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La Ribollita
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E-book131 pagine1 ora

La Ribollita

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Info su questo ebook

Raccolta di racconti dei laboaratori tenuti da Laura Franco e Marco Bisanti presso la Casa delle traduzioni, 2017-2018.
Manifesto letterario del Circolo di Camelot.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2019
ISBN9788832595888
La Ribollita

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    Anteprima del libro

    La Ribollita - Laura Franco

    Stamura Favoino Laura Franco

    La Ribollita

    I funamboli della Casa delle Traduzioni

    UUID: 8da4d43e-6b5f-11e9-a567-bb9721ed696d

    ISBN: 978-88-3259-588-8

    Sommario

    Scena al bar

    Studi di finali e tris di racconti a sorpresa

    Ma lo avete scritto voi?

    Nella forma del matrimonio

    Manifesto e strumenti

    Quattro righe di quarta di copertina

    AVVERTENZA

    Indice

    Note

    Scena al bar

    L'incontro

    Due donne al tavolo di un bar conversano. È un dialogo vivace e appassionato, ma un avvocato, seduto al tavolo vicino, sembra immerso nei suoi pensieri.

    BEATRICE Eppure a me La Ribollita come titolo non dispiace affatto, mi suscita un gradevole pizzicore olfattivo.

    LAURA Sì, sì come titolo provvisorio funziona, ma mi pare di sminuirlo con una… con il nome di una zuppa... forse sarebbe meglio un pranzo con antipasto e dessert.

    LAURA Non saremmo i primi.

    BEATRICE Aspetta… come era?

    il modesto pollastro e il superbo tacchino

    vanno alternati, figlio, come il vecchio divino Malerba

    alternava lo splendido al suo opposto.

    E girano sul fuoco delle strofe in arrosto!

    LAURA

    Le modeste poulet et la dinde superbe,

    Alterne-les, mon fils, comme le vieux Malherbe.

    BEATRICE Sì sì, ma torniamo piuttosto al nostro manifesto. Così come al ristorante si parte dal menù, noi daremo al lettore… (s’interrompe, folgorata da un’idea). Ho trovato il titolo! (Tace).

    L’avvocato si finge impegnato a leggere sul telefonino, ma presta molta attenzione al dialogo.

    BEATRICE (si schiarisce la voce e riprende) … parlavi del percorso dalla parola mare all’idea di mare, e lo vedevo immenso e increspato, lameggiare fino all’orizzonte, immaginavo coralli colorati sotto la superficie.

    LAURA Che fantasia! Ora siamo sotto un cielo minaccioso, nuvoloso e cupo che fa pensare all’Olimpo visto dal basso, coi raggi di sole come in certe immaginette.

    BEATRICE Ci siamo mare, Olimpo, Platone Il banchetto e zac: lampadina ... Il banchetto degli dei.

    LAURA …e a te non pare pretenzioso? Almeno facciamo Viaggio sull’Olimpo

    BEATRICE già come i Viaggi sulla carta!

    S’interrompe al sopraggiungere del cameriere, che posa sul tavolo due tazze fumanti e un vassoietto di pasticcini. Non appena si allontana, il silenzioso ascoltatore:

    AVVOCATO Scusate se mi permetto, ma il vostro dialogo è di tale interesse che non ho potuto fare a meno di ascoltarvi. Mi concedete una domanda?

    LAURA Prego.

    AVVOCATO Se ho ben capito, volete pubblicare un libro di cucina corredato da un manifesto… Marx o Marinetti?

    LAURA Ma no, è un manifesto sulla scrittura.

    AVVOCATO Ma la scrittura non è forse una libera espressione della nostra fantasia? Da avvocato quale sono, ho un rispetto assoluto per le leggi e accetto di buon grado di essere limitato nel mio agire dall’osservanza di regole, consapevole del maggior bene che permettono a livello sociale. Ma in un’attività artistica come la scrittura?

    LAURA È semplice. Si guardi intorno e mi dica chi è l’uomo più elegante della sala.

    AVVOCATO (dopo una rapida occhiata circolare) In giro si vedono solo giubbini e felpe, tranne il sottoscritto.

    LAURA Vero! Vestirsi è un po’ come scrivere. Tutti si vestono, ma non tutti creano eleganza...

    BEATRICE Eleganza negli abiti, nei movimenti, nella voce è sì innata e soggettiva ma noi abbiamo nel nostro manifesto esplicitato qualche parametro dell’eleganza nella scrittura.

    LAURA L’abbigliamento può essere casual sportivo o formale e tutti e tre possono essere eleganti, ma se sono pasticciati e incoerenti e saranno ineleganti perché non corrispondono a un ideale di stile.

