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Favole Alchemiche
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E-book94 pagine1 ora

Favole Alchemiche

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Info su questo ebook

Fantasia, Magia, Amore, Speranza
e Fede semplice quotidiana,
per tutti i bambini del mondo
e per i loro genitori
 “Alla luce tremola di una dolcissima candela, una sera di stelle senza luna una tenera Nonna abbraccia il suo nipotino sul lettone e con dolcezza infinita, schiarendosi la voce calma, comincia a raccontare Favole dal sapore speciale, fatte di Nuvole e Sole, Magia e Scintille Fatate…
 C’era una volta tanto tempo fa… così ho visto nascere questo libro. I racconti che seguono sono nati dal cuore di una donna Speciale, che si riscopre Nonna e Fata per passione, ci guida in un mondo straordinario dove i personaggi sono guidati da forte istinto e voglia di cambiare…..e
Vissero tutti Felici e Contenti
LinguaItaliano
Data di uscita12 apr 2019
ISBN9788869374265
Favole Alchemiche

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    Anteprima del libro

    Favole Alchemiche - Sandrina Chiarotto

    Biografia

    ​Presentazione

    Alla luce tremola di una dolcissima candela, una sera di stelle senza luna una tenera Nonna abbraccia il suo nipotino sul lettone e con dolcezza infinita, schiarendosi la voce calma, comincia a raccontare Favole di sapore speciale, fatte di Nuvole E Sole, Magia E Scintille Fatate… C’era una volta tanto tempo fa… così ho visto nascere questo libro. I racconti che seguono sono nati dal cuore di una donna Speciale, che si riscopre Nonna e Fata per passione, ci guida in un mondo straordinario dove i personaggi sono guidati da forte istinto e voglia di cambiare.

    A voi si apra il bellissimo viaggio in cui:

    Vissero tutti Felici e Contenti .

    Michela Chiarelli

    Sciamana Italiana di Tradizione Ereditaria, Operatrice olistica, Scrittrice.

    ​Introduzione

    In quest'epoca moderna e super tecnologica ove anche i più piccini sanno destreggiarsi con abilità, con questo libro vorrei lasciare un’impronta di Fantasia e far sognare ancora i bambini come si faceva ai miei tempi.

    Propongo questo libro di racconti conditi con: Fantasia, Magia, Amore, Speranza e Fede semplice quotidiana, a tutti i bambini del mondo e ai loro genitori affinché leggendoli ai figlioli riescano a creare quella Magica Complicità che è propria delle Favole.

    Ho la gioia e la fortuna di essere nonna di tre stupendi nipoti: Eric di due anni, Ettore di sette mesi e Ian di sei, vorrei essere per loro la nonna dei vecchi tempi che seduta vicino a loro con un libro di favole in mano leggeva racconti fantastici che li aiutava a Sognare, Credere, Fantasticare, e anche per loro inizierei con:

    C'era Una Volta Tanto Tempo Fa...

    I racconti di questo libro di Favole non sono nati solo dalla mia fantasia, ma mi hanno ispirato molte persone reali conosciute durante la mia vita e da cui ho tratto insegnamento e ispirazione.

    Ho voluto che tutte iniziassero con c'era una volta, per dare importanza al passato e ai ricordi, alle proprie esperienze vissute e per poter trarre insegnamento dalle esperienze altrui poiché, tutto ciò che è stato, non venga dimenticato…

    Finiscono tutte col …e vissero tutti felici e contenti..., perché è importante per i bambini che coltivino i loro sogni e la loro fede in essi, ma non solo per i bambini anche gli adulti potrebbero credere in un futuro migliore per loro e dare valore ai loro desideri… il solo crederlo possibile, dà già una grande possibilità al poterlo creare...

    ​Belinda la bimba dalle stelline di luce

    Con questa favola, desidero trasmettere l'importanza della Compassione...

    Nel nostro animo quante volte vorremmo aiutare qualcuno vicino a noi, qualcuno a cui vorremmo donare attimi di gioia e di amore, ma ci sentiamo impotenti...

