Vinceranno il Nobel
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Info su questo ebook
Luciano Vacca nasce a Cagliari il 25/01/1972, diplomato in ragioneria, è stato agente immobiliare per 25 anni e si è dedicato alla formazione. È presidente di una società Sportiva la "Polisportiva 444". È sposato e padre di due figli.
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Anteprima del libro
Vinceranno il Nobel - Luciano Vacca
LUCIANO VACCA
VINCERANNO IL NOBEL
AmicoLibro
Luciano Vacca
Vinceranno il Nobel
Proprietà letteraria riservata
l’opera è frutto dell’ingegno dell’autore
© 2019 AmicoLibro
Vico II S. Barbara, 4
09012 Capoterra (CA)
www.amicolibro.eu
info@amicolibro.eu
Prima Edizione
maggio 2019
IL CALCIO
RESPIRO
LAVORO
DIAGNOSI
MEDICINE
SORRISO
PROGRESSIONE
RIPOSO
SANITÀ
SORPRESA
MUSICA
FAMIGLIA
SOCIAL
SCLEROSI MULTIPLA
CENTRO SCLEROSI E FISIOTERAPIA
SPERANZA
SOFFERENZA
NOIA
SOGNI
NEONATI
TESTA
CONCLUSIONI
Dedicato a te, amico mio
che sei, e sarai sempre,
nei miei pensieri
VINCERANNO IL NOBEL
Questo racconto parla della mia vita, trascorsa in compagnia della sclerosi multipla e di come sarebbe stata senza la presenza della malattia. Ci sono delle situazioni che sono normalissime per tutti, ma non per me.
Andare allo stadio, al mare con i figli, una serata con la moglie, un Natale in famiglia, ecc …
Sono sempre ottimista e quindi credo che il mio racconto potrà servire per conoscermi e farmi conoscere un po’.
Tutto il libro è stato scritto con gli occhi, tramite un puntatore oculare. In questo dispositivo compare una faccia stilizzata, simpatica, che ho voluto riportare in copertina.
Luciano
IL CALCIO
La mia passione per il calcio e per il Cagliari è nata sin da quando ero bambino.
Tutto questo era legato ad un rituale che iniziava la domenica mattina, quando ci si preparava per andare a pranzo da mia nonna materna, Lidia, nel quartiere di Sant’Elia. L’odore delle prelibatezze preparate da lei e da mia madre si accompagnava alla perfezione con lo splendido panorama che si godeva da casa sua: l’azzurro cristallino del mare si mischiava al verde della collina, con le macchie viola dei gigli che crescevano attorno alla Torre del Prezzemolo, accanto alle rovine del castello.
Di quelle domeniche il momento che attendevo con maggior impazienza era il dopopranzo, quando mio padre mi chiamava per andare allo stadio. All’epoca aiutava un suo amico, di cui ho solo un vago ricordo, il signor Pietro, che aveva un baretto nella Curva Nord. In teoria pure io avrei dovuto dare una mano, vendendo le noccioline sugli spalti, ma inevitabilmente finivo sempre col sedermi per guardare quegli undici stupendi giocatori, con la maglia rossoblù, correre dietro alla palla.
Da allora, fino a quando la salute me l’ha consentito, sono sempre andato allo stadio.
Prima, quando ancora non c’erano i posti riservati, avevo l’abbonamento in Curva Sud, dove mia zia Elisa mi teneva il posto. Di quel periodo ricordo ancora con nostalgia i cori per Ranieri, Matteoli, Pusceddu e tanti altri grandi giocatori che hanno giocato in quel prato verde. Poi è arrivata la volta del settore dei Distinti, assieme al mio amico Fabrizio e altre volte con Alessandro, Pasquale e mio padre.
Da quei posti ho vissuto gioie e dolori e, soprattutto, i cinque minuti più belli della mia vita da tifoso, durante uno storico Cagliari - Napoli, che non potrò mai definire una partita normale, Perché quando, a tempo ormai scaduto, sei rassegnato a perdere per una rete a zero e poi ti ritrovi a vincere 2-1 con i gol di Matri e Conti, ti sembra davvero un miracolo. Non dimenticherò mai quei momenti, con il Sant’Elia in festa e con mio padre che abbracciava e baciava chiunque gli capitasse vicino. Avrò rivisto le immagini con il commento originale di Vittorio Sanna almeno una decina di volte.
Nel corso degli anni ho cercato di portare avanti la mia passione per questo sport anche al di fuori del semplice tifo allo stadio. Già a ventitré anni i primi sintomi della malattia mi avevano fatto scartare dalla squadra dove giocavo e, sebbene avessi portato avanti la preparazione assieme ai miei compagni, non mi sono fatto prendere dallo sconforto.
Del resto il calcio non è una questione di età, categoria o di soldi guadagnati: è semplice amore nei confronti di