    AVVOCATO In teoria, mi è tutto chiaro. Mi sfugge però l’applicazione pratica. Immaginate che io voglia scrivere il seguente racconto: al bar incontro due signore; resto talmente incantato dai loro discorsi che mi sembra di vederle levitare verso il soffitto. All’improvviso le giacche che indossano si dissolvono e le braccia diventano ali. Volano via. Immagino verso l’Olimpo di cui hanno parlato…

    BEATRICE Beh, la fantasia non le fa difetto.

    AVVOCATO Giocoforza, dopo trent’anni di cause in tribunale, a scrivere memorie difensive, a stilare perorazioni ai giudici per invocare clemenza nei confronti di clienti poco raccomandabili, o ti attrezzi con la fantasia o ti degradi al ruolo di nomenclatore giudiziario.

    LAURA In merito al suo brano immaginario, quale domanda voleva porre?

    AVVOCATO In generale, quali sono le vostre regole? In particolare, come mi possono aiutare?

    LAURA Davvero le fa piacere sentirle? Davvero ha voglia di ascoltarci? Lo sa che trovare un ascoltatore è cosa rara, e preziosa?

    BEATRICE Viviamo i tempi accelerati di wa e sms…

    AVVOCATO La prego, non mi parli di whatsapp. Lo considero uno strumento infernale: uno storpiatore lessicale e un istigatore all’uso di emoticon.

    BEATRICE Laura, hai con te i whatsapp tra te e Marco?

    LAURA Certo. Non li cancellerò mai. (Digita sul telefonino). Guardi pure. (Orienta il visore verso l’avvocato, che leggerà…)

    AVVOCATO Se voleva lasciarmi senza parole, ci è riuscita in pieno. Se penso ai messaggi di certi miei clienti mi rendo conto che abitiamo due pianeti diversi. Certo è che un viaggio sul vostro lo farei volentieri.

    LAURA Il nostro pianeta è la Casa delle Traduzioni

    AVVOCATO Sì sì, ma visto che avete redatto le ‘vostre’ regole chiedo troppo, se vi chiedo di leggermi il Manifesto?

    BEATRICE Lo stiamo scrivendo in questi giorni.

    AVVOCATO (prendendo dalla tasca i biglietti da visita) Sarò lieto di leggerlo appena possibile.

    Laura e Beatrice si alzano e salutano l’avvocato, si avviano all’uscita. Ignare che l’uomo è a pochi passi di distanza…

    BEATRICE Secondo te ci potrebbe aiutare con il Manifesto?

    LAURA Ma certo, abituato a codici, articoli, commi…

    BEATRICE Hai ragione, si tratta pur sempre di un insieme di regole.

    LAURA E se intanto gli inviamo i racconti?

    BEATRICE Sì, e vediamo se risponde.

    Caro avvocato conosciuto al bar,

    visto il suo interesse alla nostra ricerca di eleganza della scrittura, le inviamo uno studio di finali fatto nel nostro laboratorio: Immagino che chiederebbe: ‘Praticamente in cosa consiste?’

    Risponderei: per ogni incipit troverà varie storie diverse, tutte congruenti con le prime battute, per esempio quattro personaggi diversi che al risveglio trovano la città imbiancata, e così è nato il nostro:

    Studi di finali e tris di racconti a sorpresa

    Dove si va a finire?

    Giornata di neve

    Stamura Favoino

    Giorno di festa

    In un quartiere di periferia l’inizio del nuovo giorno è scandito da un insieme di rumori, sempre gli stessi, alcuni più nitidi, altri più indistinti. Le auto in fila con la musica a tutto volume che esce dai finestrini aperti, i clacson, ogni martedì il tintinnio del vetro caricato dal camion, l’abbaiare dei cani portati a spasso per i bisogni mattutini e solo più tardi le voci dei bambini che vanno a scuola e quelle delle mamme che strillano perché si sbrighino. Stamattina, invece c’è un silenzio insolito. Durante la notte ha nevicato. Per qualcuno la cosa sarà divertente, per altri fastidiosa, un’autentica festa per altri ancora.

    Per abitudine il risveglio della donna precede il suono della sveglia; apre gli occhi già al passaggio del camion della spazzatura, ma oggi non lo ha sentito.

    Deve essere stato perché ha dormito poco durante la notte. Il bambino del piano di sopra si è svegliato. Ha solo due anni, e già la voce di un tenore. Nel silenzio notturno ha pianto e chiamato la mamma fino a svegliare anche lei. Poi si è sentito il rumore sordo di pantofole ciabattare da una stanza all’altra. Il piccolo ha continuato a lamentarsi al suono di una ninna nanna consolatoria, infine si è addormentato.

    Accanto alla donna è rimasto il russare del marito, fastidioso , ma rassicurante.

    La notte almeno vorrebbe pensare in santa pace. Si ricorda dello spezzatino da cucinare, dei calzini da rammendare e delle camicie da stirare ammucchiate nello stanzino; poi

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