    Belinda amava tutti incondizionatamente e per tutti voleva solo il loro massimo bene e quando qualcuno di essi soffriva aveva trovato attraverso il suo dono, il modo di poterlo fare.

    Ecco che nasce attraverso il voler dare sollievo, il Potere di aiutare, e la meraviglia fa nascere il miracolo della Compassione.

    C'era una volta tanto tempo fa,

    Una coppia di contadini che aveva tre figli maschi: Filippo , Matteo e Giuliano.

    I due genitori si chiamavano Giuseppe e Annalisa ed erano molto contenti del loro lavoro e della loro famiglia.

    La mamma con i tre figli cui badare non poteva lavorare fuori casa, così trascorreva le sue giornate con i suoi figlioletti e se le avanzava tempo, cuciva per le signore della città per raggranellare qualche soldino per il benessere della famiglia.

    Il marito lavorava la campagna ove coltivava la verdura e la frutta che poi raccoglieva per portarla a vendere nei mercati locali.

    Non erano ricchi e nemmeno benestanti, ma erano felici di ciò che avevano e il buon cibo non mancava mai sulla loro tavola.

    Annalisa era una brava cuoca e con le verdure che il marito le portava, cuoceva dei piatti semplici ma prelibati e i bambini mangiavano tutto di gusto.

    Nell'orto Giuseppe aveva anche costruito una capanna ove aveva riposto le galline e i conigli, poi c'erano le quaglie e i piccioni, qualche oca, le faraone e un paio di tacchini.

    Annalisa nelle serate d'inverno, accendeva la grande stufa che stava al centro della cucina e in un grande paiolo di rame metteva a bollire l'acqua per poi fare una buona polenta.

    I tre bimbi erano ghiotti della polenta e la mangiavano proprio con piacere, poi era diversa non era la solita polenta gialla che conosciamo tutti, ma era bianca.

    Perché la polenta fosse cotta al punto giusto, Annalisa la rimestava con amore per oltre un’ora e faceva attenzione che non le si attaccasse mai sul fondo, altrimenti avrebbe avuto un brutto sapore di bruciato, per sapere quando era cotta si accertava che il bastone stesse in piedi da solo al centro del paiolo e quando era così, chiamava il marito perché l'aiutasse a versarla su di un grande tagliere in legno.

    Poi con un piatto bagnato la faceva aderire bene e la compattava dandole una forma rotonda perfetta.

    A questo punto prendeva il rocchetto del filo bianco e ne traeva un cordoncino composto di due fili arrotolati, che le sarebbero serviti a fare le fette di polenta da servire nei piatti alla famiglia.

    Se ne avanzava, il mattino dopo la tagliava a fette e la metteva ad abbrustolire sulla piastra della stufa e poi la serviva con del salame o formaggio e il latte per la colazione.

    I tre bambini crescevano bene, erano belli pasciuti e paffutelli, il maggiore Filippo aveva già dodici anni, Matteo nove e Giuliano due, quando Annalisa si accorse di aspettare un altro bambino.

    Lo disse felice al marito alla sera quando rincasò, ma lui la guardò in silenzio senza rispondere.

    Annalisa si accorse di quanto fosse stanco e pensò di riprendere il discorso più tardi ma, quando andò a letto, lui dormiva già.

    Il mattino dopo Giuseppe disse alla moglie che era sì contento ma molto preoccupato, perché un altro figlio sarebbe stata un’altra bocca in più da sfamare e già così lui sentiva il peso delle preoccupazioni e non si sentiva certo di poter garantire un buon futuro ai suoi figlioli.

    Annalisa pianse per non essere riuscita a condividere la sua gioia col marito, ma si disse che quando avrebbe tenuto il nuovo piccino fra le braccia, suo marito avrebbe dimenticato le preoccupazioni e sarebbe stato anche lui tanto felice.

    Trascorse il tempo necessario e giunse il giorno della nascita.

    I tre bambini andarono dalla nonna per quel giorno, ma erano impazienti di vedere il nuovo fratellino.

    Loro erano certi che sarebbe stato un altro compagno di giochi tutti maschili

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