’ irritato dalla porta in faccia che la scienza gli ha sbattuto, rimane solo con le sue curiosità, perplessità e c’è da augurargli che il buon senso gli impedisca di rivolgersi altrove.

    Eppure i casi interessanti, quelli che sarebbe importante approfondire dal punto di vista della psicologia, delle neuroscienze e della fisica, riguardano proprio la gente comune, individui che non si sentono eccezionali, non invocano fantasmi, non si interessano al paranormale, ma si sono trovati a fluttuare in aria, hanno ricevuto un messaggio importante in sogno, hanno avvertito l’accadere di un fatto a distanza, si sono salvati grazie a un pensiero che preannunciava un rischio inimmaginabile.

    Persone che in un laboratorio non potrebbero ritrovare e rivivere le situazioni che hanno indotto i fenomeni, ma li attestano comunque come aspetto ancora poco esplorato e piuttosto comune della coscienza umana.

    Queste strane e fugaci percezioni andrebbero osservate con sistemi idonei.

    Qual è il metodo migliore per ottenere la soluzione di un problema? Uno qualsiasi basta che funzioni – ricordava Richard Feynman, uno dei più grandi fisici teorici della storia, premio Nobel per lo sviluppo dell’elettrodinamica quantistica.

    Sono così numerose le testimonianze che non possono considerarsi sufficienti le smentite a casi spesso intuitivamente risibili e come disse Jean Martin Charcot, il neurologo che con i suoi lavori sull’isteria ispirò Sigmund Freud, a proposito del palesarsi di eventi non contemplati da una teoria: La teoria va bene ma ciò non impedisce ai fatti di esistere.

    2. S UPERARE LE INTERPRETAZIONI MAGICHE

    Cercando pubblicazioni riguardo a certi fenomeni che si verificano spontaneamente, il mondo occidentale appare diviso in due: a un estremo si trovano autori che li negano a priori considerando esistente solo quanto sia replicabile all’infinito davanti ai loro occhi; all’altro sostenitori di bizzarre teorie che suggeriscono grandi aspirazioni, ma sono svincolate dalla minima riflessione razionale.

    Non si verifica evidentemente, tra individui di diverse posizioni, quella complicità e sinergia che lega i due emisferi cerebrali. Si trovano anche testi meno drastici da una parte e meno evanescenti dall’altra, condivisibili e autorevoli, ma ancora divisi per fazioni.

    Eppure solo la scienza, rendendosi disponibile a considerare in modo nuovo queste esperienze tipicamente umane, potrebbe risolvere la sterile dicotomia, mondando il campo da eccessi, credulità o malafede.

    Se in passato si fosse accantonato il sapere medico perché intriso di ignoranza, superstizione e magia, le operazioni chirurgiche verrebbero ancora eseguite dai barbieri, come avveniva fino al diciottesimo secolo, quando si esercitava senza titolo, tra guaritori fasulli, finte pozioni miracolose e cavadenti. Se psichiatri e psicologi avessero preteso filmati probatori dell’attività onirica, invece di indagarla attraverso le testimonianze dei soggetti e le onde cerebrali, i sognatori verrebbero ritenuti dei ciarlatani.

    Nessuno scienziato oggi si preoccuperebbe di smentire un’affermazione come questa notte ho sognato di parlare con un orso, ma questa notte ho sognato il furto della mia auto proprio mentre stava davvero avvenendo è una dichiarazione che non troverà credito perché si parlerà di casualità o suggestione.

    Sarebbe interessante invece soffermarsi con disponibilità nella valutazione di questi casi che offrono l’opportunità di ampliare le nostre conoscenze sulla coscienza e la psiche.

    Non si tratta di prendere in considerazione la magia, ma di conoscere meglio la realtà.

    Va ricordato che nell’800 si era diffusa una grande eccitazione riguardo alle presunte proprietà magiche dell’elettricità. Scintille e sfrigolii davano l’impressione di qualcosa di vivo.

    Frankenstein, il romanzo di Mary Shelley, fu ispirato da esperimenti elettrici, condotti anche su creature morte, che venivano compiuti tra la fine del ’700 e gli inizi del nuovo secolo. Si facevano ricerche sulla possibilità di far contrarre i muscoli ai defunti e forse resuscitarli.

    Il progredire degli studi, con le ricerche di Faraday e Maxwell, portò a svelare che l’elettricità non era affatto magica ma non per questo inesistente.

    Lo stesso percorso è auspicabile nello studio di certe nostre possibilità conoscitive.

    Molte persone si interrogano sulle loro basi fisiologiche, sul collegamento che hanno con l’inconscio e non pretendono di attribuirle a poteri spirituali o interazioni con l’aldilà.

    La scienza è soprattutto un’attività umana e consiste nello sfruttare al meglio il meraviglioso dono della vita: è il pensiero del fisico Neil Turok, uno dei massimi esperti della Teoria delle stringhe. Che aggiunge: È venuto il momento di metterla in connessione con la nostra umanità e di far sì che entrambe mirino più in alto. Se solo potessimo collegare la nostra intelligenza al nostro cuore si spalancherebbe la porta verso un futuro più luminoso.

    3. E MPIRISMO E RIVOLUZIONE QUANTISTICA

    La ricerca contemporanea si basa sull’ipotesi che tutto sia fisico e considera la coscienza un prodotto collaterale dell’attività del cervello. Un prodotto perfino imbarazzante, dato che in una visione materialistica della realtà non dovrebbe esistere e invece si fatica a ridurla a semplice risultato dell’attività di cellule nervose.

    Non solo ci permette di percepire noi stessi e ciò che esiste intorno in un solo campo unificato, ma qualsiasi nostro stato di coscienza ha un carattere qualitativo. Non possiamo neppure eliminarla o considerarla un’illusione, ci accompagna in modo irriducibile e anche questo è fonte di difficoltà per gli scienziati.

    Forse in futuro diventerà realizzabile una macchina con una simile soggettività, ma finché non si comprende come il nostro cervello riesca a generarla, non si

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